Ieri ho iniziato a seguire un nuovo corso (*1): Learning how to learn.
Come si capisce dal titolo dovrebbe insegnare a sviluppare le proprie capacità di apprendimento: un corso leggero ma interessante, e uno dei dieci corsi in linea di maggior successo dello scorso anno.
La prima lezione è stata interlocutoria: non mi è sembrata trascendentale ma qua e là c'erano delle nozioni interessanti.
Probabilmente l'informazione più importante è la distinzione fra le due modalità di funzionamento del cervello: “concentrata” e “diffusa”. Nella modalità concentrata ci si concentra sui dettagli di un problema mentre in quella diffusa lo si studia da lontano, considerando anche le relazioni più vaghe. La cosa interessante è che, mentre per i problemi conosciuti basta la modalità concentrate, per risolvere nuovi problemi è necessaria anche la modalità diffusa. Anzi la creatività pare connessa proprio a questa modalità diffusa: solo in questo stato il cervello è in grado di avere profonde intuizioni.
Questo stato di modalità diffusa lo si può raggiungere in molti modi: camminando, prima di addormentarsi, facendo un'attività fisica non particolarmente impegnativa, etc...
Due esempi eccellenti: Salvador Dalí si sedeva su una sedia a dondolo tenendo in mano, penzoloni sopra il pavimento, un mazzo di chiavi. Quando si rilassava, un attimo prima di addormentarsi, la mano si apriva e il rumore delle chiavi lo riscuoteva.
Thomas Edison invece si sedeva su una sedia tenendo in mano, penzoloni sopra il pavimento, una pallina di gomma: quando stava per addormentarsi la mano si apriva e la pallina cadeva a terra svegliandolo del tutto.
Nel mio piccolo ho più volte scritto di quanto diventi creativo durante le mie insonnie notturne quando più volte sfioro il sonno senza mai cadervi...
Altra nota interessante l'ho trovata nel materiale extra, in un'intervista a un ricercatore che si occupa di creatività. Non sorprendentemente il ricercatore ha scoperto una correlazione fra la creatività e i caratteri aperti alle novità (open minded) ma il fatto interessante è invece la correlazione negativa, e un po' controintuitiva, fra caratteri accondiscendenti e creatività. In altre parole le persone più accondiscendenti tendono a essere meno creative e vice versa.
Volendo si può leggere questa relazione come una sfaccettatura del non conformismo necessario per individuare nuove strade e idee.
Inutile dire che anch'io non sono assolutamente accondiscendente: mi pare di aver scritto dell'irritazione dei miei professori all'università quando non prendevo per buono nemmeno quello che mi insegnavano! È poi caratteristica del KGB diffidare e non prendere niente per vero senza prima verificare...
Conclusione: il corso potrebbe divenire molto interessante già dalla prossima lezione (sono solo quattro) oppure perdersi in chiacchiere...
Nota (*1): già che c'ero ne ho iniziato anche uno di genetica ma non so se lo porterò avanti. Mi pare sia su 11 lezioni e nella prima ha ripetuto ciò che già avevo studiato al liceo...
alla prima stazione
1 ora fa
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