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sabato 24 febbraio 2024

Due combloddi

Due riflessioni avariate su un paio di complotti: il primo su tutti i media da vari giorni, il secondo che troverete solo qui perché è solo un mio sospetto…

1.
La morte in carcere di Navalny. Capisco che, come la Russia, anche l’Occidente voglia fare propaganda: ma è così difficile inventarsela che abbia senso?
Navalny, secondo l’Occidente, il grande oppositore politico di Putin (a me risulta che al suo massimo avesse il 2% dei consensi ma non importa: fingiamo che avesse il 20% o, come sostengono i nostri media, il 200%) è in carcere. Le elezioni russe saranno fra un mese circa, Navalny in carcere, che pericolo politico rappresenta per Putin? Zero. Che bisogno aveva di farlo uccidere? Nessuno.
E come è morto Navalny? Secondo i media Occidentali è stato ucciso con un pugno al cuore tipico, non dei monaci Shaolin o forse dei vulcaniani come pensavo io, ma del KGB! Questa è per i nostri media la prova provata che è stato Putin (forse in persona?) a ucciderlo perché egli era, negli anni ‘90, un colonnello del KGB.
Onestamente non so quale sia la fonte che abbia divulgato la causa della morte ma: a. se è una fonte russa ufficiale perché non comunicare una causa diversa? Qualcosa che non incolpasse il KGB intendo? b. se non è ufficiale, che attendibilità ha? Scarsa o nulla a mio avviso.
Ma non è questo il problema: diciamo che Putin, in uno dei suoi attacchi di “follia mattutina”, abbia telefonato al KGB dando l’ordine di uccidere l’oppositore che non poteva opporsi a nulla perché già in carcere.
Perché il KGB avrebbe dovuto ucciderlo utilizzando la propria “firma”, ovvero il temibile “pugno al cuore”? Perché, approfittando che la vittima si trovasse in carcere, non farla morire in una rissa fra detenuti con tanto di filmato video con le guardie che non arrivano in tempo e l’omicida da mostrare all’occidente? Magari poi la Russia avrebbe avuto gioco facile, in un processo farsa ovviamente, a diffondere squallide voci su traffici illeciti di Navalny…
Oppure perché non fare come i maestri, come la CIA intendo, con Epstin? Che, morto soffocato, si appese poi a un cappio nella propria cella. Non poteva il KGB organizzare qualcosa di simile? No, il pugno al cuore è più spettacolare…
Insomma, riassumendo, le mie obiezioni sono due:
A. Navalny, in carcere, non rappresentava alcun pericolo per Putin che non aveva quindi alcun motivo di farlo uccidere.
B. Se proprio lo si fosse voluto uccidere in carcere (che dovrebbe rendere tutto più facile) perché non inscenare, per esempio, un suicidio o una rissa fra detenuti per prevenire le prevedibili narrative occidentali “ha stato Putin”?

Ah già! i media avranno spiegato queste contraddizioni logiche con la solita motivazione: “Putin è pazzo”…
E a proposito di pazzi:

2.
Premetto che questo è un mio sospetto a cui nessuna delle mie fonti ha fatto cenno: insomma tutta farina del mio sacco!
Avete notato cosa successe, forse una decina di giorni fa, all’indomani del proscioglimento di Biden dall’accusa di aver dimenticato nella propria autorimessa dei documenti segreti riservati non perché non avesse compiuto il fatto ma perché, secondo il procuratore, la giuria avrebbe avuto pietà di un anziano non più in sé e non lo avrebbe condannato?
Il giorno dopo (o la sera stessa, non ricordo) Biden piuttosto scocciato fece una conferenza stampa, per dire che lui è completamente lucido, ma però confuse l’Egitto con il Messico (per esempio: VEDI QUI) (*1)!
Ecco, il giorno seguente, anche i grossi quotidiani statunitensi ventilarono piuttosto chiaramente il “sospetto” dell’incapacità mentale del presidente USA.
Io pensai di scriverci un pezzo per dire come, con un anno e passa di ritardo su quanto scrivo qui sul ghiribizzo, anche i media americani si erano finalmente accorti che il re, anzi il presidente, è nudo. Ma a questa “fiammata” di informazione non ci fu un seguito e i media americani (quelli importanti intendo) sembrarono essersi già “dimenticati” della loro recente “scoperta”…

