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domenica 13 febbraio 2022

Un (verde) passo nella dittatura

Nel “lontano” gennaio 2016, in tempi non sospetti quindi, scrissi un pezzo molto importante: L’origine della dittatura.

All’epoca mi chiedevo come fecero paesi come la Germania e l’Italia dell’inizio del XX secolo a scivolare nella dittatura: non mi interessavano tanto gli eventi specifici ma il processo psicologico che aveva impedito alle relative popolazioni di accorgersi di star cadendo in un baratro.
Da non esperto di niente, come al solito, sciolsi i guinzagli e feci correre libere le mie fedeli Fantasia e Intuizione. Poi rimisi tutto insieme con la mia capacità di analisi e sintesi e scrissi il pezzo sullodato.

Lo scorso maggio già notai che aspetti teorizzati nel mio vecchio pezzo iniziavano a verificarsi: mi riferisco al corto Dittatura del 13 maggio 2021 e all’articolo Di palo (covid-19) in frasca (dittatura) di pochi giorni dopo.

Nel frattempo abbiamo avuto il verdepasso e gli obblighi di vaccinazione per diverse fasce di popolazione si sono moltiplicati. Credo sia giunto il momento di verificare nuovamente lo stato della situazione.

Voglio quindi ripercorrere quanto scrissi nel 2016 alla luce degli eventi attuali e verificare le similitudini e le differenze. Tutte le citazioni seguenti sono quindi tratte dal pezzo L’origine della dittatura.

«Ogni tanto mi chiedo come abbiano fatto fascismo e nazismo a prendere il potere. È di per sé una domanda oziosa poiché le mie scarse conoscenze storiche dell'epoca risalgono a pochi ricordi scolastici e, quindi, ogni risposta che mi do è basata in pratica solo sulla mia intuizione e, pertanto, non è particolarmente affidabile né significativa.»
[KGB] Per ricordare quale fosse l’origine delle mie riflessioni.

«Sono dell'opinione che la maggior parte degli italiani e tedeschi non volessero la dittatura: sono infatti convinto che gli uomini, per natura, anelino alla giustizia e che solo l'incapacità collettiva li tenga lontani da essa. Nessuno vorrebbe la dittatura perché, oltre che per la sua insita ingiustizia, sa che in qualche maniera, magari anche marginale, finirà per esserne vittima. Eppure le dittature esistono e, in qualche maniera, riescono a raggiungere il potere.»
[KGB] Il mistero che volevo cercare di risolvere.

«La mia conclusione è che quindi esistano almeno due fasi nella "vita" di una dittatura: nella prima le idee, i programmi politici, gli ideali di quel partito o movimento che si trasformerà in dittatura, devono sembrare legittimi e non pericolosi: la sua vera natura non è immediatamente manifesta né intelligibile; solo nella seconda fase la dittatura avrà acquisito abbastanza potere e si rivelerà tale imponendo le proprie decisioni anche senza l'approvazione della maggior parte della popolazione. Probabilmente esiste anche una fase intermedia che potrà, più o meno a lungo, sovrapporsi con la seconda: in questo periodo la dittatura inizia a fare scelte moralmente dubbie ma chi prima l'aveva sostenuta in buona fede, piuttosto che riconoscere il proprio errore di valutazione e opporsi a essa, si limita a storcere il naso e in qualche maniera trova giustificazioni per l'ingiustizia sempre più palese.»
[KGB] Questa è la sintesi delle mie conclusioni che nei passaggi seguenti approfondisco.

