Ho cominciato a scrivere una nuova versione dell’Epitome, la 1.13.0!
Avrei voluto farlo a inizio agosto ma il caldo afoso e il fracasso incessante, soprattutto con le finestre aperte, della casa di mio padre me lo hanno impedito. Senza considerare la carenza di sonno, e quindi capacità di concentrazione, provocate dalle cause sullodate.
Che poi l’ultima volta che ci avevo messo sopra le mani era stato a inizio anno perché a maggio avevo semplicemente aggiornato le epigrafi, aggiungendole anche ai sottocapitoli, ma senza però modificarne la sostanza. Nel frattempo avevo accumulato circa quattro pagine di quadernone con l’usuale lista di modifiche e aggiunte.
Ultimamente avevo iniziato le nuove versioni facendo una panoramica delle varie note per capire e decidere come muovermi e organizzare eventuali nuovi capitoli o sottocapitoli.
Invece oggi sono partito dalla prima pagina di note e ho modificato la mia opera seguendone cronologicamente le indicazioni una dopo l’altra.
Il “problema”, se di problema si può parlare, è che non ho assolutamente idea di quanto ho ancora da scrivere: le modifiche puntuali a specifici sottocapitoli le faccio rapidamente, però aggiungere un nuovo sottocapitolo mi prende, nel caso migliore, un intero giorno e spesso di più.
Comunque è in realtà solo una mia curiosità: non ho nessuno che mi corra dietro e quindi finirò la nuova versione quando la finirò, senza preoccuparmi esattamente quando. Certo dovrò farcela prima di tornare in città dato che ho bisogno di un minimo di tranquillità e riposo che in estate non è fattibile.
In verità dovrei poi dare una bella rilettura al tutto: sia per trovare refusi (soprattutto nelle nuove parti del testo) e rendere più scorrevole il testo ma, soprattutto, per uniformarlo. Quando introduco un nuovo sottocapitolo poi cerco di andare a modificare anche i preesistenti capitoli che potrebbero fare riferimento alle novità introdotte ma ovviamente è un’operazione che parte dall’alto: cioè mi scorro l’indice e mi segno in quali capitoli intervenire. Invece leggendo l’intero testo, come si sviluppa frase per frase il mio pensiero (insomma partendo dal basso), mi accorgo automaticamente di dove posso inserire i riferimenti alle novità introdotte.
Solo che rileggere tutto è per me noiosissimo e mi prende parimenti molto tempo. Ma ormai è passata almeno un anno dall’ultima revisione generale e quindi dovrò rassegnarmi a compiere questo ennesimo sforzo.
Però, molto probabilmente, mi lascerò questa rilettura per una successiva versione, la 1.13.1 da iniziare appena terminata l’attuale.
Il dividere in due versioni questi compiti mi mette meno ansia: se invece cercassi di fare tutto insieme sarei stressato dal non potere condividere le probabile novità fino a quando non avessi finito la rilettura generale.
In questo modo la revisione generale resterà comunque noiosa ma almeno non avrò l’ansia di volerla finire il più rapidamente possibile…
Quando sarà pronta la nuova versione? Ci saranno nuovi capitoli/sottocapitoli?
Per i motivi sopraddetti non posso rispondere a nessuna di queste due domande.
Di sicuro cercherò di finire la versione 1.13.0 nel giro di tre settimane circa (quando poi dovrò tornare in città). Nuovi capitoli non credo di inserirne a questo turno ma quasi sicuramente, considerando le passate esperienze, ci saranno uno o più nuovi sottocapitoli...
sabato 31 agosto 2024
giovedì 29 agosto 2024
40. F+188 o F+112
Con il consueto ritardo pubblico una nuova puntata del romanzo di Strabuccinator.
Nella precedente Strabuccino aveva frainteso i cenni di Zozzapanna (che stava subvocalizzando la situazione alla base) finendo per credere che la ragazza volesse essere aiutata a inghiottire la medicina che, sempre secondo le dubbie conoscenze sessuali del nostro eroe, avrebbe dovuto renderle la voce.
La puntata si chiudeva con i dubbi “tecnici” di Strabuccino su come far capire al gioco quello che voleva fare.
La puntata odierna si apre invece dal punto di vista di Zozzapanna che, nonostante la situazione difficile e il suo odio misto a disgusto per Strabuccinator, riesce a mantenere la calma, facendogli moine e sorrisi, per conservare le forze ed essere pronta a sfruttare qualsiasi occasione di fuga possa presentarsi.
Improvvisamente si passa al punto di vista di Strabuccino che avvia le macro che si era precedentemente preparato (e con cui ogni tanto si confonde) per curare la povera ragazza.
In realtà la nuova posizione di Zozzapanna e la fantastica verosimiglianza restituita dalla “Total FaceMask” lo distraggano un pochino tanto che si verifica un’emergenza. Fortunatamente anche Strabuccino non di fa prendere dal panico e risolve la situazione.
Che dire? Beh, questa è un’altra delle famigerate puntate in cui si fa un passo verso una “turpitudine” che non tutti potrebbero digerire. Ripeto quello che dico sempre: smettete pure di leggere perché le cose andranno sempre più a “peggiorare” da questo punto di vista!
Al di là dello svolgimento della trama principale vi è qualche altro elemento importante per i prossimi episodi. In particolare si scoprono nuove capacità del corpo dell’avatar Strabuccinator: non solo la sua forza è prodigiosa ed è una fabbrica ambulante di spore dai disparati effetti psicofisici: il suo corpo ha la capacità di modificarsi quasi in tempo reale!
In realtà Strabuccino non ha un controllo diretto su queste capacità ma è piuttosto il micelio intelligente (ibridato col DNA di Strabuccino attraverso lo SGODI) che cerca di interpretare la volontà inconscia del suo inconsapevole padrone andando a modificarne in tempo reale l‘avatar.
Altro accenno significativo è quello alle funzioni della “Total FaceMask”, uno dei numerosi accessori per adulti che Strabuccino ha comprato a caro prezzo e che lo hanno costretto a “risparmiare” sull’acquisto del gioco vero e proprio. In questo caso si scopre che il visore “Total FaceMask” è in grado di riprodurre anche gli odori.
Fattore FE? Come al solito sono un po’ incerto (anche perché non ricordo bene come avevo definito né per cosa sta l’acronimo “FE”… forse “Fattore Erotico”?).
Boh, come al solito dipende dai gusti personali, ma direi 7+/10...
Nella precedente Strabuccino aveva frainteso i cenni di Zozzapanna (che stava subvocalizzando la situazione alla base) finendo per credere che la ragazza volesse essere aiutata a inghiottire la medicina che, sempre secondo le dubbie conoscenze sessuali del nostro eroe, avrebbe dovuto renderle la voce.
La puntata si chiudeva con i dubbi “tecnici” di Strabuccino su come far capire al gioco quello che voleva fare.
La puntata odierna si apre invece dal punto di vista di Zozzapanna che, nonostante la situazione difficile e il suo odio misto a disgusto per Strabuccinator, riesce a mantenere la calma, facendogli moine e sorrisi, per conservare le forze ed essere pronta a sfruttare qualsiasi occasione di fuga possa presentarsi.
Improvvisamente si passa al punto di vista di Strabuccino che avvia le macro che si era precedentemente preparato (e con cui ogni tanto si confonde) per curare la povera ragazza.
In realtà la nuova posizione di Zozzapanna e la fantastica verosimiglianza restituita dalla “Total FaceMask” lo distraggano un pochino tanto che si verifica un’emergenza. Fortunatamente anche Strabuccino non di fa prendere dal panico e risolve la situazione.
Che dire? Beh, questa è un’altra delle famigerate puntate in cui si fa un passo verso una “turpitudine” che non tutti potrebbero digerire. Ripeto quello che dico sempre: smettete pure di leggere perché le cose andranno sempre più a “peggiorare” da questo punto di vista!
Al di là dello svolgimento della trama principale vi è qualche altro elemento importante per i prossimi episodi. In particolare si scoprono nuove capacità del corpo dell’avatar Strabuccinator: non solo la sua forza è prodigiosa ed è una fabbrica ambulante di spore dai disparati effetti psicofisici: il suo corpo ha la capacità di modificarsi quasi in tempo reale!
In realtà Strabuccino non ha un controllo diretto su queste capacità ma è piuttosto il micelio intelligente (ibridato col DNA di Strabuccino attraverso lo SGODI) che cerca di interpretare la volontà inconscia del suo inconsapevole padrone andando a modificarne in tempo reale l‘avatar.
Altro accenno significativo è quello alle funzioni della “Total FaceMask”, uno dei numerosi accessori per adulti che Strabuccino ha comprato a caro prezzo e che lo hanno costretto a “risparmiare” sull’acquisto del gioco vero e proprio. In questo caso si scopre che il visore “Total FaceMask” è in grado di riprodurre anche gli odori.
Fattore FE? Come al solito sono un po’ incerto (anche perché non ricordo bene come avevo definito né per cosa sta l’acronimo “FE”… forse “Fattore Erotico”?).
Boh, come al solito dipende dai gusti personali, ma direi 7+/10...
martedì 27 agosto 2024
Censura 6
Oggi non scriverò di me: del resto la mia vicenda si è conclusa e credo di aver spiegato bene la follia e l’ipocrisia di quanto mi è successo in Censura 5 dove sono riuscito a dimostrare senza possibilità di errore che il motivo per cui il mio corto L’intesa della speranza era stato giudicato fuorviante era a causa della presenza di un collegamento a un sito che, evidentemente, è “peccato” condividere e far conoscere. Ma non fatemi ripetere ciò che ho già esaustivamente scritto.
Volevo invece parlare dell’arresto di Durov, il fondatore e direttore della piattaforma Telegram.
Come al solito non so cosa raccontino i media italiani al riguardo perché, come sapete, io seguo i miei canali.
Anzi, prima che me ne dimentichi, segnalo il seguente video di Alex Christoforou che è praticamente tutto dedicato all’arresto di Durov: Telegram Durov arrested as plane lands in France. Zakharova, NGO hypocrisy. Starmer Ukraine video.
Prima di tutto sono necessarie due precisazioni: chi è Durov e cosa è Telegram.
1. Durov non è amico del Cremlino: anzi qualche anno fa aveva avuto delle grane legali in Russia perché Telegram non rispettava una nuova legge locale che imponeva alle piattaforme con un numero di utenti superiore a una certa soglia (almeno un milione, forse più, non so…) di conservare i dati personali degli utenti russi in Russia. Le organizzazioni non governative (NGO), circa una ventina di esse, lo fecero passare per martire del tiranno/dittatore Putin.
La Francia, su intervento diretto di Macron, gli fece avere il passaporto francese. Durov lasciò la Russia e andò a vivere a Dubai (o dintorni).
Questo per dire che Durov non era amico o vicino a Putin: anzi mi sembra che, proprio nel video di Christoforou segnalato qui sopra, ci sia un breve spezzone di video con il presidente russo particolarmente gongolante per l’arresto in Francia di Durov che spiega “ecco cosa succede a chi dice che nell’occidente si è più liberi…”. E come al solito Putin ha ragione evidenziando l’ipocrisia di UE e USA: che si riempiono la bocca di parole come “democrazia” e “libertà” ma poi, nella pratica, ce n’è sempre meno di entrambe.
2. Telegram è una piattaforma senza censura su cui è possibile seguire sia la propaganda ucraina che la propaganda russa con tutte le sfumature intermedie. In più Telegram ha lanciato una propria cripto moneta (operazione invece non riuscita a Facebook) che ha avuto un grosso successo diventando la nona più importante al mondo.
Sul motivo dell’arresto di Durov ho sentito molte opinioni diverse. L’unica certezza è che le accuse ufficiali sono un pretesto (sembra che Telegram sia una piattaforma usata dai pedofili e che quindi Durov sia stato considerato complice o almeno favoreggiatore. Peccato che, a sentir Christoforou, lo stesso avvenga su Istagram senza però che Zuckerberg venga accusato di niente).
A. Il primo motivo, che secondo me è quello corretto, alla UE (e all’occidente in genere: vedi il caso TikTok negli USA) dà enorme fastidio una fonte di informazione che sfugga alla sua censura. Del resto le bugie della propaganda funzionano bene solo se non ci sono fonti d’informazione alternative che veicolano notizie indipendenti. Come spiegare il recente successo di Twitter? È proprio la libertà d’espressione possibile su Twitter che evidenzia la censura presente sulle altre piattaforme, reti sociali e non solo.
Io mi immagino la propaganda come una diga che blocca l’acqua del lago controllandone attentamente la fuoriuscita tramite le proprie condotte. La diga funziona bene solo se non c’è la minima fessura: in tal caso l’acqua si apre rapidamente la propria strada e la diga viene spazzata via. L’analogia regge a metà: nonostante Twitter la censura di tutti gli altri media occidentali continua a reggere, ma di sicuro adesso è più in crisi di un anno fa (Twitter pre Musk) (*1).
Tornando a noi Telegram è un po’, insieme a Twitter, la falla nella diga della propaganda occidentale. Non per nulla le “mie” fonti si informano principalmente su Telegram comparando la propaganda russa e ucraina e tirando poi fuori le proprie conclusioni.
B. Un’altra teoria che ho sentito è che la UE voglia la “propria” rete sociale da controllare più o meno direttamente.
Secondo me la UE non ha alcuna indipendenza da Washington e, quindi, agisce seguendone le indicazioni: e poi in occidente Telegram non è molto usato. Insomma servirebbe a poco controllarlo in toto.
C. Altra teoria è che ci sia interesse per la sua criptovaluta (TON mi pare si chiami) ma anche qui non credo che la ragione del suo successo sia un “segreto tecnico”. Piuttosto immagino una sinergia efficace fra piattaforma, utenti e criptovaluta.
Di sicuro ne sapremo di più nei prossimi giorni: già scoprire se ci sarà l’estradizione immediata negli USA darà informazioni interessanti. Come ha detto Lavrov oggi “evidentemente la Francia ha delle prove schiaccianti contro Durov… altrimenti sarebbe un arresto politico…”. E intanto al momento dei video (che in genere sono in ritardo di mezza giornata rispetto agli eventi) le accuse contro Durov sono solo ipotesi, come se ancora si stesse decidendo di cosa accusarlo. I super ricchi hanno infatti la cattiva abitudine di potersi permettere avvocati molti bravi…
Notizia invece di oggi è la “confessione” di Zuckerberg: «“la censura sul COVID era sbagliata e mi rincresce di non essermi opposto a essa” – Il fondatore di FB afferma che la Casa Bianca avrebbe più volte fatto pressioni per far censurare i post». Vedi, per esempio, Mark Zuckerberg: Covid censorship was wrong and I wish I’d fought it da The Telegraph.
L’articolo è riservato agli abbonati ma mi sembra che il titolo sia già da solo sufficientemente significativo.
Erroneamente qualcuno riduce l'intero problema della censura sulle reti sociali e simili (ci metto anche Blogger o YouTube) all'argomentazione che il privato ha il diritto di censurare ciò che vuole e, se all’utente non sta bene, si cerchi un altro servizio.
Il punto però è che non è il privato che decide la censura: è il potere politico che dice al privato cosa censurare. E, solo allora, il privato aggiorna i propri “termini d’uso”, o più bucolicamente le “norme della comunità” (Blogger), in maniera opaca per poter obbedire al potere politico e censurare gli utenti che danno fastidio andando contro la narrativa dominante. Negli USA questo è in teoria vietato: il privato cioè non può censurare su indicazione del governo. In Europa non so...
Questo è quanto, comunque, era già stato svelato la scorsa estate dai “Twitter files”: anzi secondo essi il potere aveva accesso diretto a degli strumenti che gli permettevano di censurare gli utenti senza bisogno di rivolgersi agli amministratori delle diverse piattaforme informatiche. Un po’ come la UE ha chiesto di fare a Twitter, vedi (*1)…
Sarebbe interessante sapere perché Zuckerberg ritiene adesso sbagliata la censura sul covid: personalmente ipotizzo/scommetto che sono chiacchiere per rifarsi una finta verginità morale (o magari c’è una sorta di sincero imbarazzo/complesso nei confronti di Musk). Sono sicuro che se su FB provate a pubblicare il medesimo collegamento che a me è costato un “warning” qui su Blogger verrete automaticamente censurati (quale collegamento? vi rimando a Censura 5).
Vabbè, spero di non aver divagato troppo e di essere stato comunque comprensibile: sto già iniziando a perdere un po’ di confidenza con la scrittura… :-(
Nota (*1): e del resto solo pochi mesi fa Musk ha denunciato il ricatto della UE: se non assumeva un centinaio di censori scelti/mandati da Bruxelles, con piena libertà di censurare chi volevano, avrebbe subito una multa pesantissima. A detta di Musk la stessa richiesta era stata fatta ad altri colossi informatici i quali subito si erano adeguati. Per adesso la diatriba Musk/UE è rimasta in sospeso: tutto dipende da chi vincerà le elezioni di novembre negli USA.
Volevo invece parlare dell’arresto di Durov, il fondatore e direttore della piattaforma Telegram.
Come al solito non so cosa raccontino i media italiani al riguardo perché, come sapete, io seguo i miei canali.
Anzi, prima che me ne dimentichi, segnalo il seguente video di Alex Christoforou che è praticamente tutto dedicato all’arresto di Durov: Telegram Durov arrested as plane lands in France. Zakharova, NGO hypocrisy. Starmer Ukraine video.
Prima di tutto sono necessarie due precisazioni: chi è Durov e cosa è Telegram.
1. Durov non è amico del Cremlino: anzi qualche anno fa aveva avuto delle grane legali in Russia perché Telegram non rispettava una nuova legge locale che imponeva alle piattaforme con un numero di utenti superiore a una certa soglia (almeno un milione, forse più, non so…) di conservare i dati personali degli utenti russi in Russia. Le organizzazioni non governative (NGO), circa una ventina di esse, lo fecero passare per martire del tiranno/dittatore Putin.
La Francia, su intervento diretto di Macron, gli fece avere il passaporto francese. Durov lasciò la Russia e andò a vivere a Dubai (o dintorni).
