[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 0.5.0 "Bellis Perennis") e, in particolare, del capitolo 2.
Ho ritrovato il libro del Donini (v. Religioni a confronto) che temevo di aver perso da un kebabbaro, invece no: era rimasto sotto lo scannerizzatore che avevo usato la scorsa settimana...
Nel frattempo, rimasto senza libro da bagno, mi ero procurato una collezione di aforismi di vari autori (*1). Mentre ne sfogliavo le pagine, leggiucchiando le frasi che coglievano la mia attenzione, mi ero reso conto come fosse evidente che alcuni autori fossero più interessati a certe tematiche invece di altre.
Mi ero quindi chiesto se sarebbe valsa la pena di fare una ricerca in tal senso: annotandomi per ogni aforisma i suoi argomenti e vedere poi cosa veniva fuori (*2). Poi, fortunatamente, ho lasciato perdere senza imbarcarmi in questa ennesima missione suicida (*3).
Ieri mi sono poi ricordato di fare una verifica che mi ero ripromesso da tempo: nel libro del Donini c'è un breve accenno allo strutturalismo di Lévi-Strauss non però abbastanza approfondito da farmi scattare la memoria e aiutarmi a ricordare di cosa si trattasse. Sapevo infatti di averne sentito parlare nel corso di mitologia che segui qualche anno fa ma mi sfuggiva qualsiasi dettaglio significativo...
Cercando sul mio viario ho ritrovato il pezzo Appunti di strutturalismo e mi sono così rinfrescato la memoria. Nella conclusione a tale pezzo spiegavo poi che questa teoria non mi convinceva del tutto e questo è, probabilmente, il motivo per cui l'avevo così prontamente dimenticata.
Mi ha però colpito il parallelismo che vi è fra lo strutturalismo applicato ai miti e l'idea di analisi che avevo avuto sugli aforismi.
Lo strutturalismo (v. Appunti di strutturalismo per maggiori dettagli) prevede infatti che ogni concetto complesso sia definito dalla somma di numerose dicotomie di idee più semplici: analogamente sezionando ogni mito nelle sue unità costitutive è possibile ricostruire quali siano i principi più basilari della società che li ha creati perché questi, semplicemente, saranno più numerosi e ripetuti più frequentemente.
Questa metodologia di analisi mi pare molto parallela a quello che avevo pensato di fare per gli aforismi.
La differenza è che lo strutturalismo la applica ai miti per ricavare i principi (le dicotomie) basilari su cui si fonda la società; io invece, applicandoli agli aforismi, avrei voluto intuire semplicemente ciò che stava più a cuore ai singoli autori.
Mi pare che applicare questa tecnica per inferire la mentalità di un autore abbia senso, sono invece molto meno convinto della sua utilità per ottenere una visione/comprensione completa di una società.
Nell'Epitome spiego che l'intera realtà, e quindi anche una società, è definita dai suoi protomiti e, in particolare, dagli epomiti. Nella mia definizione il mito è solo un caso particolare di protomito in cui una o più delle sue funzioni sono divenute nascoste (*4), non percepite cioè come tali dalla stragrande maggioranza della popolazione.
I miti sono quindi solo un sottoinsieme dei protomiti che definiscono una società: certo sono molto significativi perché le funzioni nascoste e implicite sono spesso frutto di una contraddizione non risolta della società. È però sbagliato, e potenzialmente molto fuorviante, affidarsi solo ai miti per definire una società: si rischia infatti di dimenticare e sottovalutare tutto un sistema di valori che, anche se espresso come protomito e non mito, è altrettanto importante (*5).
Conclusione: mi chiedo se una memoria inconscia dello strutturalismo mi avesse ispirato alla mia analisi sugli aforismi: difficile dirlo, ma è possibile...
Nota (*1): l'influsso di tale decisione si inizia già a far sentire: vedi Donini e Goethe e, forse, il mio corto Grave carenza...
Nota (*2): in realtà la mia idea era più complessa: non si limitava ai contenuti ma anche allo stile, ai differenti tipi di arguzia, etc...
Nota (*3): nel senso che l'operazione mi avrebbe richiesto molto tempo e i risultati, sempre che ne avessi trovati, non avrebbero interessato nessuno...
Nota (*4): anche i tradizionali miti della mitologia rientrano nella mia definizione.
Nota (*5): basarsi solo sui miti è come cercare di ricostruire un mosaico usando solo metà o meno delle sue tessere!
Sonetti d’amore. Giacomo da Lentini
3 ore fa
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