Uhm… da dove partire?
Ne Il tramonto dell’euro di Bagnai ci sono molti termini chiaramente importanti ma che io tendo a confondere insieme: magari sono stati definiti con due righe, lì per lì chiare, ma poi tendo a dimenticarli. Troppi “saldi” e troppi “conti”: le parole simili le confondo…
Inoltre tendo a capire e ricordare bene i concetti mentre con i termini specifici faccio molta più fatica: il risultato è che mi diviene difficile esprimermi propriamente in materia economica anche quando so bene quello che voglio dire (*1).
Ieri ho dato una rapida lettura alle novità su Goofynomics: poca roba (il MES tiene ben impegnato il professore) solo un paio di articoli dove, nel primo di questi, si lamentava che chi legge il suo sito, nonostante i suoi sforzi, ancora non ha ben chiari elementi base come la “bilancia dei pagamenti”. Per questo aggiungeva un collegamento a un suo “vecchio” (del 2014) pezzo dove spiegava nei dettagli l’argomento: La lezione di oggi: la bilancia dei pagamenti.
Oggi ho letto per la prima volta tale pezzo (ho iniziato a seguire Goofynomics dal 2016) e mi pare di aver capito: dopotutto i concetti li avevo già letti altrove sebbene in maniera non così dettagliata e, nel complesso, sono semplici.
Però si tratta di definizioni con nomi molto simili e che, forse per la mia dislessia immaginaria, tendo a confondere: per questo nel pezzo di oggi voglio limitarmi a ripetere tutta questa terminologia con la vaga speranza di ricordarmela poi un po’ meglio.
L’inizio è facile.
La Bilancia dei Pagamenti è data dalla somma di quattro voci:
1. Partite Correnti
2. Conto Capitale
3. Conto Finanziario
4. Errori e Omissioni
La voce Partite Correnti è chiara: sono le merci che si importano/esportano: le esportazioni hanno segno positivo, le importazioni negativo. Se si esporta più di quanto si importi allora le Partite Correnti sono un numero positivo, altrimenti negativo.
La differenza fra Conto Capitale e Conto Finanziario mi pare già meno netta: in Conto Capitale si considerano «operazioni relative a immobilizzazioni immateriali (brevetti, royalties)» mentre in Conto Finanziario vi sono i movimenti di capitale.
Infine Errori e Omissioni è l’inverso della somma delle prime tre voci: infatti la Bilancia dei Pagamenti deve essere pari a zero.
Riguardo a Errori e Omissioni mi ha stupito la dimensione delle cifre: non si tratta di piccoli valori ma è anzi dello stesso ordine di grandezza delle altre voci. Questo mi crea una grossa perplessità su quanto i valori delle Partite Correnti e del Conto Finanziario (le due voci maggiori (*2)) siano affidabili.
Anche dei commenti all’articolo pongono il problema ma il professore non gli risponde…
Ovviamente non è tutto qui!
La sezione delle Partite Correnti può essere a sua volta scomposta in:
1. Saldo Merci
2. Saldo Servizi
3. Saldo Redditi
4. Saldo Trasferimenti Correnti
Il Saldo Merci è chiaro: sono le merci, gli scatoloni, che si importano ed esportano.
Il Saldo Servizi sono i servizi che si comprano: qui è importante capire che l’italiano che si compra in Italia un servizio non genera nessun saldo: deve farlo l’italiano all’estero o lo straniero in Italia. Nel primo caso si genera un valore negativo, nel secondo positivo. Ad esempio il turismo rientra in questa voce.
Il Saldo dei Redditi sono gli stipendi percepiti all’estero: come nel caso precedente non interessano quelli degli italiani in Italia ma degli italiani all’estero (valore positivo) o degli stranieri in Italia (valore negativo). Il motivo per cui sono considerati nelle Partite Correnti è che il lavoro è considerato alla stregua di una merce: per la finanza i lavoratori (cioè il loro lavoro) si comprano.
Ah! Dimenticavo! Nel Saldo dei Redditi c’è un’altra componente importantissima: i redditi da capitale! Se io compro un’obbligazione USA gli interessi che questa mi dà sono cifre positive nel Saldo Redditi; al contrario gli interessi che un americano percepisce su un’obbligazione italiana è una cifra negativa. Curiosamente anche il capitale viene pensato come fosse una persona che produce reddito nel paese in cui si trova. Ah! E nel saldo redditi vanno anche inclusi i profitti e dividendi di un’azienda: quando un tedesco col proprio capitale si compra l’azienda Ducati ci porta soldi ma poi profitti e dividendi vanno in Germania (cifra negativa nel Saldo Redditi).
