Ieri ho scritto un pezzo per evocare artificialmente il mio senso di nausea ricordando ciò che normalmente me la provoca. Non ce ne era bisogno: stamani la notizia è venuta direttamente a cercarmi e mi ha metaforicamente dato un calcio nei cosiddetti.
Di che si tratta? Di censura?
In realtà non si tratta di censura ma comunque di libertà e democrazia o, più precisamente, di dittatura. Dittatura vera, non retorica o embrionale.
Negli anni più volte ho riflettuto sulla nascita della dittatura: nel 2016 (v. L’origine della dittatura) era una mia curiosità oziosa ma ultimamente, quella che era stata solo una mia riflessione teorica si è sempre più concretizzata nella nostra quotidianità (v. Avevo ragione? dello scorso maggio).
Eppure, nonostante da tempo fiutassi aria di dittatura, mi aspettavo comunque un qualcosa di tradizionale: sempre meno libertà d’espressione, censure e spinte all’autocensura, riduzione progressiva di tutti i diritti e poi, alla fine, eliminazione delle elezioni e governo, ovviamente “democratico”, stabilito direttamente dalle oligarchie globali.
Intendiamoci: questa è sempre una possibilità aperta. Del resto già adesso, mancando una vera opposizione, il voto serve solo a cambiare gli esecutori ma il programma resta lo stesso ed è stabilito a Bruxelles quando non Washington. Vedi anche il capitolo [E] 15.6, “Dittatura democratica”, per approfondire l’argomento…
Eppure, in parallelo, sta venendo portato avanti un altro gravissimo tentativo di abolire quello che resta dell’apparente democrazia occidentale.
Ne scrissi già a maggio (ma non riesco più a ritrovare il pezzo in questione!) e valutai da subito gravissima la situazione tanto che ne scrissi un paragrafo o due anche nell’Epitome: [E] 23.4, “L’indizio della rinuncia alla propria forza”.
Il tutto è così paradossale che sembra assurdo: il WHO sta adottando un nuovo trattato, chiamato “Pandemic accord”, che darà poteri enormi a tale organizzazione. In pratica, in caso di pandemia, il WHO potrà ordinare ai vari stati che misure adottare. E chi stabilisce quando vi è una pandemia? Il WHO. E chi stabilisce quando una pandemia è terminata? Il WHO.
Gli stati membri del WHO possono esplicitamente dichiarare di non accettare questo accordo ma, mi pare evidente, si sta cercando di evitare qualsiasi dibattito pubblico sull’argomento e di approvare così il tutto “di nascosto”.
In teoria questo nuovo accordo entrerà in vigore a maggio 2024 così, se nell’autunno del 2024 ci sarà un’influenza appena un po’ più seria, ma anche no, allora il WHO potrà dichiarare la pandemia e obbligare tutti i paesi aderenti a far vaccinare i propri cittadini con i dannosissimi vaccini mRNA.
Che poi il WHO è una struttura completamente opaca, finanziata da filantropi come Bill Gates e dalle multinazionali del farmaco: sicuramente hanno in mente il bene dell’umanità e non la volontà di massimizzare i propri profitti.
Se poi, si ammazza per sbaglio un miliardo di persone e, per qualche miracolo, si ammette che la colpa è di un qualche farmaco reso obbligatorio dal WHO che succede? Niente: i suoi membri, non eletti, ma stipendiati dalle case farmaceutiche, godranno dell’immunità totale…
Nel seguente video del solito Dr, Campbell, viene intervistato un avvocato internazionale, Mr. Philipp Kruse, che aveva già testimoniato sullo stesso argomento al parlamento europeo: Double warning.
Bo, non so cosa aggiungere: l’accordo è cosi grottescamente anti democratico che pare impossibile che sia vero. Di seguito 6 punti dell’accordo citati dall’avvocato Kruse:
1. Il WHO dichiarerà quando un’emergenza inizia e finisce.
2. Le raccomandazioni del WHO divengono vincolanti per gli stati membri.
3. Controllo dell’informazione e censura di critiche o teorie non approvate dal WHO.
4. Nessun meccanismo di controllo del WHO: niente appelli, ricorsi, valutazione di errori commessi, niente di niente. Il ritorno dell’assolutismo.
5. Nessuna responsabilità, totale immunità ed esenzione fiscale per i membri del WHO.
6. In pratica si dà a un ente, nella sostanza privato, il potere di imporsi sulla libertà individuale.
Non lo so: a me cadano le braccia. È gravissimo e nessuno ne parla.
Come al solito mi chiedono se i nostri governanti, accettando di rinunciare a questo potere fondamentale “ci sono o ci fanno”. Possibile che nessuno del governo Meloni sappia niente di quanto è stato proposto dal WHO?
Istintivamente sarei portato a concedere il beneficio del dubbio: cioè sono talmente incompetenti e concentrati sul proprio potere personale che non si accorgono di queste vere e proprie trappole internazionali. Ma ormai ho capito che in realtà, a parte l’eccezione di Speranza che “ci è”, i politici “ci fanno”: sanno benissimo di agire contro l’interesse della popolazione che dovrebbero rappresentare ma se ne fregano completamente. In cambio avranno le loro sinecure immagino.
L’unico aspetto che mi lascia perplesso è che nel WHO vi sono anche stati non occidentali che hanno poco o punto interesse ad accettare di obbedire agli ordini dei burocrati scelti dalle case farmaceutiche: cosa aspettano, per esempio Putin o Xi, a denunciare la follia illiberale di questo nuovo accordo?
Questo mi porta ancora a sperare, per quanto irragionevolmente, che sia una bufala: che io o il Dr. Campbell si abbia capito male: magari che il WHO potrà assumere i pieni poteri non per una banale influenza ma per un’ebola++. Ma contemporaneamente: è una delle leggi della natura umana, so bene che se a un uomo viene dato un potere, in questo caso di dichiarare un emergenza pandemica, prima o poi lo farà. E questa decisione sarà presa non da filosofi o santoni illuminati ma da funzionari al servizio delle case farmaceutiche…
Insomma gli abusi inizieranno dal giorno successivo all’entrata in vigore del regolamento: altro che autunno 2024!
Insomma la minima speranza di evitare questa paradossale forma di dittatura non viene dalle nostre democrazie ormai degenerate ma dal “pazzo” Putin e “dall’imperatore” Xi.
Conclusione: nel 2024 avremo il 1984 di Orwell… e io che mi illudevo di non vedere con i miei occhi la distruzione delle ultime vestigia di democrazia oppure di essere troppo rimbambito per accorgermene...
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