Ah! Ah! Questa l'avevo indovinata bene! In I due presidenti ho spiegato che ieri mattina, quando ancora non si era trovato l'accordo sul nome della Casellati, avevo iniziato a scrivere un pezzo che non ho poi concluso.
In tale articolo mi ero divertito a inventarmi una stima della forza dei vari partiti basata sul numero dei parlamentari ma modificata da vari elementi. Uno di questi elementi era la “fedeltà” dei propri parlamentari: l'idea era che è inutile avere 100 parlamentari se poi solo 50 fanno ciò che ha deciso il loro stratega. Riguardo a FI avevo scritto:
«...
Ovviamente considerare il numero dei parlamentari per valutare la forza di ogni singolo potere all'interno della coalizione è un'approssimazione molto grossolana. Innanzi tutto stiamo parlando di singoli individui e non di cannoni: e i singoli individui sono esseri autonomi a cui, in questo caso la costituzione italiana, garantisce larga autonomia d'azione. Bisognerebbe allora valutare, ad esempio, la fedeltà dei singoli parlamentari ai loro “strateghi”.
…
…
Berlusconi ha invece scelto i suoi candidati frugando nella pattumiera della politica italiana e quindi propongo uno 0.6...
...
»
Inizialmente avevo scritto un 0.5 ma poi mi sembrava di essere stato troppo punitivo e avevo corretto con lo 0.6 che vedete sopra.
Oggi ho letto questo articolo sui retroscena del voto per la presidenza del senato: Forza Italia, “Caro presidente, vaffan…”. E Berlusconi cacciò Romani e Brunetta di Fabrizio d'Esposito da IlFattoQuotidiano.it
Viene quindi da pensare che i 60 voti che sono venuti a mancare a Fico siano il frutto di questa spaccatura in FI: ebbene 60 su 105 corrisponde al 57% dei deputati di FI. Alla fine la mia stima sulla scarsa fedeltà dei deputati di FI era addirittura ottimistica!
Altri fiori - 27/3/2018
Passata l'ultima gelata ho ripreso a fotografare e cercare di identificare i fiori che incontro intorno a casa mia. In realtà oggi avrei voluto proprio pubblicare un pezzo corredato da foto ma Internet mi va lento (dovrei pubblicare un aggiornamento anche su questa situazione) e non ho voglia di stressarmi.
Comunque oggi ho identificato due nuovi fiori: il primo è un ranuncolo lanuto (sicuro al 97%: la fitta peluria è caratteristica); il secondo è un geranio volgare (sicuro al 90%: ci sono molte altre varietà di geranio simili).
Volendo avrei “identificato” anche la primula comune ma in realtà la conoscevo già e l'ho solo ricercata sul mio libro: a dire il vero sul libro è data unicamente con i petali gialli mentre io ne ho molte viola e di un colore intermedio fra il giallo e il viola. Probabilmente quelle viola sono una varietà di allevamento che si sta inselvatichendo.
Notturno - 28/3/2018
La seguente riflessione è di un paio di notti fa (la mattina dopo non ero a casa e ieri non ci ho pensato) e non mi fece chiudere occhio.
Mi sveglio di colpo nel cuore della notte e penso: “certo che è strano l'invecchiamento...”
Se dipende dal DNA perché non ci sono persone con una vita particolarmente più lunga delle altre? Mi pare che attraverso la genetica si possano eliminare molte malattie ma non l'invecchiamento stesso che, se ho ben capito, è causato dalle stesse cellule che introducono via via dei piccoli errori nella loro duplicazione che poi, sommandosi insieme, danno vita ai vari fenomeni della vecchiaia. E comunque questo passaggio mi suona strano (*1): come succede che l'errore in tante singole cellule porti, ad esempio, alla formazione di una ruga? O perché diminuisce la produzione di un certo ormone? Perché da bambini invece di invecchiare si cresce? Ma gli scienziati, studiando altre specie animali, cosa hanno scoperto? perché elefanti, tartarughe e (credo) squali vivono così a lungo? Che differenza c'è fra le loro cellule e le nostre?
Tutte queste domande, e altre che adesso non ricordo, mi sono passate per la mente impedendomi di dormire. La mia conclusione è stata che l'invecchiamento ci pare naturale perché siamo abituati a osservarlo quotidianamente ma, riflettendoci, è un fenomeno stranissimo e misterioso...
Nota (*1): di nuovo la teoria degli automi cellulari può venirci in soccorso mostrandoci come regole fisse a livello di singole cellule possono produrre schemi a un livello più alto...
Democrazia ed espulsi - 28/3/2018
[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 0.4.1 "Morrigan").
L'ipocrisia delle espulsioni di funzionari russi di questi giorni mi irrita notevolmente.
Secondo voi in quanti paesi, delle dozzine che hanno espulso diplomatici russi, la popolazione locale era a favore di esse? Io credo solo in una piccola minoranza di questi...
Ma la “democrazia” non dovrebbe eseguire la volontà del popolo? Invece sembra che gli USA schiocchino la frusta e i vari stati europei obbediscano...
Ma questo è solo un aspetto di ciò che mi irrita: la verità è che questo riacutizzarsi delle tensioni fra USA e Russia è evidentemente voluto da qualche parapotere, probabilmente dai produttori di armi. La Russia è quindi solo la scusa per aumentare le spese militari.
I media ovviamente, con la loro usuale sfacciataggine, ci propongono solo la versione ufficiale del governo inglese: ma le prove dove sono?
Conclusione: nella mie Epitome si illuminano gli aspetti oscuri di questa vicenda: anzi della teoria per cui accadano queste vicende...
Da approfondire - 29/3/2018
Articolo interessante: Carriere, lo studio: “La fortuna conta più del talento. Per questo i mediocri battono chi ha maggiori abilità” di Mauro Del Corno da IlFattoQuotidiano.it
Da confrontare col mio “classico” del 2011 4 aneddoti e 1 domanda.
Questa ricerca, che è basata su una simulazione, nasconde un grande problema di “metodo”: dall'articolo è spiegato che vengono considerati fattori come intelligenza, determinazione e ovviamente fortuna, ma cosa significa “considerare”? In un modello equivale ad attribuire una certa importanza e ambiti di uso a ciascuno di essi: il risultato della simulazione è però che essa dipende dal peso (e dall'uso) arbitrariamente assegnato a ciascuno dei parametri (*1).
Dimostrare che anche un singolo parametro è usato bene è molto complesso. Quando, come in questo caso, ce n'è più di uno allora le cose si complicano ulteriormente (esplosione combinatoria).
Mi piacerebbe quindi sapere come gli studiosi dell'università di Catania abbiano risolto questo problema ma, ovviamente, l'articolo non fornisce alcun collegamento alla ricerca vera e propria...
Nota (*1): detto in altre parole significa che c'è il pericolo che il ricercatore, giocando con diversi parametri, ottenga il risultato che voglia.
L'esempio di Benjamin Franklin
9 ore fa
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