Ho finito di vedere una breve serie intitolata La regina degli scacchi: ero un po’ scettico perché, da ex scacchista, temevo di rimanere deluso se il gioco non fosse stato rappresentato adeguatamente. E in genere, in una quantità spropositata di film, si ha la scacchiera ruotata erroneamente di 90 gradi e/o il re e la regina invertiti! Talvolta poi i pezzi sembrano poi buttati a casaccio sulla scacchiera...
Fortunatamente però, in questo caso, gli scacchi sono stati resi abbastanza bene: soprattutto l’atmosfera del torneo è stata catturata realisticamente.
I dettagli che non tornano (che ho notato!) sono invece i seguenti:
- chi vince più alla svelta non è più bravo di chi impiega ore: è semmai, al massimo, un’indicazione della scarsa abilità dell’avversario!
- Gli scacchisti a volte pensano per decine di minuti su una sola mossa: nella serie invece sembrava giocassero delle lampo.
- Negli scacchi esiste anche il pari (chiamato “patta”) ed è, specialmente ad alto livello, il risultato più probabile.
- Sarebbero da ricontrollare tutte le inquadrature con gli orologi: 1. non sono sicuro che si muovessero e che fossero coerenti col tempo passato; 2. l’orologio sta alla destra del giocatore col nero mentre invece, per motivi cinematografici (ostacola la vista della scacchiera), era sempre sullo stesso lato.
- Un professionista non rimane traumatizzato da una sconfitta! Anche il Campione del Mondo perde qualche volta: fa parte del gioco. Poi certo esisteranno anche dei casi patologici ma queste persone non avrebbero un carattere adatto agli scacchi e non potrebbero farvi carriera…
- Non sono nemmeno sicuro che per aggiornare una partita (come accade nell’ultima puntata) si facesse come mostrato nella serie: credo ci fossero regole ben precise in base a tempo e mosse effettuate: ma di questo non sono sicuro dato che negli scacchi moderni non si aggiornano più le partite.
- Negli USA, immagino, correttamente usano la notazione inglese per indicare le mosse ma nel torneo a Parigi e (credo) in Russia avrebbero dovuto usare la notazione algebrica. Ma magari l’hanno fatto: dovrei ricontrollare con più attenzione (*1)...
Nel complesso però tutte cosine minori: secondo me l’atmosfera è stata centrata ed è questo l’aspetto più importante.
Comunque qualche altro “tipo” da scacchiera l’avrebbero potuto mettere e sarebbe stato divertente: per esempio ci poteva essere il giocatore che pensa tantissimo e poi perde per il tempo (nella serie non succede mai), o quello che non ti guarda mai in faccia e scuote la testa, o quello che si alza di continuo, o quello che ha bibite e spuntini con sé (beh, nei tornei di basso livello che facevo io c’erano: può darsi che in passato e negli USA non fosse permesso), o l’individuo “chiaramente” matto con tic e stranezze varie…
Sarebbe stato divertente!
Ecco sì, in effetti l’unica rappresentazione sviante degli scacchi è la rapidità: gli scacchi sono MOLTO lenti. Le attesa fra una mossa e l’altra sono lunghissime (a parte nell’apertura, o in qualche sequenza forzata o quando il tempo è agli sgoccioli). Capisco che nel romanzo, da cui la serie è stata tratta, ciò non fosse facilmente rappresentabile ma in video si poteva fare: inquadratura dell’avversario che pensa immobile e/o orologio col tempo che passa alternata alla faccia sempre più annoiata e distratta della protagonista che aspetta ed ecco che, in pochi fotogrammi, si poteva rendere l’idea di una lunga attesa…
Comunque lo consiglio: è adatto a tutti, non si tratta di una serie sugli scacchi anche se essi, ovviamente, hanno un ruolo importante. Piacevolissimo!
Conclusione: mi ha fatto tornare voglia di giocare a scacchi!
Nota (*1): mentre guardavo la serie non cercavo errori e non ho mai messo in pausa per controllare le posizioni sulla scacchiera: per esempio in una posizione data come di matto (con la torre che mattava il re nella casa adiacente essendo protetta da alfiere) mi sembrava ci fosse un cavallo che avrebbe potuto catturare il pezzo che dava scacco. Ma sistematicamente la regia evitava accuratamente di mostrare l’intera scacchiera probabilmente per nascondere eventuali incongruenze…
Il ritorno del gladiatore
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