Premessa: più o meno da due anni è certificato: l’otorino da cui andai per il dolore all’orecchio (v. Due piccioni e la solita fava) mi fece anche il controllo dell’udito dove risultò chiaramente che sono vittima di acufeni decisamente forti.
Gli acufeni sono dei “fischi”, nel mio caso molto acuti, che si sentono nell’orecchio ma che in realtà non esistono: avete presente le pellicole dove un personaggio è colpito dall’onda d’urto di una bomba e che per qualche secondo sente solo un fischio che copre tutti gli altri rumori? Ecco, è un po’ così…
Nel mio caso (non so cosa sia normale e cosa no) i fischi sono molteplici, si sovrappongono fra loro, sono continui e piuttosto forti. L’unica fortuna è che iniziano a frequenze medio alte e quindi il parlato e molti altri rumori riesco a distinguerli quasi come avessi un udito normale.
Il dottore mi tracciò un bel grafico (che dovrei avere da qualche parte) dove si vede bene il fenomeno: c’è una frequenza di soglia ben precisa dove gli acufeni mi coprono tutti gli altri suoni (reali) (*1)…
Spesso penso che questi fischi sono proprio noiosi: sono ripetitivi e pertinaci. Un po’ l’equivalente del guardare il rumore bianco su un vecchio televisore. Quelli nuovi quando non c’è segnale semplicemente non mostrano niente ma col vecchio analogico lo schermo si riempiva di puntolini che cambiavano continuamente colore e si udiva un fruscio di sottofondo…
Invece mi chiedevo se non sarebbe più piacevole, al posto degli acufeni, avere una vocina nella testa che mi parlasse. Ovviamente non una non mi dicesse solo caXXXte o banalità!
A me piacerebbe una voce che facesse delle osservazioni intelligenti: certo, lo so che sarei sempre io, ma me la immagino in più stretto contatto col mio inconscio e, quindi, capace di notare dettagli che a me sfuggono.
No perché una voce che dice solo sciocchezze sarebbe invece una bella seccatura e, soprattutto, completamente inutile: per sentire stupidaggini di continuo mi basterebbe tenere il televisore sempre acceso, non avrei bisogno di nessuna vocina dentro la testa…
Tutto sommato mi potrebbe andare bene anche una voce “assassina”: una vocina che mi dicesse “Uccidi XXX! Uccidi! Uccidi!”. Sicuramente avremmo dei dialoghi interessanti: le chiederei il perché e, immagino, sarei molto scettico e dubbioso. Un tipico dialogo potrebbe essere come il seguente:
Vocina Assassina - «Uccidi Tizio! Uccidi Tizio!»
Io - «Perché?»
Vocina Assassina - «...ehm… perché è il demonio!»
Io - «Come fai a saperlo?»
Vocina Assassina - «Lo so e basta!»
Io - «Ho capito: ma io per ucciderlo ho bisogno di prove...»
Vocina Assassina - «Se guardi la sua ombra puoi intravedere le corna e la coda!»
Io – guardo, poi «...bo, a me pare normale...»
Vocina Assassina - «Guarda meglio!»
Io - «Ho guardato ma è tutto normale...»
Vocina Assassina - «Devi socchiudere gli occhi!»
Io - «Sì, vabbè! E poi osservare l’ombra quando si proietta su un cespuglio più o meno indefinito!»
Vocina Assassina - «Potrebbe essere un’idea...»
Io - «Ma dai! Dimmi la verità: perché lo vuoi uccidere?»
Vocina Assassina - «...uffa… è che sono geloso della sua fidanzata: guarda com’è bella e lui brutto, ma noi lei non ci guarderebbe mai...»
Io - «Ah! Ecco, questo è un buon motivo...»
Ma alla lunga probabilmente la voce assassina diventerebbe ripetitiva per non parlare del fatto che, prima o poi, nonostante la mia astuzia e prudenza, verrei arrestato.
Poi in prigione non avrei che da uccidere altri carcerati col risultato che mi farei una cattiva fama e sarei emarginato da tutti gli altri: no, decisamente la vocina assassina sarebbe parecchio perniciosa.
