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giovedì 29 settembre 2016

Bellezza a posteriori

Nel corto Nuovo criterio di selezione [per i brani da ascoltare su Youtube] avevo scritto:
«...
Il nuovo criterio si baserà invece sull'immagine del posteriore femminile di mio maggior gradimento. “Che c'entra il c##o con la musica?” potranno obiettare gli scettici. Beh, la mia speranza è che il gusto del creatore del video, per proprietà transitiva, sia affine al mio non solo per le rotondità del lato B femminile ma anche musicalmente...

Certo Aristotele non sarebbe d'accordo: direbbe che il dominio della musica è l'udito mentre quello del sedere è la vista o, forse, il tatto e che, pertanto, non c'è nessuna relazione fra i due. Credo però che la logica così formale dello Stagirita lo porti in errore: dal mio punto di vista musica e “di dietro” condividono il dominio della bellezza: la loro relazione non è forse immediata ma è comunque profonda sebbene inconscia...
...
»

E oggi mi sono divertito a mettere alla prova questo metodo!
Ovviamente ho dovuto crearmi delle regole aggiuntive (nel corto, per motivi di spazio, non ho neppure affrontato l'argomento) per selezionare quale brano ascoltare da Youtube.
1. Il primo brano va selezionato dalle proposte di Youtube della propria pagina iniziale.
2. I brani successivi si selezioneranno dalla colonna a destra dei “consigliati”
3. Primo criterio di scelta: il posteriore femminile preferito. (*1)
4. Secondo criterio di scelta: gambe o altro che suggeriscano un promettente posteriore femminile. (*1)
5. Terzo criterio di scelta: la donna che lasci supporre il più promettente posteriore femminile. (*1)
6. Vincolo uno: selezione di brani singoli (non raccolte).
7. Vincolo due: se è noto che un gruppo non mi piaccia allora, in deroga alle regole 3-5, è possibile non sceglierlo (tipo Archenemy).

Seguendo queste semplici regole ho dato il via all'esperimento. Di seguito la mia pagina iniziale:

Non avendo molta scelta e ho dovuto usare la regola 5 che mi ha portato ad ascoltare “Eye of Chaos” di Once Human. Dalle mie note: «Finché si dimena e basta non è male, poi però inizia a cantare...»

Questa è la lista dei brani ascoltati direttamente dalla cronologia di Youtube e, per questo, va “letta” partendo dal fondo.

Dopo “Eye of Chaos” è stato il turno di “Outlander” di Jinjer (regola 4). «Ma... gambe ok, ma il growl femminile proprio non mi piace». Col senno di poi questo è stato probabilmente il brano migliore della serie!

“Monsters ball” di Butcher Babies (regola 5). «Buono solo il trucco...»

“Sex Metal Barbie” di In this moment (regola 5). Per questo brano ero speranzoso: di In This Moment avevo già una canzone nelle mie collezioni (*2). «Delusione! Terribilmente noiosa e inascoltabile...»

“Yo-Landi only” - di Die Antwoord (regola 5). «Video bellino, musica meno...». Aggiungo che definire la cantante (senza sopracciglia) carina è forse eccessivo ma almeno è, diciamo, interessante...

“Hateful love” di Little Big (regola 4). «Altro video molto carino: io preferisco la centaura!». Col senno di poi, il video migliore (visivamente!).

“M.I.L.F. $” di Fergie (regola 5). «Il video ha dei meriti ma la musica... ho resistito solo per 1 minuto...»

“Cool girl” di Tove Love (regola 5). «Nooo!! Ho resistito un minuto e mezzo...»

“No broken hearts” di Bebe Rexha (regola 3: finalmente!). «30 secondi...»

“The boys” di Nicki Minaj (regola 5). «Più quantità (di ciccia) che qualità.»

“Side to Side” di Ariane Grande (regola 5). «Da ascoltare senza audio». Aggiungo: e meno male che era grande...

Che dire? Dopo questa discesa negli inferi della musica moderna, là dove vengono puniti i padiglioni acustici troppo sofisticati come i miei, mi era venuto il dubbio che Aristotele avesse ragione: non c'è alcuna relazione fra musica e posteriori femminili...
Pensavo già di cavarmela con una battuta del tipo: «Sì, lo ammetto, sono stato uno sciocco a pensare che basandomi sull'immagine di un sedere potessi riuscire a individuare della musica di mio gradimento. Aristotele ha ragione perché – BLA BLA BLA. Ora ho capito la lezione e, da adesso in poi, baserò le mie scelte in base non al sedere ma alle gambe o al seno... Ah! Ah!»

