Le notizie: Caos a Roma, Raggi revoca il capo di gabinetto. Lasciano assessore al bilancio e vertici Atac e Ama, non firmato, da LaStampa.it; e Roma, Raggi perde pezzi. Via il capo di gabinetto e il “super-assessore” Minenna. Lasciano anche vertici di Ama e Atac di F.Q. da IlFattoQuotidiano.it; e altri simili...
A Roma la giunta Raggi perde pezzi: ma questa è solo la logica conseguenza delle modalità della sua formazione.
Dopo le elezioni avevo segnalato diversi articoli, in genere pubblicati su LaStampa.it, che sembravano scritti da chi era ben a conoscenza delle dinamiche interne del M5S: in realtà era percepibile anche una notevole acrimonia in certi pareri o punti di vista ma, nel complesso, i fatti erano chiari e credibili: la giunta di Roma non era stata scelta e costruita liberamente dalla Raggi ma direttorino (*1) e deputati vari vi avevano messo bocca e, soprattutto, i propri uomini/donne.
Una squadra costruita in questa maniera difficilmente lavora bene perché ognuno deve rispondere non solo alla sindaca ma anche ai propri rappresentanti. Era logico, prevedibile e giusto che la Raggi facesse le sue mosse per limitare o estromettere i membri del suo governo con i quali si trovava più in disaccordo.
Io perlomeno interpreto così la manovra della sindaca di chiedere il parere dell'ANAC sull'interpretazione di due articoli del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali (*2)) in base ai quali era stata assunta (con lauto stipendio) il capo del gabinetto romano. Da una parte, come avvocatessa, sono convinto che la Raggi sapesse già quale sarebbe stato il responso ma che, nelle dinamiche politiche interne al M5S, l'avesse fatto per fingere di delegare la decisione a un ente neutro.
Altro terreno di scontro devono essere state le Olimpiadi: la Raggi, coerentemente con quanto professato in campagna elettorale, era per il “no” ma altri membri della sua giunta, e in particolare Minenna (dato come “uomo” di Di Maio), dovevano invece essere favorevoli. Resosi conto che il “no” avrebbe vinto Minenna ha preso questa occasione per dimettersi: non ho abbastanza dati per capire perché proprio adesso, se si voglia danneggiare maggiormente l'immagine della Raggi con due dimissioni contemporanee o se, come sospetto, ci sia anche altro che mi sfugge...
Forse, sapendo che per la Raggi sarebbe stato più facile gestire (come sostituire un membro della giunta) un problema alla volta, le si danno più gatte da pelare contemporaneamente: in questa maniera magari si pensa di riuscire a strapparle accordi più favorevoli.
Da questo punto di vista si possono forse leggere le dimissioni dei vertici di alcune partecipate che costringeranno la Raggi a sostituirli quando ancora non è “pronta” dovendo finire di "risistemare" la propria giunta.
Non so: chiaramente la Raggi sta cercando di circondarsi di collaboratori, non dico di suo gradimento, ma che almeno non la ostacolino. Le altre forze esterne alla giunta (ma sempre pentastellate) reagiscono per cercare di mantenere le rispettive fette di potere. Molto squallido ma al momento la politica romana del M5S è di questo basso livello.
Ah! ah! Rispetto a ieri, quando ancora erano riportati solo i fatti, fioccano gli articoli (*3) con interpretazioni politiche delle lotte interne del M5S romano. In La giunta Raggi perde pezzi: via Minenna e il capo di Gabinetto di Ilaria Lombardo (da LaStampa.it) si legge: «[La Raggi] si è liberata di due presenze ingombranti. Raineri, contraria a inviare il parere a Anac, sospetta una manovra calcolata. Lo stesso confida ai suoi Minenna che individua nel giro più vicino a Raggi i mandanti.»
I miei stessi sospetti!
Colpisce poi l'atteggiamento di Renzi che non affonda il colpo come potrebbe.
La mia spiegazione è che, nonostante la sicurezza ostentata (“se Roma non vuole le Olimpiadi le faremo altrove”), speri ancora di trovare un accordo con la Raggi e, quindi, preferisce non esulcerare inutilmente i rapporti con lei.
Conclusione: la guerra tra bande non è finita. Questo è stato solo il 2° round ma gli incontri per il titolo mondiale ne prevedono 12: in altre parole ne vedremo ancora delle belle!
Comunque brava la Raggi a tener testa ai numerosi incapaci di cui l'hanno circondata...
Nota (*1): il direttorio piccino piccino che, eslege, dovrebbe affiancare la Raggi nelle decisioni importanti. Di questa ridicola contraddizione ho già scritto e non mi va di ripetermi.
Nota (*2): anche nella mia breve esperienza di attivista ho avuto modo di confrontarmi col TUEL: alcune procedure del mio comune infatti non rispettano le indicazioni di tale testo ma i rappresentanti del PD locale ci risposero sorridendo “è vero ma tanto non ci sono conseguenze per chi le viola...” Ora non so se sia così per tutti gli articoli del testo o solo per quelli che riguardavano il nostro caso specifico ma ho la sensazione che il TUEL diventi importante solo quando gli si dà peso politico: e la Raggi, rivolgendosi all'ANAC per l'interpretazione di due articoli dello stesso, ha proprio fatto questo...
Nota (*3): vedi anche Roma, Minenna e gli scontri sulle partecipate: ecco perché il super assessore si è dimesso. “Con me rispettato il programma” per qualche dettaglio “succulento”...
venerdì 2 settembre 2016
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