La stesura della nuova versione dell’Epitome è stata sorprendentemente rapida!
E siccome l’ho terminata oggi, il 31 dicembre, ho deciso di darle il nome in codice “Duemilaventitré”.
Diversamente dal solito le modifiche non sono state tante e distribuite ma poche e concentrate in tre nuovi sottocapitoli: beh, come è ovvio, relativamente!
Per la precisione in “Duemilaventitré” abbiamo:
- correzioni e modifiche varie;
- aggiunti i sottocapitoli 5.16, 15.4 e 23.7;
- aggiunta sezione su Israele a 16.3 e rimossa quella praticamente inesistente sul Giappone;
- aggiornati i sottocapitoli 14.2 e 17.4.
I nuovi sottocapitoli sono:
5.16 → La legge del pifferaio e corollario: lo so, ha una brutta assonanza con “legge del piffero” ma almeno si ricorda bene!
15.4 → La presidenza Biden: qui il problema è che capitoli così attuali fanno solo perdere potenziali lettori. Il mio ragionamento è che comunque, non avendo lettori, non ho neppure niente da perdere a scrivere tutto quello che penso.
23.7 → Nuovo paradigma culturale: finalmente sono riuscito a inserire l’ideologia “woke” nell’Epitome! Beh, in una nota ma almeno sono riuscito a inquadrarla nel suo contesto più generale che ne giustifica l’utilità per il potere.
La sezione in 16.3 su Israele è molto corposa e vale quanto detto sul sottocapitolo su Biden: prendere una posizione netta, e negativa, su Israele è sicuramente poco saggio ma non avendo niente da perdere…
I sottocapitoli aggiornati sono il 17.4, quello sull’attualità politica italiana, e il 14.2 sulle tendenze globali in cui ho aggiunto la tendenza alla riduzione del potere dei singoli stati nazionali.
In totale 14 pagine e 86 note in più…
Al momento sto ancora cercando di far produrre un PDF funzionante a LibreOffice Writer: ho sempre il baco in cui l’indice a margine non funziona per bene e mi aggiunge una pagina bianca in più che non esiste…
Conclusione: per il futuro voglio tornare a pubblicare nuove versioni un po’ più spesso perché facendo passare troppo tempo dimentico i dettagli di ciò che volevo aggiungere...
Il ritorno del gladiatore
7 ore fa
Per quanto condizionati dalla dagli orrori nazisti, dai pogrom comunisti e in generale dai pregiudizi contro questo dannato popolo eletto, oggi, finalmente, è lecito ed encomiabile porsi il problema di valutare le azioni di Israele, solo guardando ai fatti, ovviamente al netto della propaganda. Lo stesso sta avvenendo a proposito della terrificante truffa sanitaria globale e delle malefatte USA in giro per il mondo. Ho come l’impressione che il re sia nudo e che il declino dell’occidente sia inevitabile quanto salutare per l’Umanità intera.
RispondiEliminaMa... in teoria sarei d'accordo con te ma la tendenza è un'altra: negli USA, per esempio, hanno equiparato le critiche allo stato d'Israele ad antisemitismo...
EliminaE l'Europa va a rimorchio degli USA quindi mi aspetto che anche da noi si arrivi presto a questa contraddizione.