Questo per dire che Durov non era amico o vicino a Putin: anzi mi sembra che, proprio nel video di Christoforou segnalato qui sopra, ci sia un breve spezzone di video con il presidente russo particolarmente gongolante per l’arresto in Francia di Durov che spiega “ecco cosa succede a chi dice che nell’occidente si è più liberi…”. E come al solito Putin ha ragione evidenziando l’ipocrisia di UE e USA: che si riempiono la bocca di parole come “democrazia” e “libertà” ma poi, nella pratica, ce n’è sempre meno di entrambe.
2. Telegram è una piattaforma senza censura su cui è possibile seguire sia la propaganda ucraina che la propaganda russa con tutte le sfumature intermedie. In più Telegram ha lanciato una propria cripto moneta (operazione invece non riuscita a Facebook) che ha avuto un grosso successo diventando la nona più importante al mondo.
Sul motivo dell’arresto di Durov ho sentito molte opinioni diverse. L’unica certezza è che le accuse ufficiali sono un pretesto (sembra che Telegram sia una piattaforma usata dai pedofili e che quindi Durov sia stato considerato complice o almeno favoreggiatore. Peccato che, a sentir Christoforou, lo stesso avvenga su Istagram senza però che Zuckerberg venga accusato di niente).
A. Il primo motivo, che secondo me è quello corretto, alla UE (e all’occidente in genere: vedi il caso TikTok negli USA) dà enorme fastidio una fonte di informazione che sfugga alla sua censura. Del resto le bugie della propaganda funzionano bene solo se non ci sono fonti d’informazione alternative che veicolano notizie indipendenti. Come spiegare il recente successo di Twitter? È proprio la libertà d’espressione possibile su Twitter che evidenzia la censura presente sulle altre piattaforme, reti sociali e non solo.
Io mi immagino la propaganda come una diga che blocca l’acqua del lago controllandone attentamente la fuoriuscita tramite le proprie condotte. La diga funziona bene solo se non c’è la minima fessura: in tal caso l’acqua si apre rapidamente la propria strada e la diga viene spazzata via. L’analogia regge a metà: nonostante Twitter la censura di tutti gli altri media occidentali continua a reggere, ma di sicuro adesso è più in crisi di un anno fa (Twitter pre Musk) (*1).
Tornando a noi Telegram è un po’, insieme a Twitter, la falla nella diga della propaganda occidentale. Non per nulla le “mie” fonti si informano principalmente su Telegram comparando la propaganda russa e ucraina e tirando poi fuori le proprie conclusioni.
B. Un’altra teoria che ho sentito è che la UE voglia la “propria” rete sociale da controllare più o meno direttamente.
Secondo me la UE non ha alcuna indipendenza da Washington e, quindi, agisce seguendone le indicazioni: e poi in occidente Telegram non è molto usato. Insomma servirebbe a poco controllarlo in toto.
C. Altra teoria è che ci sia interesse per la sua criptovaluta (TON mi pare si chiami) ma anche qui non credo che la ragione del suo successo sia un “segreto tecnico”. Piuttosto immagino una sinergia efficace fra piattaforma, utenti e criptovaluta.
Di sicuro ne sapremo di più nei prossimi giorni: già scoprire se ci sarà l’estradizione immediata negli USA darà informazioni interessanti. Come ha detto Lavrov oggi “evidentemente la Francia ha delle prove schiaccianti contro Durov… altrimenti sarebbe un arresto politico…”. E intanto al momento dei video (che in genere sono in ritardo di mezza giornata rispetto agli eventi) le accuse contro Durov sono solo ipotesi, come se ancora si stesse decidendo di cosa accusarlo. I super ricchi hanno infatti la cattiva abitudine di potersi permettere avvocati molti bravi…
Notizia invece di oggi è la “confessione” di Zuckerberg: «“la censura sul COVID era sbagliata e mi rincresce di non essermi opposto a essa” – Il fondatore di FB afferma che la Casa Bianca avrebbe più volte fatto pressioni per far censurare i post». Vedi, per esempio, Mark Zuckerberg: Covid censorship was wrong and I wish I’d fought it da The Telegraph.
L’articolo è riservato agli abbonati ma mi sembra che il titolo sia già da solo sufficientemente significativo.
Erroneamente qualcuno riduce l'intero problema della censura sulle reti sociali e simili (ci metto anche Blogger o YouTube) all'argomentazione che il privato ha il diritto di censurare ciò che vuole e, se all’utente non sta bene, si cerchi un altro servizio.
Il punto però è che non è il privato che decide la censura: è il potere politico che dice al privato cosa censurare. E, solo allora, il privato aggiorna i propri “termini d’uso”, o più bucolicamente le “norme della comunità” (Blogger), in maniera opaca per poter obbedire al potere politico e censurare gli utenti che danno fastidio andando contro la narrativa dominante. Negli USA questo è in teoria vietato: il privato cioè non può censurare su indicazione del governo. In Europa non so...
Questo è quanto, comunque, era già stato svelato la scorsa estate dai “Twitter files”: anzi secondo essi il potere aveva accesso diretto a degli strumenti che gli permettevano di censurare gli utenti senza bisogno di rivolgersi agli amministratori delle diverse piattaforme informatiche. Un po’ come la UE ha chiesto di fare a Twitter, vedi (*1)…
Sarebbe interessante sapere perché Zuckerberg ritiene adesso sbagliata la censura sul covid: personalmente ipotizzo/scommetto che sono chiacchiere per rifarsi una finta verginità morale (o magari c’è una sorta di sincero imbarazzo/complesso nei confronti di Musk). Sono sicuro che se su FB provate a pubblicare il medesimo collegamento che a me è costato un “warning” qui su Blogger verrete automaticamente censurati (quale collegamento? vi rimando a Censura 5).
Vabbè, spero di non aver divagato troppo e di essere stato comunque comprensibile: sto già iniziando a perdere un po’ di confidenza con la scrittura… :-(
Nota (*1): e del resto solo pochi mesi fa Musk ha denunciato il ricatto della UE: se non assumeva un centinaio di censori scelti/mandati da Bruxelles, con piena libertà di censurare chi volevano, avrebbe subito una multa pesantissima. A detta di Musk la stessa richiesta era stata fatta ad altri colossi informatici i quali subito si erano adeguati. Per adesso la diatriba Musk/UE è rimasta in sospeso: tutto dipende da chi vincerà le elezioni di novembre negli USA.
sabato 24 agosto 2024
Sogno bellissimo
Stanotte ho fatto un sogno bellissimo!
Oltretutto erano molti giorni che dormivo male e poco…
Ho sognato Zozzapanna o, meglio, il suo alter ego nella vita reale: qui però scriverò Zozzapanna perché tale nome mi turba meno.
Chiaramente non ricordo tutti i dettagli ma il sogno inizia con un mio “piano” per scambiarci quattro chiacchiere. Un inciso: dovete sapere che i “piani” sentimentali degli INTP sono estremamente logici e razionali: in realtà però poi la ragazza di turno, se ha uno straccio di F, capisce subito la situazione e che le argomentazioni dell’INTP, per quanto ben studiate e plausibili, sono solo un pretesto. Allora la sua espressione si indurisce, la voce si fa aspra, le maniere spicce: anche gli INTP, nonostante la loro scarsa sensibilità, capiscono che le cose non vanno come previsto… Allora l’INTP mantenendo la calma passa al piano B, poi tenta il disperato piano C e poi, ormai nel panico, si rifugia nella ritirata strategica che, ovviamente, sarà a sua volta fallimentare…
Questo nella realtà. Nel mio sogno l’aggancio funziona invece decentemente anche perché il suo obiettivo era molto semplice: scambiarci quattro parole.
Quando poi ci parlo pongo questioni interessanti che si sviluppano spontaneamente. In questa fase prima fase mi sembra di ricordare ci fosse anche il suo fidanzato ma poi svanisce senza che mi accorga esattamente quando.
Non ricordo la progressione del discorso ma è stato un sogno lunghissimo e di sicuro in questa fase abbiamo parlato parecchio. Mi è rimasto impresso il dettaglio delle mani: per qualche motivo erano tutte rugose, come se le avesse tenute a lungo nell’acqua. Nel sogno cerco di capire cosa le fosse successo (probabilmente una malattia strana) ma non mi risponde chiaramente anche se capisco che l’imperfezione la fa soffrire.
Più o meno a questo punto ci rendiamo conto di trovarci a nostro agio insieme, ci capiamo bene. Intendiamoci mi accorgo che ci sono degli aspetti di lei che mi sfuggono ma, che dire, aggiungono realismo al sogno e fascino a lei.
Iniziamo a passeggiare e ci teniamo per mano: non è stato un mio “piano” ma è successo naturalmente.
Andiamo a casa di un mio amico (casa che non esiste!) (*1). Lui al momento non c’è ma dovrebbe arrivare a breve: la mamma e la sorella ci accolgono come se mi conoscessero bene e ci offrono la colazione. Per un momento mi chiedo se sia una buona idea farglielo conoscere: il mio amico (almeno da giovane!) era molto bello e fascinoso e non vorrei che anche adesso ne rubasse l’attenzione. Dopo un attimo però mi rassicuro e semplicemente mi pare inverosimile tanto forte è la corresponsione fra me e Zozzapanna.
Lei però si stufa d’aspettare e vorrebbe andare a visitare la città (al momento siamo in campagna) mentre io potrei rimanere ad attendere il mio amico. A me parò pare pericoloso mandarla da sola in un luogo che non conosce e allora troviamo un accordo: andiamo insieme in città a piedi (è un vero accordo questo? A me nel sogno pareva di sì perché avevamo preso la decisione insieme... ma forse mi aveva fregato!).
La passeggiata è un sogno ricorrente: si tratta di un percorso lungo l’Arno che però si può concludere attraversandolo solo se l’acqua è bassa attraverso un piccolo guado (che nella realtà non esiste: forse esisterebbe nei periodi di maggiore secca ma temo che in quel periodo sarebbe una fogna all’aria aperta piuttosto che un fiume).
Ora sto raccontando velocemente quel che ricordo ma è stato un sogno lunghissimo in cui essenzialmente abbiamo parlato e parlato.
In città ci ritroviamo in una libreria (l’unico tipo di locale di mio interesse; è anche uno dei miei sogni ricorrenti: una libreria labirintica piena di strani passaggi...) e, sempre insieme, la visitiamo passando di sala in sala attraverso un percorso che dall’ingresso ci porta alle casse.
Mi ricordo un episodio simpatico. Su uno scaffale sono presentati una dozzina di libri diversi e, mentre li osserviamo, mi scappa una risatina. Lei me ne chiede il motivo e io le spiego che avevo pensato di proporle di scegliere un libro e, se era quello che piaceva anche a me, glielo avrei regalato. Poi però avevo deciso di non farle la proposta perché mi ero accorto che fra questi c’era anche il Signore degli Anelli che era troppo costoso. Anche lei ride e mi risponde che comunque non avrebbe scelto quello.
Nella realtà (del sogno) invece non le avevo fatto la proposta ovviamente non perché temessi di spendere troppo ma perché mi era venuto il dubbio che potesse interpretare il mio gesto come un tentativo di comprarne l’affetto. In realtà dalla sua risposta mi rendo conto che aveva semplicemente trovato l’idea divertente e che, probabilmente, avrebbe ribaltato il gioco non cercando di indovinare cosa piaceva a me ma proponendomi qualcosa di diverso per vedere la mia reazione: glielo avrei regalato lo stesso? (credo di sì).
Comunque di nuovo, in questo breve scambio, ho sentito nel sogno una grande affinità reciproca.
Arrivati alla cassa (non abbiamo comprato niente) mi accorgo di aver perso il portafoglio: lo avevo ancora prima di accovacciarmi a guardare dei libri e sospetto che mi sia caduto allora o che mi sia stato rubato. Torno indietro a vedere nel punto incriminato ma non c’è più: evidentemente qualcuno lo ha rubato. Mi dico che sono un vecchio stupido e che se fossi stato giovane mi sarei accorto del tentativo di furto e l’avrei evitato!
Di solito questo tipo di sogni (in genere sogno spesso la versione in cui devo prendere l’aereo e non trovo il biglietto o il passaporto!) sono estremamente stressanti e quando mi sveglio continuo a essere nervoso e infastidito. In questo caso però l’effetto rilassante di Zozzapanna era tale che non mi faccio prendere dal panico: mi dico che, pazienza, dovrò fare la denuncia per i documenti smarriti e bloccare le varie carte. Vado a cercare Zozzapanna che non vedo più.
Arrivo a una sala dove vedo una bella ragazza e mi chiedo se sia lei: infatti, come ho già spiegato altrove, non riesco a ricordarmela e anche quando era accanto a me non ho avuto l’accortezza di guardarla bene in faccia per imprimermela nella memoria. Per un attimo temo di averla persa ma poi mi accorgo che era lì vicino a una decina di metri tutta preoccupata per me.
Qui il maledetto camion della nettezza, che da mio padre passa verso le 6:00 del mattino facendo un frastuono tonitruante, mi ha svegliato. Ma ero talmente rilassato per l’effetto Zozzapanna che semplicemente ho acceso la tivvù per aumentare il rumore di sottofondo e ho provato a rimettermi a dormire, sebbene senza successo, nella speranza di sognarla ancora.
In pratica ho fatto questo sogno per tutta la notte (diciamo dalle 2:00 alle 6:00) unendo insieme almeno due sogni, forse tre, ma tutti fortemente connessi dall’elemento Zozzapanna.
È una fortuna che sono riuscito a disinnescare la mia infatuazione per lei scrivendo la storia erotica sull’omonimo (quasi) personaggio: credo che avrei sofferto molto e, davvero, non avevo nessuna altra possibilità.
Nella vita reale non sono più tornato a Pisa: da una parte ho paura di rivederla e di riaprire le ferite ancora non ben rimarginate, da un’altra ho paura di non rivederla mai più…
Comunque, se potessi scegliere, credo che preferirei non averla mai incontrata perché complessivamente, per quanto sia riuscito a evitare delusioni e situazioni dolorosamente imbarazzanti, avrei comunque preferito non risvegliare la mia emotività sopita e inutile che, alla fine, mi ha portato solo a desiderare di essere ciò che non sono e non potrò essere.
Nota (*1): quello con cui, nella realtà, recentemente mi sono visto abbastanza spesso perché lavorando per conto proprio riesce a liberarsi per pranzo e a mangiare qualcosa con me...
PS: Mi rendo conto che questo pezzo in teoria, per le regole che mi sono dato, non avrei dovuto pubblicarlo ma ormai l'avevo scritto...
Oltretutto erano molti giorni che dormivo male e poco…
Ho sognato Zozzapanna o, meglio, il suo alter ego nella vita reale: qui però scriverò Zozzapanna perché tale nome mi turba meno.
Chiaramente non ricordo tutti i dettagli ma il sogno inizia con un mio “piano” per scambiarci quattro chiacchiere. Un inciso: dovete sapere che i “piani” sentimentali degli INTP sono estremamente logici e razionali: in realtà però poi la ragazza di turno, se ha uno straccio di F, capisce subito la situazione e che le argomentazioni dell’INTP, per quanto ben studiate e plausibili, sono solo un pretesto. Allora la sua espressione si indurisce, la voce si fa aspra, le maniere spicce: anche gli INTP, nonostante la loro scarsa sensibilità, capiscono che le cose non vanno come previsto… Allora l’INTP mantenendo la calma passa al piano B, poi tenta il disperato piano C e poi, ormai nel panico, si rifugia nella ritirata strategica che, ovviamente, sarà a sua volta fallimentare…
Questo nella realtà. Nel mio sogno l’aggancio funziona invece decentemente anche perché il suo obiettivo era molto semplice: scambiarci quattro parole.
Quando poi ci parlo pongo questioni interessanti che si sviluppano spontaneamente. In questa fase prima fase mi sembra di ricordare ci fosse anche il suo fidanzato ma poi svanisce senza che mi accorga esattamente quando.
Non ricordo la progressione del discorso ma è stato un sogno lunghissimo e di sicuro in questa fase abbiamo parlato parecchio. Mi è rimasto impresso il dettaglio delle mani: per qualche motivo erano tutte rugose, come se le avesse tenute a lungo nell’acqua. Nel sogno cerco di capire cosa le fosse successo (probabilmente una malattia strana) ma non mi risponde chiaramente anche se capisco che l’imperfezione la fa soffrire.
Più o meno a questo punto ci rendiamo conto di trovarci a nostro agio insieme, ci capiamo bene. Intendiamoci mi accorgo che ci sono degli aspetti di lei che mi sfuggono ma, che dire, aggiungono realismo al sogno e fascino a lei.
Iniziamo a passeggiare e ci teniamo per mano: non è stato un mio “piano” ma è successo naturalmente.
Andiamo a casa di un mio amico (casa che non esiste!) (*1). Lui al momento non c’è ma dovrebbe arrivare a breve: la mamma e la sorella ci accolgono come se mi conoscessero bene e ci offrono la colazione. Per un momento mi chiedo se sia una buona idea farglielo conoscere: il mio amico (almeno da giovane!) era molto bello e fascinoso e non vorrei che anche adesso ne rubasse l’attenzione. Dopo un attimo però mi rassicuro e semplicemente mi pare inverosimile tanto forte è la corresponsione fra me e Zozzapanna.
Lei però si stufa d’aspettare e vorrebbe andare a visitare la città (al momento siamo in campagna) mentre io potrei rimanere ad attendere il mio amico. A me parò pare pericoloso mandarla da sola in un luogo che non conosce e allora troviamo un accordo: andiamo insieme in città a piedi (è un vero accordo questo? A me nel sogno pareva di sì perché avevamo preso la decisione insieme... ma forse mi aveva fregato!).
La passeggiata è un sogno ricorrente: si tratta di un percorso lungo l’Arno che però si può concludere attraversandolo solo se l’acqua è bassa attraverso un piccolo guado (che nella realtà non esiste: forse esisterebbe nei periodi di maggiore secca ma temo che in quel periodo sarebbe una fogna all’aria aperta piuttosto che un fiume).
