Di seguito illustrerò il primo metodo che mi è venuto in mente ma che già mi sembra piuttosto facile.
Prima però una premessa: per riuscire a identificare e memorizzare più facilmente lo schema delle note ho deciso di chiamare “punto K” (*1) la nota che si trova a 5 semitoni dalla tonale (*2). Ad esempio, nella scala di DO, si tratta del FA. Fine premessa.
Poi, come si vede nella seguente figura, ho disposto la sequenza di note (1 casella = 1 tasto = 1 semitono) di una tonalità maggiore su due linee parallele equivalenti a due corde. Ho evidenziato in rosso la tonale e in blu il punto K.
A questo punto la relazione fra i vari tasti è evidente e, data la simmetria, facile da ricordare: fra una corda e la successiva le note appartenenti alla stessa tonalità si trovano sullo stesso tasto con due eccezioni: scendendo verso il basso (ad esempio dalla 6° corda MI alla 5° LA) la nota sotto il punto K non appartiene alla tonalità; salendo verso l'alto (ad esempio dalla 4° corda RE alla 5° LA) è invece la nota appena a sinistra di quella sopra la tonale a non appartenere alla tonalità.
In pratica basta quindi identificare sul manico una tonale e subito sappiamo dove sono le altre note appartenenti alla tonalità. Ovviamente questo metodo non funziona fra la 3° e la 2° corda: tutto è sfalsato di un semitono...
Conclusione: il metodo, almeno in teoria, mi pare semplice ma adesso dovrò provare ad applicarlo!
PS variazioni sul tema:
Nota (*1): da KGB ovviamente!
Nota (*2): che suppongo i musicisti chiameranno “quarta qualcosa” con “qualcosa” uguale a “perfetta” o “giusta” o “appropriata” o “educata” o “ganzetta” o “sibillina” o “baciata” o “canterina”. Insomma un nome facile e immediato...
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