«Nella prima fase quindi la dittatura non si presenta come tale ma si legittima con giustificazioni più o meno speciose; magari talvolta le sue iniziative più dubbie sono viste come il male minore: non piacciono, fanno storcere il naso, una voce dal fondo dell'animo ci avverte che in esse c'è qualcosa di profondamente sbagliato anche se forse non evidente e non immediatamente definibile... ma non le diamo ascolto perché non si vedono alternative migliori.»
[KGB] Qui l’analogia mi pare evidente. Abbiamo avuto la pandemia che ha fornito motivazioni più o meno valide per imporre provvedimenti al limite (e spesso oltre) della Costituzione. Nella prima fase, più o meno direi nel 2020, le scelte del governo erano ancora giustificabili e si poteva semmai discutere se fossero corrette o meno.
Già però dalla primavera-estate del 2021 le prove scientifiche che dicevano cose diverse da quanto ripeteva la narrativa ufficiale hanno iniziato ad accumularsi. Ovviamente i media ufficiali hanno fatto di tutto per ignorarle ma a chi, come me, si informa anche da altri fonti decisamente più imparziali è diventato evidente che il governo italiano non agisse nell’interesse della salute pubblica o, almeno, non solo di quella. Chiaro poi che anche questa mia (e di altri!) consapevolezza è stata progressiva e si è sviluppata più o meno di pari passo con l’accumularsi di ricerche scientifiche che raccontavano frammenti importanti di verità ma che venivano sistematicamente ignorate e, preferibilmente, nascoste al grande pubblico dai media.
Credo che la mia descrizione del 2016 descriva perfettamente le sensazione che io e molti altri osservatori un po’ più attenti della media abbiamo avvertito nel corso di questa prima fase (2020 e primavera 2021 tanto per porre dei paletti arbitrari).

«Nella seconda fase viene fuori il lato peggiore dell'animo umano: nessuno vuole la dittatura ma pochi hanno il coraggio di opporsi perché, passato il punto di “non ritorno”, essa è ormai divenuta troppo forte. Opporsi significherebbe infatti mettere a repentaglio la propria vita e magari quella dei propri cari: si preferisce allora subire, evitare guai e non guardare là dove avvengono le ingiustizie.»
[KGB] Questo è chiaramente avvenuto col ricatto del verdepasso che costringeva a scegliere fra il lavoro oppure l’inoculazione coi vaccini sperimentali. Chiaro infatti che chi perde il lavoro non è più in grado di mantenere se stesso e la propria famiglia. La possibilità di scelta fornita dal governo era solo apparente dato che il costo dei continui tamponi necessari per ottenere il verdepasso erano a totale carico dei lavoratori. Inutile poi ricordare che, in autunno, la validità di tali permessi fu ridotta a pochi giorni costringendo quindi ad aumentare la frequenza dei tamponi con relativo aumento di disagio e spesa.
Come se non bastasse ulteriori limiti alla vita sociale sono stati arbitrariamente imposti progressivamente: dalla sciocchezza delle mascherine all’aperto alla ben più grave limitazione delle attività sociali per chi aveva il semplice verdepasso e non il famigerato superverdepasso…
Prevedibilmente molti si sono quindi rassegnati a subire l’ingiustizia anche a rischio della propria salute: del resto l’alternativa era la morte economica e sociale.

«Diviene quindi una domanda fondamentale chiedersi se sia sempre possibile riconoscere, durante la sua prima fase, se un certo movimento o partito politico abbia la potenzialità, una volta preso il potere ("fase due") di trasformarsi in una dittatura.»
[KGB] Ecco, qui si vede una prima differenza significativa rispetto alla mia previsione del 2016. In Italia non abbiamo una singola forza politica che minacci di trasformarsi in dittatura: tutte i partiti sono compatti nel sostenere il governo Draghi e le sue scellerate decisioni; anche l’unico partito all’opposizione, Fratelli d’Italia, segretamente le sostiene.
La mia spiegazione di questa unanimità è che tutti i partiti italiani (compresi M5S e Lega) sono sistemici. La teoria di cosa io intenda per “partito sistemico” è nella mia epitome ([E] 11.4). In breve si tratta di partiti che, sebbene non apertamente, hanno abdicato al loro ruolo di rappresentanti della popolazione e del suo interesse ma, al contrario, lavorano gomito a gomito con i parapoteri ([E] 4.1) economici per favorire proprio questi ultimi.

«Io credo che spesso sia possibile comprenderlo: per vincere i cuori e convincere le menti della popolazione, e raggiungere così la massa critica per la fase successiva, sono necessari degli ideali in cui credere. Questi ideali sono protomiti e a questa loro sfuggente essenza devono il proprio potere. Ad esempio il 99,9% della popolazione non vota un programma ma i miti che sovrappone a esso e con i quali si identifica.»
[KGB] in questo caso il protomito ([E] 2.2) che viene sfruttato è quello della “scienza”. La scienza non ha infatti, per sua natura, una voce unica: la politica e i media hanno quindi gioco facile nell’appropriarsi della sua autorità con la complicità di qualche scienziato (v. gli intellettuali organici in [E] 9.6) che, anche per semplice narcisismo, ama essere intervistato e mostrarsi alla televisione.
Anche il verdepasso è poi divenuto un mito: nato con la scusa di essere uno strumento per contenere la pandemia aveva evidentemente anche altri obiettivi. La riprova è che esso venga mantenuto anche in assenza di pandemia (a febbraio 2022 siamo agli sgoccioli e se a marzo arriverà il bel tempo il covid-19 sparirà almeno fino all’autunno. Lo so io e lo sanno tutti coloro che hanno un minimo seguito la dinamica della malattia: quindi anche il governo).

