Stamani mi sono svegliato alle 4:30AM: non ne conosco il motivo. Cibo normale, nessuna particolare preoccupazione o pensiero fisso, niente che abbia alterato le mie abitudini e neppure il caldo (ieri c’è stato un acquazzone piuttosto lungo: in città non avrà fatto niente ma da me ha riabbassato la temperatura di un paio di gradi).
Ieri avevo quasi finito di scrivere un pezzo su Seneca: niente di che ma qualche frase molto bella…
Eppure stanotte mi sono svegliato con una ferma intuizione nella mente: probabilmente non riuscirò a esporla tutta in un unico pezzo. Per questo, fin da subito, invece di perdermi in tanti dettagli, vedrò di ragionare il più possibile ad alto livello. Per il lettore il problema sarà che sembrerò in alcuni passaggi troppo superficiale perché, per scelta appunto, non spiegherò né tutte le mie argomentazioni né i principi su cui mi baso. Insomma questa sarà una prima bozza che dovrò poi ampliare nel tempo. E probabilmente, una volta digerito ed elaborato il tutto, finirà sull’Epitome.
Non è facile neppure decidere da dove incominciare. Beh, nell’Epitome non mi sono mai pronunciato sull’esistenza di un gruppo di potere occulto che diriga le sorti del mondo (occidentale): delle segrete eminenze grigie in grado di influenzare la politica a proprio favore.
La mia argomentazione, debole in realtà, è che tale convinzione fosse irrilevante: l’attuale andamento del mondo era spiegabile (con gli automi cellulari) anche senza l’intervento e le manipolazione segrete di qualche misterioso gruppo di potere occulto. I problemi che indico nell’Epitome sono in realtà certi e le mie soluzioni avrebbero indirettamente impedito od ostacolato l’azione di questi gruppi di potere che esistessero o no. Quindi concludevo di non preoccuparsi troppo di questo ipotetico pericolo e di concentrarsi invece sui problemi tangibili senza rischiare di combattere contro dei mulini a vento potenzialmente inesistenti. Mi pareva un approccio pratico che aveva la sua ragione d’essere nel fatto che sebbene non ritenessi l’esistenza di questi gruppi di controllo impossibile la pensavo comunque improbabile.
Come spiegavo la mia argomentazione sulla non importanza dell’esistenza o meno di un gruppo di potere segreto è in realtà debole: non è la stessa cosa proporre e implementare riforme quando la resistenza che si incontra è passiva oppure attiva.
Già però nell’ultima versione “Annabella” ho aggiunto una nota importante: si tratta della nota 887 di [E] 13.5 intitolato “Il fenomeno Greta Thunberg”. Nell’ottica di non perdermi adesso in tanti perché e percome la copio e incollo direttamente: «In quest’opera non mi sono pronunciato sull’esistenza o meno di eminenze grigie che, a livello mondiale, operino segretamente per portare avanti i propri interessi. Ho invece fatto presente che la teoria degli automi cellulari (v. la conclusione di 12.3) potrebbe spiegare l’apparente presenza di schemi globali come il frutto delle singole spinte indipendenti dei diversi parapoteri economici. La creazione a tavolino del fenomeno Greta Thunberg non è però facilmente spiegabile come il risultato di tante tendenze indipendenti fra loro ma sembra invece frutto di una reale e concreta collaborazione ad altissimo livello. È ipotizzabile che la sorprendente mobilitazione dei media sia ottenibile anche attraverso poche manipolazioni mirate: i media infatti si citano reciprocamente e se una “storia funziona” non hanno scrupoli a rilanciarla e a gonfiarla ulteriormente. Questo aumento di visibilità comporta maggiore partecipazione popolare e, a sua volta, ulteriore notorietà instaurando così un circolo virtuoso (o, a seconda dei punti di vista, vizioso) che si autoalimenta.
In altre parole per creare una notizia/personaggio è probabilmente sufficiente la collaborazione di un numero relativamente limitato di persone in grado però di influenzare i media: se la notizia/personaggio “funziona” poi il fenomeno crescerà da solo.»