Ora sto raccontando velocemente quel che ricordo ma è stato un sogno lunghissimo in cui essenzialmente abbiamo parlato e parlato.
In città ci ritroviamo in una libreria (l’unico tipo di locale di mio interesse; è anche uno dei miei sogni ricorrenti: una libreria labirintica piena di strani passaggi...) e, sempre insieme, la visitiamo passando di sala in sala attraverso un percorso che dall’ingresso ci porta alle casse.
Mi ricordo un episodio simpatico. Su uno scaffale sono presentati una dozzina di libri diversi e, mentre li osserviamo, mi scappa una risatina. Lei me ne chiede il motivo e io le spiego che avevo pensato di proporle di scegliere un libro e, se era quello che piaceva anche a me, glielo avrei regalato. Poi però avevo deciso di non farle la proposta perché mi ero accorto che fra questi c’era anche il Signore degli Anelli che era troppo costoso. Anche lei ride e mi risponde che comunque non avrebbe scelto quello.
Nella realtà (del sogno) invece non le avevo fatto la proposta ovviamente non perché temessi di spendere troppo ma perché mi era venuto il dubbio che potesse interpretare il mio gesto come un tentativo di comprarne l’affetto. In realtà dalla sua risposta mi rendo conto che aveva semplicemente trovato l’idea divertente e che, probabilmente, avrebbe ribaltato il gioco non cercando di indovinare cosa piaceva a me ma proponendomi qualcosa di diverso per vedere la mia reazione: glielo avrei regalato lo stesso? (credo di sì).
Comunque di nuovo, in questo breve scambio, ho sentito nel sogno una grande affinità reciproca.
Arrivati alla cassa (non abbiamo comprato niente) mi accorgo di aver perso il portafoglio: lo avevo ancora prima di accovacciarmi a guardare dei libri e sospetto che mi sia caduto allora o che mi sia stato rubato. Torno indietro a vedere nel punto incriminato ma non c’è più: evidentemente qualcuno lo ha rubato. Mi dico che sono un vecchio stupido e che se fossi stato giovane mi sarei accorto del tentativo di furto e l’avrei evitato!
Di solito questo tipo di sogni (in genere sogno spesso la versione in cui devo prendere l’aereo e non trovo il biglietto o il passaporto!) sono estremamente stressanti e quando mi sveglio continuo a essere nervoso e infastidito. In questo caso però l’effetto rilassante di Zozzapanna era tale che non mi faccio prendere dal panico: mi dico che, pazienza, dovrò fare la denuncia per i documenti smarriti e bloccare le varie carte. Vado a cercare Zozzapanna che non vedo più.
Arrivo a una sala dove vedo una bella ragazza e mi chiedo se sia lei: infatti, come ho già spiegato altrove, non riesco a ricordarmela e anche quando era accanto a me non ho avuto l’accortezza di guardarla bene in faccia per imprimermela nella memoria. Per un attimo temo di averla persa ma poi mi accorgo che era lì vicino a una decina di metri tutta preoccupata per me.
Qui il maledetto camion della nettezza, che da mio padre passa verso le 6:00 del mattino facendo un frastuono tonitruante, mi ha svegliato. Ma ero talmente rilassato per l’effetto Zozzapanna che semplicemente ho acceso la tivvù per aumentare il rumore di sottofondo e ho provato a rimettermi a dormire, sebbene senza successo, nella speranza di sognarla ancora.
In pratica ho fatto questo sogno per tutta la notte (diciamo dalle 2:00 alle 6:00) unendo insieme almeno due sogni, forse tre, ma tutti fortemente connessi dall’elemento Zozzapanna.
È una fortuna che sono riuscito a disinnescare la mia infatuazione per lei scrivendo la storia erotica sull’omonimo (quasi) personaggio: credo che avrei sofferto molto e, davvero, non avevo nessuna altra possibilità.
Nella vita reale non sono più tornato a Pisa: da una parte ho paura di rivederla e di riaprire le ferite ancora non ben rimarginate, da un’altra ho paura di non rivederla mai più…
Comunque, se potessi scegliere, credo che preferirei non averla mai incontrata perché complessivamente, per quanto sia riuscito a evitare delusioni e situazioni dolorosamente imbarazzanti, avrei comunque preferito non risvegliare la mia emotività sopita e inutile che, alla fine, mi ha portato solo a desiderare di essere ciò che non sono e non potrò essere.
Nota (*1): quello con cui, nella realtà, recentemente mi sono visto abbastanza spesso perché lavorando per conto proprio riesce a liberarsi per pranzo e a mangiare qualcosa con me...
PS: Mi rendo conto che questo pezzo in teoria, per le regole che mi sono dato, non avrei dovuto pubblicarlo ma ormai l'avevo scritto...
39. Amaro di amore
Puntata piuttosto corta questa però, come ha deciso il caso, è buffo il contrasto con il sogno che ho fatto stanotte e che pubblicherò appena pubblicato questo!
Probabilmente è infatti in questa puntata che Strabuccino si innamora della bella Zozzapanna…
Ma andiamo con ordine…
Nella puntata precedente, grazie alla propria astuzia, Zozzapanna era riuscita a liberarsi della costrizione mentale che le impediva di sottrarsi al malvagio Strabuccinator. Era anzi quasi riuscita a farsi liberare ma poi Strabuccino si era convinto che la ragazza fosse diventata afona per il troppo gridare e che ora necessitasse della medicina fornita da Madre Natura e che lui si era ritrovato spruzzata per la mano. In realtà si trattava di semplice vasellina ma l’ingenuo Strabuccino aveva pensato fosse “sperma femminile”…
Zozzapanna era quindi stata adagiata su una balla di fieno mentre il piccolo Strabuccinator, a cavalcioni sul suo petto, cercava di farle prendere la disgustosa poltiglia.
In questa puntata vedremo da due prospettive differenti, prima dal punto di vista di Zozzapanna e poi da quello di Strabuccino, come si risolverà questo tentativo di cura. Come al solito le difficoltà di lingua complicheranno la reciproca comprensione e porteranno a equivochi. Nello specifico Zozzapanna userà il suo subvocalizzatore per far sapere alla base che il veleno preparato dalla dottoressa Ruth von Krausslofter Saltenberger non funziona bene come sperato e che, proprio per questo, nessuno della squadra dovrà farsi vivo fino a quando lei non darà conferma della morte della creatura. Contemporaneamente farà dei gesti per distrarre Strabuccinator che però verranno fraintesi.
Non manca poi un piccolo paragrafo dove Strabuccino ammira la straordinaria bellezza di Zozzapanna: molto poetico...
Il fattore FE è basso, sebbene non nullo, dato che sostanzialmente è una puntata di “passaggio” alla scena successiva.
Ma andiamo con ordine…
Nella puntata precedente, grazie alla propria astuzia, Zozzapanna era riuscita a liberarsi della costrizione mentale che le impediva di sottrarsi al malvagio Strabuccinator. Era anzi quasi riuscita a farsi liberare ma poi Strabuccino si era convinto che la ragazza fosse diventata afona per il troppo gridare e che ora necessitasse della medicina fornita da Madre Natura e che lui si era ritrovato spruzzata per la mano. In realtà si trattava di semplice vasellina ma l’ingenuo Strabuccino aveva pensato fosse “sperma femminile”…
Zozzapanna era quindi stata adagiata su una balla di fieno mentre il piccolo Strabuccinator, a cavalcioni sul suo petto, cercava di farle prendere la disgustosa poltiglia.
In questa puntata vedremo da due prospettive differenti, prima dal punto di vista di Zozzapanna e poi da quello di Strabuccino, come si risolverà questo tentativo di cura. Come al solito le difficoltà di lingua complicheranno la reciproca comprensione e porteranno a equivochi. Nello specifico Zozzapanna userà il suo subvocalizzatore per far sapere alla base che il veleno preparato dalla dottoressa Ruth von Krausslofter Saltenberger non funziona bene come sperato e che, proprio per questo, nessuno della squadra dovrà farsi vivo fino a quando lei non darà conferma della morte della creatura. Contemporaneamente farà dei gesti per distrarre Strabuccinator che però verranno fraintesi.
Non manca poi un piccolo paragrafo dove Strabuccino ammira la straordinaria bellezza di Zozzapanna: molto poetico...
Il fattore FE è basso, sebbene non nullo, dato che sostanzialmente è una puntata di “passaggio” alla scena successiva.
martedì 20 agosto 2024
L'omo novo
Avevo iniziato questo pezzo prima della censura di Blogger e, proprio per questo, ho deciso eccezionalmente di terminarlo e pubblicarlo qui. È però solo un’eccezione.
Dato il caldo non è forse il momento migliore per scrivere un pezzo impegnativo ma voglio comunque provarci: voglio preparare una specie di bozza per quello che diventerà un nuovo sottocapitolo per [E] 22 “Miscellanea”. Intanto inizio a buttare giù delle idee, poi continuerò a pensarci e a raffinarle.
L’argomento è la trasformazione genetica dell’uomo negli ultimi duemila anni circa.
Le basi da cui parto sono almeno tre: i dati sulla diminuzione del QI, il libro “From where we came to where we are going” (o come si chiamava!) di Reich e “Guida per il raccoglitore-cacciatore del XXI secolo” di Heather Heying e Bret Weinstein. E probabilmente altri che al momento non mi vengono in mente.
Il punto di partenza è che ricerche sulle caste sociali indiane hanno dimostrato delle differenze genetiche (Reich). Insomma partendo dal DNA di un indiano è talvolta possibile identificare la sua casta di origine. Questo significa semplicemente che le persone appartenenti alla stessa casta hanno del materiale genetico comune ed esclusivo.
Il sistema attuale delle caste si è codificato un poco più di mille anni fa e sarà a questo intervallo di tempo che farò riferimento.
L’altro elemento viene da Heather Heying e Bret Weinstein che spiegano come la caratteristica precipua dell’essere umano sia adattarsi all’ambiente grazie alla flessibilità della cultura e al lungo periodo di maturazione dei giovani (che hanno modo di imparare conoscenze che non sono istintuali). Cultura che, oltretutto, viene vista come un fattore epigenetico ovvero capace di influenzare l’espressione dei geni nella popolazione.
Il terzo elemento è quello della diminuzione dell’intelligenza: qui non posso citare una fonte precisa… Si tratta di informazioni che ho accumulato nel corso degli anni da più parti: talvolta ne ho scritto anche qui sul ghiribizzo.
Secondo questi dati l’intelligenza media dopo essere cresciuta per tutto il XX secolo sta calando negli ultimi trent’anni: non sono sicuro che questo dato sia significativo perché di certo non può essere una trasformazione genetica (senza considerare l’eventuale influsso dell’immigrazione). Personalmente propendo per inquinamento, alimentazione e magari qualche farmaco che abbia un’azione deprimente sullo sviluppo del sistema nervoso centrale di feti e bambini. Di nuovo quindi hanno forse ragione Heying e Weinstein a considerare la cultura, quindi la società, un fattore epigenetico: l’intelligenza dei bambini nati oggi sarebbe uguale a quella dei bambini nati 50 anni fa ma altri fattori evidentemente la deprimono. Senza poi considerare che il QI è molto dipendente dall’istruzione scolastica e dalla sua diffusione: questo è quasi certamente dietro alla crescita dell’intelligenza per i primi ¾ del XX secolo.
Ma, mi pare proprio l’anno scorso, mi imbattei in un dato più interessante: la diminuzione della capacità cranica nell’uomo. Questo fenomeno è comune agli animali da allevamento ed è associato a una maggiore docilità, mancanza di iniziativa e minore intelligenza. Caratteristica oltretutto riscontrabile nei cani rispetto ai lupi.
Mettiamo ora tutto insieme. Qual è la caratteristica delle società umane degli ultimi due millenni? Ho in mente l’Europa: chiaramente altre zone della terra hanno avuto un’evoluzione storica diversa ma con la globalizzazione tutto va a coincidere e a uniformarsi.
Beh, la caratteristica evidente è stato il passaggio da città a regni e adesso a stati con il lungo intermezzo dell’impero romano; contemporaneamente un progressivo aumento della popolazione.
Questo mi porta a due considerazioni su possibili tendenze. Ipotesi/intuizioni mie personali e che quindi, ne sono consapevole, potrebbero essere completamente errate.
Comunque ecco la prima.
Harari e la psicosociologia ci dicono poi che, da un punto di visto evolutivo, la capacità umana media di rapportarsi ai propri simili tramite conoscenza diretta si attesta alle circa 300 unità. Possiamo pensare a 300 persone conosciute direttamente come a una grande tribù o un piccolo villaggio: questa è la dimensione della società in cui l’uomo è vissuto per gran parte della sua storia (anzi preistoria!), diciamo degli ultimi 300.000 anni.
Vivere in una società dove tutti conoscono tutti implica che la reputazione personale e della propria famiglia è fondamentale. Le virtù e soprattutto i vizi e difetti dei singoli sono risaputi da tutti.
A chi metteva gli altri nei guai o si approfittava della società poteva andare bene una volta se nessuno si accorgeva di niente ma, presto o tardi, sarebbe stato identificato e punito magari anche solo con indifferenza e ostilità, più spesso con esilio (per esempio l’atimia presso gli antichi greci) o peggio.
Quanto sono ancora importanti questi valori in epoca romana! E ancora nel medioevo, almeno fra la nobiltà, cosa non si faceva per salvaguardare il proprio nome e quello della propria famiglia! Il nome e l’onore erano nettamente più importante della vita.
Ma la società evolveva, la popolazione cresceva e le città iniziavano ad avere ben più di 300 abitanti. In una città poteva benissimo non essere nota a tutti la cattiva fama di una singola persona. Questo equivale a dire che alcuni vizi sociali, abitudini e attitudini che favorivano il singolo a scapito del resto della popolazione, potevano passare inosservati. Probabilmente non se questi comportamenti erano sistematici e frequenti ma la furbizia occasionale poteva farla franca.
Se i miei ricordi scolastici non mi ingannano il prototipo dell’uomo nuovo, ovvero dell’uomo che sfrutta la propria astuzia e furbizia a danno degli altri è l’Ulisse di Omero Il poeta constata il successo dei suoi metodi ma il giudizio morale è negativo: Ulisse dovrà fare penitenza per placare Poseidone andando a edificare un tempio in suo onore là dove un remo verrà confuso dai locali per un ventilabro (ovvero lontano dal mare). Eppure l’astuzia di Ulisse viene già allora premiata dall’autorità: Agamennone favorisce Ulisse su l’alto e valoroso Aiace alla spartizione del bottino.
Insomma con la crescita delle città una furbizia tenuta a freno e non abusata diviene utile e apprezzata.
Personalmente ritengo che anche la giustizia umana e la religione abbiano avuto un loro ruolo importante nella diffusione di questo fenomeno.
La legge giustifica tutto ciò che non la infrange: il furbo che riesce ad approfittarsi della legge a proprio vantaggio non è un criminale ma, anzi, è tutelato proprio dalla legge che ha aggirato.
La religione cristiana invece, col sacramento della confessione, perdona i comportamenti immorali della popolazione. Se Dio perdona anche l’uomo ha meno giustificazioni per punire. La furbizia, vista come un peccato minore e che non viola esplicitamente la legge del tempo, si vede regolarmente perdonata. Quando poi si eccede una piccola donazione alla Chiesa rimette a posto la coscienza turbata. E i vicini del furbo che possono dire? “certo XXX talvolta è scorretto nel contrattare, e tempo fa ha fregato YYY, ma guarda che donazione ha fatto alla Chiesa e come il vescovo lo tieni in alta considerazione...”
Recentemente, con la rivoluzione industriale e con la grande urbanizzazione, le campagne dove fino a pochi secoli fa viveva comunque il grosso della popolazione (e dove quindi la morale individuale era ancora importante), si sono svuotate.
Nelle città con milioni di abitanti (ma ne bastano molti meno) il singolo cittadino è divenuto completamente anonimo: nessuno sa niente di nessuno. Qui la furbizia e altre qualità deleterie del singolo possono passare facilmente inosservate. Chi sa, per esempio, con assoluta certezza quali cittadini sono stati multati per evasione fiscale? Nessuno. E quindi non vi è una condanna morale che vada a punire il singolo che, semplicemente, se la cava pagando una multa.
Nella moderna società occidentale il furbo prospera: viene premiato e fa soldi e carriera molto più facilmente dell’individuo onesto.
Ovviamente un secolo di urbanizzazione non è sufficiente per modificare geneticamente una popolazione ma, a mio avviso, basta e avanza per moltiplicare la percentuale di furbi rispetto al resto della popolazione. Anzi la cultura è tale che anche chi non fosse geneticamente predisposto a imbrogliare il prossimo, o meglio la molto più anonima “società”, è spinto a farlo. Ecco, magari di nuovo la cultura/società è un meccanismo epigenetico che, in questo caso, fa emergere i comportamenti che premiano il singolo a discapito della comunità.
Una società funziona bene e prospera se tutti fanno il proprio dovere ma quando chi segue le regole inizia a essere considerato uno sciocco, ovvero quando il numero di furbi è significativo e questi vengono ammirati invece che guardati con disprezzo, ecco allora che il meccanismo inizia a funzionare male e infine si inceppa.
Se in una barca a remi un singolo furbo voga con scarso vigore magari passerà inosservato ma se lo fanno in troppi la barca cesserà di muoversi.
Qual è questa percentuale chiave, questa soglia che se oltrepassata inceppa il meccanismo sociale? Non saprei e probabilmente dipende da molti fattori che la rendono variabile e non assoluta. Ho la sensazione però che in occidente non ne siamo troppo lontani, forse solo un paio di generazioni. Del resto nel profittismo, l’ideologia che sta divenendo dominante, il bene assoluto è il denaro: come viene accumulato non è troppo importante; le qualità umane sono irrilevanti; il fine giustifica i mezzi, compresa ovviamente, la furbizia...
La seconda tendenza è invece “l’effetto pecora”.
