[E] Per la comprensione completa di questo pezzo è utile la lettura della mia Epitome (V. 1.4.0 "Versailles").
Oggi si vota sul MES: sappiamo già come andrà… Sfortunatamente i “poteri forti” non sono forti per modo di dire: schiacciano la democrazia come gli pare e piace, a partire da presidenti del consiglio malleabili, docili e fedeli ai loro ordini. Il Parlamento dà un mandato e il Presidente del Consiglio fa il contrario. Ma bene così: il pericolo sono i “fascisti”…
L’unica flebile speranza è che i parlamentari del M5S abbiano un sussulto d’orgoglio e che non si pieghino a logiche di poltrone e di indirizzo di partito: la posta in palio è troppo alta.
Però dubito: MES approvato e nuovo disastro per l’Italia paragonabile all’austerità del governo Monti…
Allora per “distrarmi” voglio commentare un’intervista a Calogero Mannino: politico democristiano in auge negli anni ‘80 il cui nome infatti non mi era nuovo. Ormai è fuori dalla politica dal 2012 e, nonostante i suoi 80 anni (che per un politico sono solo l’inizio della vecchiaia: i privilegi evidentemente allungano la vita) è stremamente lucido.
Mannino è intervistato a 360°, su numerosi temi politici, e il suo parere mi ha subito incuriosito: parla ormai senza peli sulla lingua non dovendo più partecipare a giochi di potere e, contemporaneamente, ha una lunga esperienza con la politica italiana, le sue apparenze e le sue realtà.
L’intervista è questa: DIETRO LE QUINTE/ Gli alleati insospettabili del nuovo Monti in arrivo di Federico Ferraù su IlSussidiario.net
Ovviamente, come al solito, consiglio a tutti di leggere l’intervista originale (che oltretutto è molto breve). Comunque, per semplicità, riassumerò (brevemente) e commenterò qui nel prosieguo le domande e le risposte: D per Domanda, R per Risposta e K per il mio commento.
1.
D: Durerà fino al 2023 questo governo Conti 2?
R: È possibile perché «… se guardiamo le linee di movimento dei partner di maggioranza, l’una annulla l’altra...». E poi spiega che nel PD Zingaretti vorrebbe le elezioni ma molti altri no.
K: Concordo. Il M5S è legato dal limite dei due mandati, Italia Viva ha un consenso troppo basso e per il PD stare al governo adesso è una pacchia a cui è impossibile rinunciare soprattutto col rischio di perdere tutto. E LeU? Ruota di scorta del PD: andrà a loro rimorchio.
2.
D: E Mattarella?
R: Finché c’è una maggioranza di governo non scioglierà le camere.
K: Detta così sembrerebbe un presidente semplicemente imparziale: a mio avviso, e l’ho sempre scritto, il Mattarella è di parte (quale sia la “sua parte” lo hanno dimostrato gli applausi ricevuti alla Scala: v. il corto: Chi applaude chi). Non so: magari fra Mannino e Mattarella c’è un qualche rapporto di amicizia? Non ne ho idea…
Resta il fatto che per me Mattarella non è imparziale e che quindi, farà attivamente di tutto per NON sciogliere le camere: altro che limitarsi a fare l’arbitro imparziale.
3.
D: E Renzi?
R: Diventare Presidente della Repubblica.
K: Figuriamoci! Non so nemmeno se Renzi avrebbe l’età minima per essere eletto…
Renzi, messo alla porta dal PD, vuole tornare in gioco alla grande: immagino diventare il leader di una nuova formazione di centro e tornare a fare il primo ministro: mi pare più probabile un accordo con Forza Italia (nel caso questa venisse mollata da Salvini).
Concordo invece sull’ego smisurato di Renzi: cosa che, ormai piuttosto spesso, gli fa sbagliare i calcoli politici, specialmente quelli sul consenso popolare che raccoglie…
4.
D: La legge elettorale?
R: Al momento è solo una scusa per perdere tempo.
K: Concordo. L’ideale sarebbe fare una legge che faccia perdere Salvini ma al momento la Lega ha troppi voti e, comunque si cerchi di imbrogliare le regole, vincerebbe comunque.
5.
D: La Lega?
