Poi non ho scritto niente di nuovo sulla guerra a Gaza perché, sostanzialmente, non avevo molto da dire.
La situazione sta evolvendo come era facile prevedere: passato l’effetto sorpresa Israele sta reagendo bombardando la popolazione civile palestinese col pretesto di attaccare i militanti di Hamas.
Ma almeno la Baronessa Tedesca ha ruggito contro questo modo di condurre l’offensiva militare.
Un suo cinguettio (e ho visto anche il video in cui ripete le stesse parole quindi non è una bufala!) dice (tradotto da me al volo): «L’attacco di Israele contro le infrastrutture civili, specialmente quelle elettriche, è un crimine di guerra.
Tagliare a uomini, donne e bambini l’acqua, l’elettricità e con l’arrivo dell’inverno il riscaldamento, sono atti di terrorismo.
E come tali dobbiamo chiamarli.»
Messaggio chiaro e inequivocabile: chi è interessato a vedere il filmato è QUI su Telegram.
Aspettate!
Ah no! Ho letto male! La dichiarazione della Baronessa Tedesca è dello scorso anno (19/10/2022) e, mi sa, il termine inglese “Russia” in italiano significa “Russia” e non “Israele” come avevo erroneamente tradotto!
Ovviamente scherzavo: di nuovo, come prevedibile del resto, tutti i media occidentali si sono acriticamente schierati dalla parte di Israele e, soprattutto, si astengono dal sottolineare come per uccidere un militante di Hamas si assassinino cento civili palestinesi. Questo per non parlare della distruzione delle abitazioni civili e delle infrastrutture. Atti che, come ci ha spiegato la Baronessa Tedesca, se compiuti in Ucraina dai russi sarebbero stati crimini di guerra.
Sempre per rimanere sul tema della voce unica con cui si esprimono i media occidentali propongo un esempio particolarmente paradossale dal “The Time” inglese.
Prima pagina col titolone “Israele mostra i bambini mutilati” con sotto una foto a colori con tre bambini impolverati e sanguinanti dalla faccia spaurita. Peccato che i bambini bella foto siano palestinesi! (Non ho potuto verificare l’autenticità della storia ma mi pare comunque verosimile! Qui il collegamento alla notizia originale su Telegram)
Sul piano geopolitico alcune delle “mie” fonti ipotizzano che Israele fosse a conoscenza dell’attacco palestinese ma che non l’abbia impedito (sottovalutandone la portata) pensando di usarlo per “risolvere” la questione di Gaza con la forza.
Questa ipotesi non mi convince molto ma la faccio comunque presente.
Sull’altro fronte è chiaro che Hamas aveva previsto la reazione (prevedibile) di Israele e che gli vada bene: Hamas è disposta a sacrificare alle bombe di Israele la propria popolazione nella speranza di provocare l’indignazione dei paesi arabi e musulmani in genere. Di certo la normalizzazione dei rapporti fra Israele e l’Arabia Saudita sembra impensabile adesso.
Nonostante tutto l’allargamento del conflitto mi sembra improbabile anche se è impossibile escluderlo del tutto.
Le armi usate dai palestinesi non sembrano poi provenire dall’Ucraina come ipotizzato in un primo momento ma sono invece in massima parte frutto “dell’artigianato” locale.
A ore dovrebbe iniziare l’attacco via terra a Gaza da parte di Israele: qui sarà interessante valutarne il costo (in vite umane per i soldati di Tel Aviv) e la velocità con cui riescono ad avanzare.
Sarebbe molto imbarazzante per Israele se le sue truppe non riuscissero a penetrare in profondità nella Striscia di Gaza: però, come sta dimostrando la guerra in Ucraina è difficile e dispendioso combattere casa per casa. Poi certo vi è anche il fattore della disponibilità di mezzi (armi) che, soprattutto per la parte palestinese, è impossibile da valutare dall’esterno.
Non so poi quanto possa essere significativo l’accoltellamento in Cina di un diplomatico israeliano: sicuramente si tratta dell’atto isolato di uno squilibrato ma mi chiedo quanto sia sintomatico dell’umore dell’opinione pubblica cinese su questo conflitto. Io credo che lo sia…
Insomma Israele probabilmente vincerà anche questa battaglia ma dovrà affrettarsi a cambiare strategia se non vuole perdere la guerra: il calo della forza degli USA, e dei suoi inutili pupazzi europei, è sempre più evidente. Al contrario aumenta la forza dei suoi avversari e, in particolare, dell’Iran.
La strategia della forza, che comunque non porta a una pace duratura perché si accompagna con l’ingiustizia, non è percorribile se non si è nettamente i più forti e se l’appoggio degli USA è controbilanciato da quello di altre super potenze.
Poi vi è la questione degli ostaggi e della minaccia di ucciderli in base ai bombardamenti di Israele. Da questo punto di vista non ho avuto notizie di novità.
Conclusione: sono ancora dell’idea che sarà un conflitto breve (settimane) mentre molti commentatori pensano che durerà mesi. Per capirlo con più precisione dovremo aspettare l’inizio dell’offensiva di terra israeliana e vedere se e con quanta “facilità” procede.
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