Peggio della vocina assassina sarebbe però una vocina che canta: soprattutto se fosse stonata mi farebbe impazzire dopo un paio di giorni. O magari se cantasse canzone napoletane: primo ci sarebbero sempre delle parole nei testi che non capirei (e questo mi irriterebbe molto) ma sono proprio le immagini troppo esageratamente drammatiche di quelle canzoni, almeno per il poco che capisco, che non mi piacciono. Certo che, in verità, è proprio tutta la canzone italiana che non mi piace: testi e musica semplici semplici mentre io sono per il power metal! Ma per poter ascoltare della buona musica metal occorrerebbe tutto un gruppo: insomma almeno anche una vocina chitarrista, una vocina batterista e una vocina bassista. E io poi pretenderei molto: non mi accontenterei di qualche cover scialba, vorrei musica originale e DAL VIVO, troppo facile col playback… Probabilmente occorerrebero anni prima di raggiungere una qualità sufficientemente buona per soddisfarmi: e a quel punto scommetto che le vocine smetterebbero di farsi sentire perché sarebbero sempre in tour, in giro per il mondo, visto che in Italia il metal non è apprezzato né capito...
Che poi se le vocine fossero come i fischi allora piano piano crescerebbero di numero: a me non dispiacerebbe una vocina esperta di storia. Ecco questa sarebbe veramente di compagnia: potrei parlarle delle nuove idee per l’Epitome e chiederle consiglio. Sicuramente la mia opera ne guadagnerebbe in qualità. E, finalmente, potrei scrivere una toccante pagina con i ringraziamenti!
Qualcosa del tipo: “Non posso ringraziare chi non mi ha letto ma solo la vocina #3 che, con infinita pazienza, mi ha assistito nella stesura e revisione di questa opera e senza i cui continui consigli e insostituibili incoraggiamenti non avrei mai potuto portare a termine”
Sicuramente la vocina esperta di storia mi sarebbe di grande compagnia ma, probabilmente, una vocina esperta di economia, magari con buone conoscenze di statistica, mi sarebbe molto più utile. Probabilmente, conscio che alla fine essa saprebbe solo quello che so io, non mi fiderei troppo di lei. Le chiederei continuamente il perché di tutto e ricontrollerei i suoi calcoli: alla fine questa sbotterebbe dicendomi che se voglio il suo aiuto poi non dovrei mettere in dubbio ogni sua parola.
Probabilmente la vocina esperta di economia smetterebbe presto di rivolgermi la parola e la sentirei solo discutere con quella esperta di storia: così, per farmi rabbia, parlando dei problemi economici che ormai ho capito e che non mi interessano ed evitando accuratamente di rispondere alle domande più acute e interessanti che sicuramente la voce esperta di storia le porrebbe.
Come utilità non sarebbe male neppure una voce capace di darmi consigli sentimentali, anzi no, non sentimentali ma consigli per agganciare le donne e reggere una conversazione vacua e superficiale ma, contemporaneamente, ricca di sottintesi e allusioni. Normalmente infatti penso troppo col risultato che perdo ogni spontaneità e credibilità. A volte mi vengono in mente anche delle ottime battute: solo che magari è ormai il giorno dopo…
Credo che in questo campo una vocina pronta a suggerirmi la frase giusta al momento giusto mi potrebbe fare parecchio comodo. E credo anche che potenzialmente potrebbe cavarsela bene.
Lo so che la vocina sarebbe solo un aspetto del mio inconscio ma ho notato che quando dormo, nei miei sogni, sono molto più spontaneo e meno controllato: ho al contrario abbastanza sensibilità da percepire piuttosto chiaramente le reazioni delle ragazze e reagire prontamente a esse con la parola o l’azione giusta. Una vocina capace di mettermi in collegamento diretto con questa parte della mia istintualità sarebbe un asso nella manica: un vero Cyrano che non mi pianterebbe in asso all’ultimo momento come accade regolarmente nelle commedie cinematografiche…
O forse sì? Se la vocina fosse parte di me avrebbe anche un malsano senso dell’umorismo.
Me l’immagino che prima o poi mi farebbe fare volutamente delle brutte figure…
Io - «Ma sei sicuro? Non mi sembra una buona battuta per rompere il ghiaccio?»
