Un mio amico è rimasto sorpreso dalle dichiarazioni di delusione del presidente di Confindustria, Emma Margecaglia per la cosiddetta riforma del lavoro. Io no.
Già qualche mese fa c'erano state simili lamentele da parte del presidente dell'ABI (l'associazione delle banche italiane) per i “costi” che le iniziative del governo scaricavano sulle banche.
Ero stato tentato di commentare e di fornire la mia interpretazione della vicenda ma poi, sia per pigrizia sia per l'acidità di stomaco che mi provoca Colline & C., non ne feci di niente.
Adesso non posso esimermi dal fornire la mia interpretazione di questi fatti.
Questo governo Colline, come ho scritto poco dopo la sua creazione (per la precisione nel corto Colline 4 del 17 novembre), è l'espressione diretta dei poteri forti. Confindustria e banche forse non coincidono totalmente con tali poteri ma, sicuramente, ne fanno parte.
Come mai allora si lamentano per i provvedimenti del “loro” governo (non votato dagli italiani)??
Si tratta semplicemente di una recita: una rappresentazione organizzata a tavolino per “dimostrare” agli italiani che il governo chiede sacrifici a tutti, banche e grande industria comprese, e non solo ai cittadini.
In altre parole le lamentele di ABI e Confindustria sono solo funzionali al tentativo di mantenere agli occhi degli italiani il “mito” di un governo serio che, a malincuore, fa quello che deve fare e pretende sacrifici da tutti.
Bisogna riconoscere che dietro a questo governo c'è una mente estremamente raffinata che con grande disinvoltura, e grazie al controllo dei media tradizionali, manipola astutamente l'opinione pubblica per generare e mantenere il consenso. Al riguardo vedi anche la mia spiegazione del motivo dell'apparentemente “incomprensibile” ostilità nei confronti della Lega nel post Colline 6.
Nel frattempo, mentre TV e giornali continuano a cantare gli Osanna per il governo, iniziano a manifestarsi concretamente i segni del disastro economico generato dai provvedimenti del governo Colline: il PIL, sulla base dei primi 3 mesi, è stimato dall'OCSE al -1% a fine anno. Io, molto catastroficamente, avevo addirittura ipotizzato circa un -2% (vedi conclusioni del post Colline russe): vuoi vedere che a fine anno ci sarò andato più vicino io che l'OCSE?
E l'inflazione? Questo sito (che non conosco) la stima al 3,3% per il mese di marzo: addio risparmi...
E lo spread? Come ho scritto (vedi Colline 15: lo spread) lo spread non è un buon indice per valutare l'attività del governo: ovviamente però, come avevo previsto, via via che gli indicatori reali della salute economica del paese vanno a peggiorare, l'effetto placebo del rassicurante borbottio di Colline inizia a svanire, e lo spread riprende a crescere. Probabilmente in estate/inizio autunno ci sarà una nuova crisi: sarò curioso di vedere cosa inventeranno i media per giustificare Colline...
Politicizzazione (s.f.)
57 minuti fa
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