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venerdì 26 agosto 2022

Intuizioni da(l)La Stampa

Non so perché, probabilmente per masochismo, stamani ho aperto il sito LaStampa.it (proprietà Agnelli mi pare). Non ho letto nessun articolo ma mi sono limitato ai titoli.
Mi ha colpito questo: «Covid, Abrignani: “Non aspettiamo i vaccini aggiornati in autunno, quarta dose subito per evitare migliaia di morti”»

Premetto che è la prima volta che sento anche solo nominare questo Abrignani: del resto di esperti disposti a confermare la narrativa ufficiale ci deve essere una scorta inesauribile…

Quello che mi stupisce, un poco almeno, è che la narrativa ufficiale in Italia sia sempre questa: i vaccini unica fonte di salvezza e senza alcun pericolo o controindicazione.
Di efficacia negativa, per esempio, si è detto niente nel 2022 sui media italiani? ho la sensazione di no…
E se poi sono efficaci per poche settimane ha senso prenderli quando i contagi sono ancora pochissimi? Vabbè, se lo ha detto l’“esperto” ci si può sicuramente fidare...

Stupidamente lo scorso autunno 2021, quando mi fu chiaro che le ricerche scientifiche iniziavano ad andare contro i vaccini (o, più precisamente, contro al loro uso a tappeto e indiscriminato per tutti), pensai che le novità avrebbero imposto una rivalutazione, anche politica, della situazione. Invece no: la politica ha semplicemente continuato a fingere sfacciatamente di basarsi sulla scienza e, con il supporto totale dei media, si citano solo ricerche vecchie e quelle, in genere con i dati non disponibili neppure ai ricercatori, realizzate dalle stesse case farmaceutiche. Prima o poi realtà e finzione dovranno essere riconciliate insieme ma in questo caso il fattore tempo gioca a favore degli interessi economici dietro alle menzogne.

Come ho già scritto numerose volte l’Italia va a rimorchio: tutto dipenderà da cosa succederà negli USA elle elezioni fra qualche mese. È là che si combatterà la battaglia per la democrazia in occidente. E, indirettamente, emergerà la verità sui vaccini oppure essa continuerà a essere censurata e nascosta.
L’Italia si adeguerà: se l’opinione pubblica avrà bisogno di un capro espiatorio gli sarà dato. Del resto Speranza è stato allevato e ingrassato proprio per questa eventualità.

Poi, noto da un altro titolo, continua l'agiografia di Draghi nonostante che il suo governo sia dimissionario: forse si vuole già iniziare a gettare le basi per giustificarne un suo ritorno? Possibile: “La Stampa” è il giornale degli Agnelli e ne segue la linea politica, ovvero i loro interessi privati.
In particolare, nella delirante distorsione giornalistica della realtà, il titolo di un altro articolo dice che “i mercati puniranno la destra per aver fatto cadere il governo Draghi”. In altre parole la crisi devastante non è stata provocata dal governo Draghi che ha seguito pedissequamente gli ordine del demente senile, l’esempio della baronessa e del rallentato tedeschi, il pagliaccio inglese e del galletto francese trascinando l’Italia in tanto autolesionistiche quanto inutili sanzioni alla Russia (che hanno quindi scatenato l’inflazione e, temo, porteranno al fallimento per l’aumento del costo dell’energia numerose aziende). No, Draghi, come sempre è stato geniale e super perfetto. La colpa di quello che ha combinato lui è degli altri: lui ha solo i meriti, compresi quelli per le medaglie d’oro nel nuoto e nell’atletica!

L’ho già scritto che la maggioranza degli italiani, ma ormai direi dell’umanità, è composta da imbecilli che si fanno menare per il naso senza alcuna difficoltà, vero?
Già: l’ho scritto proprio ieri in un corto. È probabilmente colpa della psicologia evolutiva se assistiamo all’aumento della stupidità. Cioè la stupidità è, secondo me, un effetto secondario di altre caratteristiche psicologiche che vengono direttamente premiate: il conformismo, l’obbedienza, la malleabilità alla manipolazione, la mancanza di pensiero indipendente, l’ingenuità politica, il sopportare passivamente le ingiustizie (soprattutto se subite da altri) etc. Tutte queste caratteristiche probabilmente sono abbondantemente possedute dagli stupidi e, quindi, indirettamente la stupidità è geneticamente premiata.

Aggiungo, già che ci sono, un’ulteriore intuizione di questa notte.
In questi mesi di lettura del libro di psicosociologia ho notato che molti difetti umani derivano da una memoria tutt’altro che perfetta ma che spesso è erroneamente ritenuta tale. Molta manipolazione è banalmente possibile semplicemente perché la memoria degli individui ha grandi problemi a ricordare ciò che è accaduto appena un anno prima: sia in termini di qualità che di quantità di ricordi.
Da un altro punto di vista le persone con poca memoria sono più facilmente manipolabili: ricordano la propria fiducia in una persona o istituzione ma ne dimenticano le contraddizioni e gli errori.
Quindi la psicologia evolutiva che favorisce società più stabili va a premiare le persone con poca memoria e, magari, quelle in grado di alterarla più facilmente tramite la suggestione (*1).
Ma anche in questo caso la poca memoria o comunque le memorie più labili e suggestionabili vanno indirettamente a premiare la stupidità che a esse è spesso associata.

Ovvio poi che la memoria non deriva solo dalla genetica ma anche dall’esercizio: più usiamo la memoria e più questa si rafforza; se non l’usiamo si indebolisce.
Diminuire la memoria delle persone, e in particolare degli studenti, equivale nel lungo termine a instupidirli.
Mi chiedo se l’apparente diminuzione di intelligenza indicata dalle statistiche sul QI non sia in realtà dovuta a una semplice diminuzione di memoria che adesso, per vari motivi, viene molte meno impiegata. Del resto per ottenere cambiamenti genetici nella popolazione occorrono comunque qualche migliaio di anni…

E una nota finale: società sempre più stupide sono sì anche più stabili ma, visto che i governanti sono fatti della stessa pasta dei governati, credo si inneschi una spirale alla lunga autodistruttiva.

Conclusione: ecco, ho divagato troppo: da un corto potenziale su un articolino de LaStampa.it ho finito per scrivere di questa intuizione che ho avuto in nottata! È che la mia memoria è molto buona (del resto sono circa 8 anni che l’addestro con Anki!) ma la mia distrazione è comunque peggiore: se mi fossi ricordato in tempo del mio buon proposito di scrivere articoli più corti avrei evitato questa divagazione...

Nota (*1): nei bambini, ma anche negli adulti, il semplice far immaginare di aver fatto qualcosa può venire confuso con una memoria reale ad appena settimane di distanza. Apparentemente l’immaginazione e la memoria usano gli stessi circuiti cerebrali.

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