Potrei scrivere dei corti ma non ho voglia di stare attento alle limitazioni di lunghezza che mi sono autoimposto e quindi preferisco farne una fricassea in un pezzo unico...
Riflettevo che se si vuole scrivere un viario di successo si dovrebbe evitare gli argomenti politici. Parlando bene di un partito si attirano pochissimi nuovi lettori e, contemporaneamente, si allontanano tutti coloro che la pensano diversamente. Ovviamente io me ne infischio e scrivo ciò che penso: significativi in questo senso sono stati i miei recenti pezzi sulla Lega. Scrivendo di non averla votata mi sono allontanato possibili simpatie leghiste e, aggiungendo poi di essermene pentito, ho perso le simpatie di tutti gli altri!
Stamani ho fatto grandi progressi con l'epitome: niente di particolare ma tante piccole cose che però andavano fatte. Ad esempio la più noiosa è stata invertire il capitolo 13 con il 14: il problema è che col taglia e incolla si perdono tutti i riferimenti incrociati che vanno poi individuati e ripristinati a mano: veramente fastidioso!
Per adesso (da sabato scorso) il mio cavo (v. il corto In linea!) non è stato cambiato: però ha sempre pioviggerellato e questo tipo di intervento non lo fanno se piove.
In tre giorni ho visto tutta una nuova serie su Netflix: Ghost wars.
In realtà non mi ha entusiasmato ma si è mantenuta su un onesto 6½ dall'inizio alla fine. Solo l'ultima puntata è stata un po' noiosa trascinando inutilmente momenti di tensione che però non erano tali. Vedibile. Ah, il protagonista Avan Tudor Jogia è completamente anodino: di gran lunga il peggior attore della serie...
Ieri ho visto anche Annientamento: belle immagini ma trama dal finale inconsistente. 5.
Qualche mese fa ho visto anche Bright che aveva ricevuto delle recensioni terribili (questa è cattivissima ma anche divertente: ‘Bright’ Review: Netflix’s First Blockbuster Is the Worst Movie of 2017)...
A me sta antipatico il protagonista Will Smith (essenzialmente perché piace a troppe donne a cui io non piaccio) però ero curioso di scoprire se fosse così brutto come dicevano: la risposta è nì.
L'ambientazione della pellicola, che mette insieme elementi di fantasia come magia, orchi, elfi e draghi in un prossimo futuro è fortemente basata sul gioco di ruolo Shadowrun: se lo si conosce allora è possibile inserire la trama nel giusto contesto e apprezzarla pienamente, altrimenti...
Gli autori sembrano non aver capito niente dai film con i supereroi della Marvel: metà della pellicola deve essere dedicata a spiegare come nasce l'eroe, chiarirne cioè il contesto, come ad esempio le dimensioni e i limiti dei suoi poteri.
In Bright questo non viene fatto: non si spiega cosa ci facciano elfi, orchi e simili nel mondo futuro o quale sia il ruolo della magia e questo confonde lo spettatore che finisce per perdersi nei diversi aspetti fantastici: l'ambientazione, invece di essere il punto di forza, le fondamenta su cui costruire la trama, diventa invece una palude in cui la sceneggiatura sprofonda...
Non so: forse c'erano dei problemi di diritti? I produttori di Bright non si sono accordati per i diritti su Shadowrun e quindi hanno tagliato tutti i riferimenti all'ambientazione che avrebbero potuto causare contenziosi legali?
Non lo so: certamente sarebbe bastato poco per trasformare una pellicola modesta in buona o molto buona...
Voto: 5½ ma è una media (7 se si conosce Shadowrun, 4 altrimenti)
L'esempio di Benjamin Franklin
9 ore fa
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