Una premessa: tradizionalmente il 14 febbraio pubblico sempre dei pezzi in qualche maniera collegati all'amore e, io per primo, riconosco che l'insulsaggine della seguente storiella la dice lunga sulla mia vita sentimentale... Ma il convento quest'anno passa solo questa brodaglia!
La mia “vacanza” d'emergenza di qualche settimana fa (v. il corto No Comment) ha almeno avuto un risvolto piacevole: approfittando di un periodo di quiete ho provato a passare alla libreria della bella libraia (v. La bella libraia) e, con mio stupore, l'ho ritrovata, sempre sorridente, al suo posto.
Di solito il ricambio di commesse è continuo e raramente mi è capitato di ritrovare, a distanza di mesi, la stessa ragazza. In questo caso però era passato solo poco più di un mese e questo forse spiega la sua presenza...
Ovviamente quando sono entrato mi chiedevo se mi avrebbe riconosciuto: lei mi ha salutato con un “ciao” mentre io, non sapendo come interpretarlo, ho replicato con un “buonasera” e mi sono nascosto nell'angolino della fantascienza (da dove inizio sempre le mie visite in libreria). Mentre spulciavo i libri (sempre i soliti) non ci siamo rivolti la parola, poi le ho fatto una domanda tecnica su una serie di libri e lei è corsa a controllare al calcolatore. Mi è caduto lo sguardo sull'attiguo reparto di lingue e mi è venuta l'ispirazione di imparare il francese così le ho chiesto se c'era un corso e lei (era sempre al calcolatore) mi ha risposto che doveva esserci qualcosa dove stavo guardando. La ho ringraziata e le ho detto che avrei guardato per bene: in effetti c'era qualcosa, tipo un paio di grammatiche, ma nessun corso...
Un po' deluso per la scarsa interazione con lei, sono andato a prendere due libri di storia che avevo già puntato in precedenza e mi sono avviato alla cassa per pagare.
Mentre mi avvicinavo ho sentito alla radio accesa che il campione del mondo di scacchi Carlsen (v. il corto Magnus Carlsen è WCC) aveva giocato una partita di beneficenza contro Bill Gates e aveva vinto in 9 mosse: il particolare delle 9 mosse ha scatenato la mia ilarità e ho riso di cuore ad alta voce. Incuriosita, la bella libraia me ne ha chiesto il motivo e io le ho spiegato che perdere contro il campione del mondo è normale e scontato ma per farlo in 9 mosse bisogna proprio non aver mai giocato una partita. Mi sono dilungato abbastanza con vari esempi e lei mi è parsa molto interessata e mi ha detto di saper giocare ma di non essere brava.
Rotto così il ghiaccio, le ho detto che in effetti c'era una grammatica ma questa è utile come riferimento se uno già conosce la lingua e non certo per chi la vuole imparare da zero: così è venuto fuori che lei ha studiato francese, io le ho fatto delle domande e lei mi è parsa ben felice di mostrarsi esperta in materia. Non ricordo come, il discorso si è spostato alla Spagna: mi pare che l'abbia introdotto lei lamentandosi dell'atteggiamento degli spagnoli che non si sforzano di capire gli stranieri. Così io le ho raccontato la mia esperienza e lei mi ha detto di aver fatto il cammino di Compostela con il (sigh!) marito. Io le ho detto che mi sarebbe piaciuto farlo e le ho fatto varie domande alle quali è stata ben felice di rispondermi. Le ho detto che mi ero comprato degli scarponi per allenarmi ma che in pratica non li ho mai usati: lei mi ha risposto di aver fatto i 150Km. senza problemi con scarpe da corsa. Io ero perplesso perché avevo letto che avere dei buoni scarponi è importante ma lei, tutta contenta, è schizzata fuori da dietro il bancone e si è messa in posa per mostrarmi le scarpe che portava ai piedi dicendomi che erano le stesse con le quali aveva fatto il viaggio. Poi ha aggiunto che lei ama moltissimo camminare e che quindi era già in parte allenata: e io ho pensato che questo spiegava le sue belle gambe toniche (v. La bella libraia) ma non glielo detto...
Infine le ho consegnato i libri di storia che avevo scelto e lei mi ha stupito ricordandosi che l'ultima volta avevo comprato un libro sull'antico Egitto: evidentemente si ricordava di me, veramente insolito...
Il giorno dopo ci sono ripassato e l'argomento è stato l'e-reader: le ho raccontato la mia esperienza e lei la propria. Mi ha detto di averci letto il “Don Chisciotte” ma di preferire comunque i libri cartacei (come me, ha una memoria visiva che usa per ritrovare nel libro i passaggi che le interessano ma con il suo modello le pagine non rimangano uguali...). Poi mi ha detto che ama molto leggere. Quando, non ricordo più a che proposito, le ho spiegato che inizio sempre il mio giro all'interno della libreria dal reparto di fantascienza lei ne ha approfittato per dirmi che quello è proprio il suo genere preferito: peccato non averle chiesto cosa le piaccia di specifico perché adesso mi è rimasta la curiosità! Poi è entrato un cliente e io, a malincuore, l'ho interpretato come il segnale del destino per farmi sapere che era ora di andarmene, così l'ho salutata dicendole che non volevo farle perdere altro tempo: lei mi ha risposto molto gentilmente che parlava volentieri perché si annoiava.
Vabbè: non mi pare che ci fossero altri particolari significativi...
Aggiungo solo che, contrariamente al solito, mi è venuto naturale darle del tu: il motivo è che non solo mi piace ma, per quanto diversi, abbiamo un tratto psicologico molto affine. Ci ho riflettuto molto e credo che questa affinità sia la gentilezza: la sua non è quella superficiale, del commerciante che vuole ingraziarsi il cliente, ma sincera e spontanea che deriva dal vedere negli altri il loro aspetto migliore. Ecco, forse più che gentilezza, si tratta di longanimità...
Mi domando quale sia il suo segno zodiacale: glielo volevo chiedere ma mi è passato di mente... Ho la sensazione che sia toro come me ma ha anche una sfumatura sognante che potrebbe far pensare a un segno affine (*1).
Conclusione: sono consapevole che il suo comportamento nei miei confronti sia stato dettato solo da gentilezza e/o longanimità e che non provasse nessuna attrazione nei miei confronti però, forse perché raramente mi sento apprezzato, ammetto di aver amato, forse perfino troppo, i pochi minuti nei quali ho conversato con lei.
Sigh! Se solo avessi dieci anni meno...
e se lei non fosse sposata...
e se magari abitasse più vicina...
Ecco, allora sì che avrei la casa piena di libri!!
Nota (*1): non me ne intendo di astrologia (né ho motivi di crederci) però ho notato molte coincidenze e quindi mi diverto a controllare...
alla prima stazione
1 ora fa
Nessun commento:
Posta un commento