Il passaggio “importante” di questa nota è nell’ultimo paragrafo: non vi è bisogno dell’accordo di molte entità potenti per riuscire ad alterare l’andamento del mondo (occidentale). Se questo gruppo ha le giuste leve, ovvero qualche media importante e potenti influenze e alleanze politiche (che per influenzare l’occidente devono essere negli USA!), allora può anche essere composto da relativamente poche persone.
Ora, mentre è difficile ipotizzare che migliaia di potenti riescano a mettersi d’accordo fra loro senza che qualcuno non abbia interesse a smascherare il tutto rendendolo pubblico, è invece decisamente più probabile ipotizzare un complotto se si scende alle decine o, forse, anche a poche centinaia di individui.
Ma ieri, o meglio stanotte, mi sono convinto che questa ipotesi di un gruppo ristretto composto da relativamente pochi poteri economici non solo è probabile ma esiste.
Cosa mi ha fatto cambiare idea?
Ho compreso quale sia lo scopo ultimo della guerra in Ucraina: e non è nessuno di quelli che avevo già elencato in precedenza ma è qualcosa a cui non avevo pensato perché è un obiettivo molto più cinico di quanto normalmente io riesca a immaginare: lo squallore morale di alcuni individui è così volgare da riuscirmi difficile concepirlo.
Chi mi segue sa che fin dal giorno “uno” della guerra fra Ucraina e Russia mi furono chiari due elementi: 1. la guerra era stata voluta e ricercata dall’occidente (leggi USA); 2. l’impatto sull’economia sarebbe stato terribile.
Fermo restando che la strategia di fondo di questo gruppo ristretto (a cui devo dare un nome per mia comodità: diciamo GR almeno per il momento) è errata e autodistruttiva (questi geni stanno segando il ramo su cui sono seduti) nel lungo (ma forse anche medio) periodo, è possibilissimo che abbiano semplicemente sbagliato i propri calcoli anche nel corto riguardo questa guerra. Non è impensabile che credessero l’Ucraina, grazie a tutto il supporto occidentale, in grado magari non di vincere contro la Russia ma di tenerla in scacco a lungo. I danni all’economia ci sarebbero stati comunque ma l’occidente non ne sarebbe uscito sconfitto, né si sarebbero gettate le basi per un’opposizione importante alla NATO (ma di questo ho già scritto: mi riferisco all’alleanza fra Russia e Cina e soprattutto all’organizzazione dei BRICS che sembra indirizzata ad avere sempre maggiore peso).
Alla base della mia preoccupazione economica c’erano dei concetti molto semplici: la Russia ci vende energia, se questa energia non ci arriverà più allora ne aumenterà il prezzo portandosi a rimorchio l’inflazione. Insomma avevo fatto semplicemente due più due.
Possibile che al GR, il cui nucleo deve essere composto da dei poteri economici, fosse sfuggito questo banale concetto? Evidentemente no, lo comprendo adesso.
Questo significa che l’inflazione altissima era prevista e voluta.
Qual è il suo scopo: trasferire ricchezza dalla popolazione ai parapoteri economici. L’inflazione non colpisce infatti tutti allo stesso modo: chi può diversificare i propri investimenti può limitare i danni (o addirittura arricchirsi): con il dollaro che rischia di perdere valore (Biden, come del resto Obama prima di lui, ne sta facendo stampare trilioni) ne acquistano i beni fisici e reali: metalli, risorse energetiche, cibo. Patiranno invece banche e aziende che producono beni per la popolazione (i produttori di armi, per esempio, stanno facendo affari d’oro e le loro azioni hanno già permesso grossi guadagni ai loro possessori).
Questo spiega perché, nonostante che l’Ucraina abbia già perso la guerra, l’occidente (a guida USA, a guida Biden, a guida papaveri democratici, ovvero lobbi, ovvero GR) continui a buttarvi denaro invece di cercare di normalizzare la situazione con la Russia. Questo tenendo presente che insistendo su questa rotta l’economia europea e americana stanno andando a rotoli (vedi la mia precisazione sopra). L’inflazione è cioè strumentale per impoverire ulteriormente la democratastenia, cioè la popolazione comune e, contemporaneamente, arricchire i GR.
