In questi giorni non ho scritto di politica per due motivi: sto aspettando il risultato del primo giro di incontri fra PD e M5S ma, soprattutto, sono stato impegnato nella stesura della nuova versione 1.3.2 dell’Epitome!
A (molta) sorpresa l’ho già terminata e battezzata, per motivi di cui (credo) scriverò in un pezzo a parte, “Westernheim”.
In effetti le modifiche sono state meno del solito: le poche note che avevo aggiunto durante e dopo la stesura della recente 1.3.1. Come spiegato ho in programma di aggiungere un nuovo capitolo ma, anche per rompere la monotonia della sequenza versione maggiore poi versione minore e così via da capo, ho preferito rimandare questa modifica più impegnativa.
Alla fine comunque ho aggiunto un nuovo sottocapitolo intitolato “La prima globalizzazione” (il nuovo sottocapitolo 11.3). Per la verità c’è anche un nuovo sottocapitolo 1.4 ma questo è sostanzialmente derivato dalla divisione del materiale dell’1.3: sì, c’è qualcosa di nuovo ovviamente, ma il grosso proviene dal sottocapitolo 1.3.
In definitiva la versione 1.3.2 è cresciuta di appena 4 pagine (257) rispetto alla 1.3.1 mentre le note sono arrivate a quota 989 contro le precedenti 967.
Ricordo che un mio amico sosteneva che abusassi un po’ troppo delle note: può darsi che sia così ma in effetti si adattano molto bene al mio modo di pensare. Da una parte cerco di essere conciso ma contemporaneamente rimango consapevole dei numerosi fattori che influenzano un’argomentazione. Questi fattori li inserisco nelle note: in questa maniera l’essenziale rimane tale ma nella nota ci sono comunque quegli elementi che giudico utili alla piena comprensione di quanto ho scritto.
In effetti mi piacerebbe poter aggiungere note all’interno delle note (questo mi aiuterebbe a riportare ancor più facilmente il mio pensiero, tendenzialmente molto ramificato, su carta!) ma (s)fortunatamente LibreOffice non me lo permette!
Ho poi modificato sensibilmente i sottocapitoli 1.4, 9.5 e 12.1, ho aggiornato il Glossario che mi era rimasto indietro di varie voci e ho introdotto l’utilissimo acronimo CdRI che (ovviamente!) sta per Condizioni di Rappresentatività Imperfetta. Probabilmente l’Epitome, solo grazie a questo acronimo, si è accorciata di una pagina!
Infine ho riguardato, riletto e corretto i capitoli 1, 2 e 3. Mi rimangano da rivedere il 4, 6, 8, 10, 11, 16, 17 e 18. In effetti sono stato un po’ pigro: avrei potuto riguardare almeno un altro capitolo…
Sfortunatamente non ho aggiunto nessuna epigrafe: ne ho trovata qualcuna potenzialmente interessante nei saggi di Freud ma la mia “procedura” riguardo le epigrafi è quella di terminare prima il libro che sto leggendo, inserirle in un apposito archivio, confrontarle con quelle già esistenti ed, eventualmente, aggiungerle all’Epitome in sostituzione di quelle già presenti.
Credo che “presto” (un anno?) avrò abbastanza Epigrafi da poterne aggiungere una ad ogni sottocapitolo: mi piacerebbe molto in effetti. Il problema è che per alcuni capitoli (tipo quello sulla religione) ne avrei anche troppe mentre per altri ancora non ho trovato di che sostituire gli aforismi tratti dalla raccolta...
Proprio oggi, mentre terminavo di rileggere il 3° capitolo, ho avuto un’idea molto interessante sulle caratteristiche di una società all’interno di una società e su ciò che questo comporta. Sicuramente ne scriverò nella prossima versione ma forse vedrò di chiarirmi preventivamente le idee scrivendoci un pezzo… uhm… vedremo!
Conclusione: il bello di aver scritto questa nuova versione in pochi giorni è che non mi sento stanco: prevedo quindi di iniziare la 1.4.0, quella col nuovo capitolo, probabilmente già a settembre. Ovviamente però, come al solito, nulla è certo!
L'esempio di Benjamin Franklin
6 ore fa
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