La società impone all’individuo regole sempre più complesse e articolate. Chi le infrange (e non lo fa con l’astuzia del furbo) viene punito.
Soprattutto è mal tollerata la libertà e l’indipendenza del singolo: queste persone, esattamente come le pecore ribelli che non seguono il gregge, vengono eliminate.
Nel corso della storia quante sono state le rivolte e quante le rivoluzioni? Non lo so: ma di certo le prime sono state molto più numerose delle seconde!
Le rivolte sono rivoluzioni che non hanno avuto successo: e cosa succede ai rivoltosi? In genere vengono uccisi… e quindi non hanno figli o, se ne avevano avuti, magari pochi di questi sopravviveranno per raggiungere l’età adulta.
Io credo che da quando la società è divenuta sufficientemente complessa, diciamo un duemila anni (in occidente, di più altrove come in Cina o meno come in Africa, con l’eccezione dell’Egitto e, direi, del nord Africa in genere).
Duemila anni sono più che sufficienti per innescare una sorta di selezione, che qui è difficile dire se naturale o artificiale, che ha favorito l'acquiescenza al potere. Pensandoci meglio direi naturale perché chi reprimeva le rivolte non aveva in mente di fare in modo che sopravvivessero i geni degli individui più prudenti, pavidi e più disposti a subire qualsiasi ingiustizia in cambio del quieto vivere. Credo.
E proprio come per le pecore e gli altri animali di allevamento selezionati per la loro docilità ecco che anche il cranio umano ha iniziato a farsi più piccolo. Ora la dimensione del cranio non indica da sola l’intelligenza anche se varie ricerche scientifiche sembrano dimostrare una certa correlazione fra volume cerebrale e IQ. Il punto è invece che negli ultimi duemila anni (circa) vi è stata una selezione naturale/artificiale degli individui più mansueti e portati a fidarsi ciecamente dell’autorità.
Mettendo insieme queste due tendenze abbiamo la popolazione occidentale sempre più simile a un gregge ben felice di ruminare la propria erba in tranquillità senza preoccuparsi di eventuali ingiustizie. Fra questi ovini, sempre più spesso, compaiono pecore furbe (ma non intelligenti) che si approfittano dell’ottusa docilità delle loro colleghe per avvantaggiarsene.
L’esemplare più evidente di “pecora furba” è probabilmente il politico: a causa dell’influsso dei media le sue uniche abilità saranno concentrate nell’apparenza più superficiale: a partire dall’aspetto fisico piacevole, una parlantina inconcludente ma capace di ottundere l’ascoltatore, un umorismo vano e frivolo, la capacità di mentire senza pudore o imbarazzo. La loro furbizia non avrà niente a che vedere con l’intelligenza né con la preparazione ma sarà essenzialmente una disponibilità a piegarsi a qualsiasi compromesso, un cinismo peloso, una sopravvalutazione delle proprie capacità spacciata per sicurezza di sé, un enorme egoismo unito spesso a un narcisismo patologico che sono poi il combustibile che alimenta la loro sete di potere. Persone che se nate in una piccola comunità di poche centinaia di persone sarebbero state considerate degenerate e, probabilmente, ben presto allontanate dalla società e ripudiate con orrore e vergogna dai loro stessi famigliari.
Chiaramente una società di questo genere, ovvero formate da pecore ottuse e guidata da furbastri che mirano solo al proprio interesse, non può prosperare ma andrà invece verso la propria distruzione.
Una popolazione ottusa, passiva, acquiescente, priva di spirito critico e di scarso civismo seguirà docilmente il politico furbo, che guarda unicamente al proprio vantaggio infischiandosene del bene comune, perché non sarà in grado di riconoscerne i difetti che poi, ormai, culturalmente, non saranno più nemmeno considerati tali.
È facile pensare a dei politici che corrispondono al profilo che ho descritto: avevo fatto dei nomi espliciti ma lasciamo stare, rimaniamo nell’astratto per non turbare con sgradevoli concretezze qualche mio belante lettore ottuso (*1)...
Beh, ho un po’ divagato: è che tutto è interconnesso: a un fattore ne sono collegati molti altri che si sommano insieme influenzandosi vicendevolmente. Questo aspetto della natura umana è solo uno dei tanti fattori che aiutano a comprendere il mondo moderno.
Probabilmente quando inserirò questi concetti nel nuovo sottocapitolo vi aggiungerò molti riferimenti a numerose altre parti della mia opera.
Conclusione: incidentalmente riflettevo che un problema che mi pare di intuire nell’uomo comune è quello di non riuscire a considerare l’interazione di molti fattori fra di loro. Spesso ci si concentra su uno, massimo due elementi, quando invece sarebbero una decina. È un po’ il problema della linearità del linguaggio che esprime bene una sequenza di idee ma non quando sono fra loro parallele.
Mi viene in mente un video che ho visto l’altra settimana…
Ecco, facciamo finta che sia “materiale bonus” per questo pezzo pubblicato eccezionalmente: una specie di “corto” come ai vecchi tempi: copierò quanto scritto sul relativo quadernone su questo argomento.
No, non trovo l’annotazione che mi pareva di aver scritto: probabilmente volevo farlo ma poi mi è passato di mente. Vado quindi a memoria: il video riguardava l’intelligenza dei corvi e, in genere, degli uccelli. Inizialmente gli scienziati legarono l’intelligenza alla corteccia cerebrale (potrebbe essere un’altra parte del cervello, come sarà chiaro nel prosieguo non è questo il punto!): più corteccia corrispondeva a maggiore intelligenza. Nei mammiferi questo è più o meno vero per ogni specie animale. Gli uccelli però mancano completamente di tale parte del cervello! Per questo gli scienziati li ritenevano sostanzialmente stupidi e incapaci di intelligenza superiore. In realtà gli studi sui corvi hanno dimostrato che questi uccelli hanno un’intelligenza comparabile a quella di un bambino di sette anni! Usano strumenti e possono costruirli, combinarli e modificarli. Applicano le loro soluzioni senza bisogno che gli venga insegnato come fare. Eppure il loro cervello è piccolissimo…
Studiando più attentamente il loro cervello si sono scoperte altre differenze con i mammiferi meno evidenti ma ugualmente importanti. I loro neuroni sono più piccoli ma anche molto più fitti (a parità di volume hanno più neuroni); i collegamenti fra neuroni sono molto più numerosi e la loro disposizione è meno sequenziale (come nei mammiferi) e più “tridimensionale”, in ogni direzione cioè.
Ecco questo ultimo elemento mi è tornato in mente scrivendo del linguaggio sequenziale. Forse è la natura del cervello umano: la disposizione sequenziale dei neuroni che porta gli uomini a costruire lunghe catene di cause ed effetti che però prendono in considerazione pochi elementi. Il pensiero umano lo immagino simile a una catena mentre quello dei corvi magari è più simile a una ragnatela.
Insomma, la conclusione forse è che i mie pezzi sono più adatti ai corvi che agli uomini! ;-)
Nota (*1): sebbene, un vantaggio di un ghiribizzo criptico e complicato come questo è che filtra via i lettori meno dotati. Chi arriva in fondo a un mio pezzo sarà probabilmente una persona con capacità superiori alla media. Non lo scrivo per adulare ma perché è vero: ed è anche la migliore spiegazione del perché io abbia avuto pochissimi lettori!
Dato il caldo non è forse il momento migliore per scrivere un pezzo impegnativo ma voglio comunque provarci: voglio preparare una specie di bozza per quello che diventerà un nuovo sottocapitolo per [E] 22 “Miscellanea”. Intanto inizio a buttare giù delle idee, poi continuerò a pensarci e a raffinarle.
L’argomento è la trasformazione genetica dell’uomo negli ultimi duemila anni circa.
Le basi da cui parto sono almeno tre: i dati sulla diminuzione del QI, il libro “From where we came to where we are going” (o come si chiamava!) di Reich e “Guida per il raccoglitore-cacciatore del XXI secolo” di Heather Heying e Bret Weinstein. E probabilmente altri che al momento non mi vengono in mente.
Il punto di partenza è che ricerche sulle caste sociali indiane hanno dimostrato delle differenze genetiche (Reich). Insomma partendo dal DNA di un indiano è talvolta possibile identificare la sua casta di origine. Questo significa semplicemente che le persone appartenenti alla stessa casta hanno del materiale genetico comune ed esclusivo.
Il sistema attuale delle caste si è codificato un poco più di mille anni fa e sarà a questo intervallo di tempo che farò riferimento.
L’altro elemento viene da Heather Heying e Bret Weinstein che spiegano come la caratteristica precipua dell’essere umano sia adattarsi all’ambiente grazie alla flessibilità della cultura e al lungo periodo di maturazione dei giovani (che hanno modo di imparare conoscenze che non sono istintuali). Cultura che, oltretutto, viene vista come un fattore epigenetico ovvero capace di influenzare l’espressione dei geni nella popolazione.
Il terzo elemento è quello della diminuzione dell’intelligenza: qui non posso citare una fonte precisa… Si tratta di informazioni che ho accumulato nel corso degli anni da più parti: talvolta ne ho scritto anche qui sul ghiribizzo.
Secondo questi dati l’intelligenza media dopo essere cresciuta per tutto il XX secolo sta calando negli ultimi trent’anni: non sono sicuro che questo dato sia significativo perché di certo non può essere una trasformazione genetica (senza considerare l’eventuale influsso dell’immigrazione). Personalmente propendo per inquinamento, alimentazione e magari qualche farmaco che abbia un’azione deprimente sullo sviluppo del sistema nervoso centrale di feti e bambini. Di nuovo quindi hanno forse ragione Heying e Weinstein a considerare la cultura, quindi la società, un fattore epigenetico: l’intelligenza dei bambini nati oggi sarebbe uguale a quella dei bambini nati 50 anni fa ma altri fattori evidentemente la deprimono. Senza poi considerare che il QI è molto dipendente dall’istruzione scolastica e dalla sua diffusione: questo è quasi certamente dietro alla crescita dell’intelligenza per i primi ¾ del XX secolo.
Ma, mi pare proprio l’anno scorso, mi imbattei in un dato più interessante: la diminuzione della capacità cranica nell’uomo. Questo fenomeno è comune agli animali da allevamento ed è associato a una maggiore docilità, mancanza di iniziativa e minore intelligenza. Caratteristica oltretutto riscontrabile nei cani rispetto ai lupi.
Mettiamo ora tutto insieme. Qual è la caratteristica delle società umane degli ultimi due millenni? Ho in mente l’Europa: chiaramente altre zone della terra hanno avuto un’evoluzione storica diversa ma con la globalizzazione tutto va a coincidere e a uniformarsi.
Beh, la caratteristica evidente è stato il passaggio da città a regni e adesso a stati con il lungo intermezzo dell’impero romano; contemporaneamente un progressivo aumento della popolazione.
Questo mi porta a due considerazioni su possibili tendenze. Ipotesi/intuizioni mie personali e che quindi, ne sono consapevole, potrebbero essere completamente errate.
Comunque ecco la prima.
Harari e la psicosociologia ci dicono poi che, da un punto di visto evolutivo, la capacità umana media di rapportarsi ai propri simili tramite conoscenza diretta si attesta alle circa 300 unità. Possiamo pensare a 300 persone conosciute direttamente come a una grande tribù o un piccolo villaggio: questa è la dimensione della società in cui l’uomo è vissuto per gran parte della sua storia (anzi preistoria!), diciamo degli ultimi 300.000 anni.
Vivere in una società dove tutti conoscono tutti implica che la reputazione personale e della propria famiglia è fondamentale. Le virtù e soprattutto i vizi e difetti dei singoli sono risaputi da tutti.
A chi metteva gli altri nei guai o si approfittava della società poteva andare bene una volta se nessuno si accorgeva di niente ma, presto o tardi, sarebbe stato identificato e punito magari anche solo con indifferenza e ostilità, più spesso con esilio (per esempio l’atimia presso gli antichi greci) o peggio.
Quanto sono ancora importanti questi valori in epoca romana! E ancora nel medioevo, almeno fra la nobiltà, cosa non si faceva per salvaguardare il proprio nome e quello della propria famiglia! Il nome e l’onore erano nettamente più importante della vita.
Ma la società evolveva, la popolazione cresceva e le città iniziavano ad avere ben più di 300 abitanti. In una città poteva benissimo non essere nota a tutti la cattiva fama di una singola persona. Questo equivale a dire che alcuni vizi sociali, abitudini e attitudini che favorivano il singolo a scapito del resto della popolazione, potevano passare inosservati. Probabilmente non se questi comportamenti erano sistematici e frequenti ma la furbizia occasionale poteva farla franca.
Se i miei ricordi scolastici non mi ingannano il prototipo dell’uomo nuovo, ovvero dell’uomo che sfrutta la propria astuzia e furbizia a danno degli altri è l’Ulisse di Omero Il poeta constata il successo dei suoi metodi ma il giudizio morale è negativo: Ulisse dovrà fare penitenza per placare Poseidone andando a edificare un tempio in suo onore là dove un remo verrà confuso dai locali per un ventilabro (ovvero lontano dal mare). Eppure l’astuzia di Ulisse viene già allora premiata dall’autorità: Agamennone favorisce Ulisse su l’alto e valoroso Aiace alla spartizione del bottino.
Insomma con la crescita delle città una furbizia tenuta a freno e non abusata diviene utile e apprezzata.
Personalmente ritengo che anche la giustizia umana e la religione abbiano avuto un loro ruolo importante nella diffusione di questo fenomeno.
La legge giustifica tutto ciò che non la infrange: il furbo che riesce ad approfittarsi della legge a proprio vantaggio non è un criminale ma, anzi, è tutelato proprio dalla legge che ha aggirato.
La religione cristiana invece, col sacramento della confessione, perdona i comportamenti immorali della popolazione. Se Dio perdona anche l’uomo ha meno giustificazioni per punire. La furbizia, vista come un peccato minore e che non viola esplicitamente la legge del tempo, si vede regolarmente perdonata. Quando poi si eccede una piccola donazione alla Chiesa rimette a posto la coscienza turbata. E i vicini del furbo che possono dire? “certo XXX talvolta è scorretto nel contrattare, e tempo fa ha fregato YYY, ma guarda che donazione ha fatto alla Chiesa e come il vescovo lo tieni in alta considerazione...”
Recentemente, con la rivoluzione industriale e con la grande urbanizzazione, le campagne dove fino a pochi secoli fa viveva comunque il grosso della popolazione (e dove quindi la morale individuale era ancora importante), si sono svuotate.
Nelle città con milioni di abitanti (ma ne bastano molti meno) il singolo cittadino è divenuto completamente anonimo: nessuno sa niente di nessuno. Qui la furbizia e altre qualità deleterie del singolo possono passare facilmente inosservate. Chi sa, per esempio, con assoluta certezza quali cittadini sono stati multati per evasione fiscale? Nessuno. E quindi non vi è una condanna morale che vada a punire il singolo che, semplicemente, se la cava pagando una multa.
Nella moderna società occidentale il furbo prospera: viene premiato e fa soldi e carriera molto più facilmente dell’individuo onesto.
Ovviamente un secolo di urbanizzazione non è sufficiente per modificare geneticamente una popolazione ma, a mio avviso, basta e avanza per moltiplicare la percentuale di furbi rispetto al resto della popolazione. Anzi la cultura è tale che anche chi non fosse geneticamente predisposto a imbrogliare il prossimo, o meglio la molto più anonima “società”, è spinto a farlo. Ecco, magari di nuovo la cultura/società è un meccanismo epigenetico che, in questo caso, fa emergere i comportamenti che premiano il singolo a discapito della comunità.
Una società funziona bene e prospera se tutti fanno il proprio dovere ma quando chi segue le regole inizia a essere considerato uno sciocco, ovvero quando il numero di furbi è significativo e questi vengono ammirati invece che guardati con disprezzo, ecco allora che il meccanismo inizia a funzionare male e infine si inceppa.
Se in una barca a remi un singolo furbo voga con scarso vigore magari passerà inosservato ma se lo fanno in troppi la barca cesserà di muoversi.
Qual è questa percentuale chiave, questa soglia che se oltrepassata inceppa il meccanismo sociale? Non saprei e probabilmente dipende da molti fattori che la rendono variabile e non assoluta. Ho la sensazione però che in occidente non ne siamo troppo lontani, forse solo un paio di generazioni. Del resto nel profittismo, l’ideologia che sta divenendo dominante, il bene assoluto è il denaro: come viene accumulato non è troppo importante; le qualità umane sono irrilevanti; il fine giustifica i mezzi, compresa ovviamente, la furbizia...
La seconda tendenza è invece “l’effetto pecora”.
La società impone all’individuo regole sempre più complesse e articolate. Chi le infrange (e non lo fa con l’astuzia del furbo) viene punito.
Soprattutto è mal tollerata la libertà e l’indipendenza del singolo: queste persone, esattamente come le pecore ribelli che non seguono il gregge, vengono eliminate.
Nel corso della storia quante sono state le rivolte e quante le rivoluzioni? Non lo so: ma di certo le prime sono state molto più numerose delle seconde!
Le rivolte sono rivoluzioni che non hanno avuto successo: e cosa succede ai rivoltosi? In genere vengono uccisi… e quindi non hanno figli o, se ne avevano avuti, magari pochi di questi sopravviveranno per raggiungere l’età adulta.
Io credo che da quando la società è divenuta sufficientemente complessa, diciamo un duemila anni (in occidente, di più altrove come in Cina o meno come in Africa, con l’eccezione dell’Egitto e, direi, del nord Africa in genere).
Duemila anni sono più che sufficienti per innescare una sorta di selezione, che qui è difficile dire se naturale o artificiale, che ha favorito l'acquiescenza al potere. Pensandoci meglio direi naturale perché chi reprimeva le rivolte non aveva in mente di fare in modo che sopravvivessero i geni degli individui più prudenti, pavidi e più disposti a subire qualsiasi ingiustizia in cambio del quieto vivere. Credo.
