[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.3.1 "Bolognese").
Oggi avrei voluto scrivere di un’idea che mi era venuta parlando con mio padre e che mi avrebbe permesso di riallacciarmi a un recente commento che potete vedere qui sul ghiribizzo: però la cronaca incombe e mi sento obbligato a scrivere un pezzo sulla situazione politica.
Premessa: per meglio comprendere le ipotesi politiche che propongo, che si discostano molto da quanto proposto non solo dai media tradizionali ma anche da fonti più alternative, consiglio fortemente la lettura dei pezzi (quelli essenziali!) che mi hanno portato alle considerazioni che proporrò nel seguito:
- La tetrarchia (15/6/19)
- Punto politico 2019-1 (28/2/19)
-Il cappio della UE (14/11/18)
- Previsione per l’autunno (14/8/18)
- Il punto e virgola della situazione (30/5/18)
Durante le settimane della formazione del governo i pezzi politici sono stati numerosissimi e convulsi: per questo ne segnalo solo due anche se sarebbero molti di più...
- Governo M5S-Lega? (10/5/18)
- Previsione sul prossimo governo (28/3/18)
I media annunciano la crisi: ad esempio Crisi di governo, Salvini a Conte: “Subito in Parlamento, la maggioranza non c’è più”. Di Maio: “La Lega ha preso in giro il Paese” da IlFattoQuotidiano.it
In pratica Salvini ha staccato la spina ma il M5S è da qualche mese prima delle europee che aveva iniziato a fare una guerra interna contro la Lega: dal mio punto di vista le responsabilità reali sono al 50% fra i due partiti di governo se non maggiori per il M5S.
Chiaramente le parti se ne rinfacciano la colpa ma questo è il normale gioco politico.
Onestamente però chi ha causato la crisi non mi interessa: sono molto preoccupato invece per ciò che verrà dopo…
È chiaro che la Lega (e magari FdI) sarebbe ben felice di tornare al voto ma tutti gli altri partiti, diciamo l’80% del parlamento, no.
Al momento PD e M5S dichiarano di essere pronti al voto subito: ma sono dichiarazioni politiche che valgono esattamente ZERO.
Soprattutto, come ho scritto nella premessa, è stato lo stesso M5S a volere la crisi: è evidente che il suo scopo non possa essere quello di tornare alle urne ma solo interrompere l’esperienza di governo con la Lega.
L’evento più probabile è quindi il famigerato “governicchio” del Presidente, magari sempre a guida Conte “per dare continuità” e dare così l’opportunità al M5S di appoggiare, magari dall’esterno qualunque schifezza proponga il Mattarella.
Ovviamente sarebbe un governo che spazzerebbe via il poco di buono fatto fino ad adesso, sarebbe un governo che si piegherebbe a qualsiasi follia economica richiesta da Bruxelles: certo molti italiani, quelli che capiscono solo “Salvini è il demonio”, applaudirebbero felici senza rendersi conto di stare distruggendo il futuro dei propri figli e, anzi, di molte generazioni future…
La Lega rimarrebbe impotente, chiusa in un angolo a evaporare il proprio consenso. Beh, forse: in effetti con una buona opposizione dura (e non come quella virtuale fatta dal M5S nella passata legislatura) e le contemporanee scempiaggini che sicuramente verrebbero realizzate dal nuovo ipotetico governo, potrebbe anche continuare a crescere… Comunque sia, l’abbiamo visto con questo governo, combinare disastri, magari firmando felici accordi internazionali capestro, è facilissimo (basta un Monti, un Renzi o un Gentiloni qualunque compiacente) mentre rimediare ai loro danni è difficilissimo e richiede molto tempo. Insomma, forse in termini di consenso la Lega potrebbe anche continuare a crescere rimanendo all’opposizione ma, sicuramente, sarebbe un disastro per l’Italia.
Insomma personalmente sono molto pessimista: da una parte manca una vera sinistra che abbia a cuore gli interessi dei più deboli (ovviamente non prendo in considerazione i partitini da zerovirgola perché non li conosco e, comunque, restano inifluenti) mentre il PD è ormai un partito ultraliberista e, oltretutto, completamente privo di idee. I “competenti” sono i più incapaci, bravi solo (con le stampelle dei media tradizionali e compiacenti) a far passare come medicine (un po' amare) i veleni della UE…
Dall’altra parte abbiamo una destra, penso a Forza Italia, inesistente, presente forse sulla cartina politica del Parlamento, ma priva di valori e principi: anche questa brava solo, in mancanza di idee e conoscenze, a seguire pedissequamente le “indicazioni” di Bruxelles. Per non parlare di Berlusconi che ormai non riesce più neppure a comandare nel suo partito…
Il M5S poi, l’ho più volte ripetuto è un populismo apparente: ottiene cioè il consenso popolare grazie a battaglie su questioni reali ma non ha poi nessuna intenzione di adottare una politica di rottura atta a risolverle. Il voto per la Von der Leyen né è la dimostrazione evidente. Ma sul M5S tornerò nel prosieguo...