R: La Lega rappresenta una parte del Paese e di problematiche a cui gli altri partiti non danno risposta. Il suo è un “fascismo apparente” e col rimandare le elezioni stanno paradossalmente dando fiato a un fascismo più reale: quello della Meloni.
K: Secondo me Mannino vuole dire che la Lega non la si sconfigge rimandando le elezioni ma rispondendo alle esigenza di (almeno) un 33% della popolazione e con proposte concrete a problemi reali. Interessante l’idea che rimandare le elezioni e dare del fascista a Salvini stia rafforzando la Meloni: bo, può darsi..
Comunque rimango dell’idea che Lega e fascismo non abbiano niente in comune: dare del fascista a Salvini è solo un “trucco” con cui riempire le piazze e cercare di raccogliere consenso (con in più il non piccolo difetto di abbassare a zero il livello del confronto di idee e spaccare la società) esattamente come aveva fatto Berlusconi ergendosi a unico palladio contro il “comunismo”.
6.
D: E il fascismo?
R: Non c’è alcun fascismo. Non c’è più un’ideologia ma solo etichette vuote e autoreferenziali.
K: Beh, qui la pensa esattamente come me (e come Pasolini): il fascismo non c’è più se non nella fantasia facilmente eccitabile delle Sardine. La fine delle ideologie la vedo come la conferma che i partiti tradizionali siano ormai sistemici: ognuno sventola il proprio vessillo con i suoi colori ma, alla fine, il gioco democratico è rotto e tutti i partiti tradizionali sono alle dipendenze dei parapoteri economici (e non).
7.
D: Possibile un alleanza Salvini-Renzi?
R: Sì, ma solo sul piano tattico: Salvini vuole vincere da solo.
K: Ovvio. Salvini è cinico e farebbe di tutto per andare a elezioni: poi è chiaro che Renzi sarebbe solo zavorra ingombrante per lui.
Ma come ho già scritto questo accordo difficilmente ci sarà: Renzi non può, almeno per adesso, andare alle elezioni e non vedo cosa potrebbe dargli Salvini in cambio per convincerlo a fare qualcosa di così controproducente per lui…
8.
D: E Forza Italia?
R: Il ruolo di Berlusconi si è esaurito.
K: Concordo: Mannino dice in maniera gentile (o politica) che Berlusconi ormai è bollito. Del resto ormai lo sanno tutti, compresi i parlamentari di Forza Italia che, come ratti, cercano di lasciare la nave prima che affondi…
9.
D: Il calo di consensi del M5S avrà effetti sul governo?
R: Di Maio è un tattico abilissimo e vuole temporeggiare con Conti in maniera che Grillo non lo nomini capo del movimento al suo posto; contemporaneamente Grillo si troverà a dover decidere se spaccare il movimento o affidarlo in toto a Casaleggio, Di Maio e Di Battista.
K: Uhm… Di Maio a mio avviso avrebbe già avuto la possibilità di spaccare il M5S a proprio vantaggio e non l’ha colta. A meno che Mannino non consideri questa una scelta strategica io tutta questa abilità tattica non la vedo.
Forse Di Maio aspetta realmente di essere “esonerato” da Grillo invece di essere lui ad andarsene? È il solito giochino per non farsi dare l’epiteto di “traditore”: se vengo scacciato dal movimento perché ne ho seguito gli “ideali” non sono io il traditore, anzi! Al contrario se rompo io il partito è più facile essere chiamato traditore in barba ai motivi.
Possibile… ma io ho ormai la sensazione che Di Maio sia stato ricondotto nell’ovile del M5S e che se ne resterà a testa bassa a fare il burattino di Grillo: magari ha ottenuto in cambio qualcosa ma non ho idea di cosa.
Per gli ingenui: sia io che Mannino diamo per scontata una spaccatura nel movimento: il motivo è il limite dei due mandati. Davvero qualcuno crede che Di Maio abbia intenzione di tornare a fare il cameriere in una pizzeria?
10.
D: E la crisi del PD?
R1: Il PD ha perso consenso perché è passato dall’essere dalla parte degli operai a quella dei potenti e il M5S si era inserito nello spazio rimasto vuoto.
K: Concordo totalmente. Aggiungo solo che il M5S aveva pescato non solo a sinistra ma anche a destra: dichiararsi apartitici premia…
R2: L’alleanza fra PD e M5S è solo strumentale: i “simili” si attraggono e si oppongono e, in caso di ritorno al voto, il M5S potrebbe di nuovo allearsi con la Lega.
