4 marzo. Mattino super nebbioso. Alla fine ho deciso di astenermi ma rispetto alle elezione del 2013, quando votai con entusiasmo il M5S, non sono assolutamente sicuro di aver preso la scelta giusta.
L'alternativa sulla quale ho a lungo ponderato nelle ultime settimane era quella di votare la Lega, essenzialmente come mezzo per sostenere indirettamente la candidatura del professor Bagnai.
Alla fine ho però concluso che il mio voto non avrebbe aiutato per nulla Bagnai che: indipendentemente da me, se eletto, otterrà comunque la visibilità sui media che mi auspico. In verità non mi stupirei, in caso di vittoria della coalizione di destra, se il Bagnai lasciasse la Lega una volta resosi conto che, nella sostanza, i suoi suggerimenti economici venissero completamente ignorati. E in tal caso il mio voto alla Lega a cosa sarebbe servito?
Se invece la destra sarà all'opposizione allora le idee del professore non sarebbero comunque messe in pratica indipendentemente dal mio voto.
L'unico caso in cui rimpiangerei di non aver votato Lega sarebbe con la coalizione di destra vincente e Bagnai ministro dell'economia (o in un'altra posizione di rilievo o comunque ascoltato): in tal caso mi seccherebbe molto non averlo sostenuto sebbene indirettamente. Ma questa terza ipotesi mi pare estremamente improbabile.
Non mi ha poi aiutato essere senza Internet proprio nella settimana precedente al voto: conoscendomi, proprio in questi ultimi giorni avrei fatto lo sforzo maggiore per informarmi (cosa impossibile limitandosi ad ascoltare le distorsioni dei media che passano in tivvù), e non escludo che avrei potuto scoprire un qualcosa che avrebbe potuto spostare l'ago della bilancia dalla parte del voto.
In definitiva credo che il massimo che posso sperare da queste elezioni è un Bagnai eletto senatore e, quindi, con molta più visibilità grazie a cui diffondere le proprie idee economiche. E Bagnai sarà (o non sarà) eletto indipendentemente dal mio voto.
Venerdì sera ho visto per caso un frammento di programma politico su La7: c'era Di Battista intervistato da Mentana. Di Battista mi è piaciuto: fosse stato lui il candidato del M5S invece che Di Maio l'avrei votato, pur senza grosse aspettative, perché la persona mi sembra onesta e sincera ma ovviamente il candidato imposto (*1) dai vertici del movimento è stato un altro fatto, a occhio, di pasta molto diversa...
Poi c'è stato Berlusconi: con i suoi veementi attacchi al M5S mi ha fatto veramente venire voglia di votarlo: non Berlusconi ma il M5S!
Ah! Sempre venerdì ho scoperto che mio padre, con qualche anno di ritardo rispetto ai miei suggerimenti, ha deciso di votare proprio il M5S! Ovviamente infatti la mia pressante indicazione di votare per Bagnai non è stata ascoltata...
Riguardo l'esito del voto non ho idea di cosa verrà fuori: in parte perché non ci ho minimamente pensato e in parte perché questa legge elettorale è decisamente contorta. Anzi, proprio per questo prevedo che exit poll e prime proiezioni si riveleranno poi parecchio sballati...
Mi aspetto, come del resto prevedono in molti, un paese spaccato in tre blocchi. Occasione per inciucio PD e i soliti transfughi da Forza Italia e da altri partiti. Il M5S invece rifiuterà qualsiasi alleanza: in quanto populismo apparente non ha nessuna intenzione di governare.
Inoltre la penso come Di Battista: qualunque sia l'esito del voto, e per quanto incerto il risultato possa essere, non si tornerà a votare perché una volta che la ventosa dei politici si è attaccata alla poltrona...
Conclusione: comunque fortunati coloro a cui basta un giorno di “silenzio elettorale” per poter decidere chi/se votare!
Nota (*1): non ditemi che c'è stata vera scelta nell'elezione di Di Maio contro i cinque (o quanti erano) illustri sconosciuti! Anzi, mi meraviglio che Mentana non l'abbia fatto notare quando l'argomento è stato sfiorato di sfuggita...
L'esempio di Benjamin Franklin
8 ore fa
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