Ieri sera leggevo “The Framers’ coup” e ho fatto una scoperta interessante.
L’economia dei vari stati americani, già intorno al 1790, era differenziata fra Nord e Sud. Non avevo però compreso che anche il Nord era sostanzialmente basato sull’agricoltura sebbene la volontà fosse quella di sviluppare l’industria per essere meno dipendenti dall’Europa e, soprattutto, dal Regno Unito.
Sapete allora cosa fecero gli antenati dei fautori della globalizzazione?
«In addition, Congress’s power to regulate foreign commerce could be used – especially but not exclusively, in the future – to impose tariffs on foreign imports, which might provide critical support to domestic manufacturers in their infancy. […] recent immigration of foreign artisans, combined with natural resources such as water power, could make manufacturing an increasingly important part of the American economy.» (*1)
In altre parole far competere direttamente una grande industria contro una piccola è uno scontro a senso unico: è come far combattere un peso massimo contro un mosca. Il mosca potrà anche assestare qualche colpo (comunque inefficace) al peso massimo ma al primo pugno che non riesce a schivare verrà messo KO...
Nota (*1): tratto da “The Framers’ coup” di Michael J. Klarman, (E.) Oxford University Press, 2016, pag. 337.
1+1=? - 10/2/2022
Come ragiona il mio cervellino?
Lunedì ho visto questo video per pura curiosità: Meteorite or Debris? | Bright Light Illuminates Sky Over Mexico da RT (canale di informazione sovvenzionato dal governo russo)
Oggi ho visto quest’altro: 40 SpaceX Starlink Satellites Lost-What Really Caused It & What Were They Really Doing?*
Cosa ho concluso?
Date compatibili e possibile collegamento con Russia...
Ma in realtà niente di concreto! Però diciamo che sono in preallarme, cioè con gli occhi aperti per altri possibili indizi…
Interpretazione valida - 12/2/2022
Finalmente ho trovato una chiave d’interpretazione della situazione Russia-Ucraina-NATO che mi convince: non è una mia intuizione ma l’ho semplicemente ascoltata da un commentatore americano su RT News.
Secondo questo analista gli USA fanno la voce grossa contando sul fatto che la Russia non voglia realmente attaccare l’Ucraina. I motivi di questa strategia sono molteplici: se la Russia non fa niente Biden può dire che è stato merito suo, che grazie al suo pronto intervento ha salvato democrazia e libertà in Ucraina (va ricordato che i democratici sono già in crisi perché l’anodino Biden è, prevedibilmente, molto peggio di Trump e a breve ci saranno le elezioni biennali). Contemporaneamente l’accerchiamento della Russia farebbe un altro passo avanti. Idealmente gli USA amerebbero far saltare anche l’accordo “Nord Stream 2” fra Russia e Germania.
Chiaro che più la minaccia russa viene amplificata dai media (soprattutto statunitensi) e più Biden guadagnerà consenso se poi non succederà niente.
Il pericolo è invece che le provocazioni vadano troppo oltre, che accada un incidente e che la situazione sfugga di mano: insomma non si dovrebbe giocare con i fiammiferi in una stanza piena di fuochi d’artificio…
Nel complesso questa lettura mi pare credibile anche se comunque non metterei ancora la mano sul fuoco sulla sua correttezza.
Possibile che la Russia stesse davvero pianificando un attacco a “sorpresa” sull’Ucraina approfittando delle manovre congiunte con la Bielorussia? Possibile sicuramente sì ma non saprei dire quanto probabile.
Perfezionamento - 13/2/2022
Un altro tassello all’interpretazione della situazione Russia-Ucraina-NATO (ma sarebbe più corretto sostituire a NATO gli USA).
L’acutizzarsi delle tensioni con la Russia permetterebbe a Biden di giustificare un aumento delle spese militari tutto a favore dei produttori di armi che, invero, hanno bisogno di guerre o almeno di paura di guerra per fare i loro affari.
Insomma in questa interpretazione Biden sarebbe un burattino al servizio dei parapoteri economici: stavolta non le case farmaceutiche ma i produttori di armi.
Che succederà? - 13/2/2022
Difficile dirlo avendo a disposizione forse 1/20 delle informazioni relative: bisognerebbe sapere cosa si sono realmente detti i diplomatici nei loro incontri ma nella sostanza ciò è gelosamente tenuto segreto.
Personalmente mi pare che Biden ci guadagnerebbe (politicamente) da un aumento della tensione con la Russia ma che comunque il rischio di un conflitto non convenga nemmeno a lui.
La Russia in questi giorni ha negato a tutti i livelli di aver intenzione di attaccare l’Ucraina: di certo è chiaro che ormai mancherebbe l’elemento “sorpresa”! Putin ha ribadito che difenderebbe le regioni separatiste dell’est Ucraina (a maggioranza russa) se Kiev dovesse attaccarle.
Come spiegato l’Ucraina non vuole assolutamente un conflitto e il suo primo ministro sta cercando disperatamente di gettare acqua sul fuoco dicendo (in maniera diplomatica) che gli USA mostrino le prove della minaccia di attacco imminente se le ha. È infatti evidente a tutti gli osservatori imparziali che in questa fase sono gli USA a volere alzare la tensione a tutti i costi con i vari alleati NATO che seguono in ordine sparso e con diversi gradi di titubanza o goffaggine.
Magari sarebbe possibile una forma di conflitto estremamente limitato in maniera che sia Putin che Biden possano dire di aver vinto senza però far degenerare la situazione? Mi sembra estremamente rischioso: a Biden forse potrebbe star bene ma mi pare che Putin ci guadagnerebbe poco...
alla prima stazione
1 ora fa
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