E proprio come per le pecore e gli altri animali di allevamento selezionati per la loro docilità ecco che anche il cranio umano ha iniziato a farsi più piccolo. Ora la dimensione del cranio non indica da sola l’intelligenza anche se varie ricerche scientifiche sembrano dimostrare una certa correlazione fra volume cerebrale e IQ. Il punto è invece che negli ultimi duemila anni (circa) vi è stata una selezione naturale/artificiale degli individui più mansueti e portati a fidarsi ciecamente dell’autorità.
Mettendo insieme queste due tendenze abbiamo la popolazione occidentale sempre più simile a un gregge ben felice di ruminare la propria erba in tranquillità senza preoccuparsi di eventuali ingiustizie. Fra questi ovini, sempre più spesso, compaiono pecore furbe (ma non intelligenti) che si approfittano dell’ottusa docilità delle loro colleghe per avvantaggiarsene.
L’esemplare più evidente di “pecora furba” è probabilmente il politico: a causa dell’influsso dei media le sue uniche abilità saranno concentrate nell’apparenza più superficiale: a partire dall’aspetto fisico piacevole, una parlantina inconcludente ma capace di ottundere l’ascoltatore, un umorismo vano e frivolo, la capacità di mentire senza pudore o imbarazzo. La loro furbizia non avrà niente a che vedere con l’intelligenza né con la preparazione ma sarà essenzialmente una disponibilità a piegarsi a qualsiasi compromesso, un cinismo peloso, una sopravvalutazione delle proprie capacità spacciata per sicurezza di sé, un enorme egoismo unito spesso a un narcisismo patologico che sono poi il combustibile che alimenta la loro sete di potere. Persone che se nate in una piccola comunità di poche centinaia di persone sarebbero state considerate degenerate e, probabilmente, ben presto allontanate dalla società e ripudiate con orrore e vergogna dai loro stessi famigliari.
Chiaramente una società di questo genere, ovvero formate da pecore ottuse e guidata da furbastri che mirano solo al proprio interesse, non può prosperare ma andrà invece verso la propria distruzione.
Una popolazione ottusa, passiva, acquiescente, priva di spirito critico e di scarso civismo seguirà docilmente il politico furbo, che guarda unicamente al proprio vantaggio infischiandosene del bene comune, perché non sarà in grado di riconoscerne i difetti che poi, ormai, culturalmente, non saranno più nemmeno considerati tali.
È facile pensare a dei politici che corrispondono al profilo che ho descritto: avevo fatto dei nomi espliciti ma lasciamo stare, rimaniamo nell’astratto per non turbare con sgradevoli concretezze qualche mio belante lettore ottuso (*1)...
Beh, ho un po’ divagato: è che tutto è interconnesso: a un fattore ne sono collegati molti altri che si sommano insieme influenzandosi vicendevolmente. Questo aspetto della natura umana è solo uno dei tanti fattori che aiutano a comprendere il mondo moderno.
Probabilmente quando inserirò questi concetti nel nuovo sottocapitolo vi aggiungerò molti riferimenti a numerose altre parti della mia opera.
Conclusione: incidentalmente riflettevo che un problema che mi pare di intuire nell’uomo comune è quello di non riuscire a considerare l’interazione di molti fattori fra di loro. Spesso ci si concentra su uno, massimo due elementi, quando invece sarebbero una decina. È un po’ il problema della linearità del linguaggio che esprime bene una sequenza di idee ma non quando sono fra loro parallele.
Mi viene in mente un video che ho visto l’altra settimana…
Ecco, facciamo finta che sia “materiale bonus” per questo pezzo pubblicato eccezionalmente: una specie di “corto” come ai vecchi tempi: copierò quanto scritto sul relativo quadernone su questo argomento.
No, non trovo l’annotazione che mi pareva di aver scritto: probabilmente volevo farlo ma poi mi è passato di mente. Vado quindi a memoria: il video riguardava l’intelligenza dei corvi e, in genere, degli uccelli. Inizialmente gli scienziati legarono l’intelligenza alla corteccia cerebrale (potrebbe essere un’altra parte del cervello, come sarà chiaro nel prosieguo non è questo il punto!): più corteccia corrispondeva a maggiore intelligenza. Nei mammiferi questo è più o meno vero per ogni specie animale. Gli uccelli però mancano completamente di tale parte del cervello! Per questo gli scienziati li ritenevano sostanzialmente stupidi e incapaci di intelligenza superiore. In realtà gli studi sui corvi hanno dimostrato che questi uccelli hanno un’intelligenza comparabile a quella di un bambino di sette anni! Usano strumenti e possono costruirli, combinarli e modificarli. Applicano le loro soluzioni senza bisogno che gli venga insegnato come fare. Eppure il loro cervello è piccolissimo…
Studiando più attentamente il loro cervello si sono scoperte altre differenze con i mammiferi meno evidenti ma ugualmente importanti. I loro neuroni sono più piccoli ma anche molto più fitti (a parità di volume hanno più neuroni); i collegamenti fra neuroni sono molto più numerosi e la loro disposizione è meno sequenziale (come nei mammiferi) e più “tridimensionale”, in ogni direzione cioè.
Ecco questo ultimo elemento mi è tornato in mente scrivendo del linguaggio sequenziale. Forse è la natura del cervello umano: la disposizione sequenziale dei neuroni che porta gli uomini a costruire lunghe catene di cause ed effetti che però prendono in considerazione pochi elementi. Il pensiero umano lo immagino simile a una catena mentre quello dei corvi magari è più simile a una ragnatela.
Insomma, la conclusione forse è che i mie pezzi sono più adatti ai corvi che agli uomini! ;-)
Nota (*1): sebbene, un vantaggio di un ghiribizzo criptico e complicato come questo è che filtra via i lettori meno dotati. Chi arriva in fondo a un mio pezzo sarà probabilmente una persona con capacità superiori alla media. Non lo scrivo per adulare ma perché è vero: ed è anche la migliore spiegazione del perché io abbia avuto pochissimi lettori!
lunedì 19 agosto 2024
38. L'antiafonico
Una puntata importante questa: volendo si fa un ulteriore piccolo passo verso il fondo del pozzo di depravazione di Strabuccinator…
Ma procediamo con ordine.
Nella puntata precedente Zozzapanna era stata raggiunta da Strabuccinator nella stalla. Il piano della ragazza era quello di escogitare un mezzo per vincere la compulsione a farsi sodomizzare dal malvagio Strabuccinator e avere poi così la possibilità di fuggire via.
Sul finale della puntata Zozzapanna ha un’idea: farsi mettere da Strabuccinator una carota proprio là dove non batte il Sole. In questa maniera sperava di sciogliere il cogente impulso instillatole dalla dottoressa von Krausslofter. Contemporaneamente Strabuccinator è convinto di avere a che fare con un “Easter egg” o, meglio, una coniglietta pasquale che deve però “vincere” affinché rimanga sempre disponibile e a sua disposizione nel gioco: ha capito che la carote è un elemento chiave ma non gli è chiaro come usarla.
La puntata finiva con Zozzapanna sculacciata sulle ginocchia di Strabuccinator e con la carota inserita solo parzialmente là, sotto il codino…
In questa puntata vedremo se e come il piano di Zozzapanna avrà successo…
Beh, devo anticipare (scusate per il mini sciupatrama) che, grazie alla sua intelligenza, la ragazza riuscirà nel proprio intento: a questo punto però avrà un nuovo problema. A causa del subvocalizzatore inserito nella sua gola non potrà più parlare a Strabuccinator perché altrimenti dalla base dello SHITS sentiranno le sue parole e capiranno che qualcosa è andato storto: potenzialmente vi potrebbero essere interferenze sgradite da parte della dottoressa etc.
Quindi Zozzapanna dovrà comunicare con Strabuccinator esprimendosi a gesti e questo, prevedibilmente, porterà a nuove incomprensioni: per esempio Strabuccino penserà che Zozzapanna ha perso la voce…
Da un punto di vista narrativo spero si inizi ad apprezzare il mio tentativo di rendere Zozzapanna un personaggio dall’intelligenza rapida e pronta. Per esempio anche la dottoressa Lily Saltenberger è intelligente (dopotutto ha ben quattro lauree!) ma ha bisogno di più tempo per riflettere e spesso, quando è costretta a improvvisare, ricorre a semplici bugie dalle gambe molto corte…
Ecco mi piacerebbe che si notasse ma non ne sono sicuro di aver lasciato abbastanza elementi per farlo capire: in effetti da una parte ho la tendenza a essere cervellotico di natura ma poi da un’altra, per scarsa fiducia nei miei lettori, finisco per essere didascalico e magari spiegare ciò che è ovvio a tutti (o quasi).
Ora qui nei miei riassunti mi concentro soprattutto sui “fatti”, su quello che succede insomma, ma oggi voglio spendere invece qualche parola sulla parte umoristica del romanzo.
L’umorismo è sempre stato una mia priorità e ho cercato di inserire situazioni divertenti, giochi di parole, paradossi e controsensi non dico in ogni frase ma quasi.
Poi, certamente, il risultato non sarà sempre eccezionale ma nel complesso ne sono abbastanza soddisfatto.
Vediamo di analizzare questa puntata nel dettaglio: non lo farò per le altre ma voglio almeno dare un’idea tramite questo esempio.
- In primo luogo vi è la situazione di fondo in cui Strabuccino fraintende quasi automaticamente qualsiasi reazione femminile, in questo caso di Zozzapanna.
- Poi gioco anche sul suo personaggio esaltandone l’ingenuità e anche una certa tendenza a credere in stereotipi femminili uhm... diciamo vieti, cioè superati. Altre volte invece sono stereotipi palesemente assurdi ma che per qualche strano motivo ritiene plausibili (ma del resto in questa puntata scopriamo che la principale fonte di informazione culturale/sessuale di Strabuccino è il sito "TuPorni": chiaro che lì i video non saranno recenti e ci sarà molto materiale "vintage"...).
- Altro equivoco di fondo è, oltre alla confusione fra realtà e gioco FhF di Strabuccino, la sua convinzione che Zozzapanna sia un “Easter egg/coniglietta pasquale”: in questo caso orecchie e codino della ragazza aiutano a spiegare il suo errore!
- Altra situazione divertente, forse qui un po’ di sottofondo ma che in altre puntate avrà notevole rilevanza, è il rapporto di Strabuccino con gli accessori hardware di “gioco” per gustarsi a pieno la realtà virtuale (per adulti) creata da FhF.
- Ah! e non dimentichiamoci di tutti i problemi creati dalla difficoltà di comunicazione fra Strabuccino e Zozzapanna causati dalla traduzione in russo di ciò che dice e ascolta Strabuccinator!
- Altri equivoci, questa volta incentrati su Zozzapanna, sono le limitazioni imposte dal subvocalizzatore (lei non vuole che i “colleghi” dello SHITS scoprano il suo piano di fuggire via) e la connessione sensoriale che rende le sue orecchie e codino da coniglia eccezionalmente erogene.
- Senza entrare nei dettagli, più nello specifico di questa puntata, Strabuccino ha strane idee sullo “sperma femminile” e la voce roca delle “tribadi”: idee erronee che però, nella sua ingenuità, lo porteranno a “soccorrere” malamente la povera Zozzapanna…
- Poi alla fine, non seguo regole, e per esempio c'è una parte buffa che non sparei bene come definire. Strabuccino fa una propria riflessione "scientifica" e arriva alla conclusione che mamma coniglio sposta i propri cuccioli afferrandoli per la coda: io trovo l'immagine buffa! Non posso fare a meno di immaginarmi (come in un cartone alla Walt Disney) mamma coniglio che sposta il proprio coniglietto nel modo indicato. Poi, ovviamente, Strabuccino si congratula con se stesso. Volendo si può dire che qui prendo un po' in giro me stesso e le mie "intuizioni"...
- Noto anche una battuta comprensibile solo da me e, forse, da chi ha letto con attenzione i miei pezzi estivi di due anni fa e ha buona memoria (praticamente di nuovo solo io!). Perché vi ho inserito una battuta comprensibile solo per me? Perché tanto scrivo principalmente per me stesso…
- Ah! e poi c'è il rapporto fra Strabuccino e Strabuccinator: Strabuccinator non è un semplice avatar di Strabuccino ma è più la sua immagine distorta da uno specchio deformante. Una specie di brutale Mr. Hyde rispetto al buon dr. Jeckill: soprattutto nel prosieguo Strabuccinator acquisterà una personalità sempre più forte e distinta da quella di Strabuccino perché il fungo senziente che ha preso possesso di tutti i calcolatori non protetti con un antimicotico (i semplici antivirus non sono sufficienti) e che controlla la particolare copia del gioco FhF usata dal nostro eroe, interpreterà le pulsioni inconsce e segrete trasferendole nell'avatar. In effetti questo è un elemento più orrorifico che comico ma, almeno in alcune puntate, il contrasto fra quanto voluto da Strabuccino ed eseguito da Strabuccinator sarà piuttosto divertente...
Punteggio FE? Beh, direi che in questa puntata è piuttosto alto: 8/10…
Ma procediamo con ordine.
Nella puntata precedente Zozzapanna era stata raggiunta da Strabuccinator nella stalla. Il piano della ragazza era quello di escogitare un mezzo per vincere la compulsione a farsi sodomizzare dal malvagio Strabuccinator e avere poi così la possibilità di fuggire via.
Sul finale della puntata Zozzapanna ha un’idea: farsi mettere da Strabuccinator una carota proprio là dove non batte il Sole. In questa maniera sperava di sciogliere il cogente impulso instillatole dalla dottoressa von Krausslofter. Contemporaneamente Strabuccinator è convinto di avere a che fare con un “Easter egg” o, meglio, una coniglietta pasquale che deve però “vincere” affinché rimanga sempre disponibile e a sua disposizione nel gioco: ha capito che la carote è un elemento chiave ma non gli è chiaro come usarla.
La puntata finiva con Zozzapanna sculacciata sulle ginocchia di Strabuccinator e con la carota inserita solo parzialmente là, sotto il codino…
In questa puntata vedremo se e come il piano di Zozzapanna avrà successo…
Beh, devo anticipare (scusate per il mini sciupatrama) che, grazie alla sua intelligenza, la ragazza riuscirà nel proprio intento: a questo punto però avrà un nuovo problema. A causa del subvocalizzatore inserito nella sua gola non potrà più parlare a Strabuccinator perché altrimenti dalla base dello SHITS sentiranno le sue parole e capiranno che qualcosa è andato storto: potenzialmente vi potrebbero essere interferenze sgradite da parte della dottoressa etc.
Quindi Zozzapanna dovrà comunicare con Strabuccinator esprimendosi a gesti e questo, prevedibilmente, porterà a nuove incomprensioni: per esempio Strabuccino penserà che Zozzapanna ha perso la voce…
Da un punto di vista narrativo spero si inizi ad apprezzare il mio tentativo di rendere Zozzapanna un personaggio dall’intelligenza rapida e pronta. Per esempio anche la dottoressa Lily Saltenberger è intelligente (dopotutto ha ben quattro lauree!) ma ha bisogno di più tempo per riflettere e spesso, quando è costretta a improvvisare, ricorre a semplici bugie dalle gambe molto corte…
Ecco mi piacerebbe che si notasse ma non ne sono sicuro di aver lasciato abbastanza elementi per farlo capire: in effetti da una parte ho la tendenza a essere cervellotico di natura ma poi da un’altra, per scarsa fiducia nei miei lettori, finisco per essere didascalico e magari spiegare ciò che è ovvio a tutti (o quasi).
Ora qui nei miei riassunti mi concentro soprattutto sui “fatti”, su quello che succede insomma, ma oggi voglio spendere invece qualche parola sulla parte umoristica del romanzo.
L’umorismo è sempre stato una mia priorità e ho cercato di inserire situazioni divertenti, giochi di parole, paradossi e controsensi non dico in ogni frase ma quasi.
Poi, certamente, il risultato non sarà sempre eccezionale ma nel complesso ne sono abbastanza soddisfatto.
Vediamo di analizzare questa puntata nel dettaglio: non lo farò per le altre ma voglio almeno dare un’idea tramite questo esempio.
- In primo luogo vi è la situazione di fondo in cui Strabuccino fraintende quasi automaticamente qualsiasi reazione femminile, in questo caso di Zozzapanna.
- Poi gioco anche sul suo personaggio esaltandone l’ingenuità e anche una certa tendenza a credere in stereotipi femminili uhm... diciamo vieti, cioè superati. Altre volte invece sono stereotipi palesemente assurdi ma che per qualche strano motivo ritiene plausibili (ma del resto in questa puntata scopriamo che la principale fonte di informazione culturale/sessuale di Strabuccino è il sito "TuPorni": chiaro che lì i video non saranno recenti e ci sarà molto materiale "vintage"...).
- Altro equivoco di fondo è, oltre alla confusione fra realtà e gioco FhF di Strabuccino, la sua convinzione che Zozzapanna sia un “Easter egg/coniglietta pasquale”: in questo caso orecchie e codino della ragazza aiutano a spiegare il suo errore!
- Altra situazione divertente, forse qui un po’ di sottofondo ma che in altre puntate avrà notevole rilevanza, è il rapporto di Strabuccino con gli accessori hardware di “gioco” per gustarsi a pieno la realtà virtuale (per adulti) creata da FhF.
- Ah! e non dimentichiamoci di tutti i problemi creati dalla difficoltà di comunicazione fra Strabuccino e Zozzapanna causati dalla traduzione in russo di ciò che dice e ascolta Strabuccinator!
- Altri equivoci, questa volta incentrati su Zozzapanna, sono le limitazioni imposte dal subvocalizzatore (lei non vuole che i “colleghi” dello SHITS scoprano il suo piano di fuggire via) e la connessione sensoriale che rende le sue orecchie e codino da coniglia eccezionalmente erogene.
