Oltre trent’anni fa, un giorno a lezione, la professoressa cercò di spiegare alla classe quale fosse il colore azello. Ma “spiegare” un colore a parole non è facile e infatti dopo poco cercò di darcene un esempio concreto: si mise quindi a esaminare gli occhi di ciascun studente ma (quel giorno eravamo pochi) non ne trovò alcuno di tale colore. Sicuramente quindi l’azello non era il marrone o una sfumatura di blu…
Io rimasi con la curiosità e, come sapete, per ciò che mi colpisce ho una discreta memoria.
Nel corso degli anni sicuramente avrò cercato anche su qualche dizionario (il problema è che usando un monolingua avevo sempre e solo la descrizione del colore che, come detto, è relativamente utile) ma senza arrivare a certezze.
Per un certo periodo mi convinsi che l’azello fosse un marrone chiaro, cioè un nocciola: del resto sia Google che WordReference traducono hazel con “nocciola”.
Eppure, non ricordo come, riuscii poi a escludere che l’azello fosse un semplice sinonimo del colore nocciola...
Finalmente qualche giorno fa ho avuto uno di quei guizzi di "intelligenza" che mi contraddistinguono: “Oh!” ho pensato “ma Google dà anche le immagini!”.
Ho quindi cercato hazel su Google per immagini e il mistero si è in un attimo risolto!
Meglio ancora è cercare hazel eyes perché vengono presentate foto che confrontano occhi diversi.
Come è facile comprendere l’hazel non ha un corrispettivo in italiano e per questo era così difficile da spiegare a parole: per lo stesso motivo ho inventato il neologismo “azello”.
Si tratta in pratica di un miscuglio di colori: si parte da una base marrone o nocciola e vi si aggiunge spruzzi di blu, verde o grigio. Ecco l’azello!
Oltretutto, essendo l’azello un miscuglio di colori distribuiti sull’iride, quando la pupilla si dilata o si contrae il colore dell’occhio cambia perché possono predominare sfumature diverse.
Insomma l’azello è una combinazione di colori difficilmente identificabili a causa della maniera fitta e irregolare con cui le diverse tinte sono distribuite: personalmente lo userei per indicare non solo il colore degli occhi ma anche i mantelli dei gatti composti da più colori, non chiaramente delimitati, e senza disegni identificabili come, per esempio, delle righe. Magari si potrebbe indicare la sfumatura predominante: tipo "azello rosso" o "azello grigio"…
Oltretutto questo nuovo colore mi toglie da un grave imbarazzo: gli occhi color azello non sapevo bene come identificarli. In genere gli italiani con gli occhi azello dicono di averli verdi o grigi ma io storcevo il naso a causa delle ovvie contaminazioni…
Conclusione: non vedo l'ora di poter dire a una donna "Che belli i tuoi occhi di color azello!" per vedere cosa mi risponde!
L'esempio di Benjamin Franklin
3 ore fa
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