Stamani mi ero alzato un poco prima del solito per andare avanti nel racconto di Strabuccino ma poi mi sono imbattuto in questo video: Vaccine negative effectiveness - COVID-19 vaccines update 56 dal canale Merogenomics.
Non ricordo se ho già condiviso qualcosa da questa fonte che, comunque, seguo da oltre un anno ed è affidabilissima, sempre estremamente pacata ed equilibrata nei suoi giudizi. Diciamo che il tizio non mi è particolarmente simpatico e il fatto che cammini mentre gira il video mi distrae e mi impedisce di concentrarmi. Ho una memoria visiva che funziona al meglio se posso vedere grafici o comunque dello scritto. Infine ha un accento che mi richiede un poco di impegno in più per seguirlo: per esempio il Dr. Campbell lo seguo facilmente anche se sono sdraiato a letto a occhi chiusi…
In pratica la ricerca, che ancora è un pre-stampa NON verificato dai pari, fornisce dei dati a dir poco sconcertanti: i vaccini, dal primo richiamo in poi, hanno un’efficienza negativa. Questo significa che rendono la persona vaccinata con essi più suscettibile ad infettarsi di una non vaccinata.
Al riguardo avevo già sentito negli ultimi mesi altre notizia simili. Per delle ricerche qatariane l’efficacia del vaccino diveniva negativa dopo un certo numero di mesi; anche un’altra ricerca finlandese (o islandese?) aveva riscontrato questa efficacia negativa ma era basata su un campione molto piccolo (appena 49 persone) e quindi non mi pare di averne neppure scritto.
Questa ricerca invece è molto più specifica e approfondita e centrata proprio sull’efficacia dei vaccini, tenendo presente il numero dei richiami e le diverse varianti.
Tenendo presente questi fattori si è scoperto che l’elemento decisivo sull’efficacia del vaccino è la variante: l’efficacia è diventata negativa con la variante omicron. I richiami successivi peggiorano la resistenza a tale famiglia di varianti invece di migliorarla.
Questo a causa, si ipotizza, di un fenomeno di XXX che fa concentrare il sistema immunitario su, teoricamente, la variante originaria diminuendone però la capacità di riconoscere e affrontare varianti diverse.
Altro gigantesco, anzi, GIGANTESCO risultato trovato è che, sempre dalla variante omicron in poi, la mortalità dei vaccinati è divenuta molto più alta dei non-vaccinati. Mi sembra di aver sentito 7 volte più probabile ma potrei sbagliarmi. Questo spiegherebbe in parte l’eccesso di morti a cui assistiamo dal 2020 in poi (e decisamente maggiore nel 2021) (*1) (*2).
Ma aspettiamo ancora: sicuramente l’articolo sarà ben studiato da migliaia di scienziati esperti in materia. Se contiene errori evidenti saranno presto scoperti. Di sicuro gli esperti delle case farmaceutiche saranno a lavoro per trovarvi dei punti deboli…
Pensiamo invece alle implicazioni.
La prima è una mia fissa di cui scrissi per la prima volta nel dicembre del 2020 (v. Caccia al cigno): il vaccino avrebbe dovuto essere somministrato sollo alla fascia di persone più vulnerabile. Agli anziani con più di 70 anni e a chi aveva fattori di rischio: obesità, pressione alta, cancro, problemi cardiaci e simili.
In questa maniera si sarebbero evitati i possibili (e probabili) danni al cuore per i giovani (*3) e, presumibilmente, si sarebbe evitato l’attuale eccesso di morti (*4) a cui stiamo assistendo adesso.
Ma non solo: se i giovani (e con “giovani” intendo chi ha meno di 55-60 anni in questo contesto! Forse avrei dovuto scrivere non anziani!) non fossero stati vaccinati senza motivo (se non per l’interesse delle case farmaceutiche) allora anche la resistenza della popolazione alla famiglia di varianti omicron sarebbe stata molto più alta e si sarebbero così protetti indirettamente anche i più anziani.
Io credo che la verità potrà emergere definitivamente solo con le elezioni di metà periodo statunitensi. Se, come sembrano indicare i pronistici, i democratici dovessero essere puniti severamente dagli elettori allora la capacità di indagare su questa e altre scelte politiche (e ascientifiche) discutibili sarebbe molto alta. Del resto Fauci, l’esperto di medicina alla Casa Bianca, ha già forse fiutato la situazione e annunciato il proprio ritiro a dicembre.
Ma soprattutto ci sarebbe il capro espiatorio già pronto: l’obnubilato Biden che si prenderebbe, senza peraltro rendersene conto, il 90% delle colpe. Chiaro che le case farmaceutiche la farebbero franca: del resto si sono fatte dare lo scudo legale proprio per questa eventualità.
Alla fine dipenderà da quanto si indignerà la popolazione: se ci fosse tanta rabbia in giro qualche alto dirigente delle case farmaceutiche potrà comunque venire arrestato per ragioni non coperte dallo scudo legale: altri capretti espiatori…
Conclusione: vedremo, ma la ricerca (a proposito è questa: Increasing SARS-CoV2 cases, hospitalizations and deaths among the vaccinated elderly populations during the Omicron (B.1.1.529) variant surge in UK
su MedRXIV.org) è decisamente significativa. Sicuramente anche il Dr. Campbell la noterà e ne parlerà: sono curioso di sentire anche il suo parere.
Nota (*1): l’altra ragione sarebbero gli effetti collaterali dei vaccini in particolare provocati dall’infiammazione e, talvolta, danni permanenti al cuore.
Nota (*2): nello stato dell’Alberta, feudo di uno dei leader del mondo “libero” Trudeau, le morti per causa sconosciuta sono adesso (2022) la prima causa di morte (erano già cresciute molto nel 2021). C’è stato un incremento di circa un ordine di grandezza rispetto al passato… Ma la tendenza è generalizzata.
Nota (*3): i danni al cuore sono permanenti. È quindi possibile che, senza che lo sappiano, alcuni giovani siano stati privati di una decina o più di anni di vita.
Nota (*4): ovvero un numero di morti statisticamente maggiore di quello previsto.
L'esempio di Benjamin Franklin
2 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento