Allora un breve aggiornamento della situazione politica dal MIO punto di vista: i “fatti” nuovi su cui mi baso sono i contatti fra M5S e PD per la formazione di un governo giallo-rosso.
In realtà non c’è molto da dire: il PD ha presentato 5 punti e il M5S ha risposto con 10. Alcuni punti del PD sono piuttosto chiari, ricordo ad esempio l’abolizione del decreto sicurezza, quelli del M5S sono estremamente vaghi. Ho cercato di recuperare quelli del PD per rinfrescarmi le idee ma non li ho trovati subito e, dopo pochi tentativi, ho lasciato perdere…
In realtà infatti credo che M5S e PD siano consapevoli che un loro governo insieme, nel medio lungo termine, farebbe perdere consenso a entrambi (soprattutto se la Lega facesse una buona opposizione evidenziando passo passo le varie scelte incongruenti che inevitabilmente verrebbero fatte). Quindi, al di là di questi “punti”, ciò che si vuole probabilmente ottenere è solo perdere tempo ricercando un accordo improbabile, immagino un mesetto, per arrivare a poter far dire al Mattarella “Non c’è più tempo per le elezioni: è necessario un governicchio di scopo/tecnico o come lo volete chiamare”.
Idealmente questo governicchio istituzionale dovrebbe essere votato anche da Forza Italia in maniera che possa palliarsi da governo sostenuto da “tutte” le forze politiche italiane e non solo da PD e M5S.
Ed ecco che ora si capisce (*1) il perché dell’occhiolino fatto da Salvini a Forza Italia qualche giorno fa: in pratica Salvini ha fatto capire che adesso sarebbe pronto ad allearsi con loro alle elezioni anticipate ma, certo, se dovessero compromettersi sostenendo qualsiasi governicchio, verrebbero scaricati al 100%.
Non so: bisognerebbe sapere come stanno andando gli abboccamenti che di sicuro avvengono in queste ore fra le varie forze politiche. Probabilmente sta venendo verificata la disponibilità di Forza Italia, o di almeno parte di essa, a sostenere un governicchio del presidente.
Alla fine l’accordo del PD e M5S potrebbe essere l’unica possibilità per evitare le elezioni: in tal caso però Di Maio potrebbe trovare facilmente una scusa per rompere col M5S (mia vecchia teoria per adesso non confermata, ma neppure smentita, da nessuna prova)…
E le elezioni, in realtà, sarebbero forse un male accettabile da Zingaretti che avrebbe la possibilità di ridimensionare sensibilmente la truppa di parlamentari fedeli a Renzi (infatti è il segretario del PD che decide le candidature) invece di dover aspettare altri 4 anni.
Da parte sua è plausibile che il M5S, immerso nella propria autoreferenzialità, sia sincero quando dice di non temere le elezioni: lo vedo dai miei amici/conoscenti attivisti che credono alla propria stessa propaganda anche se i “mi piace” che raccolgono sono sempre i loro…
Insomma il ritorno al voto non sarebbe la prima scelta né del PD né del M5S ma forse, per motivi diversi, potrebbe essere un male tollerabile per entrambi.
Se poi dovesse prevalere la paura del voto ecco che allora un governo giallo-rosso diverrebbe forse realmente possibile: ma, in tal caso, farei fatica a immaginare che possa avere avere una lunga vita...
Come conclusione aggiorno le mie percentuali date appena lo scorso lunedì…
Queste le “vecchie” percentuali:
- governicchio “solido” → 67,5%
- rimpasto di governo → 17.5%
- governicchio “fragile” → 12.5%
- voto in autunno → 2.5%
I nuovi elementi da considerare sono:
1. I colloqui fra M5S e PD (novità di queste ore)
2. Gli interessi per il ritorno al voto di M5S e PD (non considerati nelle precedenti valutazioni).
- governicchio “solido” → 67,5% + 5% (1) – 8% (2)
- rimpasto di governo → 17.5% - 7% (1)
- governicchio “fragile” → 12.5% + 3% (1) – 2% (2)
- voto in autunno → 2.5% - 1% (1) + 10% (2)
Ovvero:
- governicchio “solido” → 64,5%
- rimpasto di governo → 10.5%
- governicchio “fragile” → 13.5%
- voto in autunno → 11.5%
Ancora quindi l’ipotesi di governicchio “solido” resta, soprattutto per la paura delle elezione delle parti interessate, la possibilità decisamente più probabile.
