Pezzo leggero oggi: sfortunatamente sono in partenza per tornare nel caos della città. Scrivo questo pezzo, lo pubblico e inizio a prepararmi per il viaggio…
Da qualche giorno ho iniziato un nuovo libro: “Il giuoco delle perle di vetro” di Hermann Hesse.
UUiC ne cita spesso le "castalie" e mi aveva incuriosito…
L’introduzione mi è piaciuta molto: si spiega cosa sia questo “giuoco”. È chiaro che l’autore non entrerà nei dettagli ma fa capire che si tratta di un meccanismo per ridurre la conoscenza in una forma simbolica visiva. E una volta così trasformata si possono vedere relazioni fra concetti di discipline diverse e la si può manipolare in maniera artistica arrivando a nuove teorie.
Un’idea apparentemente complicata ma con cui mi sono subito sentito a mio agio: non che fosse qualcosa a cui avevo già pensato ma questa idea di tradurre e racchiudere concetti complessi in immagini simboliche è ciò che normalmente si fa con Ti (la razionalità introversa) che è la funzione primaria degli INTP.
Per gioco mi ero quindi convinto che Hesse potesse essere un INTP: scrivo “per gioco” perché sono più che consapevole che basarsi su poche pagine, oltretutto di un romanzo, non è assolutamente sufficiente per avere dati affidabili. Lo so benissimo e, proprio per questo, questi tentativi di indovinare il tipo psicologico sono per me un gioco, un divertimento.
In subordine a INTP avevo poi ipotizzato INTJ: questo perché non ero sicuro che un INTP si sarebbe contentato di essere così vago con l’origine del “giuoco”…
In sub-subordine un **T* qualcosa...
Così sono andato a vedere sul mio sito, non affidabile, di riferimento e ho scoperto che Hesse è considerato un INFJ!
Ho trovato la cosa divertente (per aver confuso un F con un T: col senno di poi degli indizi c’erano!) ma anche interessante: i miei autori preferiti sono INTP ma poi vengono chiaramente gli INFJ (per esempio Rawls, Nietzsche, Anna Rice, l’autrice di Harry Potter etc.).
Tornando al libro ancora è presto (sarò intorno a pagina 80) per trarre conclusioni se non che al momento mi piace molto: finalmente un libro che non mi devo sforzare di leggere!
Al momento l’autore non ha descritto direttamente la “castalia” ma si intuisce che è una società di persone distaccata dal resto della popolazione: seguono regole piuttosto ascetiche e sono votate alla conoscenza e all’introspezione. Questo è strano perché UUiC gli dà un significato negativo mentre dal poco che ho letto sembrerebbe positiva…
Ipotizzo che un tema del libro sia proprio quello di mostrare questa organizzazione come apparentemente positiva per poi svelarne nel tempo i difetti via via più gravi: che non sia cioè proprio come si presenta ma ci sia qualcosa di marcio al suo interno.
Anche sul protagonista di cui viene narrata la storia: vi è un accenno all’incendio della sua scuola che ha fatto drizzare le mie antennine. Si specifica che lui “non vi ha assistito” ma vedremo nel prosieguo…
Qua e là belle frasi che condivido. Anche una potenziale epigrafe…
Magari quando avrò raccolto più materiale ci farò un pezzo a parte!
Conclusione: sì, lo so: pezzo modesto, ma sono di fretta e, anzi, già in ritardo...
Il figlio della Concetta
11 ore fa
In genere letteralmente divorai i romanzi di Hesse.
RispondiEliminaPure "Il gioco delle perle di vetro".
Talmente divorati che, mi ricordo poco di essi. >:/
Non sciuperò la trama, Vapore Sodo.
Buona lettura!
UUiC
Grazie!
EliminaCome detto mi piace molto: poi, come al solito, cerco di bilanciarlo con altre letture però credo che lo finirò rapidamente.
Ha fatto bene a non dirmi niente della trama: tanto probabilmente ci scriverò un pezzo al termine della lettura dove, spero, potrà farmi sapere il suo pensiero!