Dopo un anno e passa ho fatto una passeggiata di piacere a Firenze: in realtà me la sono cavata in poco più di due ore. In pratica sono appena arrivato in centro e poi sono subito tornato indietro: ma non avevo obiettivi particolari, solo camminare e non pensare a niente.
Che poi il mio non pensare a niente si è risolto nell’immaginarmi un sistema di numerazione a basi variabili con i numeri primi… (cioè la prima cifra in base 2, la seconda in base 3, la terza in base 5 etc.)
Faceva parecchio caldo, anche perché sono stato fuori dalle 14:00 alle 16:30. A casa, ho fatto un salto pochi giorni fa, avevo 19 gradi qui a Firenze sono 26…
Ho scoperto che sono stati installati dei semafori col conto alla rovescia per il rosso e il verde: mi chiedo a che serva. E ho anche pensato che per sapere se fossero sincronizzati (erano due in sequenza per attraversare i viali di circonvallazione, uno per direzione) avrei dovuto sommare insieme il tempo del verde e del rosso per entrambi i semafori e calcolarne il massimo comune divisore: ma non ho avuto voglia di aspettare per farlo...
Sono passato per una via piena di negozi: mi sembra che abbiano chiuso quelli di chincaglierie e siano aumentati quelli che vendono cibo: non trattorie ma locali alternativi, mirati ai turisti. Cibo economico di bassa qualità a prezzi medio alti.
Un nuovo locale, che non ho neppure capito bene che cibo vendesse (forse caffè), era pieno di insegne al neon ma vuoto di clienti. Tutte le insegne erano in inglese, non c’era una scritta in italiano. Un’insegna diceva (in inglese) “Il valore della diversità è avere opinioni diverse tutti insieme” o roba del genere. Fuffa ma che strizzava l’occhio a un particolare tipo di clientela… al momento in cui sono passato assente.
Ovviamente ho guardato la vetrina di una libreria (uno dei pochi negozi non per turisti). Regalavano un dizionario enciclopedico in cinque volumi ma non davano le buste. Ho pensato di prenderlo ma alla fine mi sono reso conto che mi avrebbe preso posto e non l’avrei usato. Però certo avrei potuto regalarlo! Magari ci ripasso nei prossimi giorni…
A una bancarella di libri usati avevano una sezione con libri da 1 a 3€. Per me roba un po’ troppo commerciale ma c’era anche un po’ di fantascienza e fantasia. Alla fine ho trovato l’unico libro serio che avevano: “Le vite di dodici Cesari” di Svetonio, editore Rusconi in copertina rigida a 3€.
Potevo non prenderlo?
Che poi forse ce l’ho già: nel caso lo regalerò a qualche (fortunato) amico!
Ah! in verità ero stato tentato anche da un libro di Gandhi...
Ah! all’andata mi ero fermato anche a una gelateria che ricordavo come buona. I gestori mi sembravano gli stessi ma la qualità peggiore: una crema che sapeva di poco e una menta che non aveva niente a che vedere con quella che facevano loro direttamente dalle piante…
Però avevano un piccolo cartello scritto in ebraico prima e italiano poi: spiegava che la locale associazione aveva verificato che il gusto crema (e forse un altro) come pure il cornetto erano kosher ma specificando anche che il “topping” non lo era. Mi ha fatto sorridere quest’ultimo dettaglio: cioè il gelataio sa cosa sia kosher e cosa no e, quindi, credo che non metterebbe la copertura non kosher a un cliente che gli chiedesse un gelato kosher. Ma forse l’avviso era pensato per i clienti stranieri che, non capendosi col gelataio, avrebbero potuto pensare di venire discriminati non ricevendo la copertura sul proprio gelato. Oppure, semplicemente, come diceva mia madre “Nel più ci sta il meno”…
Sulla via del ritorno (catabasi!) mi sono fermato a una specie di osteria che nel listino prevedeva anche 15 coccoli per 4,50€. Il ristoratore, giustamente (freddi non sono buoni!), li ha preparati sul momento. Mentre aspettavo ha scherzato con un suo dipendente dicendogli di portargli un caffè ma decaffeinato perché stamani aveva già rischiato di ammazzare due persone: ovviamente intendendo che era già particolarmente nervoso.
Al ché sono intervenuto io dicendo: “Ma mica le avrà avvelenate?”, lui mi ha risposto “No! no!” ma non mi sembrava che avesse capito il mio scherzo e così ho aggiunto “voglio dire che l’importante è che i coccoli siano sicuri…”. Ma secondo me ha continuato a non capire e ha fatto finta di niente.
La mia non mi sembrava una battuta molto complicata ma forse la morale è che con un ristoratore puoi scherzare su tutto tranne che sulla qualità del suo cibo…
Terminati i coccoli ne ho approfittato per prendere in una farmacia delle medicine: al banco una ragazza strana, carina ma forse solo per i miei gusti. Ridacchiava ma avevo la sensazione che contemporaneamente se ne vergognasse portandosi la mano alla bocca: forse aveva qualche problema ai denti? Non so: sarà stata una cosa da donne…
Comunque mentre aspettavo ho visto che c’era un cartello con scritto “Preparazioni galeniche” e io, guarda caso, avevo bisogno anche di quelle. Così le ho chiesto se era possibile fare un’ordinazione: lei mi ha risposto un po' vagamente dicendomi che il laboratorio era stato chiuso e aveva appena riaperto e che, quindi, preparavano solo cose semplici avendo pochi ingredienti…
Io gli ho risposto: “Non è un problema perché ho solo bisogno di pillole di sale, NaCl, da 400mg, gastroresistenti…”. Ma lei, di nuovo imbarazzatissima, mi ha detto che non potevano fare neppure quelle… bo…
Sempre sulla via del ritorno sono passato davanti a un altro negozio di libri usati: in teoria mi avevano detto che si sarebbero trasferiti in estate ma in realtà erano ancora lì sebbene con un cartello con scritto “svendita per trasloco”. C’era in bella vista uno scaffale con l’avviso “3 libri per 10€” ma sono stato forte e non mi sono fermato neppure per guardare.
Conclusione: molto rilassante, peccato per il caldo...
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