Eppure ho ancora una minima speranza: Salvini ha fin qui dimostrato di essere un politico capace. Ancora non so se sia un populista reale o apparente, visto che alcune decisioni vanno in una direzione e altre in quell’opposta, ma sicuramente è molto più abile della concorrenza.
Quindi se Salvini stacca la spina evidentemente ha previsto di guadagnarci politicamente qualcosa.
Io vi vedo solo due possibilità.
1. Arrivare a un rimpasto del governo: non tanto per le poltrone, che probabilmente rimarrebbero sette, ma per una ristesura del contratto di governo.
2. È sicuro di arrivare a elezioni a brevissimo termine (in autunno) ma per fare questo, per togliere cioè i voti a un eventuale governicchio del presidente, dovrebbe avere anche un aiuto da parte del M5S. Mi pare quindi un’ipotesi molto più difficile...
Quindi, al di là delle dichiarazioni battagliere dei vari schieramenti politici, mi aspetto come esito più probabile (ma non certo! Vedi poi…) della crisi una qualche forma rimpasto di governo.
Sul M5S devo poi ricordare che la situazione non è così semplice come appare: c’è un M5S-Grillo/Casaleggio e un M5S-Di Maio.
Il M5S-Grillo/Casaleggio è sicuramente un populismo apparente: ovvero un PD o un Forza Italia, solo mascherato da populismo. La dimostrazione è il voto al parlamento europeo, insieme a PD e Forza Italia, per la rappresentante del turboliberismo palliato da europeismo.
Il M5S-Di Maio è invece un populismo sicuramente ambizioso, forse ma ripeto FORSE, reale o, di nuovo forse, apparente.
Per il M5S-Di Maio il ritorno alle urne rappresenterebbe la conclusione della carriera politica ed è quindi impensabile che voglia porre fine alla legislatura: esiste però un’altra possibilità, oggettivamente remota ma possibile, che Di Maio e altri esponenti al secondo mandato del M5S possano venire accolti da Salvini (*1).
La situazione che intuisco io è quindi che:
- il M5S-Grillo/Casaleggio vuole la fine del governo con la Lega e gli andrebbe benissimo governicchio del Presidente. Formalmente il M5S-Grillo/Casaleggio ha il comando e Di Maio si adegua. Questo spiega la continua campagna di attacchi alla Lega partita dall’inizio del 2019…
- il M5S-Di Maio, soprattutto nell’ipotesi di un accordo segreto con Salvini, invece cerca di minare preventivamente qualsiasi possibilità di governicchi: ecco spiegati i suoi richiami “mai col PD”, “meglio il ritorno al voto”, “No a governi tecnici” e simili. Alla fine Di Maio e i suoi potranno separarsi dal M5S solo potendo accusare i vertici (il M5S-Grillo/Casaleggio) di tradimento: ovvero appoggio a un governicchio di qualche tipo invece che ritorno al voto. A un’eventuale “resa dei conti” Di Maio potrebbe poi rinfacciare ai ministri esponenti del M5S-Grillo/Casaleggio l’aver realizzato poco o nulla di quanto avrebbero potuto (penso alla Grillo e alla Trenta): insomma giocando bene le proprie carte Di Maio potrebbe effettivamente spezzare l’elettorato del M5S...
In definitiva il M5S, nel parlamento italiano, non è il blocco monolitico che media e commentatori in genere ritengono che sia: Salvini potrebbe quindi riuscire a sfruttare a proprio vantaggio questa invisibile divisione…
Onestamente la mia ipotesi “2” mi pare comunque improbabile: anche rastrellando qualche voto al M5S e a Forza Italia il governicchio del presidente avrebbe probabilmente ancora i numeri e per vivacchiare a colpi di fiducia, quindi...
Conclusione: la situazione è grave. Alla fine, credo, si arriverà (intendo con un travaglio di un sei mesi) a una resa dei conti nelle due anime del M5S. Però, con i dati attuali in mio possesso (ovvero pochissimo), ritengo che l’ipotesi a breve più probabile (nonostante l’incognita) sia una forma di rimpasto di governo. Ma ci sono altre possibilità:
- rimpasto di governo → 40% (politicamente una perdita di tempo ma percentuale alta a causa della paura di cambiamento)
- governicchio “solido” → 30% (con opposizione dura della Lega ma nessuna scissione nel M5S)
- governicchio fragile → 25% (con opposizione dura e scissione nel M5S)
- voto in autunno → 5%
Vedremo: incrociamo le dita. Onestamente non so neppure io quale sarebbe l’ipotesi migliore...
Nota (*1): con la stessa promessa Salvini potrebbe ottenere i voti in parlamento anche di molti esponenti di Forza Italia: la loro barca sta infatti affondando e i ratti, si sa, cercano qualsiasi alternativa per rimanere a galla.
venerdì 9 agosto 2019
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