Un’altra conseguenza è che il potere politico è consapevole non solo di non fare gli interessi della popolazione (questo è da almeno due decenni che accade) ma addirittura di essergli nemico.
Questo concetto prima diventa chiaro e meglio è: il potere politico è oggi nemico della gente comune: non solo non ne fa l’interesse ma addirittura la danneggia consapevolmente.
E il Bilderberg? Coincide col GR?
Secondo me NO. Il Bilderberg è un livello sotto il GR: è l’anello di congiunzione fra la visione del GR e quella della maggioranza dei poteri economici. Probabilmente verrà spiegato come le politiche attuali favoriscono tutti i grandi gruppi economici, come la “troppa” democrazia faccia male alla società (*1), come sia importante controllare i media per manipolare l’opinione pubblica nella “giusta” direzione, quali politiche sociali sono più adatte compresa la problematica dell’immigrazione. Insomma concetti facilmente digeribili e accettabili da chi è abituato a cibarsi di turbo liberismo da mattina a sera.
Dubito che si discuta apertamente di come rubare i soldi alla gente comune: questo, spero, non sarebbe accettabile da troppi dei partecipanti alle loro riunioni. È a questo livello che si inserisce la maggior parte dei politici europei (Draghi per esempio) mentre invece penso che alcuni alti papaveri democratici siano direttamente nel GR.
Ma vorrei concludere con delle considerazioni morali: qual è l’obiettivo di fondo dei membri del GR? Io credo che sia la ricerca della ricchezza per la ricchezza. La ricchezza divinizzata: qui si parla di scatenare una guerra con con migliaia di morti, del significativo impoverimento della popolazione occidentale che provocherà altri morti. Perché la miseria provoca morti.
Questa concezione della ricchezza sopra a tutto è chiamata Mammone, un diavolo, ma che alla fine, per chi non è religioso, coincide col male stesso. L’essenza del male.
I membri del GR sono quindi individui ormai moralmente corrotti, persone malvagie che operano per il male.
Ieri ho iniziato a leggere un libriccino molto interessante, “La vita responsabile” di Dietrich Bonhoeffer, un teologo protestante che si oppose al nazismo. Scrisse questo libro in carcere nel 1942 dove vi morì nel 1945. Nel seguente paragrafo Bonhoeffer ha la consapevolezza che il regime nazista rappresenta il male: «La grande mascherata del male ha scompaginato tutti i concetti etici. Per chi proviene dal mondo concettuale della nostra etica tradizionale, il fatto che il male si presenti nella figura della luce, del bene operare, della necessità storica, di ciò che è giusto socialmente, ha un effetto semplicemente sconcertante; ma per il cristiano, che vive nella Bibbia, è appunto la conferma dell’abissale malvagità del male.» (*2)
La visione cristiana di Bonhoeffer non mi appartiene e in effetti sono sconcertato che alcune persone possano essere così abiette. Bonhoeffer le vede come incarnazione del Male estremo, io posso solo ipotizzare una psicopatologia: alcune persone divengono dei serial killer e uccidono decine di persone a sangue freddo per il solo gusto di uccidere; altre, a cui il caso ha concesso di ammassare un notevole patrimonio, divengono ossessionate dall’accumulo di denaro e per esso uccidono, sebbene indirettamente, milioni di persone.
Ecco credo che l’occidente, dirottato da questo GR, sia una nuova incarnazione del male nel nuovo ordine mondiale che sta emergendo. Se qualcosa non cambia presto, e non vedo come, saremo noi i “cattivi” della storia.
Conclusione: sono le 7:50AM e mi sembra di essere riuscito a scrivere l’essenza di quello che avevo in mente. È ovvio che vanno ancora riempiti tanti spazi vuoti ma credo di essere sulla strada giusta.
Nota (*1): ieri ho letto un altro paio di pagine di “The framers’ coup” e ho trovato subito delle frasi attualissime su come si possa influenzare la politica a danno della popolazione.
Nota (*2): tratto da “La vita responsabile” di Dietrich Bonhoeffer, (E) Edizioni San Paolo, 2015, a cura di Natale Benazzi, trad. Alberto Gallas, pag. 37.
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