...per concludere almeno per un po’ le mie filippiche sulla gestione del covid-19.
1- L’obbligo delle mascherine all’aperto ha il reale scopo di dividere gli italiani per poi attribuire loro la colpa delle cattive scelte politiche fatte.
2- Alle squadre di calcio conveniva far infettare tutti i giocatori in estate e non pensarci più!
3- Per chiarezza: il problema covid-19 è concreto (lo scrivo da sempre) ma la gestione del governo, soprattutto di questa seconda ondata, è stata sbagliata.
“E tu, che parli così bene, cosa avresti fatto? (che poi non sei un virologo)!” potreste chiedermi.
- Per esempio: distribuzione gratuita di vitamina D a tutta la popolazione (*1); produzione con supporto statale di mascherine FFP2 e successiva distribuzione gratuita. Già in questo modo si sarebbe potuto tranquillamente bloccare la diffusione del virus. Con un minimo di maggior impegno poi si sarebbe dovuto produrre massicciamente i test rapidi ed economici e relativamente poco sensibili (*2) da usare quotidianamente per studenti e lavoratori (specialmente se a contatto col pubblico).
-Perché non solo in Italia, ma anche all’estero, non si è fatto quanto suggerisco io qui sopra?
Qui posso solo fare delle supposizioni: credo però che la colpa delle varie scelte miopi sia quello di mantenere la popolazione in uno stato d’allarme che giustifichi il business del vaccino sul quale le case farmaceutiche hanno investito miliardi per la ricerca e ora vogliono riprenderseli con gli interessi.
Da sottolineare poi un altro aspetto molto triste: siamo ormai talmente imbevuti di principi capitalistici che non si rinuncia a essi neppure quando sarebbe “capitalisticamente” corretto e logico farlo. In particolare mi riferisco al non coinvolgimento diretto dello Stato nella produzione massiccia di vitamina D e mascherine FFP2: si lascia tutto all’iniziativa privata che però, almeno in Italia, non ha più la forza per intervenire efficacemente mentre col supporto statale (leggi grande commessa con pagamento anticipato) si sarebbero potute salvare migliaia di vite e minimizzare notevolmente la crisi economica che va a grave danno delle imprese e delle famiglie.
Vabbè, come al solito ero partito per scrivere un corto ma poi… sono andato lungo!
E allora lungo per lungo, un’altra riflessione:
«La bugia più comune è quella con cui si mente a se stessi; il mentire ad altri è un caso relativamente eccezionale» (*3)
Si tratta di un’affermazione di Nietzsche: non ho avuto voglia di cercare un passaggio più significativo e in questa frase manca una premessa fondamentale: la convinzione è più nociva della menzogna alla verità.
La bugia altrui la possiamo smascherare e riconoscere come tale ma la convinzione (quando diventa fanatica) è una menzogna che diciamo a noi stessi e che ci impedisce di ammettere la verità anche quando questa sarebbe evidente davanti ai nostri occhi.
Tutto questo per arrivare a una mia ultima considerazione: i virologi sono sicuramente i massimi esperti di virus ma è pericoloso affidarsi unicamente a loro per la gestione dell’emergenza. Il motivo è che, convinti di sapere tutto dei virus, non si accorgono delle interazioni con l’economia e la società causate dal covid-19 che sfuggono loro. La loro opinione sugli aspetti medici del SARS-CoV-2 è fondamentale ma questa conoscenza li rende sordi verso altre problematiche più o meno direttamente connesse a esso. I virologi vedono solo il virus e per questo sono rapidi a suggerire di chiudere tutto con nuove quarantene indiscriminate, più o meno localizzate: non considerano i danni provocati all’economia (che indirettamente causa morti: la relazione diretta fra ricchezza e salute non me la invento io: i poveri si curano meno), gli effetti psicologici (e talvolta fisici) negativi provocati dall’isolamento forzato (vedi, come esempio famoso, il calciatore Ilicic), i danni alla libertà della popolazione...
Affidarsi completamente ai virologi sarebbe come mettere totalmente in mano a un banchiere la gestione del paese: il banchiere certamente lo riorganizzerebbe in maniera tale che il sistema finanziario ne abbia da trarre il massimo beneficio ma questo non significa che gli italiani si ritroverebbero poi più ricchi o felici; analogamente un virologo che avesse carta bianca nella gestione dell’Italia sicuramente combatterebbe il virus efficacemente ma a un prezzo probabilmente troppo alto per gli italiani stessi.
Qui sarebbe quindi necessaria la mediazione della buona politica, capace di vedere tutti gli aspetti della problematica e non solo alcuni: capace poi di trarne una sintesi strategica che massimizzi i benefici per la popolazione. Ma ovviamente in Italia non abbiamo questo tipo di capacità politica.
Conclusione: a meno di altre trovate demenziali cercherò di astenermi per un po’ dallo scrivere di covid-19. Io mi ci faccio cattivo sangue e, probabilmente, la mia opinione da non esperto non interessa neppure troppo i miei lettori.
Nota (*1): mi sto convincendo che il vero motivo per cui il numero di casi è rimasto basso durante l’estate è la naturale produzione i vitamina D provocata dall’esposizione al sole che, invece, crolla in autunno e inverno.
Nota (*2): “relativamente poco sensibili” significa comunque in grado di individuare i soggetti contagiosi (sebbene non tutti quelli contagiati): vedi i vari “Speciale Coronavirus” dove ne scrivo.
Nota (*3): tratto da “L’anticristo” di Nietzsche, (E.) Newton Compton Editori, 1977, trad. Paolo Santoro, pag. 80.
alla prima stazione
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