- Senza entrare nei dettagli, più nello specifico di questa puntata, Strabuccino ha strane idee sullo “sperma femminile” e la voce roca delle “tribadi”: idee erronee che però, nella sua ingenuità, lo porteranno a “soccorrere” malamente la povera Zozzapanna…
- Poi alla fine, non seguo regole, e per esempio c'è una parte buffa che non sparei bene come definire. Strabuccino fa una propria riflessione "scientifica" e arriva alla conclusione che mamma coniglio sposta i propri cuccioli afferrandoli per la coda: io trovo l'immagine buffa! Non posso fare a meno di immaginarmi (come in un cartone alla Walt Disney) mamma coniglio che sposta il proprio coniglietto nel modo indicato. Poi, ovviamente, Strabuccino si congratula con se stesso. Volendo si può dire che qui prendo un po' in giro me stesso e le mie "intuizioni"...
- Noto anche una battuta comprensibile solo da me e, forse, da chi ha letto con attenzione i miei pezzi estivi di due anni fa e ha buona memoria (praticamente di nuovo solo io!). Perché vi ho inserito una battuta comprensibile solo per me? Perché tanto scrivo principalmente per me stesso…
- Ah! e poi c'è il rapporto fra Strabuccino e Strabuccinator: Strabuccinator non è un semplice avatar di Strabuccino ma è più la sua immagine distorta da uno specchio deformante. Una specie di brutale Mr. Hyde rispetto al buon dr. Jeckill: soprattutto nel prosieguo Strabuccinator acquisterà una personalità sempre più forte e distinta da quella di Strabuccino perché il fungo senziente che ha preso possesso di tutti i calcolatori non protetti con un antimicotico (i semplici antivirus non sono sufficienti) e che controlla la particolare copia del gioco FhF usata dal nostro eroe, interpreterà le pulsioni inconsce e segrete trasferendole nell'avatar. In effetti questo è un elemento più orrorifico che comico ma, almeno in alcune puntate, il contrasto fra quanto voluto da Strabuccino ed eseguito da Strabuccinator sarà piuttosto divertente...
Punteggio FE? Beh, direi che in questa puntata è piuttosto alto: 8/10…
venerdì 16 agosto 2024
Nel girarrosto
Come “promesso” una breve panoramica.
Prima di tornare in città ho finito di leggere “Ricordi” di Marco Aurelio (discreto 3/5), “Le 10 mappe che spiegano il mondo” di Marshall (scadente, 2/5 e sono stato buono), “L’età degli imperi” di Hobsbawm (ottimo 5/5) e, volendo, un libriccino famoso “On bullshit” di Harry Frankfurt (forse non l’ho capito io ma su GoodReads.com gli ho dato solo una stellina: 1/5).
Il migliore, come si vede dai punteggi, è sicuramente il libro di Hobsbawm: ecco dato l’argomento, magari non è per tutti, e lo consiglio solo a chi è interessato all’epoca a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Per gli altri c’è invece il “Secolo breve” che sebbene scritto nel 1994 è oggi attualissimo dato che Hobsbawm aveva già individuato trent’anni fa le tendenze che solo ora sono evidenti.
Ovviamente terminati questi libri ne ho iniziati di nuovi.
Il primo è una biografia di Carlo Magno. No, non è quella di Barbero anche se, più o meno, contemporanea. È un libro di mio zio (quindi di alta qualità) e l’autore è Dieter Hägermann, storico tedesco specializzato sul periodo.
Libro interessante anche se molto lento a entrare nell’argomento con premessa molto lunga sulla fonte principale su Carlo Magno, ovvero Eginardo col suo “Vita Caroli”.
Spero che sia un buon libro ma ancora non ne ho la certezza.
Interessante che nella premessa parli ampiamente del contributo dato da Carlo Magno al concetto di Europa: da un video so che questa è anche la chiave di lettura su cui Barbero ha impostato la sua opera. Mi chiedo quale libro sia uscito prima.
L’altro libro l’avevo invece comprato a una bancarella mesi fa: “Fuga dalla libertà” di Erich Fromm (del 1941). L’argomento è interessantissimo: Fromm si fa la stessa domanda che mi posi anch’io molti anni fa. Come mai le persone rinunciano alla democrazia e libertà e finiscono per accettare la dittatura?
Beh, in poche parole l’idea di Fromm è la seguente: la libertà aumenta l’individualismo e questo a sua volta recide i legami primari caratteristici delle società più primitiva. L’uomo così si sente isolato e quindi debole, ansioso e impotente. Per uscire da questa condizione l’uomo dispone di due strade: 1. realizzare se stesso inserendosi compiutamente nella società (possibile negli USA); 2. rinunciare a parte della propria libertà e, quindi, individualità (come in Germania e in Italia).
In realtà non condivido totalmente le idee di Fromm ma vi trovo molti spunti utili…
Ah! come stabilito le note, i pensieri e i commenti su ciò che leggo, che prima pubblicavo su questo ghiribizzo, adesso li scrivo su dei quadernoni.
Da una parte faccio un lavoro molto più metodico e rapido però mi sono anche reso conto che era proprio il perderci tempo, il trovare le parole giuste per spiegare concetti complessi a chi non aveva letto il libro, che mi aiutava a rifletterci meglio e ad arrivare a idee ancora più profonde.
Insomma, al di là del fatto che quello che scrivo sui quadernoni lo leggo solo io, ci sono anche dei pro e dei contro imprevisti. Per il momento continuerò comunque come sto facendo: voglio capire sul medio lungo termine se e quanto ricorderò delle mie letture.
Se il caldo non mi uccidesse avrei incominciato una nuova versione dell’Epitome. Contemporaneamente dovrei cercare di contattare potenziali lettori che mi possano dare dei riscontri utili (e magari incoraggianti!). Di nuovo il caldo mi blocca.
In genere per le attività che odio (come contattare sconosciuti) avrei bisogno di tranquillità che qui in città non ho.
Per gli scacchi… non saprei! Come ho spiegato a fine marzo, dopo 15 anni di sostanziale inattività, ho ricominciato a giocare. L’idea era quella di aiutare il figlio di un mio amico di 12/13 anni a migliorare: in realtà già dopo le prime sessioni mi resi conto che nel giro di qualche mese mi avrebbe superato. In realtà, probabilmente grazie al mio impegno, credo che mi abbia propriamente superato solo adesso, ad agosto, mentre io avevo calcolato tre mesi (quindi giugno o forse luglio).
Ora come ora sono completamente confuso sul mio livello di gioco: questo perché a me pare di migliorare ma l’unico avversario con cui mi confronto regolarmente migliora più velocemente di me! Da quando poi sono in città (ma in realtà da una settimana prima circa) sto attraversando una crisi di rigetto verso gli scacchi. Ogni tanto ho provato a fare una partita ma, non avendo veramente voglia di pensare, faccio abbastanza schifo.
Anche sulle questioni internazionali e sui video che guardo ho un quadernone.
Come per altro avevo già scritto nel precedente Aspettando la guerra sono molto preoccupato per la situazione in Medio Oriente. Ancora non siamo fuori pericolo: sospetto che la Russia abbia convinto l’Iran ad aspettare a reagire fornendogli in cambio nuove armi. Ma si stanno solo rimandando le ostilità? Non saprei: ufficialmente l’Iran ha promesso una forte ritorsione contro Israele e non mi pare di aver sentito ritrattazioni o, almeno, aggiustamenti di tiro.
Sulla guerra in Ucraina sto seguendo l’offensiva verso Kursk ma è difficile ottenere informazioni oggettive: consiglio quindi a tutti questo video: Ukraine Changed the Course of the War with KURSK Offensive.
Al di là del titolo il succo è che l’operazione ucraina ha avuto un ottimo successo iniziale ma questo anche a causa delle scarse difese russe nella zona. Soprattutto c’è il pericolo che l’operazione si trasformi in una catastrofe militare per Kiev.
Personalmente ritengo che sia solo questione di tempo: visto che gli ucraini stanno cedendo sempre più rapidamente in Donbass non vedo come possano tenere posizioni non altrettanto ben fortificate in Russia una volta che Mosca invierà truppe sufficienti.
Ci sarebbe da scrivere anche sulle rivolte nel Regno Unito subito etichettate come di “estrema destra”. Tutti coloro che non condividono le politiche governative, sia nazionali che europee, sono estremisti. Questo è il primo passo che la propaganda usa per delegittimare le proteste.
Comunque, Alex Christoforou lo predisse subito, queste proteste saranno usate come scusa per diminuire la libertà degli inglesi. Prova generale per la UE della Baronessa Tedesca guerrafondaia.
Basta mi sono scocciato di scrivere!
Ci risentiamo quando raffresca… o magari prima in caso di guerra...
Prima di tornare in città ho finito di leggere “Ricordi” di Marco Aurelio (discreto 3/5), “Le 10 mappe che spiegano il mondo” di Marshall (scadente, 2/5 e sono stato buono), “L’età degli imperi” di Hobsbawm (ottimo 5/5) e, volendo, un libriccino famoso “On bullshit” di Harry Frankfurt (forse non l’ho capito io ma su GoodReads.com gli ho dato solo una stellina: 1/5).
Il migliore, come si vede dai punteggi, è sicuramente il libro di Hobsbawm: ecco dato l’argomento, magari non è per tutti, e lo consiglio solo a chi è interessato all’epoca a cavallo fra il XIX e il XX secolo. Per gli altri c’è invece il “Secolo breve” che sebbene scritto nel 1994 è oggi attualissimo dato che Hobsbawm aveva già individuato trent’anni fa le tendenze che solo ora sono evidenti.
Ovviamente terminati questi libri ne ho iniziati di nuovi.
Il primo è una biografia di Carlo Magno. No, non è quella di Barbero anche se, più o meno, contemporanea. È un libro di mio zio (quindi di alta qualità) e l’autore è Dieter Hägermann, storico tedesco specializzato sul periodo.
Libro interessante anche se molto lento a entrare nell’argomento con premessa molto lunga sulla fonte principale su Carlo Magno, ovvero Eginardo col suo “Vita Caroli”.
Spero che sia un buon libro ma ancora non ne ho la certezza.
Interessante che nella premessa parli ampiamente del contributo dato da Carlo Magno al concetto di Europa: da un video so che questa è anche la chiave di lettura su cui Barbero ha impostato la sua opera. Mi chiedo quale libro sia uscito prima.
L’altro libro l’avevo invece comprato a una bancarella mesi fa: “Fuga dalla libertà” di Erich Fromm (del 1941). L’argomento è interessantissimo: Fromm si fa la stessa domanda che mi posi anch’io molti anni fa. Come mai le persone rinunciano alla democrazia e libertà e finiscono per accettare la dittatura?
Beh, in poche parole l’idea di Fromm è la seguente: la libertà aumenta l’individualismo e questo a sua volta recide i legami primari caratteristici delle società più primitiva. L’uomo così si sente isolato e quindi debole, ansioso e impotente. Per uscire da questa condizione l’uomo dispone di due strade: 1. realizzare se stesso inserendosi compiutamente nella società (possibile negli USA); 2. rinunciare a parte della propria libertà e, quindi, individualità (come in Germania e in Italia).
In realtà non condivido totalmente le idee di Fromm ma vi trovo molti spunti utili…
Ah! come stabilito le note, i pensieri e i commenti su ciò che leggo, che prima pubblicavo su questo ghiribizzo, adesso li scrivo su dei quadernoni.
Da una parte faccio un lavoro molto più metodico e rapido però mi sono anche reso conto che era proprio il perderci tempo, il trovare le parole giuste per spiegare concetti complessi a chi non aveva letto il libro, che mi aiutava a rifletterci meglio e ad arrivare a idee ancora più profonde.
Insomma, al di là del fatto che quello che scrivo sui quadernoni lo leggo solo io, ci sono anche dei pro e dei contro imprevisti. Per il momento continuerò comunque come sto facendo: voglio capire sul medio lungo termine se e quanto ricorderò delle mie letture.
Se il caldo non mi uccidesse avrei incominciato una nuova versione dell’Epitome. Contemporaneamente dovrei cercare di contattare potenziali lettori che mi possano dare dei riscontri utili (e magari incoraggianti!). Di nuovo il caldo mi blocca.
In genere per le attività che odio (come contattare sconosciuti) avrei bisogno di tranquillità che qui in città non ho.
Per gli scacchi… non saprei! Come ho spiegato a fine marzo, dopo 15 anni di sostanziale inattività, ho ricominciato a giocare. L’idea era quella di aiutare il figlio di un mio amico di 12/13 anni a migliorare: in realtà già dopo le prime sessioni mi resi conto che nel giro di qualche mese mi avrebbe superato. In realtà, probabilmente grazie al mio impegno, credo che mi abbia propriamente superato solo adesso, ad agosto, mentre io avevo calcolato tre mesi (quindi giugno o forse luglio).
Ora come ora sono completamente confuso sul mio livello di gioco: questo perché a me pare di migliorare ma l’unico avversario con cui mi confronto regolarmente migliora più velocemente di me! Da quando poi sono in città (ma in realtà da una settimana prima circa) sto attraversando una crisi di rigetto verso gli scacchi. Ogni tanto ho provato a fare una partita ma, non avendo veramente voglia di pensare, faccio abbastanza schifo.
Anche sulle questioni internazionali e sui video che guardo ho un quadernone.
Come per altro avevo già scritto nel precedente Aspettando la guerra sono molto preoccupato per la situazione in Medio Oriente. Ancora non siamo fuori pericolo: sospetto che la Russia abbia convinto l’Iran ad aspettare a reagire fornendogli in cambio nuove armi. Ma si stanno solo rimandando le ostilità? Non saprei: ufficialmente l’Iran ha promesso una forte ritorsione contro Israele e non mi pare di aver sentito ritrattazioni o, almeno, aggiustamenti di tiro.
Sulla guerra in Ucraina sto seguendo l’offensiva verso Kursk ma è difficile ottenere informazioni oggettive: consiglio quindi a tutti questo video: Ukraine Changed the Course of the War with KURSK Offensive.
Al di là del titolo il succo è che l’operazione ucraina ha avuto un ottimo successo iniziale ma questo anche a causa delle scarse difese russe nella zona. Soprattutto c’è il pericolo che l’operazione si trasformi in una catastrofe militare per Kiev.
Personalmente ritengo che sia solo questione di tempo: visto che gli ucraini stanno cedendo sempre più rapidamente in Donbass non vedo come possano tenere posizioni non altrettanto ben fortificate in Russia una volta che Mosca invierà truppe sufficienti.
Ci sarebbe da scrivere anche sulle rivolte nel Regno Unito subito etichettate come di “estrema destra”. Tutti coloro che non condividono le politiche governative, sia nazionali che europee, sono estremisti. Questo è il primo passo che la propaganda usa per delegittimare le proteste.
Comunque, Alex Christoforou lo predisse subito, queste proteste saranno usate come scusa per diminuire la libertà degli inglesi. Prova generale per la UE della Baronessa Tedesca guerrafondaia.
Basta mi sono scocciato di scrivere!
Ci risentiamo quando raffresca… o magari prima in caso di guerra...
37. Dalla carota al battuto
Sono a casa di mio padre da circa una settimana e va quasi esattamente male come avevo immaginato, solo peggio.
Tutto sommato è una fortuna per i lettori che abbia ridotto i pezzi che scrivo su questo ghiribizzo perché mi sarei lamentato del caldo per tutto il tempo!
Ma ora passiamo a cose serie, cioè la nuova puntata di Strabuccinator: magari scriverò nei prossimi giorni un aggiornamento generico su quello che sto facendo/leggendo.
Nella scorsa puntata Zozzapanna stava lottando contro le compulsioni per cercare di scappare da Strabuccinator ma, in pratica, era solo riuscita a raggiungere una fattoria nelle vicinanze. Qui, almeno, non c’erano le telecamere che la spiavano e la ragazza sperava di trovarvi qualche oggetto utile a elaborare un piano per fuggire a Strabuccinator.
Poi però Strabuccinator l’aveva raggiunta e Strabuccino aveva sbagliato a inserire il codice corretto di una combo facendo invece emettere al suo avatar un ruggito pauroso...
In questa puntata vedremo come Zozzapanna reagirà alla minaccia e al suo astuto piano. Ovviamente dovrà stare attenta a quello che dice dato che la squadra dello SHITS può ascoltare le sue parole tramite il subvocalizzatore. In più c’è sempre il problema di comunicazione diretta fra Zozzapanna e Strabuccinator/Strabuccino dato che nessuno dei due parla il russo.
Questa prima parte della puntata sarà descritta dal punto di vista di Zozzapanna mentre la seconda da quella della dottoressa von Krausslofter.
La dottoressa sta attenendosi al piano e continua a tenere d’occhio Zozzapanna da una distanza di sicurezza: adesso che però ragazza e creatura sono nella stalla deve a sua volta trovare la maniera per spiarli e controllare che tutto vada secondo il piano. Per evitare interferenze da parte del colonnello si disfà della radiotrasmittente.
Mi pare una buona puntata con un’idea (relativamente!) brillante che muove avanti la trama: la crescita del fattore FE è poi sensibile e mi sembra che raggiunga un discreto livello. Diciamo 6½ su 10 ma magari potrebbe anche essere un 7 (come al solito dipende dai gusti).
Per rifarmi del ritardo di pubblicazione pensavo di commentare due puntate oggi ma ora mi rendo conto di non averne troppa voglia...
Tutto sommato è una fortuna per i lettori che abbia ridotto i pezzi che scrivo su questo ghiribizzo perché mi sarei lamentato del caldo per tutto il tempo!
Ma ora passiamo a cose serie, cioè la nuova puntata di Strabuccinator: magari scriverò nei prossimi giorni un aggiornamento generico su quello che sto facendo/leggendo.
Nella scorsa puntata Zozzapanna stava lottando contro le compulsioni per cercare di scappare da Strabuccinator ma, in pratica, era solo riuscita a raggiungere una fattoria nelle vicinanze. Qui, almeno, non c’erano le telecamere che la spiavano e la ragazza sperava di trovarvi qualche oggetto utile a elaborare un piano per fuggire a Strabuccinator.
Poi però Strabuccinator l’aveva raggiunta e Strabuccino aveva sbagliato a inserire il codice corretto di una combo facendo invece emettere al suo avatar un ruggito pauroso...