K: Noo!! Qui Mannino, che del resto non conosce la mia teoria, non sa che il M5S è un populismo apparente ([E] 13.4) e che quindi è molto più simile al PD, partito sistemico. A meno che Mannino non consideri anche la Lega un populismo apparente ([E] 13.4): a me non pare così e, anzi, molti indizi fanno pensare che possa essere un populismo reale anche se, sfortunatamente, ancora non ne ho la certezza.
R3: Zingaretti, alla caduta del governo Conte 1, avrebbe dovuto andare al voto: avrebbe collocato il PD al centro e spostato il M5S a sinistra (annullandolo) e non è detto che Salvini avrebbe vinto.
K: Ma… non credo. Mi pare che Mannino non consideri Conti un uomo del PD (e del Mattarella): c’era un programma da portare avanti (vedi per esempio l’approvazione del MES) e, di nuovo, il M5S populismo apparente è molto più affine al PD che alla Lega.
Concordo invece che, subito dopo la caduta del Conte 1, la Lega fosse al minimo e, forse, battibile: è che PD, Forza Italia, M5S e Mattarella avevano troppo da perdere in caso di sconfitta...
11.
D: Voto in Romagna e Calabria?
R: “Pareggio” in Romagna (Lega primo partito ma vittoria del candidato della sinistra) e incertezza in Calabria.
K: Non ne ho idea: dovrei conoscere meglio la situazione in Emilia Romagna e in Calabria per fare delle valutazioni. Soprattutto non è chiaro quanto consenso le Sardine riusciranno a spostare sul candidato del PD: sono nate a questo scopo ma ancora forse è presto per convincere persone che non ne vogliono più sapere del PD a votare ancora per il PD…
Più avanti forse: quando la logica che la priorità per l’Italia non è l’economia (o il MES) ma non far vincere Salvini sarà divenuta parte integrante della mentalità di ogni Sardina allora la richiesta di voto per il PD, turandosi il naso, potrà apparire più ragionevole.
12.
D: E il MES?
R: Verrà approvato ma sarà una sconfitta per l’Italia perché verrà affidata a dei ragionieri. Sarà peggio che con Monti nel 2011…
K: Se leggete direttamente le parole di Mannino vi accorgerete che sono ancora più dure. Onere però a un uomo che a 80 anni ha ben chiaro in mente cosa sia il MES mentre tanti giovani, che eppure dovrebbero preoccuparsi maggiormente per il proprio futuro, pensano solo ad andare in piazza a cantare “Bella Ciao” mentre l’Italia viene svenduta all’invasore (che, beffardamente, canta anch’esso “Bella Ciao”) da complici (PD: sanno bene quel che fanno ma lo fanno comunque) e incapaci (M5S: credo infatti nella buona fede di molti dei suoi parlamentari)…
13.
D: La Lega ha responsabilità sul MES?
R: Sì, perché nel 2018 era al governo.
K: No, perché Conti ha fatto di testa propria, agendo contro le indicazioni sia del Parlamento che del Consiglio dei Ministri, con un comportamento al limite (e forse oltre) della legalità.
14.
D: Perché Bankitalia ha reagito così tardi?
R: Perché adesso c’è molta meno attenzione all’Europa che in passato, c’è più approssimazione a tutti i livelli.
K: Probabilmente ha ragione: va aggiunto anche che col MES tutto era stato tenuto volontariamente segreto nel tentativo, probabilmente riuscito, di far accettare un accordo già fatto senza passare dal Parlamento e sottraendosi così al giudizio degli italiani.
15.
D: Magari questo governo Conti 2 serviva proprio per portare in porto questo trattato?
R: Possibile.
K: In effetti non ci avevo pensato: ma gli interessi in gioco sono così alti che rendono questa ipotesi estremamente plausibile…
Conclusione: pensavo di scrivere un pezzo corto, invece… Però mi pare interessante! Aggiungo che mi dispiace mettere in cattiva luce le Sardine: sono assolutamente sicuro della buona fede della maggior parte dei suoi sostenitori: solo che per me la loro fiducia è talmente palesemente mal riposta che mi è difficile prenderle sul serio...
L'esempio di Benjamin Franklin
7 ore fa
Nessun commento:
Posta un commento