Accidenti! Mesi fa scrissi un pezzo abbastanza personale che poi non pubblicai: oggi è un giorno un po’ speciale e avevo pensato di dargli una rilettura per poi decidere cosa farci, magari risistemandolo un po’, ma non mi è riuscito ritrovarlo! Evidentemente non è destino…
In realtà potrei pubblicare un pezzo leggerino che ho scritto per domani ma invece ho deciso d’impulso di scrivere un aggiornamento sul mio progetto XD…
In realtà non c’è moltissimo da dire: probabilmente avevo un blocco psicologico (*1) e in questo mese e passa non ho combinato praticamente niente.
Sul sito sono fermo: ci ho “lavorato” lo scorso lunedì per arrivare alla conclusione che non userò la piattaforma Squarespace. Le idee le avrei abbastanza chiare sulla struttura che voglio, solo che la mia sensibilità per il bello e l’ordinato è prossima allo zero. E la mia pazienza per lavorare con la grafica e il “design” è molto al di sotto dello zero (*2).
Comunque il problema più grande, per quanto banale, è che mi manca un titolo per l’opuscolo che ho intenzione di pubblicizzare e, di conseguenza, per il sito e il suo indirizzo in Rete. Sembra una banalità ma è fondamentale. E di nuovo è un qualcosa su cui faccio molta fatica a riflettere perché mi pare una perdita di tempo anche se so che non lo è. Ma è istinto contro coscienza, es contro io…
Questo pomeriggio però mi sono imposto di andare avanti: non ho trovato ancora un buon titolo per l’opuscolo (né, di conseguenza, per il sito) ma ho scritto il sottotitolo dell’Epitome!
È importante perché il sottotitolo serve per la copertina (che mi farò fare per 10€ su Fiverr.com) dell’Epitome che io chiamo per semplicità e abitudine “Epitome” ma il cui titolo ufficiale è “La luce più buia”.
In pratica mi sono riguardato capitolo per capitolo di cosa scrivo e alla fine il sottotitolo è venuto praticamente da sé!
Eccolo qui: «La luce più buia: teoria e interpretazione sincretistica della fenomenologia storica, politica e sociale della realtà umana.»
Mi era venuto il dubbio che non significasse niente così ho chiesto a chatGPT come lo interpretasse e mi ha risposto:
«[…]
In sintesi, il titolo suggerisce che il saggio tratterà un'analisi sincretistica delle esperienze umane storiche, politiche e sociali, utilizzando la fenomenologia come base teorica per interpretare la realtà umana nel suo complesso. Questo implica un'analisi approfondita delle interazioni tra fattori storici, politici e sociali nella costruzione delle esperienze umane e nella formazione della realtà in cui viviamo. Sarà uno studio complesso e interdisciplinare che esplorerà il significato e la comprensione dell'esperienza umana nel contesto di una prospettiva storica, politica e sociale.»
In realtà “utilizzando la fenomenologia come base teorica” non è corretto: io intendo fenomenologia nel suo significato più generico «[...] complesso di fenomeni, e quindi anche di fatti, in quanto siano rilevabili con l’osservazione [...]» (da Treccani.it). Non è la mia base teorica ma piuttosto il visibile, il manifesto è l’oggetto, ciò che vado a studiare. Lo intendo come una sorta di approccio pratico… Non mi interessa il sesso degli angeli ma ciò che impatta direttamente sulla vita delle persone (che comunque non è poco!).
Sì, forse è un po’ tirato per i capelli ma non posso fare un titolo di mezza pagina: mi ci vuole qualcosa di sintetico anche se magari non completamente esatto...
Aggiornamento (5/8/2023): un amico che ha abuto il coraggio di spigolare l'Epitome mi ha mandato il seguente suggerimento di sottotitolo che, obiettivamente, mi sembra molto meglio del mio considerando anche le crescenti perplessità sull'uso del termine "fenomenologia". Ecco qui:
«Percorso di antropologia sociologica, tra teoria politica e valutazione storica dei fenomeni»
Però secondo me specificare il sincretismo dell'opera è importante. Quindi magari «Percorso sincretistico di etc.». Oppure, per sottolineare la novità e originalità di tante mie idee: «Percorso inedito di etc...».
Che ne pensate?
Ah!, poi stasera ho riletto l'opuscolo e dopo appena una pagina (sono 7 in tutto!) ho trovato il nome adatto per esso e per il sito: Le Nuove Belve (e quindi LeNuoveBelve.info che per adesso sembra disponibile...).
Sono contento anche di averci fatto pochissime correzioni: significa che il testo è molto maturo.
Conclusione: niente, adesso sono piuttosto contento. L’idea è quella di rileggermi stasera l’opuscolo: è da settimane che non lo tocco e sicuramente mi verranno molte idee nuove e, questa è la speranza, l’ispirazione per i titoli che mi servono...
Nota (*1): paura di sbattere il mio brutto muso con la realtà? Che nessuno leggerà mai ciò che ho scritto? Forse…
Nota (*2): mi piace raccontare che quando ai tempi dell’università qualche amico mi chiedeva perché non avessi fatto Ingegneria rispondevo che c’era un esame di disegno (tecnico). Ed era vero!
Sonetti d’amore. Giacomo da Lentini
1 ora fa
Sottotitolo... potresti sottolineare la centratura personale e, con sottile umorismo, ricorrere a "così è e mi pare".
RispondiEliminaL'idea della "centratura personale" mi piace sono però più dubbioso sul tocco umorismo dato che poi l'opera vera e propria ne è sostanzialmente priva...
EliminaGrazie comunque per il consiglio!