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domenica 30 luglio 2023

Propaganda noiosa

Per svolgere questo corto è opportuno ripercorrere il filo logico che mi ha portato alla mia intuizione odierna.

Stavo seguendo uno dei miei tubatori preferiti, Brian Berletic, che in collaborazione con un tizio che non conosco (apparentemente in gamba), discuteva della guerra in Ucraina.
Ho pensato: “dovrei fare vedere questo video a XXX”, ma poi mi sono corretto, “No, questo non va bene: dovrei fargli vedere un video dello scorso anno altrimenti non capirebbe alcuni concetti oppure penserebbe che non sappia come argomentarli”.

Questo è vero in generale: anche chi leggesse per la prima volta un pezzo del mio ghiribizzo sull'Ucraina oggi non capirebbe come sono arrivato a certe conclusioni oppure perché ne do per scontate altre.
Il motivo è che cerco di non ripetermi: se un concetto l’ho già espresso il mese scorso non mi va di riscriverlo nuovamente. Magari posso cercare di sintetizzare in poche parole ma tali riassunti non equivalgono a delle spiegazioni e, comunque, anche inconsciamente ci sono degli elementi che ormai do per scontati anche per il lettore occasionale a cui mi piacerebbe rivolgermi: per esempio che la guerra è stata voluta e provocata dagli USA mi pare talmente evidente che ormai non mi prendo neppure la briga di riassumerne il perché.
Analogamente chi vede per la prima volta un video del Dr. Campbell, senza averne seguito come me l’evoluzione del pensiero negli ultimi tre anni, potrebbe chiedersi come mai parta da certe posizioni senza spiegarle.

Tutto questo invece, e questa è la mia riflessione vera e propria, non è vero per la propaganda.

1. La propaganda si ripete alla nausea: non argomenta, presenta sempre gli stessi “fatti” e li ripete. Non è con la logica che convince i telespettatori ma è con la semplice ripetizione: è lo stesso meccanismo con cui funziona la pubblicità. La semplice ripetizione di un’affermazione la rende progressivamente più credibile.
2. I concetti della propaganda sono asserzioni molto semplici (del resto sono affermazioni non dimostrate) come: “Putin è matto”, “La Russia è l’aggressore”, “Zelensky è un eroe”, “L’Ucraina sta vincendo”, “La NATO supporterà l’Ucraina fin quando necessario” etc.
3. Non ci sono spiegazioni: si dice per esempio “L’artiglieria ucraina è più efficace di quella russa” ma non si spiega il motivo o come faccia a essere più efficace se ha molte meno munizioni. Ma del resto anche la pubblicità non argomenta perché il prodotto pubblicizzato sia meglio di un altro: se si decide di fare appello alla logica si devono avere i fatti dalla propria parte altrimenti non funziona! Anche non presentare mai opinioni non allineate corrisponde a non dare spiegazioni e rientra in questo punto...
4. Le affermazioni della propaganda non sono consequenziali: se una vecchia affermazione contraddirebbe un nuovo fatto innegabile allora semplicemente si smette di ripeterla e si cambia versione. Per esempio siamo passati da “Bachmut è strategica e mai sarà conquistata” a “Bachmut è priva di valore”; oppure da “La controffensiva primaverile ucraina si deciderà nei primi tre giorni” siamo passati “Si è solo voluto ammorbidire le forze russe prima dell’offensiva vera e propria. Oppure pensate a come si è parlato della Wagner prima, durante e dopo la sua ribellione…

La lezione che si dovrebbe trarre da quanto detto è che queste caratteristiche sono biunivoche: non solo la propaganda ha questa forma ma tutto ciò che ha questa forma è propaganda!

In altre parole se ascoltando/seguendo un media vi accorgete che...
1. ripete sempre le stesse cose;
2. esprime concetti semplicissimi;
3. manca qualsiasi argomentazione che li supporti;
4. non è coerente con quanto detto in passato.
...allora molto probabilmente state ascoltando/seguendo della propaganda!

Conclusione: corto che mi è venuto troppo lungo! Comunque è interessante e non mi dispiace troppo avergli dedicato un pezzo a sé stante!

3 commenti:

  1. Risposte
    1. Questo lo scrissi l'anno scorso:
      La logica di Berletic - 25/8/2022
      Brian Berletic è il tubatore del canale The New Atlas che da mesi ho ormai identificato come il canale di geopolitica più interessante grazie all’intelligenza e competenza del suo autore.

      Un aspetto che mi aveva colpito dei suoi video è che cita, in pratica quasi esclusivamente, fonti occidentali: non perché queste siano obiettive, al contrario sono estremamente di parte.
      Questo però significa che quando forniscono dei dati sulla Russia si può essere sicuri che la situazione è effettivamente quella oppure (più probabilmente) migliore (proprio perché sono fonti avverse alla Russia).
      Berletic poi costruisce le proprie argomentazioni su questi dati che, come detto, sono una specie di “limite inferiore” e quindi, se la sua argomentazione è corretta allora le cose stanno come dice lui oppure sono ancora più favorevoli alla Russia.
      Un modo di argomentare molto matematico che apprezzo!

      Un altro tipo di ragionamento che propone piuttosto spesso è questo: “Se l’Ucraina potesse vincere la guerra (come suggeriscono i media occidentali) facendo 10 volte XXX ogni giorno; Allora la Russia la vincerà prima perché riesce a fare 100 volte XXX ogni giorno”. Dove XXX potrebbe essere il colpire depositi di munizioni o magari missioni aeree etc.
      Di nuovo una maniera di argomentare che ricorda una dimostrazione matematica!

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