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lunedì 26 luglio 2010

Muratetto

Questo week-end mi sono dedicato al mestiere di muratore...
Sul tetto ho infatti una fila di tegole dove, il vecchio cemento, si è trasformato in polvere. In pratica, tolgo il cemento troppo friabile e, ne metto del nuovo, cercando di ricostruire la struttura originale.

Alcune considerazioni in ordine sparso.
La "ricetta" per fare il cemento è: 1 parte di Portland 325, 4 parti di sabbia e 1 parte di acqua. In realtà di acqua ne serve un 15% in più. È buffo che, con la quantità giusta d'acqua, l'amalgama risultante è molto densa ma, basta aggiungerne un po' troppa (diciamo il 30%) che si ottiene un cemento super liquido.
Io ho preso il dosaggio molto seriamente e, con i miei bricchini per fare le dosi, sembro più un alchimista che un muratore!

Per me la cosa più faticosa è mischiare insieme il cemento con la sabbia e l'acqua. Un po' anche perché, lavorando sul tetto, il dover stare piegati e in equilibrio incerto, rende tutto più difficoltoso. Inoltre il movimento del braccio per mischiare i componenti è piuttosto insolito: inutile dire che mi è venuta subito una galla (*).

Il cemento lo ho comprato in una mesticheria (4€ per 25Kg.) la sabbia invece me la procuro dal mio pezzo di terra. Stando in una stretta valle ci sono numerosi punti dove l'acqua piovana accumula la sabbia che porta via dalle balze (**).
L'unico impiccio è che la sabbia deve essere filtrata perché, ovviamente, ci sono sassolini, foglie e rametti.

Zona raccolta sabbia

I sassolini neri non vanno raccolti!

Per filtrarla, la prima volta, ho usato una zanzariera di una finestra (ha l'intelaiatura di legno e quindi la posso rimuovere facilmente). Oggi invece, avendo trovato della rete per zanzariere non usata, la ho applicata a una scatola e ho così costruito un oggetto che ho chiamato "setaccio".

Terra da setacciare

Setaccio e sabbia filtrata

In realtà l'invenzione potrebbe essere notevolmente migliorata ma non sto a dilungarmi nei dettagli...

I problemi che si hanno a lavorare sul tetto sono molteplici: bisogna stare attenti a non cadere, bisogna stare attenti a non rompere le tegole, bisogna stare attenti ai nidi di vespe, si ha poco spazio per muoversi e tenere i vari oggetti, il tetto è in pendenza (e gli oggetti, per qualche strano motivo, tendono a rotolare via), bisogna portarsi dietro tutto il materiale che serve (***) e, se si dimentica qualcosa, bisogna riscendere per prenderla...

Nel complesso è faticoso (soprattutto la fase preparatoria) ma però, la fase dell'applicazione del cemento, è divertente...

Per adesso ci ho lavorato sulle cinque ore in due giorni, dalle 18:00 alle 20:00, del sabato e della domenica, ma ancora, probabilmente perché non sono troppo abile, sono a meno della metà del lavoro che mi sono prefissato di fare. Il prossimo week-end sperò di concludere.

Parte nuova

Parte vecchia

Parte nuova a sinistra, vecchia a destra

Nota (*): ho una pelle delicatissima che si rompe subito al minimo sforzo: se vado in bicicletta per due ore mi viene una galla, se avvito dieci viti mi viene una galla, se gioco a tennis per mezz'ora mi viene una galla e così via... Oltretutto, per rimarginarsi, impiega il doppio del normale!

Nota (**): per chi non lo sapesse le balze sono queste...

Nota (***): quello che mi porto sul tetto: 2 cazzuole (1 grande e 1 media), un secchio con il cemento, un secchio con la sabbia, un secchio con l'acqua, un secchio con detriti di mattone (che mi servono per ricostruire quello che distruggo...) che poi uso per preparare la malta di cemento, un annaffiatoio pieno d'acqua (per bagnare il tetto dove lavoro), una scopetta per pulire (lasciare troppo sudicio rende il tetto scivoloso) con relativa paletta, insetticida contro le vespe, martello e scalpello, spugna e, ovviamente, il mio misurino: un bricco di vetro per peperoni...

Il cemento è sigillato in un doppio sacchetto di spazzatura...

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