Ma non è finita così!
Proprio nella lista dei video consigliati associati alla canzone di Ariane Grande ho visto (finalmente!) qualcosa di veramente di mio gradimento. In realtà si tratta di una raccolta che, per la regola 6, non avrei potuto scegliere ma, come dicevano i latini “Ubi culus, minor cessat”. E così ho ascoltato il seguente:
Power Metal Compilation – Vol. I

Una raccolta di 17 brani di cui 3 già nelle mie collezioni. Inoltre conoscevo e apprezzavo già ben 13 dei 16 gruppi diversi presenti!
E alla fine dell'ascolto avevo aggiunto 5 brani alla lista degli “incerti” (*2): insomma un super successo!

E quindi chi ha ragione? Aristotele o KGB?

A parte gli scherzi: io credo ci sia davvero una relazione che leghi insieme il gusto del bello. È chiaro che nei video ufficiali si poteva mettere in "copertina" solo ciò (ovvero la cantante) che era disponibile: in questo caso il criterio del “posteriore” mi ha portato di peggio in peggio e dal brutto all'orribile. Però là, dove l'autore della raccolta ha potuto liberamente scegliere secondo il proprio gusto estetico e questo ha perfettamente incontrato il mio, ecco che c'è stata anche una sorprendente corrispondenza nei gusti musicali...
È ovvio che una rondine non fa primavera e che la mia idea era inizialmente (quando scrissi il corto) solo quella di arrivare a scrivere poi un pezzo autoironico vagamente interessante e divertente eppure ritengo anche che la mia idea di fondo sul criterio estetico visivo anziché acustico (applicato quando ha senso farlo) non sia completamente peregrina.

Alla fine tutta la questione si riduce a capire cosa sia il bello e in particolare da cosa sia mosso il giudizio estetico individuale. Alla fine si arriva a un nucleo non ulteriormente scomponibile che è in parte essenza della nostra anima e che riflette la nostra visione della realtà.
Ad esempio ascoltando un brano che mi piace potrei chiedermene il motivo e mi risponderei qualcosa del tipo: “mi piace il ritmo, mi piace la voce del cantante, mi piace quella melodia...”
Ma se investighiamo ulteriormente dove arriviamo? Se mi chiedessi “perché mi piace proprio quel ritmo, perché proprio quella voce, perché proprio quella melodia?” allora dovrei rispondermi qualcosa del tipo “mi piacciono per le emozioni che provocano dentro di me”. E di quali emozioni si tratta? In questo caso di un misto di esse ma che complessivamente corrispondono a un'emozione di sintonia fra me e la musica: ma il “me” in questione non è certo quello razionale ma quello più profondo e che io, un po' poeticamente, tendo a chiamare animo o anima. Quindi scavando a fondo si arriva a stabilire che la bellezza più autentica della musica ognuno la trova nella sua corrispondenza col proprio animo.
Facciamo lo stesso esperimento per l'immagine del sedere. Ovviamente cerchiamo di non considerare gli istinti sessuali che provoca ma di limitarci a un giudizio puramente estetico. Che cosa mi piace di tale immagine? Direi le proporzioni, la consistenza (sebbene apparente!), la forma... ma anche il tatuaggio per la personalità che suggerisce e anche la posizione delle mani e della spada che coprono il punto che, senza di esse, sarebbe il fulcro dell'attenzione e che, lasciato esposto, renderebbe forse solo volgare l'immagine.
Ma, di nuovo, proviamo ad andare più a fondo: perché mi piacciono proprio quelle proporzioni, forme, tatuaggio etc? Perché mi suggeriscono l'idea di una donna che mi piace. Ma perché ti piace proprio quella donna? E la risposta finale è la sintonia (almeno apparente) che provo verso di lei: di nuovo la chiave di lettura della bellezza è la corrispondenza (magari illusoria: come in questo caso dove mancano troppi elementi certi) col nostro animo.

Ora tenete presente che questi due esempi sono volutamente difficili da assimilare insieme ma li ho scelti proprio per dimostrare come il nucleo essenziale della bellezza sia universale (a livello soggettivo) anche applicato a oggetti che, apparentemente, non hanno niente in comune.
Sono convinto che una riprova convincente di questa mia intuizione la si potrebbe ottenere con un semplice esperimento: a un gruppo di persone (*3) si fa scegliere 5 immagini a testa da una selezione di 100 (evitando immagini spiccatamente sessuali come sederi femminili nudi!) e, poi, si farà indicare a queste persone le proprie 10 canzoni preferite.
Sono sicuro che si troverebbe una correlazione fra le persone che scelgono determinate immagini e i loro gusti musicali. E la correlazione sarebbe dovuta alla sintonia fra le immagini e l'animo e fra questo e la musica.

Conclusione: da quello che doveva solo essere un giochetto stupido alla fine sono nate delle considerazioni interessanti...

Nota (*1): ovviamente mi baso sulle immagini dei piccoli riquadri dei video di Youtube.
Nota (*2): l'anticamera obbligatoria per entrare a far parte delle mie collezioni ufficiali su Youtube e Spotify: vedi Spotify e Youtube Lista 1, 2 e 3
Nota (*3): avendo l'accortezza di distinguere per sesso ed età (particolarmente importante per i gusti musicali).

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