«Soprattutto si tende a non considerarne le estreme conseguenze: si considera il mito nel contesto attuale senza valutare i figli e figliastri che da esso potrebbero derivare. Il motivo è che nessuno vede il futuro e prevederlo in maniera attendibile, soprattutto se non si conoscono analogie a cui rifarsi, richiede un'analisi attenta e approfondita del mito.»
[KGB] infatti all’epoca dell’introduzione del verdepasso fummo in pochi a riuscire a prevedere come esso sarebbe potuto essere abusato (diventando una specie di prototipo ipocrita del sistema di credito sociale cinese): la maggioranza delle persone contrarie a esso si limitavano a considerarne la dubbia efficacia sanitaria.

«Voglio dire che, ad esempio, il nazionalismo estremo, all'inizio dello scorso secolo, era considerato un mito legittimo visto che non se ne erano sperimentate le sue deleterie degenerazioni: ancora oggi, gli italiani che ne patirono le conseguenze, percepiscono il mito del nazionalismo con sospetto perché, in un certo qual modo, hanno sviluppato degli anticorpi a esso.»
[KGB] Infatti: il nazionalismo non era avvertito come pericoloso dalla maggioranza degli italiani del primo dopoguerra, anzi; così oggi la maggioranza non vede pericoli concreti nel verdepasso. Sì, è chiaro che fa “qualche discriminazione sgradita” ma i più preferiscono ignorarle considerandole poco importanti e dato che comunque colpiscono una minoranza che “se l’è cercata”….

«È quindi nell'essenza dei miti di un'ideologia e soprattutto oltre essi, nelle loro possibili conseguenze, che si deve guardare per individuare le potenziali dittature. Ma non potrebbe una dittatura, una volta giunta alla “fase due”, abbandonare i vecchi miti, magari pacifici e innocui, sostituendoli con dei nuovi più pericolosi?»
[KGB] questo è un punto importante. Come farà il governo a sostenere una misura come il verdepasso in assenza di pandemia? È chiaro che dovrà progressivamente giustificarla in maniera diversa: dalla salute passerà forse alla sicurezza, non so. Vedremo.

«È un'operazione possibile ma sicuramente lunga, difficile e complessa: probabilmente fattibile solo nel caso in cui il nuovo mito fosse facilmente derivabile dal vecchio, ovvero se, appunto, ne fosse una delle sue estreme conseguenze.»
[KGB] beh, al momento la mia fiducia nella razionalità dei miei concittadini (ma anche dell’uomo in generale) sta crollando e temo che lo sforzo necessario per ingannare la maggioranza sia molto più piccolo di quanto pensassi.

« Inoltre la dittatura, a forza di ribadirli, inizia a credere veramente nei propri miti anche se, magari, inizialmente erano stati costruiti ad arte per accattivarsi l'approvazione della popolazione. [...] Per questo motivo i miti caratterizzanti la fase iniziale di un'ideologia, visto che difficilmente saranno cambiati, sono comunque già significativi.»
[KGB] Qui le cose stanno andando diversamente. Quando scrissi il paragrafo qui sopra avevo in mente un processo della durata di almeno un decennio: periodo durante il quale le idee e gli slogan si sedimentano e cristallizzano. Invece adesso tutto sta accadendo molto più velocemente. Del resto lo abbiamo visto anche nel comportamento del M5S: dal “mai con il PD” sono passati, nel giro di poco più di un anno, a farci un governo insieme. Probabilmente avevo sottovalutato la forza dei media capaci anche di capovolgere la realtà in brevissimo tempo.

«Diventa quindi fondamentale riuscire a immaginare come queste idee, in genere ritenute accettabili nel contesto storico del momento in cui vengono proposte, possano degenerare quando portate ai loro estremi.»
[KGB] In teoria è vero ma, come detto, anche cambiamenti ideologici bruschi sono oggi possibili.