In questa puntata vedremo come Zozzapanna reagirà alla minaccia e al suo astuto piano. Ovviamente dovrà stare attenta a quello che dice dato che la squadra dello SHITS può ascoltare le sue parole tramite il subvocalizzatore. In più c’è sempre il problema di comunicazione diretta fra Zozzapanna e Strabuccinator/Strabuccino dato che nessuno dei due parla il russo.
Questa prima parte della puntata sarà descritta dal punto di vista di Zozzapanna mentre la seconda da quella della dottoressa von Krausslofter.
La dottoressa sta attenendosi al piano e continua a tenere d’occhio Zozzapanna da una distanza di sicurezza: adesso che però ragazza e creatura sono nella stalla deve a sua volta trovare la maniera per spiarli e controllare che tutto vada secondo il piano. Per evitare interferenze da parte del colonnello si disfà della radiotrasmittente.
Mi pare una buona puntata con un’idea (relativamente!) brillante che muove avanti la trama: la crescita del fattore FE è poi sensibile e mi sembra che raggiunga un discreto livello. Diciamo 6½ su 10 ma magari potrebbe anche essere un 7 (come al solito dipende dai gusti).
Per rifarmi del ritardo di pubblicazione pensavo di commentare due puntate oggi ma ora mi rendo conto di non averne troppa voglia...
martedì 6 agosto 2024
Censura 5
Qualche giorno fa osservando meglio la notifica riguardo al mio pezzo “rimosso perché in violazione delle norme della comunità” mi sono accorto che nel menù a tendina con la lista dei diversi articoli vi era una nuova voce: “Rimossi” (o roba del genere).
Da qui potevo accedere alla lista dei miei pezzi “rimossi”, ovvero al corto L’intesa della speranza.
Con molta calma, visto che ormai me ne importa poco, stamani ho finalmente provato a modificare al minimo il corto che supponevo essere quello problematico.
In pratica ho rimosso il collegamento HTML al sito con la petizione internazionale, ho aggiunto degli spazi vuoti fra le varie parole che ne componevano l’indirizzo e sostituito “Accord” con “CENSURATO”.
Era un primo tentativo perché, come spiegato in precedenza, neppure Blogger sa veramente quale sia la violazione: l’algoritmo ha trovato qualcosa che non gli va bene e così l’articolo viene automaticamente sospeso ma non è in grado di specificare quale e dove sia il “contenuto ingannevole”. Come ho già spiegato, se Blogger si provasse a mettere nero su bianco che la violazione è nella frase XXX sarebbe allora facile per l’utente dimostrare che, almeno nella maggior parte dei casi, non vi è nessuna violazione. Ma è inutile che stia a ripetere ciò che ho già scritto.
La novità odierna è semplicemente la conferma che ero stato censurato perché mi ero azzardato a condividere un collegamento evidentemente inserito in una lista nera. Questa è la mia colpa: ovviamente nessuna delle mie parole costituiva “contenuto ingannevole”.
Tutto risolto?
Assolutamente no!
Blogger non ha ammesso che la sua valutazione iniziale fosse errata e priva di senso: semplicemente l’algoritmo ha deciso che il mio pezzo, rimuovendo il collegamento sopraddetto, non era più ingannevole.
Questo significa, stando alla prima epistola ricevuta, che se in futuro, indipendentemente da quanto scrivo, mi azzardo a condividere un collegamento che per qualche motivo l’algoritmo non approva allora questo ghiribizzo sarà chiuso automaticamente.
Ovviamente dato che, a quanto ne sappia, non esiste una lista disponibile degli indirizzi http che non è possibile condividere (altra ipocrisia di Google/Blogger), in qualsiasi momento potrei essere censurato definitivamente. Spero che vi rendiate conto dell’assurdità: per essere sicuro di non essere censurato dovrei conoscere una lista di collegamenti “vietati”, i quali non possono essere condivisi, che però (a quanto ne so) non è disponibile.
Fatemi provare a cercare su Google: magari mi smentisce… no, non ho trovato niente né su Google.com né su DuckDuckGo.com…
Per questo motivo non ho intenzione di modificare la modalità con cui continuerò a usare questo ghiribizzo, essenzialmente: commento alle puntate di Strabuccinator fino alla conclusione della serie, un pezzo di attualità/geopolitica più o meno ogni settimana e i pezzi sulla censura ogni volta che avrò novità sull’argomento.
Per adesso poi sto scrivendo i miei appunti sui libri che leggo su dei quadernoni. Mi piace scrivere su carta ma sono un po’ tanti. Comunque in questa maniera posso essere molto più sistematico e completo nelle mie annotazione perché, non dovendo spiegare tutto il contesto come facevo qui sul ghiribizzo, mi prendono molto meno tempo.
Per la cronaca ho finito il bellissimo “Età degli imperi” di Hobsbawm (5 su 5), il bidone “Le 10 mappe che spiegano il mondo” (2 su 5 e sono stato generoso) e “Ricordi” di Marco Aurelio Antonino (3 su 5). Vabbè divago: questo non c’entra niente con la censura ma è la vecchia abitudine di quando scrivevo liberamente sul ghiribizzo che torna a farsi sentire…
Conclusione: io sono dell’idea che la UE di Ursula continuerà a divenire sempre meno libera e che, presto o tardi, ci sarà un nuovo giro di vite sulla censura che farà fuori parecchi siti che si azzardano a non ripetere la giaculatoria della narrativa ufficiale. Se improvvisamente questo ghiribizzo sparirà ne sapete già da adesso il motivo: censura (probabilmente retroattiva).
Da qui potevo accedere alla lista dei miei pezzi “rimossi”, ovvero al corto L’intesa della speranza.
Con molta calma, visto che ormai me ne importa poco, stamani ho finalmente provato a modificare al minimo il corto che supponevo essere quello problematico.
In pratica ho rimosso il collegamento HTML al sito con la petizione internazionale, ho aggiunto degli spazi vuoti fra le varie parole che ne componevano l’indirizzo e sostituito “Accord” con “CENSURATO”.
Era un primo tentativo perché, come spiegato in precedenza, neppure Blogger sa veramente quale sia la violazione: l’algoritmo ha trovato qualcosa che non gli va bene e così l’articolo viene automaticamente sospeso ma non è in grado di specificare quale e dove sia il “contenuto ingannevole”. Come ho già spiegato, se Blogger si provasse a mettere nero su bianco che la violazione è nella frase XXX sarebbe allora facile per l’utente dimostrare che, almeno nella maggior parte dei casi, non vi è nessuna violazione. Ma è inutile che stia a ripetere ciò che ho già scritto.
La novità odierna è semplicemente la conferma che ero stato censurato perché mi ero azzardato a condividere un collegamento evidentemente inserito in una lista nera. Questa è la mia colpa: ovviamente nessuna delle mie parole costituiva “contenuto ingannevole”.
Tutto risolto?
Assolutamente no!
Blogger non ha ammesso che la sua valutazione iniziale fosse errata e priva di senso: semplicemente l’algoritmo ha deciso che il mio pezzo, rimuovendo il collegamento sopraddetto, non era più ingannevole.
Questo significa, stando alla prima epistola ricevuta, che se in futuro, indipendentemente da quanto scrivo, mi azzardo a condividere un collegamento che per qualche motivo l’algoritmo non approva allora questo ghiribizzo sarà chiuso automaticamente.
Ovviamente dato che, a quanto ne sappia, non esiste una lista disponibile degli indirizzi http che non è possibile condividere (altra ipocrisia di Google/Blogger), in qualsiasi momento potrei essere censurato definitivamente. Spero che vi rendiate conto dell’assurdità: per essere sicuro di non essere censurato dovrei conoscere una lista di collegamenti “vietati”, i quali non possono essere condivisi, che però (a quanto ne so) non è disponibile.
Fatemi provare a cercare su Google: magari mi smentisce… no, non ho trovato niente né su Google.com né su DuckDuckGo.com…
Per questo motivo non ho intenzione di modificare la modalità con cui continuerò a usare questo ghiribizzo, essenzialmente: commento alle puntate di Strabuccinator fino alla conclusione della serie, un pezzo di attualità/geopolitica più o meno ogni settimana e i pezzi sulla censura ogni volta che avrò novità sull’argomento.
Per adesso poi sto scrivendo i miei appunti sui libri che leggo su dei quadernoni. Mi piace scrivere su carta ma sono un po’ tanti. Comunque in questa maniera posso essere molto più sistematico e completo nelle mie annotazione perché, non dovendo spiegare tutto il contesto come facevo qui sul ghiribizzo, mi prendono molto meno tempo.
Per la cronaca ho finito il bellissimo “Età degli imperi” di Hobsbawm (5 su 5), il bidone “Le 10 mappe che spiegano il mondo” (2 su 5 e sono stato generoso) e “Ricordi” di Marco Aurelio Antonino (3 su 5). Vabbè divago: questo non c’entra niente con la censura ma è la vecchia abitudine di quando scrivevo liberamente sul ghiribizzo che torna a farsi sentire…
Conclusione: io sono dell’idea che la UE di Ursula continuerà a divenire sempre meno libera e che, presto o tardi, ci sarà un nuovo giro di vite sulla censura che farà fuori parecchi siti che si azzardano a non ripetere la giaculatoria della narrativa ufficiale. Se improvvisamente questo ghiribizzo sparirà ne sapete già da adesso il motivo: censura (probabilmente retroattiva).
36. Da sotto le stelle a dentro la stalla
Domani tornerò nella fornace che è la città e, temo, i primi giorni saranno piuttosto traumatici.
Ho deciso quindi di anticipare la pubblicazione della nuova puntata di Strabuccinator approfittando di avere una vaga voglia di scriverne…
Vediamo di riepilogare scopi e piani dei vari personaggi coinvolti.
Lo SHITS (cioè i suoi membri!) vuole uccidere la creatura Strabuccinator: ma è “lavoro” non è una questione personale o morale. Se da una parte il direttore Kack è animato dalla convinzione di agire per il bene del proprio paese, gli altri membri non sembrano altrettanto motivati. Le eccezioni sono la dottoressa Ruth Saltenberger che vuole portare a termine la missione per riconquistare la fiducia del proprio capo e, magari, coronare il suo sogno di amore col capitano Burgerein. Ecco: anche quest’ultimo sembra motivato più del resto dei suoi colleghi e, magari, ha ambizioni di carriera oltre che essere attratto dalla bella dottoressa.
Zozzapanna invece è stata coinvolta nel piano dello SHITS contro la sua volontà e il suo obiettivo è uscirne incolume e scappare da quella che considera una “gabbia di matti”. Sfortunatamente per lei la dottoressa l’ha condizionata (non sappiamo i dettagli) a seguire piuttosto letteralmente il piano previsto per uccidere Strabuccinator, ovvero avere sesso anale con l’orribile creatura: la giovane recluta è però determinata a fare tutto il necessario per evitare questa possibilità.
Ah! dimenticavo di ricordare che la dottoressa Lily Saltenberger ha anche l’obiettivo di eliminare Zozzapanna una volta che questa avrà portato a termine la sua missione: inizialmente era solo una decisione opportunistica, per quanto immorale, per evitare problemi con le risorse umane dello SHITS ma rapidamente si è aggiunta anche una questione personale di rivalità.
Infine c’è Strabuccino, che è convinto di giocare a un gioco per adulti, e di cui Strabuccinator T-799 è solo l’avatar. Nello specifico crede che Zozzapanna, travestita da coniglietta, sia una sorta di “Easter egg” (un segreto del gioco) che può “collezionare” se riesce a conquistarla: ancora non gli è chiaro come e, quindi, si muove con estrema circospezione per evitare di perderla.
Nella scorsa puntata il piano per sedurre e quindi uccidere Strabuccinator sembra fallito: Zozzpanna ha danzato attirando su di sé l’attenzione del mostro ma, “sfortunatamente”, non è stata assalita come sperato. Anzi, durante l’offerta esplicita delle sue grazie, Zozzapanna ha colto l’occasione per darsi alla fuga mentre Strabuccinator non ha cercato di bloccarla.
A complicare la situazione si è scoperto che vi è un problema di comunicazione dato che tutto quello che Strabuccino vorrebbe far dire al proprio avatar viene tradotto in russo e, viceversa, per tutto ciò che sente. Fortunatamente la dottoressa von Krausslofter è in grado di capire e parlare il russo.
Infine Zozzapanna fuggendo si è allontanata dalla zona provvista di telecamere e quindi la squadra dello SHITS che segue la missione dalla famigerata “Sala Riunioni Jeffrey Dahmer” è accecata. Rimane però il contatto radio con la dottoressa Ruth von Krausslofter (sul posto come appoggio a Zozzapanna) e, solo in ricezione audio, con Zozzapanna stessa.
Zozzapanna ha infatti in gola un subvocalizzatore con cui può parlare con la squadra che però non può risponderle. Da un punto di vista stilistico i messaggi col subvocalizzatore usano le virgolette dei dialoghi ma il testo all’interno è in italico come per i pensieri…
Anche la puntata odierna (36. Da sotto le stelle a dentro la stalla) ha una struttura relativamente complessa presentando tre diversi punti di vista.
Quello di Zozzapanna che si è rifugiata in una stalla, quello di Strabuccino che pur non capendo ciò che Zozzapanna gli dice cerca di assecondarla e infine quello della dottoressa Saltenberger che segue a distanza l’azione ed è in collegamento radio con il direttore.
In particolare Zozzapanna è riuscita a malapena, rallentata dal condizionamento, a rifugiarsi nella stalla e qui dopo essersi guardata intorno ha escogitato un piano. Strabuccino si è accorto che Zozzapanna sembra ben disposta nei suoi confronti e vorrebbe semplicemente seguirne le indicazioni ma si confonde con i tasti e il suo avatar Strabuccinator... vabbè non aggiungo altro…
Ah! forse vale la pena sottolineare, come del resto fa Zozzapanna nel testo, che il subvocalizzatore trasmette non solo le subvocalizzazioni ma anche tutto ciò che dice la giovane recluta.
Aggiungo poi, visto che non ne scrivo da qualche puntata, che l'elemento comico è qui dato dalle difficoltà di Strabuccino nel controllare il proprio avatar: per semplificarsi la vita Strabuccino aveva infatti inserito varie macro per richiamare funzioni complesse ma adesso si confonde spesso con il codice da usare! Anche la comunicazione radio fra il direttore e la dottoressa mi sembra piuttosto buffa, essenzialmente per le interferenze del resto della squadra dello SHITS, ma come al solito dipende dai gusti individuali.
Da un punto di vista stilistico vi è un leggero rallentamento nel ritmo dell'azione: spiegare pensieri e motivazioni prende tempo e inevitabilmente succedono "meno cose". Però nel complesso mi sembra che ne valga la pena: del resto personaggi superficiali non possono provocare forti emozioni. Al contrario coinvolgendo il lettore nelle loro speranze, piani e pensieri in genere si stabilisce un legame emotivo: in questa maniera il lettore è più interessato alla sorte dei diversi personaggi.
All'epoca della stesura fui molto influenzato dalle teorie su trama/personaggi/costruzione intreccio etc. di Filmentos tanto che poi ne comprai e lessi il suo e-libro sull'argomento...
Il fattore FE? Beh, non succede niente di particolarmente erotico (Zozzapanna sfiora con un dito il dorso della mano di Strabuccinator) ma complessivamente la situazione si sta facendo più “calda” . Direi che un 4/10 sia ragionevole...
Ho deciso quindi di anticipare la pubblicazione della nuova puntata di Strabuccinator approfittando di avere una vaga voglia di scriverne…
Vediamo di riepilogare scopi e piani dei vari personaggi coinvolti.
Lo SHITS (cioè i suoi membri!) vuole uccidere la creatura Strabuccinator: ma è “lavoro” non è una questione personale o morale. Se da una parte il direttore Kack è animato dalla convinzione di agire per il bene del proprio paese, gli altri membri non sembrano altrettanto motivati. Le eccezioni sono la dottoressa Ruth Saltenberger che vuole portare a termine la missione per riconquistare la fiducia del proprio capo e, magari, coronare il suo sogno di amore col capitano Burgerein. Ecco: anche quest’ultimo sembra motivato più del resto dei suoi colleghi e, magari, ha ambizioni di carriera oltre che essere attratto dalla bella dottoressa.
Zozzapanna invece è stata coinvolta nel piano dello SHITS contro la sua volontà e il suo obiettivo è uscirne incolume e scappare da quella che considera una “gabbia di matti”. Sfortunatamente per lei la dottoressa l’ha condizionata (non sappiamo i dettagli) a seguire piuttosto letteralmente il piano previsto per uccidere Strabuccinator, ovvero avere sesso anale con l’orribile creatura: la giovane recluta è però determinata a fare tutto il necessario per evitare questa possibilità.
Ah! dimenticavo di ricordare che la dottoressa Lily Saltenberger ha anche l’obiettivo di eliminare Zozzapanna una volta che questa avrà portato a termine la sua missione: inizialmente era solo una decisione opportunistica, per quanto immorale, per evitare problemi con le risorse umane dello SHITS ma rapidamente si è aggiunta anche una questione personale di rivalità.
Infine c’è Strabuccino, che è convinto di giocare a un gioco per adulti, e di cui Strabuccinator T-799 è solo l’avatar. Nello specifico crede che Zozzapanna, travestita da coniglietta, sia una sorta di “Easter egg” (un segreto del gioco) che può “collezionare” se riesce a conquistarla: ancora non gli è chiaro come e, quindi, si muove con estrema circospezione per evitare di perderla.
Nella scorsa puntata il piano per sedurre e quindi uccidere Strabuccinator sembra fallito: Zozzpanna ha danzato attirando su di sé l’attenzione del mostro ma, “sfortunatamente”, non è stata assalita come sperato. Anzi, durante l’offerta esplicita delle sue grazie, Zozzapanna ha colto l’occasione per darsi alla fuga mentre Strabuccinator non ha cercato di bloccarla.