Il Saldo Trasferimenti Correnti è la voce più misteriosa delle quattro: Bagnai (almeno che io non mi sia accecato!) si è dimenticato di spiegarla. Comunque cercando su Wikipedia (che gli economisti, come del resto gli storici, ritengono completamente inaffidabile (*3)) ho scoperto che si tratta di trasferimenti di denaro in cambio di… niente! Ad esempio: eredità, rimesse degli immigrati, aiuti umanitari, etc… Immagino che avranno valore positivo se in entrata e negativo se in uscita.
Analogamente anche il Conto (*4) Finanziario può essere ulteriormente scomposto in:
1. Investimenti diretti
2. Investimenti di portafoglio
3. Derivati finanziari
4. Altri investimenti
5. Riserve valutarie
Gli Investimenti diretti sono gli acquisti di quote di società (azioni) per acquisirne il controllo o la costruzione diretta di nuovi stabilimenti: se l’acquisto è dall’estero in Italia si avrà segno positivo, se invece è un italiano che acquista all’estero il segno sarà negativo.
In questo caso il segno positivo (o negativo) è fuorviante: è vero infatti che indica del denaro in entrata ma significa anche che gli utili prodotti poi nel tempo dalla società andranno all’estero con segno negativo (nel Saldo Redditi visto precedentemente).
Per convenzione si considera un Investimento Diretto l’acquisizione di una quota azionaria del 10% od oltre, una quota minore la si considera Investimento di Portafoglio.
Bagnai non distingue fra Investimenti di Portafoglio e Derivati Finanziari: probabilmente sono voci simili e che non abbiamo interesse a distinguere nei dettagli.
Altri Investimenti deve essere poca roba: “Crediti/debiti commerciali e voci minori”. Anche se poi a vedere le cifre reali per l’Italia si tratta comunque di cifre paragonabili alle altre voci…
Le Riserve Valutarie sono ovviamente le variazioni della riserva (in valuta pregiata) di una nazione: qui c’è da notare che un valore negativo indica un acquisto di valuta estera, positivo di vendita. In altre parole la valuta estera è considerata alla stregua di una merce: quindi un aumento delle riserve di valuta corrispondono a valori di Riserve Valutarie negative. È una convenzione…
Ma non basta: si definisce Saldo Complessivo (o Saldo Globale) la variazione cambiata di segno della voce delle Riserve Valutarie. Secondo Bagnai questo è il secondo elemento in ordine di importanza, dopo le Partite Correnti, per valutare la salute economica di uno Stato.
Però non capisco perché…
Comunque alla fine, per avere una prima idea, basta osservare le Partite Correnti, il Conto Finanziario e il Saldo Complessivo.
Un altro elemento che mi lascia perplesso è che basti considerare, per tutte queste voci, la differenza fra entrate e uscite ignorando la dimensione assoluta delle stesse.
Insomma avere un paese A con 5 miliardi in Partita Corrente ottenute con 6 miliardi di esportazioni e 1 miliardo di importazioni è equivalente a un paese B con 100 miliardi di esportazioni e 95 di importazioni…
Come detto poi c’è l’incognita della voce Errori e Omissioni che è così elevate che mi parrebbe in grado di togliere valore a tutte le osservazioni sugli altri elementi: evidentemente, per qualche motivo, non deve essere così…
Conclusione: mi ricorderò qualcosa di ciò che ho scritto? Lo spero...
Nota (*1): per curiosità oggi ho cominciato a rileggere il capitolo 17.1 e in un paragrafo avevo scritto “partite correnti” e con accanto, tutto in maiuscolo, “CONTROLLARE BAGNAI”: beh, in quel caso avevo scritto bene ma penso di essere stato solo fortunato!
Nota (*2): la mia memoria mi dice chiaramente che le voci più importanti sono la 1 e la 3 ma davvero faccio fatica a distinguere “Conto Capitale” da “Conto Finanziario”: ricordo bene i numeri, meno le parole!
Nota (*3): “Wikipedia sta all’economia come Topolino alla fisica nucleare”!
Nota (*4): che, per confondere la mia dislessia, è anche chiamato Saldo Finanziario.
L'esempio di Benjamin Franklin
7 ore fa
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