Stamani sono stato da mio padre. Sono di cattivo umore: nessun motivo in particolare. Ora sono a casa e ancora non ho scritto niente per domani (ultimamente scrivo il giorno prima per il successivo; e in più mi dimentico di salvare ciò che scrivo: vedi gli ultimi corti…) e se, come credo, andrò a Pisa, la sera sarò troppo stanco per scrivere qualcosa.
Non avendo voglia di scrivere pezzi impegnativi, e del resto stamani appena alzato, mi sono già confrontato su geopolitica cinese (e altro) con dei nuovi tizi conosciuti su FB. Allora volevo commentare a ruota libera un video che ho visto mezz’ora fa: Why our brains shrink?
Il video spiega che il cervello umano si sta “restringendo”: mediamente si è perso un 250 cm³ di volume. Non è chiaro quando è iniziato il restringimento: viene mostrato un cranio di 40.000 anni fa ma poi parla della fine dell’ultima glaciazione (10.000 anni fa) e, come vedremo c’è una bella differenza... Fino ad allora la tendenza era stata opposta, ovvero la dimensione del cervello era progressivamente cresciuta in maniera lineare.
Il bloggatore presentava varie possibili spiegazioni ma io mi sono fermato alla prima: quella dell’addomesticamento. La dimensione del cervello di tutti gli animali domestici è diminuita: a cominciare, per esempio, dal cane nei confronti del lupo: la spiegazione è che gli allevatori preferiscono gli animali più mansueti e non quelli aggressivi. In pratica la dimensione del cervello degli animali domestici è messa in relazione con la “Reactive aggression” ovvero la capacità di reagire aggressivamente alle minacce all’interno dello stesso gruppo di appartenenza.
Il vantaggio di una minore aggressività nell’uomo sarebbe indiretto: società meno violente sono più efficienti e produttive anche se non è chiaro come agirebbe la selezione nei confronti dei singoli uomini violenti.
Questa spiegazione mi ha però lasciato perplesso.
Animali più stupidi saranno generalmente anche più mansueti e col cervello più piccolo.
Ma ho la sensazione che l’aggressività non sia in relazione diretta con la dimensione del cervello. Mi pare il tipico caso in cui A (aggressività) e B (volume cerebrale) sembrano in relazione fra loro (contemporanea riduzione) quando invece entrambi dipendono da un terzo fattore C (mansuetudine/stupidità).
Del resto esistono animali col cervello piccolo decisamente più aggressivi di animali dal cervello più grande (lo so questo genere di confronti fra specie diverse ha poco senso ma comunque mi pare dimostri che dimensione cervello e aggressività non siano in relazione diretta).
Questo per dire che, passando all’uomo, associare la riduzione del volume del cervello a minor violenza (all’interno del gruppo di appartenenza, non fra gruppi) mi pare assolutamente arbitrario: soprattutto perché non c’è nessun allevatore di uomini e, come detto, non è chiaro come sarebbe avvenuta la selezione contro gli uomini più violenti. Per questo cercare di spiegare la riduzione della dimensione del cranio con l’utilità evolutiva dovuta alla minore aggressività dei singoli è altrettanto dubbio. Nel complesso quindi questa prima spiegazione non mi convince.
Quindi? Probabilmente dovrei vedere il resto del video per conoscere anche le ipotesi 2 e 3 ma ho deciso che mi diverto di più a ragionarci per conto mio…
La prima ipotesi che mi viene in mente è legata all’epoca in cui sarebbe iniziata la riduzione del volume: 10.000 anni fa corrisponde alla diffusione dell’agricoltura e quindi a società sedentarie invece che di raccoglitori cacciatori.
Non è un’ipotesi nuova né mia che i raccoglitori cacciatori necessitassero di maggiore intelligenza dei contadini che però avevano dalla propria il vantaggio dei numeri (e comunque, inizialmente, l’eventuale differenza di intelligenza sarebbe stata piccola) e che quindi proprio quest’ultimi ebbero progressivamente la meglio. “Who we are and how we got here” è chiaro in questo senso: le società legate all’agricoltura colonizzarono tutto il mondo spingendo via i raccoglitori cacciatori.
Ma perché i contadini dovevano tendere a divenire più stupidi?
Buona domanda…
Posso fare due ipotesi:
1. il cervello è l’organo che consuma più energia del corpo (insieme, mi pare, all’apparato digerente) se l’intelligenza extra non è più necessaria allora un cervello più piccolo ha bisogno di meno cibo. Insomma in questo caso il criterio evolutivo sarebbe il “risparmio energetico”.
2. il contadino è sfruttato ma più è stupido e meno se ne rende conto: meno se ne rende conto e meno si ribella. Il contadino che si ribella in genere finisce ucciso. Questa seconda ipotesi è in realtà compatibilissima con l’ipotesi 1 del bloggatore: qui avremmo anche il fattore che provoca la selezione degli uomini più mansueti. Non si formerebbero due razze, una di padroni e una di contadini, a causa dei rimescolamenti fra le due popolazioni dove la seconda, essendo molto più numerosa, porta a una complessiva diminuzione di intelligenza.
Ma come è possibile, se l’intelligenza tenda a diminuire, che la scienza tenda invece a progredire?
Il fatto è che i progressi della scienza non sono legati all’intelligenza media ma a quella degli individui più intelligenti: se la popolazione è sufficientemente ampia e vi è una varianza significativa allora anche a fronte di una diminuzione dell’intelligenza media si potrebbero comunque ottenere singoli individui più intelligenti della generazione precedente.
In definitiva la prima spiegazione che mi viene in mente è che i cervelli stiano diventando più piccoli perché la popolazione sta diventando più stupida. Su questa eventualità ho già scritto: vedi Idiocracy (luglio 2013) e Depressione democratica (marzo 2015).
Nel 2013 mi ero convinto che la diminuzione di intelligenza fosse dovuta a due fattori: 1. calo nascite che impatta negativamente su meritocrazia; 2. abbondanza di risorse.
Nel 2015 non lo scrivo troppo esplicitamente ma alludo a una stupidità che è funzionale allo sfruttamento della società (inoltre aggiungo che oggi l’intelligenza non sta calando ma crollando!).
In effetti c’è da dire che secondi alcuni studi si è iniziato a registrare un calo dell’intelligenza negli anni ‘90 (*1) mentre la dimensione del volume cerebrale si è detto che è iniziata 10.000 anni fa. Ma l’attendibilità di questi esami dell’intelligenza sono comunque discutibili: se, per esempio, fossero legati all’istruzione allora si potrebbe spiegare l’incremento dell’IQ per gran parte del XX secolo con la diffusione dell’istruzione di massa…
Un’altra possibilità è che sebbene il volume cerebrale stia diminuendo, complessivamente il cervello è divenuto più efficiente senza nessun calo significativo dell’intelligenza.
Conclusione: ormai ho scritto abbastanza e ho sonno quindi chiudo qui... anche se avrei voluto concludere decantando le lodi del mio capoccione!
Nota (*1): da cui stimai che statisticamente la massima intelligenza si deve essere concentrata in chi è nato nella prima metà del maggio del 1971...
Il post sentenza
57 minuti fa
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