A complicare la situazione si è scoperto che vi è un problema di comunicazione dato che tutto quello che Strabuccino vorrebbe far dire al proprio avatar viene tradotto in russo e, viceversa, per tutto ciò che sente. Fortunatamente la dottoressa von Krausslofter è in grado di capire e parlare il russo.
Infine Zozzapanna fuggendo si è allontanata dalla zona provvista di telecamere e quindi la squadra dello SHITS che segue la missione dalla famigerata “Sala Riunioni Jeffrey Dahmer” è accecata. Rimane però il contatto radio con la dottoressa Ruth von Krausslofter (sul posto come appoggio a Zozzapanna) e, solo in ricezione audio, con Zozzapanna stessa.
Zozzapanna ha infatti in gola un subvocalizzatore con cui può parlare con la squadra che però non può risponderle. Da un punto di vista stilistico i messaggi col subvocalizzatore usano le virgolette dei dialoghi ma il testo all’interno è in italico come per i pensieri…
Anche la puntata odierna (36. Da sotto le stelle a dentro la stalla) ha una struttura relativamente complessa presentando tre diversi punti di vista.
Quello di Zozzapanna che si è rifugiata in una stalla, quello di Strabuccino che pur non capendo ciò che Zozzapanna gli dice cerca di assecondarla e infine quello della dottoressa Saltenberger che segue a distanza l’azione ed è in collegamento radio con il direttore.
In particolare Zozzapanna è riuscita a malapena, rallentata dal condizionamento, a rifugiarsi nella stalla e qui dopo essersi guardata intorno ha escogitato un piano. Strabuccino si è accorto che Zozzapanna sembra ben disposta nei suoi confronti e vorrebbe semplicemente seguirne le indicazioni ma si confonde con i tasti e il suo avatar Strabuccinator... vabbè non aggiungo altro…
Ah! forse vale la pena sottolineare, come del resto fa Zozzapanna nel testo, che il subvocalizzatore trasmette non solo le subvocalizzazioni ma anche tutto ciò che dice la giovane recluta.
Aggiungo poi, visto che non ne scrivo da qualche puntata, che l'elemento comico è qui dato dalle difficoltà di Strabuccino nel controllare il proprio avatar: per semplificarsi la vita Strabuccino aveva infatti inserito varie macro per richiamare funzioni complesse ma adesso si confonde spesso con il codice da usare! Anche la comunicazione radio fra il direttore e la dottoressa mi sembra piuttosto buffa, essenzialmente per le interferenze del resto della squadra dello SHITS, ma come al solito dipende dai gusti individuali.
Da un punto di vista stilistico vi è un leggero rallentamento nel ritmo dell'azione: spiegare pensieri e motivazioni prende tempo e inevitabilmente succedono "meno cose". Però nel complesso mi sembra che ne valga la pena: del resto personaggi superficiali non possono provocare forti emozioni. Al contrario coinvolgendo il lettore nelle loro speranze, piani e pensieri in genere si stabilisce un legame emotivo: in questa maniera il lettore è più interessato alla sorte dei diversi personaggi.
All'epoca della stesura fui molto influenzato dalle teorie su trama/personaggi/costruzione intreccio etc. di Filmentos tanto che poi ne comprai e lessi il suo e-libro sull'argomento...
Il fattore FE? Beh, non succede niente di particolarmente erotico (Zozzapanna sfiora con un dito il dorso della mano di Strabuccinator) ma complessivamente la situazione si sta facendo più “calda” . Direi che un 4/10 sia ragionevole...
sabato 3 agosto 2024
Aspettando la guerra
Netanyahu l’altra settimana è stato negli USA e ha parlato al Congresso: qui vi è stato l’osceno spettacolo della turba di senatori che osannava il proprio padrone ogni volta che riprendeva fiato, una bugia dopo l’altra. I parlamentari statunitensi non rappresentano la popolazione ma i propri finanziatori: è la banale legge del pifferaio ([E] 5.16). Chi paga sceglie la musica: così i senatori obbediscono alle lobbi che gli hanno dato i fondi per essere eletti. Ne ho già scritto sul mio quadernone.
Oltre agli applausi Netanyahu deve aver ricevuto anche il via libera ad agire contro Libano e Iran, ovvero la garanzia dell’appoggio militare statunitense. E così Israele ha colpito in Libano e, qualche giorno fa, in Iran.
E ora siamo in attesa della risposta iraniana: qualche mese fa la ritorsione iraniana fu concordata con USA e Israele: gli obiettivi dell’attacco furono stabiliti in anticipo e Israele ebbe modo di evacuarli. Se non erro ci fu un’unica vittima uccisa da dei detriti, forse di un missile abbattuto.
Sarà così anche stavolta? Onestamente non ne ho idea. È chiaro che Israele vuole la guerra e che se l’Iran non rispondesse ce ne sarebbe un’altra e poi un’altra ancora.
Netanyahu aspirerebbe a un ampliamento del conflitto perché crede, grazie all’appoggio statunitense, di uscirne vincente e di realizzare un “Grande Israele” annettendo vasti territori dai vicini sconfitti: questo probabilmente gli permetterebbe di uscire fuori dai suoi guai giudiziari come eroe della patria...
Io non ho la stessa certezza di Netanyahu: è possibile che, anche come “vincitore”, Israele rischierebbe di essere devastato dalle bombe: basterebbero quelle degli hezbollah e iraniane a provocare gravissimi danni ma, se il conflitto si allargasse, ovviamente andrebbe ancora peggio. E se l’Iran avesse poi accordi di difesa segreti con Russia e Cina? E in Siria ci sono molti soldati russi. E la Turchia negli ultimi giorni ha fatto la voce grossa ventilando un invasione terrestre di Israele. E l’Egitto cosa farebbe in caso di allargamento del conflitto? E la Giordania? E l’Arabia Saudita?
Magari i servizi segreti israeliani hanno calcolato che tutti questi rischi di allargamento del conflitto non ci sono: che l’Iran non ha accordi di difesa con Russia e Cina etc.
Il problema è che talvolta si sbagliano i calcoli oppure si verifica l’improbabile: e in questo caso ci ritroveremmo nel caso migliore con una guerra importante in Medio Oriente (come minimo per l’Europa significherebbe benzina e inflazione alle stelle) e, nel caso peggiore, con una guerra mondiale che rischierebbe di divenire nucleare.
Già, a proposito di armi nucleari, mi si potrebbe obiettare che solo Israele ha armi nucleari nella zona: è vero ma il Pakistan ha già fatto sapere che le fornirebbe alla Turchia se Israele le usasse per primo. E il Pakistan, a quello che mi dicono i miei amici kebabbari, è un paese musulmano: siamo sicuri che in caso di un allargamento del conflitto rimarrebbe a guardare?
Evidentemente l’occidente pensa che il gioco valga la candela: che nel caso peggiore ci sarebbe una fiammata di inflazione che brucerebbe del tutto le risorse della popolazione ma contro la quale ricchi e ricchissimi si sono già premuniti e non ne risentirebbero più di tanto o, addirittura, diventerebbero ancora più ricchi.
Ma sapete cosa mi ricorda la situazione attuale? Il 1914.
Anche all’epoca vi era una grande potenza in declino, la Gran Bretagna, che probabilmente scommetteva che una guerra le avrebbe permesso di mantenere la propria egemonia.
Soprattutto nessun governo credeva alla possibilità concreta di una guerra globale: nemmeno poche settimane prima dello scoppio delle ostilità.
Ormai ho praticamente finito l’“Età degli imperi” di Hobsbawm che si conclude, appunto, con l’inizio della prima guerra mondiale.
Come si sia potuta verificare una guerra che nessuno voleva è uno dei grandi misteri della storia e ancora, nonostante un 5500 opere sull’argomento (nel 1987), non vi sono risposte definitive.
Volendo però sintetizzare le conclusioni di Hobsbawm in un’unica parola direi che “errore di calcolo” sarebbe quella giusta: la prima guerra mondiale iniziò per una serie di errori di calcolo delle varie grandi potenze e, una volta avviata, fu inarrestabile fino al completamento del suo ciclo di distruzione e morte.
E ora siamo di nuovo sul filo del rasoio: solo secondo i calcoli dei politici incapaci che ci guidano non c’è pericolo o, comunque, vi è sì qualche pericolo ma essi sono sicuri di uscirne (almeno loro) indenni e, magari, arricchiti. Chissà: forse in caso di guerra nucleare moriranno fra gli ultimi: una bella soddisfazione. Bravi!
Stasera (sabato 3 agosto) potrebbe essere la volta buona: io mi preparo a fare nottata.
Mi viene in mente che gli antichi, gli stoici mi pare, credevano che il tempo fosse ciclico e che periodicamente, con l’apocatastasi, il mondo venisse distrutto in un’esplosione di fuoco chiamata “ecpirosi”. Poi un nuovo ciclo ripartiva.
Chissà magari l’ecpirosi di questo ciclo sarà una guerra nucleare: del resto gli scarafaggi stanno aspettando il loro turno per avere un posto al sole.
Oltre agli applausi Netanyahu deve aver ricevuto anche il via libera ad agire contro Libano e Iran, ovvero la garanzia dell’appoggio militare statunitense. E così Israele ha colpito in Libano e, qualche giorno fa, in Iran.
E ora siamo in attesa della risposta iraniana: qualche mese fa la ritorsione iraniana fu concordata con USA e Israele: gli obiettivi dell’attacco furono stabiliti in anticipo e Israele ebbe modo di evacuarli. Se non erro ci fu un’unica vittima uccisa da dei detriti, forse di un missile abbattuto.
Sarà così anche stavolta? Onestamente non ne ho idea. È chiaro che Israele vuole la guerra e che se l’Iran non rispondesse ce ne sarebbe un’altra e poi un’altra ancora.
Netanyahu aspirerebbe a un ampliamento del conflitto perché crede, grazie all’appoggio statunitense, di uscirne vincente e di realizzare un “Grande Israele” annettendo vasti territori dai vicini sconfitti: questo probabilmente gli permetterebbe di uscire fuori dai suoi guai giudiziari come eroe della patria...
Io non ho la stessa certezza di Netanyahu: è possibile che, anche come “vincitore”, Israele rischierebbe di essere devastato dalle bombe: basterebbero quelle degli hezbollah e iraniane a provocare gravissimi danni ma, se il conflitto si allargasse, ovviamente andrebbe ancora peggio. E se l’Iran avesse poi accordi di difesa segreti con Russia e Cina? E in Siria ci sono molti soldati russi. E la Turchia negli ultimi giorni ha fatto la voce grossa ventilando un invasione terrestre di Israele. E l’Egitto cosa farebbe in caso di allargamento del conflitto? E la Giordania? E l’Arabia Saudita?
Magari i servizi segreti israeliani hanno calcolato che tutti questi rischi di allargamento del conflitto non ci sono: che l’Iran non ha accordi di difesa con Russia e Cina etc.
Il problema è che talvolta si sbagliano i calcoli oppure si verifica l’improbabile: e in questo caso ci ritroveremmo nel caso migliore con una guerra importante in Medio Oriente (come minimo per l’Europa significherebbe benzina e inflazione alle stelle) e, nel caso peggiore, con una guerra mondiale che rischierebbe di divenire nucleare.
Già, a proposito di armi nucleari, mi si potrebbe obiettare che solo Israele ha armi nucleari nella zona: è vero ma il Pakistan ha già fatto sapere che le fornirebbe alla Turchia se Israele le usasse per primo. E il Pakistan, a quello che mi dicono i miei amici kebabbari, è un paese musulmano: siamo sicuri che in caso di un allargamento del conflitto rimarrebbe a guardare?
Evidentemente l’occidente pensa che il gioco valga la candela: che nel caso peggiore ci sarebbe una fiammata di inflazione che brucerebbe del tutto le risorse della popolazione ma contro la quale ricchi e ricchissimi si sono già premuniti e non ne risentirebbero più di tanto o, addirittura, diventerebbero ancora più ricchi.
Ma sapete cosa mi ricorda la situazione attuale? Il 1914.
Anche all’epoca vi era una grande potenza in declino, la Gran Bretagna, che probabilmente scommetteva che una guerra le avrebbe permesso di mantenere la propria egemonia.
Soprattutto nessun governo credeva alla possibilità concreta di una guerra globale: nemmeno poche settimane prima dello scoppio delle ostilità.
Ormai ho praticamente finito l’“Età degli imperi” di Hobsbawm che si conclude, appunto, con l’inizio della prima guerra mondiale.
Come si sia potuta verificare una guerra che nessuno voleva è uno dei grandi misteri della storia e ancora, nonostante un 5500 opere sull’argomento (nel 1987), non vi sono risposte definitive.
Volendo però sintetizzare le conclusioni di Hobsbawm in un’unica parola direi che “errore di calcolo” sarebbe quella giusta: la prima guerra mondiale iniziò per una serie di errori di calcolo delle varie grandi potenze e, una volta avviata, fu inarrestabile fino al completamento del suo ciclo di distruzione e morte.
E ora siamo di nuovo sul filo del rasoio: solo secondo i calcoli dei politici incapaci che ci guidano non c’è pericolo o, comunque, vi è sì qualche pericolo ma essi sono sicuri di uscirne (almeno loro) indenni e, magari, arricchiti. Chissà: forse in caso di guerra nucleare moriranno fra gli ultimi: una bella soddisfazione. Bravi!
Stasera (sabato 3 agosto) potrebbe essere la volta buona: io mi preparo a fare nottata.
Mi viene in mente che gli antichi, gli stoici mi pare, credevano che il tempo fosse ciclico e che periodicamente, con l’apocatastasi, il mondo venisse distrutto in un’esplosione di fuoco chiamata “ecpirosi”. Poi un nuovo ciclo ripartiva.
Chissà magari l’ecpirosi di questo ciclo sarà una guerra nucleare: del resto gli scarafaggi stanno aspettando il loro turno per avere un posto al sole.
venerdì 2 agosto 2024
35. Eroica fuga erotica
Come al solito non ho molta voglia di scrivere ma ormai sono passati 5 giorni ed è quindi tempo di una nuova puntata di Strabuccinator…
Nella scorsa puntata Zozzapanna aveva completato la sua danza provocante ma, visto che Strabuccinator, non aveva reagito come sperato dallo SHITS (e temuto dalla bella recluta), era passata a contrattare direttamente con la creature offrendo esplicitamente le proprie prestazioni.
Curiosamente Strabuccinator aveva risposto in una lingua sconosciuta ma che suonava come slava…
Nella puntata odierna (piuttosto lunga) i punti di vista si moltiplicano.
Vedremo inizialmente la situazione dal punto di vista di Strabuccino che spiegherà, o almeno ci proverà, quale sia il problema con la lingua.
Poi avremo il punto di vista di Zozzapanna che non capisce cosa le dice Strabuccinator e che, comunque, è limitata dalle compulsioni a seguire il piano.
Infine avremo anche il punto di vista della dottoressa Saltenberger che riconosce la lingua di Strabuccinator ed è capace di parlarla. La dottoressa è poi in contatto radio con il colonnello Kack e, dal vociare di sottofondo che si sente, si capisce che la squadra si sta divertendo un mondo a seguire la missione a distanza grazie alle varie telecamere.
Per risolvere il problema della lingua userò lo stratagemma di sovrapporre i vari punti di vista in maniera che prima (in genere) o dopo, venga presentato il discorso in italiano che verrà poi sentito dall’altra parte in russo.
Ovvio che sfrutterò questa idea per creare varie incomprensioni e annodare la trama rendendola piuttosto intricata ma, comunque, molto logica e ben strutturata.
Alla fine della puntata alcuni gesti di Strabuccinator danno a Zozzapanna la possibilità di aggirare le proprie compulsioni almeno temporaneamente: la ragazza si allontana di corsa da Strabuccinator che, invece di inseguirla, si inginocchia a terra.
Il fattore FE è scarso perché la puntata è preparatoria alla seconda parte del romanzo che, piccolo sciupatrama, si svolgerà nel granaio della vicina fattoria. Bo, diciamo 2/10 del resto Zozzapanna è tutta nuda davanti a Strabuccinator...
Nella scorsa puntata Zozzapanna aveva completato la sua danza provocante ma, visto che Strabuccinator, non aveva reagito come sperato dallo SHITS (e temuto dalla bella recluta), era passata a contrattare direttamente con la creature offrendo esplicitamente le proprie prestazioni.
Curiosamente Strabuccinator aveva risposto in una lingua sconosciuta ma che suonava come slava…
Nella puntata odierna (piuttosto lunga) i punti di vista si moltiplicano.
Vedremo inizialmente la situazione dal punto di vista di Strabuccino che spiegherà, o almeno ci proverà, quale sia il problema con la lingua.
Poi avremo il punto di vista di Zozzapanna che non capisce cosa le dice Strabuccinator e che, comunque, è limitata dalle compulsioni a seguire il piano.
Infine avremo anche il punto di vista della dottoressa Saltenberger che riconosce la lingua di Strabuccinator ed è capace di parlarla. La dottoressa è poi in contatto radio con il colonnello Kack e, dal vociare di sottofondo che si sente, si capisce che la squadra si sta divertendo un mondo a seguire la missione a distanza grazie alle varie telecamere.
Per risolvere il problema della lingua userò lo stratagemma di sovrapporre i vari punti di vista in maniera che prima (in genere) o dopo, venga presentato il discorso in italiano che verrà poi sentito dall’altra parte in russo.
Ovvio che sfrutterò questa idea per creare varie incomprensioni e annodare la trama rendendola piuttosto intricata ma, comunque, molto logica e ben strutturata.
Alla fine della puntata alcuni gesti di Strabuccinator danno a Zozzapanna la possibilità di aggirare le proprie compulsioni almeno temporaneamente: la ragazza si allontana di corsa da Strabuccinator che, invece di inseguirla, si inginocchia a terra.
Il fattore FE è scarso perché la puntata è preparatoria alla seconda parte del romanzo che, piccolo sciupatrama, si svolgerà nel granaio della vicina fattoria. Bo, diciamo 2/10 del resto Zozzapanna è tutta nuda davanti a Strabuccinator...
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