Vocina Playboy- «Vai! Ti dico che è l’ideale per il suo tipo!»
Io - «Eppure mi sembra una sofisticata: so che è laureata in storia...»
Vocina Playboy- «Appunto! Non vuole che tu le parli di storia: devi stupirla, spiazzarla e sbilanciarla con qualcosa di apparentemente banale. Nella frazione di secondo che vacilla, incerta su come giudicarti, la colpiamo con un pesante apoftegma, così che non sappia più cosa pensare. Una volta che abbiamo il suo interesse giochiamo umile per non apparire saccenti ma ogni tanto seminiamo con noncuranza qualche arguzia qua e là e poi, a seconda di come reagisce, magari le spariamo quella tua idea, quella che hai scritto nel tuo mattone su Marx e la democosa, la democazzata o come la chiami...»
Io - «La democratastenia?»
Vocina Playboy - «Sì quella: ma smetti di perdere tempo che inizi a sembrare strano a fissarla così!»
Io - «Ok, vado...»
...
Io - «Ciao bella bambina: le vuoi le caramelle?»
Lei – Splat! (ceffone e se ne va)
Vocina Playboy - «Ah! Ah! Ah! Non ci credo glielo hai detto davvero! Ah! Ah!»
Io - «Stro##...»
Così poi, dopo un po’, non mi fiderei più. A ogni suggerimento rifletterei se mi stesse prendendo in giro o no, quindi apparirei e sarei esitante e incerto e tornerei così a essere come già sono…
Ci sarebbe poi il pericolo che le voci diventassero troppe. Magari poi qualcuna potrebbe essere eccessivamente invadente o fastidiosa. Non so: tipo una vocina testimone di Geova che cercasse continuamente di convertirmi, o magari una che dicesse continuamente parolacce (le sentirei solo io ma sarebbe comunque imbarazzante…) o anche una che scrivesse e declamasse poesie: magari di quelle astratte, che anche se le leggi dieci volte restano prive di senso oppure ne hanno troppi… Anche una vocina così sarebbe troppo fastidiosa…
«Il tempo,
nero su lama grigia.
Tramonta il Sole,
e trionfa il giorno
eterno
su un ciglio
del tuo occhio.
Sotto,
una lacrima.»
Queste poesie sceme mi distrarrebbero: cercherei di trovarci un significato, magari inesistente, e rischierebbero di diventare dei pensieri ossessivi e irritanti.
Comunque in questi casi avrei la soluzione pronta:
Io - «Uccidi! Uccidi! Uccidi la vocina economista!»
Vocina Assassina - «Ma perché? A me non ha mai dato fastidio?»
Io - «Uccidila ti dico! Parla sempre male di te alle altre vocine!»
Vocina Assassina - «Ma davvero? E come fai a saperlo?»
Io - «Me l’ha detto ieri la vocina esperta di tennis: mi ha riferito che secondo la vocina economista tu hai un pessimo rovescio...»
Vocina Assassina - «Ma non è vero: io ho un ottimo rovescio!»
Io - «E poi la vocina economista ti ha mai invitato fuori a bere una birra?»
Vocina Assassina - «Veramente no: ma noi vocine siamo chiuse dentro la tua testa e non possiamo andare nei pub...»
Io - «Le altre vocine invece ci vanno ma non ti invitano perché la vocina economista ha detto a tutte di non farlo...»
Vociana Assassina: - «Lurida bastarda!»
Insomma credo che in qualche maniera potrei eliminare le vocine troppo fastidiose…
Conclusione: e invece mi tocca tenermi i noiosissimi acufeni che fanno pochissima compagnia e, anzi, quando la gente ti parla e tu senti poco rischi di prendere fischi per fiaschi… o fiaschi per fischi se siamo a tavola...
Nota (*1): non ne ho mai fatto menzione perché non mi piace accampare scuse ma credo che alcuni problemi con la chitarra, specialmente distinguerne il suono in un brano, mi siano stati resi molto più difficili, quando non impossibili, proprio dagli acufeni.
L'esempio di Benjamin Franklin
8 ore fa
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