Come io leggo il fatto, ovvero la mia teoria di complotto.
Come forse saprete quest’anno in autunno vi saranno le elezioni presidenziali negli USA e Biden è, almeno al momento, il candidato democratico. Prevedibilmente Biden vuole essere rieletto, magari sfruttando il fatto di essere un Presidente in guerra (che storicamente compatta gli elettori sul presidente in carica), ma al momento ha un grosso problema (beh, più di uno in verità!): il “sospetto” genocidio nella striscia di Gaza a opera dell’esercito israeliano.
Soprattutto i giovani americani sono contro il pugno duro d’Israele e, sebbene anche Trump abbia detto di supportare Tel Aviv, sembrano decisi a voler che Biden perda. Lo stesso vale per le comunità musulmane negli USA.
Biden vorrebbe quindi che la guerra di Israele finisse il più presto possibile perché gli fa perdere consensi (e già non è in vantaggio): non escludo quindi che abbia effettivamente cercato di fare pressioni su Netanyahu per farla cessare. Paradossalmente gli USA avrebbero la forza per ordinare a Israele di sospendere le ostilità perché i suoi aiuti militari e bellici sono indispensabili per proseguirle ma deve invece limitarsi a chiedere perché l’influenza della lobbi israeliana è estremamente forte.
Io credo quindi che Biden avesse effettivamente provato a fare la voce grossa con Netanyahu ma che questo, in risposta, avesse fatto una telefonata ordinando ai media di dare un “avvertimento” a Biden: qualcosa tipo “se non continui ad appoggiarci al 100% noi ti stronchiamo la campagna elettorale”.
In questo senso leggo le illazioni sulle capacità mentali del presidente USA improvvisamente giunte alla ribalta per essere poi subitamente riposte nel cassetto (da cui però possono riuscire in qualsiasi momento).

Ovviamente questa è solo una mia teoria ma una verifica potrebbe essere possibile: se Israele la combinerà grossa, Biden potrebbe decidere “per mostrarsi forte” di protestare vigorosamente con Netanyahu. In questo caso la stampa USA potrebbe riprendere, sempre toccata e fuga però, l’argomento della salute mentale del presidente. “Toccata e fuga” perché se Biden si rendesse conto di aver perso le elezioni potrebbe decidere di vendicarsi bloccando armi e denaro a Israele. Per questo mi aspetto che dopo il “bastone” vi sarebbe la “carota” e gli stessi media che avevano attaccato Biden il giorno successivo “bastonerebbero” Trump per dimostrare al presidente in carica che, come possono fargli perdere le elezioni, possono anche fargliele vincere...

La debolezza di questa mia teoria è ovviamente il controllo che presume quasi totale dei maggiori media USA da parte di Israele. Valuti il lettore se e quanto sia plausibile…

Conclusione: volevo essere breve ma non ci sono riuscito...

Nota (*1): non so se sia vero ma il giorno dopo, a mio avviso con molta ironia, fonti ufficiali messicane avrebbero smentito di tenere chiuso il confine con la Striscia di Gaza!

2 commenti:

  1. Che cavolo ne sai tu dei "media USA" o ancora peggio dei "media occidentali".
    Hai fatto la rassegna di tutti i "media" di tutti i Paesi?

    A parte l'ovvia incompatibilità di scala tra il tuo blog e l'insieme dei "media", ti faccio due ulteriori obiezioni.
    - sei "occidentale" tu?
    - la RAI, La7, eccetera, sono "media occidentali" visto che creano personaggi come Orsini o Dibba o Santoro il cui ruolo è ripetere la propaganda di Soloiov solo appena un po' edulcorata?

    Infine, per una persona "normale" dovrebbe essere ovvio che le modalità del decesso di Navalny sono irrilevanti rispetto al fatto che Putin ha fatto emendare la Costituzione in modo da poter rimanere in carica a vita (ricorda qualcosa il "mandato zero"?) e rispetto al fatto che le "elezioni" in Russia come nei regimi comunisti prevedono il candidato unico quando non le schede elettorali precompilate.

    L'eccezionalità di Navalny era quella di proporsi come ipotetico candidato alternativo, una cosa che in "Russia" ti porta inevitabilmente alla galera o al decesso. Siamo palesemente nel campo della follia quando si va a comparare lo "Occidente", con tutte le sue rogne, a distopie in cui nessuno, ne Orsini, ne Dibba ne Santoro, vorrebbero vivere. Distopie, insisto, da cui la gente vuole fuggire e nessuno scavalca per entrare. Anche perché, se anche si guadagnassero un posto come tirapiedi del Caro Leader, non sai mai quando puoi scivolare fuori da una finestra aperta al ventesimo piano.

