“Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” sta divenendo piacevole!
Probabilmente perché da una parte sto abituandomi al linguaggio e quindi riesco a capirlo senza troppi problemi; da un’altra i personaggi stanno argomentando fra loro più nel concreto rispetto all’astratto/filosofico iniziale.
Un esempio piacevole che sto leggendo adesso.
Un personaggio ha elencato le somiglianze fra Terra e Luna (in prospettiva suppongo che Galileo voglia arrivare a dimostrare che la Terra orbita intorno al Sole così come la Luna intorno alla Terra). Fra queste similitudini pone anche il fatto che dalla Luna la Terra apparirebbe come un disco luminoso illuminato con fasi simmetriche a quelle del nostro satellite.
A questo Simplicio, l’aristotelico, si oppone e dice che, mentre la Luna evidentemente riflette la luce del Sole, lo stesso non farebbe la Terra a causa della sua superficie irregolare: la Luna riflette la luce del Sole perché, come Aristotele insegna, i corpi celesti sono delle sfere perfette, durissime ma anche politissime. Afferma anche che le apparenti scabrosità visibili col cannocchiale sono interne alla sfera: semplicemente aree di maggior o minore trasparenza.
E qui la storia si fa interessante: i tre personaggi scendono nel cortile interno della villa e si pongono sul lato in ombra mentre davanti a loro c’è un muro illuminato dal Sole. L’ospite vi fa porre uno specchio: appare così evidente che una superficie liscia (lo specchio) illumina intensamente un’area estremamente limitata sulla parete opposta mentre la superficie irregolare del muro la diffonde più uniformemente sebbene meno intensamente.
Ma Simplicio non è ancora convinto: ammette che lo specchio piano riflette effettivamente la luce sulla parete opposta in ombra solo in un’area estremamente ristretta (poco più grande della dimensione dello specchio stesso) ma ricorda che la Luna è sì liscia ma anche sferica: ed è proprio perché sferica che diffonde la luce in maniera uniforme su tutta la Terra.
Allora l’ospite fa portare nel cortile un secondo specchio semisferico che fa porre accanto a quello piano: sulla parete opposta in ombra non si nota nessun aumento di luminosità perché la luce, proprio a causa della superficie concava, viene dispersa in ogni direzione.
Simplicio obietta che osservando lo specchio sferico lo vede però tutto luminoso ma l’ospite gli spiega che si tratta di un effetto ottico dell’occhio in cui la luce, in realtà puntiforme, appare diffusa: come quando si osserva di notte col cannocchiale una candela accesa molto distante.
Ecco, non sono sicuro di aver compreso bene l’esperimento e/o la spiegazione relativa ma non mi torna!
La luce che colpisce la Luna e che quindi viene riflessa è la stessa indipendentemente dalle sue irregolarità superficiali: la differenza e che se fosse liscia il riflesso sarebbe più regolare ma, nel caso peggiore, l’intensità luminosa dovrebbe essere almeno uguale non certo minore.
Riguardo l’intensità luminosa ci sarebbe poi da distinguere fra le diverse capacità riflettenti dei diversi materiali: un muro dipinto di bianco, a parità di irregolarità, riflette più luce di uno nero (che infatti si scalda maggiormente), ma a questo fenomeno Galileo non accenna.
Tornando all’esperimento l’ospite spiega che se la Luna fosse sferica e completamente riflettente sarebbe invisibile perché, viene osservato, lo specchio concavo esposto al Sole non ha aggiunto luminosità alla parete in ombra perché l'ha dispersa in ogni direzione.
Secondo me invece lo specchio concavo riflette almeno (senza considerare cioè la capacità riflettente) quanto il muro: se si potesse togliere il muro illuminato dal Sole e sostituirlo con uno specchio concavo di uguale dimensione allora la luce che arriverebbe sulla parete opposta sarebbe almeno tanta quanto quella che forniva il muro.
Ecco, non saprei se poi, osservando cioè la Luna, si potesse anche distinguere il riflesso dello stesso Sole: in questo caso non mi fido della mia capacità di immaginarmi correttamente ciò che succederebbe. Magari si vedrebbe sul muro in ombra una zona più luminosa corrispondente al Sole, distorta in base alle posizioni relative dei diversi elementi? Non lo so, forse...
Comunque vediamo come va a finire la discussione: forse Simplicio riesce a convincere i suoi due interlocutori che la Luna è effettivamente una sfera perfettamente liscia!
Conclusione: magari quando mi capita provo a rileggere l’obiezione dell’ospite alla Luna riflettente e sferica. Leggo infatti (volutamente) questo e-libro senza occhiali e, soprattutto oggi, ho fatto molta fatica a mettere a fuoco le singole parole e questa difficoltà aggiuntiva, almeno indirettamente, potrebbe avermi offuscato anche il senso del discorso…
MODIFICATO: 26/8/2021
Ho ritrovato il passaggio “incriminato”; si tratta della seguente asserzione di “SALV.” (Salviolo?):
«Quando dunque la Luna fusse tersa come uno specchio, piccolissima parte si mostrerebbe a gli occhi di un particulare illustrata dal Sole, ancorché tutto un emisferio fusse esposto a' raggi solari, ed il resto rimarrebbe all'occhio del riguardante come non illuminato e perciò invisibile, e finalmente invisibile ancora del tutto la Luna, avvenga che quella particella onde venisse la riflessione, per la sua piccolezza e gran lontananza si perderebbe; e sí come all'occhio ella resterebbe invisibile, cosí la sua illuminazione resterebbe nulla, ché bene è impossibile che un corpo luminoso togliesse via le nostre tenebre col suo splendore e che noi non lo vedessimo.»
L'esempio di Benjamin Franklin
5 ore fa
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