Lo spazio per una ricucitura fra Lega e M5S pare diminuire ma resta sempre un opzione plausibile sebbene improbabile. (In verità credo che i nuovi ammiccamenti della Lega al M5S siano solo di disturbo nelle trattative fra M5S e PD).
Più o meno costante (e bassa) la probabilità del governicchio “fragile” che, lo ricordo, lo intendo come sostenuto da un M5S spaccato, con Di Maio e altri parlamentari al secondo mandato che si mettono “in proprio”.
Invece cresce sensibilmente, pur rimanendo improbabile, la possibilità di un ritorno immediato alle urne.
Come mai tutta questa variabilità nelle mie percentuali?
Beh, in parte si tratta di correzioni delle mie previsioni iniziali dovute a elementi che non avevo considerato (quindi a dei miei veri e propri errori di valutazione); altre variazioni, più piccole, sono invece dovute alle nuove notizie e scelte che vengono effettuate dalle varie forze politiche.
Poi ovviamente pesa moltissimo la mancanza di dati affidabili: noi persone comuni siamo forse a conoscenza di un 20% dei reali rapporti fra i diversi politici: è come prevedere il risultato di una partita di calcio conoscendo solo 5-6 giocatori che scendono in campo...
Se ne avrò voglia proverò a ricostruire quelle che avrebbero dovuto essere le mie previsioni iniziali se avessi considerato immediatamente tutti gli elementi a mia disposizione…
Anzi lo faccio subito…
Previsioni iniziali:
- rimpasto di governo → 40%
- governicchio “solido” → 30%
- governicchio fragile → 25%
- voto in autunno → 5%
Considerando che Salvini ritenesse un qualsiasi governicchio un male inevitabile, con la Lega momentaneamente all’opposizione, le percentuali cambiano decisamente:
- rimpasto di governo → 40% - 15% = 25%
- governicchio “solido” → 30% + 30% = 60%
- governicchio fragile → 25% - 15% = 10%
- voto in autunno → 5% = 5%
Considerando la correzione odierna numero 2:
- rimpasto di governo → 25% = 25%
- governicchio “solido” → 60% - 8% = 52%
- governicchio fragile → 10% - 2% = 8%
- voto in autunno → 5% + 10% = 15%
Se fossi stato un osservatore più attento e preciso della situazione politica le mie percentuali iniziali avrebbero dovuto quindi essere:
- rimpasto di governo → 25%
- governicchio “solido” → 52%
- governicchio fragile → 8%
- voto in autunno → 15%
Questo senza considerare l’elemento Lega/Giorgetti che ho scoperto solo a crisi in corso e che quindi non avrei potuto considerare…
Comunque, già cosi, la differenza con le mie ultime previsioni sarebbe molto più ridotta: ci sarebbe una variazione massima di circa il 15% per l’ipotesi rimpasto di governo.
Conclusione (vera): si sta parzialmente verificando, almeno nelle premesse teoriche, con circa un anno di ritardo, quanto prevedetti in Previsione per l’autunno (agosto 2018). All’epoca ritenevo infatti impossibile che il governo Conte potesse riuscire a fare la finanziaria di rottura col passato così disperatamente necessaria all’Italia: questo a causa di Tria e alla natura solo apparentemente populista del M5S ma, in realtà, sistemica.
Ma, come al solito, Salvini aveva però visto più lontano di me: avallò una finanziaria di attesa che però gli ha dato il tempo necessario per guadagnare un enorme consenso. Avesse rotto subito il governo (come ingenuamente avrei fatto io) si sarebbe ritrovato nella situazione attuale ma con una Lega data al 20-25% invece che al 38%...
Nota (*1): in realtà io l’avevo già intuito! Era un corteggiamento prevedibile e inevitabile per convincere i parlamentari di Forza Italia a fare quanto desiderato da Salvini: ne ho già scritto in passato e non sto a ripetermi...
L'esempio di Benjamin Franklin
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