«Io credo che, per quanto difficile, gli italiani negli anni che portarono all'ascesa del fascismo avrebbero avuto la possibilità di riconoscere in esso i germi della dittatura ma non ne ebbero però la capacità. Come scritto, sarebbe infatti occorso tempo, dedizione e cultura che pochi all'epoca potevano permettersi di avere.»
[KGB] Idem oggi.

«E oggi siamo liberi dal pericolo della dittatura?»
[KGB] questa è la domanda fondamentale.

«Sarebbe bello poter rispondere qualcosa del tipo “sì, adesso abbiamo capito e non ricadremo negli errori del passato” ma non è così. Il problema è che la storia non si ripete uguale a se stessa: adesso siamo per così dire “vaccinati” da ideologie che portino a dittature basate su miti nazionalistici o sulla “razza”. Di certo, a parte pochi esaltati, la stragrande maggioranza delle persone diffiderebbe di un partito che facesse propri tali ideali.»
[KGB] Tutto vero ma avete notato che usavo metafore con “anticorpi” e “vaccini”!?

«Ma come detto le manifestazioni con cui la storia si ripete variano ed evolvono: se l'ideologia (con i germi della dittatura) non fosse presentata da una specifica forza politica?»
[KGB] infatti adesso abbiamo l’intero arco politico che supporta i provvedimenti liberticidi.

«Se l'ideologia (con i germi della dittatura) non si basasse sugli ideali di “nazione” o “razza”?»
[KGB] Infatti adesso il cavallo di Troia è stata una misura sanitaria per il presunto contenimento della pandemia.

«Se l'ideologia fosse presentata non come tale ma come, ad esempio, un "provvedimento tecnico"?»
[KGB] Infatti il verdepasso e gli altri provvedimenti affini vengono proposti proprio come tali.

«Se apparisse per certi versi giustificabile?»
[KGB] Infatti è stato così: alla sua nascita era almeno parzialmente giustificabile (le prove scientifiche che ne dimostravano la totale inconsistenza sono arrivate nell’autunno 2021).

«Se avesse la generale approvazioni dei media?»
[KGB] Infatti è stato così: la sola voce che si sente sui media tradizionali è di favore cieco e incondizionato a tutti i provvedimenti del governo.

«Saremo realmente in grado di accorgerci del pericolo prima che fosse troppo tardi? Rispondo a queste domande con un'altra domanda (retorica): l'uomo di oggi ha il tempo, la capacità e la volontà di cogliere e studiare con attenzione specifici cambiamenti che influenzino la società contemporanea? La risposta è ovviamente “no”. Quando parlo di “uomo” non intendo infatti un singolo o pochi individui ma una fetta significativa della popolazione…
[KGB] Infatti...

«Come anno dopo anno, in inverno, ci ammaliamo di nuove forme di influenza così non siamo immuni ai nuovi pericoli che, assumendo forme mai viste prima, minacciano la nostra libertà futura.»
[KGB] E riecco la metafora medica! Comunque avevo ragione...

«Conclusione: il pericolo maggiore è però dato dal fatto che quando saremo vittima di una nuova dittatura sarà ormai troppo tardi per evitarla e sarà quindi estremamente difficile spezzarne le catene. Più in generale temo che sia nella natura dell'uomo non vedere la gabbia che gli viene lentamente costruita intorno e dalla quale, una volta chiusa, solo con grande fatica e sacrificio riuscirà, forse, a evadere...»
[KGB] Conclusione tragica ma vera.

Conclusione: che dire? Talvolta mi stupisco della mia stessa intuizione! Sembra quasi che riesca a cogliere impressioni dal futuro…
Comunque il punto è:
1. la minaccia di dittatura è reale.
2. la maggioranza non se ne rende conto o se lo renderà troppo tardi.
3. siamo evidentemente entrati in quella che ho definito essere la “fase intermedia”.
4. vedremo come il potere giustificherà l’esistenza del verdepasso in assenza di pandemia.
5. sfortunatamente avrà meno difficoltà a riuscirci di quanto supponevo nel 2016.

Voglio poi sottolineare che all’epoca il mio pezzo era puramente teorico: non credevo che avrei vissuto abbastanza a lungo da vedere personalmente questa trasformazione. Sicuramente avrei preferito non viverla. Come diceva un antico saggio cinese: “è sfortunato colui che vive in epoche interessanti”, meglio studiarle nei libri.

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