Ho finito di leggere “I giardini della Luna” di Steven Erikson. Il mio omonimo precedente pezzo lo scrissi quando ero intorno al 40% (pensavo di essere al 70% ma avevo letto male) e al momento varie trame si stavano sviluppando verso un finale dove, supponevo, si sarebbero risolte combinandosi fra loro.
All’epoca ero fiducioso che l’autore avrebbe fatto un buon lavoro anche se avevo notato delle piccole inconsistenze logiche che, personalmente, trovavo fastidiose. Per questo avevo escluso che l’autore fosse INTP: il solito sito (inaffidabile) lo dava INTJ con 8 voti (degli utenti), 1 per INFJ e 1 per INFP. Ebbene, per quel che vale la mia opinione basata solo sulla lettura di un singolo romanzo, Erikson NON può essere un INTJ…
Il problema è che l’ultimo quinto del libro, dove effettivamente le varie trame si combinano fra loro, è un disastro di inconsistenza. Se prima l’inconsistenza era 1 adesso è 20: se prima mi dava appena fastidio ma non impattava significativamente sul mio gradimento, adesso invece sì.
La mia idea era di riassumere a memoria tutte le illogicità della trama ma, onestamente, sarebbe difficile spiegarle senza riassumere parti importanti di trama e questo mi prenderebbe troppo tempo e sarebbe noioso. Insomma dovrete fidarvi della mia parola.
Generalizzando i difetti che ho notato sono:
1. incosistenze: due esempi, così, per dare appena un’idea: A. un assassino ha una polvere (deus ex machina, perché mai menzionata prima) per proteggersi dalla magia. Pensando fra sé ricorda che l’alchimista che gliela dette gli disse di non darsela sulla pelle per evitare effetti collaterali. E lui, immediatamente dopo, se la dà sulla pelle. B. la braccio destra dell’imperatrice per uno scontro finale tira fuori una fialetta (deus ex machina, perché mai menzionata prima e oltretutto in passato aveva rischiato di morire se non vi fosse stato il solito deus ex machina a salvarla: quello che voglio dire è che per logica avrebbe già dovuto averla usata o, almeno, pensato di farlo) che libera un demone potentissimo costretto a ubbidirle: ma di una potenza tale che usandolo all’assedio della prima parte del libro avrebbe potuto garantire una facile vittoria...
2. vi sono proprio delle trame inutili di per sé. Ricordate il mago malvagio la cui anima si era trasferita in un bambolotto che a me ricordava Pinocchio? L’essere stava diventando sempre più forte: una potenza folle di cui dover tener conto animato da sete di vendetta: era un personaggio estremamente promettente. Beh, ai 2/3 del libro viene distrutto senza aver combinato niente di significativo: lo si sarebbe potuto eliminare dalla trama fin dall’inizio senza alcuna conseguenza.
3. parecchio deus ex machina per risolvere punti cruciali della trama.
4. non è chiara la forza relativa dei vari personaggi: secondo me vi sono dei paradossi del tipo A>B, B>C, C>D ma D>A…
Insomma veramente un disastro!
Per gran parte del libro pensavo di dargli una valutazione di 4 stelline ma, visto il finale, ho optato per 3 e mi sento generoso.
Comunque un INTJ non riempirebbe la trama di tutti queste illogicità: qui siamo alle prese con un autore dotato di grandissima fantasia (molte idee sono buone) ma scarsissima razionalità: personalmente opto per INFP.
I “precedenti” problemi menzionati in I giardini della Luna restano tutti validi: solo «Spesso, soprattutto nella prima parte del libro, l’azione si svolgeva prima di un evento importante che però non veniva descritto.» si risolve. Probabilmente era solo un maldestro espediente per riassumere e avviare la trama senza perderci troppo tempo.
Conclusione: io, avendo ancora 16 libri da leggere dello stesso autore (v. il corto Affarone!), conto che vi sia un miglioramento sensibile della qualità. Fra qualche giorno inizierò il secondo volume della sua decalogia...
Sonetti d’amore. Giacomo da Lentini
2 ore fa
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