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giovedì 22 maggio 2014

Quantità e qualità

Ieri sono stato a vedere il comizio di Grillo a Firenze: l'idea era quella di capire la variazione del supporto popolare rispetto al febbraio del 2013 (v. In piazza).
A tale riguardo una prima difficoltà era data dal fatto che uno spicchio della piazza era chiusa per restauro. Comunque nel complesso direi mi è parso di percepire una crescita del movimento. Non tanto “quantitativa” ma “qualitativa”.

Mi spiego meglio: da un punto di vista strettamente numerico le presenze mi sono sembrate aumentate di un buon 20%. Variazione significativa ma non clamorosa.
La differenza più marcata era invece “qualitativa”: a febbraio il pubblico era incerto, magari curioso di vedere ma, ad esempio, ben distinto dagli attivisti. Quest'anno i presenti erano convinti, sapevano perché erano lì ed erano sicuri della propria scelta; la maggior parte delle persone aveva lo stemma del movimento appuntato sul petto e l'entusiasmo della piazza era enormemente maggiore.

Non è facile interpretare questa differenza “qualitativa” e quale impatto pratico avrà sulle elezioni.
Alle politiche il M5S ottenne poco più del 18% a Firenze: quelle in piazza ieri erano le stesse persone diventate più consapevoli (o, volendo essere negativi, più fanatiche)? Magari c'è stato contemporaneamente un altro effetto, invisibile alla manifestazione con Grillo, di forza uguale ma opposta: ovvero persone che prima erano indifferenti al movimento e che adesso invece sono fortemente contrarie?

Come ho detto è difficile valutarlo: la mia sensazione è che comunque questo nucleo più convinto di simpatizzanti pentastellati farà da traino alla massa degli incerti. Questo significa che alle prossime elezioni l'aumento di voti del M5S sarà ben più consistente del 20% “quantitativo”.
Direi che la forbice sarà da un +50% (27% dei voti) a un +125% (quasi il 41%). Lo so: si tratta di una finestra estremamente vasta: il problema, come ho spiegato, è valutare l'impatto della maggiore "qualità". Dovendo scommettere direi che il M5S potrebbe passare a un buon 34% (*1) dei voti complessivi.

Nota (*1): ottimistico! Il 30% sarebbe maggiormente realistico ma è più divertente puntare sull'improbabile... Aggiungo anche che, per l'effetto opposto, il PD non subirà un tracollo ma manterrà almeno le sue posizioni: la crescita del M5S sarà quindi prevalentemente a discapito delle altre forze politiche.

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