    Il paragone con altri casi è altrettanto folle. Navalny non era in galera perché immischiato in un giro di droga e mignotte ed eventuali ricatti che coinvolgeva la "bella gente" di Mosca. Navalny non era in galera per avere pubblicato documenti riservati. Navalny non era in galera per avere filmato delle postazioni militari "russe" e avere passato le coordinate agli Ucraini. Nalvany era in prigione a seguito di una condanna per appropriazione indebita per via di una disputa con la filiale "russa" della Yves Rocher.

    Riguardo Israele, non solo la "lobby ebraica" è potentissima negli USA ma il fatto è che Israele si trova in stato di guerra permanente e si è organizzato in modo da non dipendere da altri, almeno fino a che non deve combattere guerre convenzionali su due o tre fronti. Quindi gli USA non possono ricattare Israele rifiutando rifornimenti perché Israele non ha bisogno dei rifornimenti USA per radere al suolo Gaza. La ragione per cui devono radere al suolo Gaza è per creare un precedente, come fanno sempre. In futuro chi volesse ripetere la "impresa" di Hamas saprà che la reazione di Israele sarà apocalittica. Cosi come ogni volta che gli Stati arabi hanno iniziato una guerra si sono ritrovati a dovere cedere parti del proprio territorio. Finisco con la faccenda dei "due Stati", difficile che funzioni quando gli Arabi non accettano l'esistenza di Israele. A parte che non c'è terra abbastanza.

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    1. Finalmente sono arrivato a risponderti al 24 febbraio! Io dico che piano piano riuscirò a rimettermi in pari…
      Forse non mi crederai ma mi dispiace veramente non riuscire a stare al ritmo dei tuoi commenti e lasciare “in frigo” quelli nuovi (v. il corto Due nuove regole per i commenti)...

      > Che cavolo ne sai tu dei "media USA" o ancora peggio dei "media
      > occidentali".
      > Hai fatto la rassegna di tutti i "media" di tutti i Paesi?

      Formalmente hai ragione ma tieni presente che le fonti che seguo citano regolarmente la BBC, il Washington Post, il New York Times e simili che, data la loro importanza e autorità, dettano la linea alla maggioranza degli altri maggiori media occidentali.

      > A parte l'ovvia incompatibilità di scala tra il tuo blog e l'insieme dei "media",
      > ti faccio due ulteriori obiezioni.

      Come scrivo spesso io non seguo regolarmente i media italiani e non ho idea di cosa dicono Orsini e gli altri personaggi che citi: dal poco che mi è capitato di vedere i media (ho in mente i TG) sono, a occhio, in ritardo di una o due di settimane sulla narrativa dettata da Washington.

      > Infine, per una persona "normale" dovrebbe essere ovvio che le modalità del
      > decesso di Navalny sono irrilevanti rispetto al fatto che Putin ha fatto
      > emendare la Costituzione in modo da poter rimanere in carica a vita

      Che dire, complimenti per sapere sempre esattamente cosa pensano le persone “normali” in ogni contesto: io ogni tanto ipotizzo ma non ho le tue certezze.
      Comunque io NON sono una persona “normale”: forse per questo non riesco a comprendere la logica della tua affermazione. Prendi due proposizioni irrelate e, in pratica, affermi che sono irrelate: e allora? È una specie di tautologia? Non capisco...

      > L'eccezionalità di Navalny era quella di proporsi come ipotetico candidato
      > alternativo, una cosa che in "Russia" ti porta inevitabilmente alla galera o al > decesso.

      Vabbè, qui non sono semplicemente d’accordo con te ma ormai ho capito che non ammetti obiezioni alle tue certezze. Quindi prendo rispettosamente atto del tuo pensiero e mi tengo il mio.

      > Riguardo Israele, non solo la "lobby ebraica" è potentissima negli USA ma il
      > fatto è che Israele si trova in stato di guerra permanente e si è organizzato in
      > modo da non dipendere da altri, almeno fino a che non deve combattere
      > guerre convenzionali su due o tre fronti.

      Hai dati vecchi. Le armi USA sono indispensabili a Israele: se Washington tagliasse i rifornimenti la guerra a Gaza finirebbe in un paio di settimane.
      Poi concordo abbastanza col resto del tuo commento...

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