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lunedì 31 gennaio 2022

CFC e buchi

Sono in partenza quindi pubblico solo questo breve corto.
Mentre facevo colazione ho guardato questo video: Why you don’t hear about the ozone layer anymore su YouTube.com

Ripercorre rapidamente la “storia” del buco dell’ozono scoperto nel 1985. In poco tempo si teorizzò una relazione fra i CFC e la diminuzione dell’ozono. Poco dopo si arrivò all’accordo di Montreal che mise al bando (dando più tempo ai paesi poveri per adeguarsi) i CFC che, praticamente dal 2005, non sono più usati. Gli USA già non usavano più i CFC. L’accordo di Montreal è l’unico accordo firmato da tutti gli Stati della Terra. Recentemente il buco nell’ozono ha iniziato a restringersi.

All’epoca ricordo bene i fatti perché andavo al liceo. Ricordo anche che il mio professore di chimica (un chimico/fisico) ci ammonì dicendo che, contrariamente a quanto dicevano i media, la connessione fra CFC e ozono non era certa. Nel complesso gli sembrava che la reazione degli stati fosse ingiustificata scientificamente, insomma prematura mancando la certezza fra gli stessi scienziati.
Su cosa si basasse il mio insegnante non lo so: ricordo che le sue parole mi fecero sorridere perché tutti i media erano certi di quello che stava avvenendo ed era impossibile conoscere opinioni diverse. Insomma a quel tempo mi fidavo molto più dei media che del mio insegnante nonostante quest’ultimo avesse le conoscenze scientifiche per orientarsi abbastanza agevolmente nella problematica.

Ma del resto che motivi avrebbero avuto i media per mentire? Al riguardo l’unica ipotesi che mi viene in mente è che gli USA già stavano smettendo di usare i CFC: se gli altri stati, soprattutto europei, avessero dovuto smettere di adoperarli allora ne sarebbero stati avvantaggiati. Non so: magari questa ipotesi non regge, non ne ho idea. Sembra debole pure a me!

In realtà la vera stranezza è di carattere scientifico e non economico. Già all’epoca si diceva che intervenire adesso sarebbe servito a poco perché i CFC sopravvivevano a lungo (150 anni) nell’atmosfera e smettere di aggiungerli (oltretutto molto progressivamente) non avrebbe eliminato quelli già presenti. Anche il video ribadisce che la vita dei CFC nell’atmosfera è di 150 anni: allora come è possibile che adesso il buco si stia rimpicciolendo?

Non sapendo niente in materia mi viene da pensare che la vita dei CFC sia molto più breve di quella prevista, qualcosa tipo 5 anni: ecco che allora l’abolizione dei CFC sarebbe l’unica ragione della riduzione della grandezza del buco.
O magari, per chissà quali altri motivi, la produzione di ozono è talmente aumentata che nonostante i CFC ancora nell’atmosfera lo spessore dello strato d’ozono sta comunque incrementandosi?

Perché tutti questi dubbi?
È un po’ l’effetto della lettura de “Il fato di Roma”. Il punto è che i cambiamenti climatici avvengono anche senza l’intervento umano. La sola eruzione del vulcano di La Palma ha emesso in poche settimane una quantità di S-qualcosa (un inquinante) pari a quanto prodotto dalla UE in un anno. Cosa potrebbero fare eruzioni più grandi?

Inoltre, come accennato, mi è tornato a mente l’accenno del mio professore sul fatto che gli scienziati non fossero concordi su quali fossero le cause del buco dell’ozono. All’epoca però non c’era Internet e al grande pubblico arrivava solo la voce ufficiale della scienza promossa dai media.
Ma adesso capisco cosa intendeva il mio professore quando diceva che gli Stati stavano reagendo in maniera frettolosa e non in accordo con la verità scientifica.
Ora sta accadendo qualcosa di analogo: solo che ci arriva anche la voce di chi la pensa diversamente grazie a forme alternative di comunicazione via Internet; gli interessi in gioco sono poi evidenti…

Non solo questo corto non è più un corto ma nel frattempo è passato anche un giorno! Soprattutto però non ricordo più dove volevo andare a parare…
Vabbè, provo a concludere.

Io vi vedo delle analogie, ma anche significative differenze, con la gestione della pandemia.

Analogie:
- comunità scientifica divisa. (*1)
- i media danno spazio a una sola voce.

Differenze:
- oggi è chiaro chi ci guadagna: le grandi case farmaceutiche occidentali, le sole i cui vaccini siano stati approvati in occidente. Il fatto che nel passato non fosse così evidente chi, e se, ci guadagnasse faceva credere alla buona fede della politica cosa che adesso manca del tutto.
- oggi i mezzi di comunicazione alternativi permettono l’emersione fino al grande pubblico di teorie alternative. I media ufficiali screditano tali teorie e trattano da idioti o paranoici chi le propone (siano anche dei premi Nobel).
- il mondo è diviso: l’occidente ha adottato una strategia diversa dal resto del mondo e i dati non sembrano dargli ragione. (vedi, per esempio, Coronavirus Pandemic da OurWorldInData.org e osservate nazioni come Brasile, Russia, Sudafrica ma anche Svezia etc.)

Incerto:
- perché il buco nell’ozono si sta riducendo? È realmente merito dell’eliminazione dei CFC o ci sono altre ragioni?
Personalmente non ne ho idea. Vediamo se trovo una vecchia ricerca su CFC e ozono per vedere cosa si prevedeva qualche decennio fa (*2).

Conclusione: vabbè, era meglio se ci facevo davvero un corto! Il fatto che altre fonti smentiscano il video che avevo citato a inizio del pezzo è un anticlimax.
In pratica ho trovato analogie e differenze fra le due vicende: ma il succo è che nel caso del buco nell’ozono mancava il movente, chi ci guadagnasse cioè dall’eliminazione dei CFC, nel caso della pandemia ci sono centinaia di miliardi di euro di moventi.
Il primo caso fa pensare a una buona gestione di un’emergenza globale, il secondo a una pessima...
In entrambi i casi la politica ha agito senza prendere in considerazione le teorie scientifiche minoritarie: nel primo caso però le controindicazioni di eliminare i CFC erano solo economiche, nella situazione attuale le controindicazioni corrispondono al sacrificio di centinaia di migliaia di vite. Insomma vi è una bella differenza...

Nota (*1): il punto non è tanto che la comunità scientifica sia/fosse divisa (è inevitabile) o chi abbia/avesse ragione: piuttosto che la politica ascolti un’unica voce ignorando tutte le altre. Lo vedo come un puntare tutto solo sul risultato più probabile: in genere si vince ma si rischia anche di perdere l’intera scommessa. Mi aspetterei dalla politica almeno un piano B da adottare se quello principale fallisse.
Nota (*2): in realtà mi sono fermato a un articolo recente (Ozone da EarthObservatory.Nasa.gov) secondo il quale la riduzione del buco nell’ozono del 2019 è un’anomalia dovuta alle correnti stratosferiche. Sarebbe quindi il video che ho visto a essere fuorviante...

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