"Hai letto Dan di Frank Herbert?" - mi chiese, tanti anni fa, un mio amico.
"Come? che? cosa?" - risposi io, piuttosto confuso.
Ero confuso perchè io Dune lo avevo letto ma, il libro, lo "chiamavo", all'italiana, Dune.
In realtà, scoprii poi, il mio amico aveva trovato l'unica pronuncia sbagliata, in inglese, di Dune: infatti, secondo il mio vocabolario, in inglese, Dune si può pronunciare sia Diun che Duun ma non Dan...
Quindi significa che il mio amico aveva outsmarted (*) se stesso e non me: talvolta capita a chi cerca di essere troppo intelligente... eh! eh!
Comunque, Dune, è uno dei miei libri preferiti in assoluto e, proprio l'altra settimana, ne parlai con un amico. Dal libro passammo a discutere del film: secondo me, il film era orribile, secondo l'amico, passabile.
Io non tolleravo che il film si discostasse dalla trama del libro (generando così molte incongruenze); il mio amico era più comprensivo e pensava che dei compromessi, fra sceneggiatura e libro, fossero inevitabili per condensare, un libro di 700 pagine, in un film di 2 ore.
Comunque, indipendentemente dai tagli, necessari o meno, rimaneva il fatto che a me, il film, non era assolutamente piaciuto.
Il medesimo amico mi disse anche che, oltre alla versione cinematografica, era stata realizzata anche una serie di telefilm che, grazie alla maggiore durata complessiva, si erano potuti permettere di seguire molto più fedelmente la trama. Io però non avevo visto, ne ero a conoscenza dell'esistenza, di questi telefilm.
Stanotte (fra sabato 26 e domenica 27) ero di nuovo particolarmente insonne. Alle 3:00 mi sono alzato e sono andato a guardare la TV: su Italia 1 trasmettevano Dune il telefilm! Anzi, vista la durata, sulle 4 ore, doveva trattarsi di un film TV realizzato mettendo insieme spezzoni dei telefilm.
Il megatelefilm era iniziato da circa mezz'ora ma, conoscendo il libro a memoria, non ho avuto problemi a orientarmi.
In breve: il megatelefilm è riuscito nella difficilissima impresa di farmi rimpiangere il film!
Il film, nonostante molti limiti, in alcuni momenti riusciva a ricordare i toni epici del libro e, alcune scene, erano obiettivamente emozionanti...
Il megatelefilm invece, è fedele nel riprodurre i piccoli dettagli, ma, fallisce completamente, nel ricreare l'atmosfera del libro.
Gli effetti speciali non sono speciali ma pietosi; ma non è questo il problema, se il budget non poteva permettere niente di meglio non è colpa del regista... Insomma, come telespettatore paziente, ho chiuso un occhio quando, al posto di un maestoso verme del deserto, mi è stato presentato un lombrico digitale: "pazienza", mi son detto, l'importante è il resto...
Invece anche il resto non era adeguato!
Quasi nessun attore era adatto al ruolo che doveva interpretare. Il protagonista (Paul Atreides) almeno era accettabile (e questo non è poco: a me, l'attore che interpretava Frodo nel Signore degli Anelli, con i suoi occhioni e il "musino" triste, mi ha mandato di traverso tutta la trilogia...) ma la madre (Jessica) sembrava una professoressa di italiano; Stilgar il fremen, era troppo pasciuto e rubicondo e, sembrava, un macellaio stizzoso; la più grande delusione è stata però Chani: nel libro è una fanciulla esile ma anche forte e fiera, nel megafilm, se non fosse per il grosso seno, sembrerebbe un uomo basso e grasso...
Anche i fremen in generale (nel libro, una razza di uomini che vivono nel deserto, magri e dalla pelle scura e coriacea) sono mal resi: sembrano studenti universitari rosei e paffuti.
Ah, dimenticavo! L'imperatore di tutta la galassia, capo di migliaia di mondi, sembra un pizzicagnolo che, per carnevale, cerca di vestirsi, con scarsissimo gusto e in evidenti ristrettezze economiche, come una rockstar anni '80: pateticamente divertente...
Comunque è proprio la regia in senso stretto a essere carente, complice forse il montaggio maldestro (che da molti telefilm ha portato al megafilm), il film non riesce a trasmettere nessuna emozione: è completamente piatto e non raggiunge un minimo di pathos, nemmeno sul finale. Credo che, chi non ha letto il libro, non sia in grado di capire niente della trama di questo megafilm...
Comunque lo ho guardato fino alle 6:20 quando ho deciso che non valeva assolutamente la pena di guardare gli ultimi 10 minuti di questa risibile trasposizione cinematografica... ;-)
Nota (*): outsmart = battere in astuzia. Non sono sicuro ma credo si intenda anche "con ampio margine".
alla prima stazione
1 ora fa
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