In realtà da diversi anni non seguo più South Park: da quando lo tolsero da Commedy Central sparì dal mio orizzonte mentale. In teoria alcune puntate sono visibili sul suo sito ma non è la stessa cosa…
Eppure South Park e il prof. Zhok sono le uniche due fonti che mi vengono in mente da cui ho sistematicamente preso idee che altrimenti, probabilmente, non avrei avuto (a parte i libri!).
Ultimamente ho sentito dire da alcuni analisti militari che il nuovo ruolo dei droni nella guerra moderna (vedi Ucraina e Russia) era impensabile.
A inizio maggio 2022 non seguivo il conflitto: mi ero accorto immediatamente che i media tradizionali propalavano solo propaganda e mi rifiutavo di guardarli mentre, contemporaneamente, non avevo ancora scoperto (né cercato) le “mie” fonti su YouTube.
Questo è il contesto del seguente frammento tratto da Pandemia e guerra del 9 maggio 2022:
«Come sta andando la guerra in Ucraina?
Bo, mi piacerebbe saperlo! Però per scelta preferisco evitare del tutto la propaganda bellica occidentale dato che quella russa, con cui avrei potuto confrontarla e, forse, capire qualcosa, è stata preventivamente censurata almeno qui nella “libera” Europa.
Certo la sensazione è che la Russia stia incontrando decisamente più resistenze del previsto: evidentemente le armi fornite dall’occidente all’Ucraina stanno funzionando “bene”.
Proprio nella primissima fase del conflitto, quando ancora era possibile accedere a RT.com, ipotizzai che l’arma più pericolosa che l’occidente avrebbe potuto fornire all’Ucraina sono i droni: ma non ho idea di cosa dica la propaganda bellica occidentale al riguardo…»
Ritenevo infatti che l’occidente, più sulla mia lunghezza d’onda di pensiero, avesse molti più droni militari disponibili da passare all’Ucraina (e magari inizialmente è stato così ma poi le parti si sono rapidamente invertite).
Bravo quindi io che, senza saper niente del conflitto, avevo previsto l’importanza dei droni?
Nì…
In realtà South Park, molti anni prima, aveva realizzato una puntata sull’abuso dei droni sia da parte della popolazione che delle autorità che mi aveva impressionato molto: da allora infatti ho sempre tenuto a mente il pericolo dell’abuso dei droni per invadere la riservatezza delle persone da parte dell’autorità. Il passaggio all’uso bellico mi sembrava ovvio.
Un’altra mia fissa che mi “avvelena” pellicole storiche, di fantascienza o di fantasia sono quelle che, in parte con intenti sociali e/o politici e in parte per semplice superficialità, mostrano popolazioni dalle etnie diverse ma, contemporaneamente, completamente assimilate e cooperanti fra di loro.
Chiaro che il modello degli sceneggiatori sono gli USA e, ormai se non di più, l’Europa occidentale: probabile che uno degli scopi degli autori sia quello di mostrare, dandola per scontata, come convivenza e unità d’intenti sia possibile, anzi naturale. Magari ci mostrano anche tante famigliole multietniche: lei bianca e lui nero o lei gialla e lui bianco etc. ma qui si fermano.
Cosa pensate che succederebbe se questa popolazione in cui l’etnia è mostrata come completamente irrilevante vivessero insieme per qualche centinaio di anni?
Ebbene le popolazioni si amalgamerebbero geneticamente insieme e, per esempio, la pelle tenderebbe a un omogeneo marroncino/giallastro.
Questo è il motivo per cui storicamente le diverse popolazioni hanno acquisito caratteristiche, per quanto superficiali, simili: sia in Europa che in Africa, Asia etc.
Ebbene, che io sappia, solo South Park ha tenuto conto di questo fenomeno naturale: ovvero che in una società completamente omogenea le differenze etniche sparirebbero nel corso delle generazioni.
In un episodio dove gli uomini del futuro arrivano nel passato (ovvero nel nostro presente) essi sono colorati con la sullodata sfumatura di colore omogeneo.
Poi è chiaro che le pellicole con attori reali devono per forza di cose impiegare gli attori disponibili e non sarebbe forse possibile usare solo attori di origine etnica mista.
Ma in verità si confonde quella che è un’anomalia sociale delle società occidentali di questo secolo con una presunta normalità che viene proiettata sia nel futuro della fantascienza che nelle realtà alternative dei mondi di fantasia.
Ecco lo sguardo di South Park sulle problematiche del presente è molto più profondo di molte pellicole, o anche romanzi, che si ritengono seri e impegnati.
Io infatti ho mostrato solo due esempi in cui questo cartone ha precorso i tempi ma in realtà la maggior parte delle puntate dà ottimi spunti di riflessione.
Conclusione: devo trovare la maniera per vedermi le, diciamo, ultime dieci stagioni di South Park!
Il ritorno del gladiatore
7 ore fa
Fossi in lei, visto l'interesse che ha appena evidenziato, "indagherei" anche certa produzione artistica di Bruno Bozzetto. Chi ha una determinata disposizione dei neuroni ride, chi ne ha un'altra no. Il che dice qualcosa.
RispondiEliminaBuon Natale carissimo :)
RispondiEliminaCon calma rileggerò i tuoi commenti… che mi hanno strappato più di un sorriso. E mi serve calma per cercare tutto quello che hai scritto di me :P
@MrKeySmasher
RispondiEliminaA nome ricordo che mi piaceva ma nello specifico non ho in mente il suo stile: proverò a googlare...
Da un punto di vista di riflessione sul sociale mi piaceva molto Quino (Mafalda etc.).
@Lisa
Per il tipo MBTI? È una mia fissa, non ci fare troppo caso... ;-)
> etnie diverse ma, contemporaneamente, completamente assimilate e cooperanti fra di loro.
RispondiEliminaGli SUA sono ogni tre settimane sull'orlo della guerra civile in uno della cinquantina di stati: una polveriera multiculturale pronta ad esplodere ogni due per tre.
Ovvio che vivendo tale distopia si trastullino colla utopia sopra.
È quello che dipingono molte pellicole e/o serie televisive statunitensi. So bene che la normalità non è sempre così rosea...
EliminaLa cosa folle è che questa distopia multiculturale fa guerra civile quotidiana viene imposta dal politicamente corretto come non-plus-ultra del Progresso in Sé.
EliminaUscire di casa e venire pestato dal punkabbestia o dall'africano che rapinandoti ti trova privo di oggetti di valore.
Un enorme e fantastico scontro di classe nel quale utili e profitti della polveriera multietnica vanno ai gestori cosmopoliti, ultracapitalisti, la nocenza quotidiana, le banlieue, alla plebaglia zotica reazionaria, piccolo borghese, gretta, inferiore razzista.
No grazie!
La propaganda fa pubblicità e, come tale, esalta il prodotto che cerca di vendere....
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