Sono in piena crisi di comprensione: spero sia solo mancanza di sonno altrimenti significa che mi sono improvvisamente rincoglionito.
Sto cercando di leggere il capitolo sugli intervalli di confidenza ma non ci capisco niente: non capisco che formule adoperi e perché proprio quelle e non altre. In genere c'è ALMENO la differenza di un radice di n fra la formula usata e quella che io ritengo corretta!
Per darmi un po' di sollievo ho deciso di seguire la statistica della Khan Academy: la statistica per i più piccini...
Almeno dovrei risollevarmi il morale e inquadrare i concetti generali (che in realtà mi pare di aver già inquadrato ma che non combaciano mai esattamente quando si arriva alle formule concrete)...
Scoperta - 7/9/2016
Ormai qualche settimana fa ho fatto una scoperta: mio padre ha dimenticato da me una confezione di caffè solubile e io, che avevo un vago ricordo del caffellatte che prendevo la mattina da piccolo, ne ho approfittato per assaggialo.
Mi sono fato un caffellatte dopo pranzo e ho poi saltato (non sentendone il bisogno) il tè del pomeriggio e quello dopo cena. Poi, verso le 23:00, me ne è tornata la voglia, l'ho ripreso e, risultato, sono rimasto sveglio tutta la notte.
Il giorno dopo ho controllato la confezione: per qualche motivo davo per scontato che tutti caffè istantanei fossero anche decaffeinati ma, nel mio caso, non era così!
Certo che, l'aver saltato ben due tè, avrebbe dovuto mettermi in guardia: ma la mia convinzione del “solubile=decaffeinato” era molto forte...
E stanotte... - 7/9/2016
Completamente e totalmente insonne!!
La cosa strana è che non mi è chiaro il motivo: avevo preso un caffellatte (vedi sopra) dopo pranzo ma non mi vengono in mente altri fattori gastronomici particolari: a sera avevo mangiato del pollo arrosto preso in rosticceria, al quale avevo aggiunto molto sale, ma quello che adopero lo compro sempre non iodato (v. Controindicazioni del sale iodato)... Che l'abbiano usato alla rosticceria? Proverò a chiedere...
Ah, e non avevo particolare assilli mentali che assorbissero o focalizzassero ossessivamente la mia attenzione... bo...
Size sample - 7/9/2016
Il corso di statistica per i più piccini ha dato il primo risultato!
Mi ha fatto focalizzare un'importante distinzione fra dimensione del campione e numero di campioni: credo che tale differenza mi fosse sfuggita a causa della notazione ripetitiva e della mia pseudo dislessia. Quando incontro molte parole che identificano un singolo concetto faccio fatica a distinguere il loro preciso ordine ma ricordo solo quelle che ne fanno parte: se poi ritrovo un altro concetto che riusa le stesse parole ma in ordine diverso, allora confondo i concetti insieme. Lo so, sembra assurdo! Ma la statistica sembra fatta a posta per confondere anche chi non ha il mio problema: concetti diversi sono espressi con combinazioni arbitrariamente lunghe di “mean”, “average” e “sample”! E poi il leggere in inglese non mi aiuta... Comunque ora ho compreso un'importante distinzione che mi chiarisce il perché di quel fattore “n” che non sapevo spiegare nelle varie formule: in alcuni casi si riferisce alla dimensione del campione mentre in altri è il numero di campionamenti!
80? - 10/9/2016
Mi chiedo se, in numeri latini, 80 si scriva LXXX o XXC. Forse vanno bene entrambe le forme ma mi pare di ricordare che, in caso di più possibilità, si debba scegliere la forma più compatta...
Me lo chiedo perché il prossimo titolo della mia lezione di chitarra dovrebbe essere “Lezione 89” e 89, se formo 80 come LXXX, mi verrebbe LXXXIX ma quattro X non si possono usare e così sarò comunque costretto a passare a XXCIX. Questo mi fa pensare che avrei dovuto iniziare a usarlo da subito, cioè avrei dovuto scrivere 80=XXC, 81=XXCI etc...
Vabbè, nessun antico romano ha protestato quindi...
L'esempio di Benjamin Franklin
2 ore fa
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