Oggi mi voglio divertire con un pezzo leggero: in questi ultimi giorni ho letto molto di “Gardens of the moon” di Steve Erikson e adesso posso iniziare a dire la mia su di esso.
La sensazione iniziale, come scritto nel corto Affarone, era subito stata buona ma poche pagine “non fanno primavera”!
Invece ci sono vari personaggi che mi piacciono e la trama è ricca di misteri che incuriosiscono e spingono alla lettura: per questo lo sto leggendo avidamente. Se non erro (è scritto in piccolo e io sono senza occhiali) dovrei essere già intorno al 70%…
Ah! il genere è di fantasia con una buona presenza di magia e una ricca ambientazione: tutti i 17 libri di Erikson che ho acquistato sono basati sullo stesso mondo fantastico!
Ma non voglio elencarne le qualità positive: come ho premesso mi voglio divertire e, quindi, spigolerò solo ciò che non mi è piaciuto…
Problemi di ambientazione:
- nell’esercito sono presenti uomini e donne combattenti. In un esercito senza armi da fuoco con i soldati che si scontrano con spadoni e lance, che ci fanno le donne lì in mezzo? Libro del 1999 non dovrebbe essere woke e per il resto non ne ho trovato traccia…
- l’economia dell’impero costantemente in guerra da oltre 20 anni non è neppure abbozzata e non sembra impattare nella descrizione delle varie scene.
Problemi di trama (di ampio respiro):
- Uno dei motori della trama è il sospetto dell’imperatrice usurpatrice nei confronti del suo migliore generale che teme sia ancora fedele alla memoria del vecchio imperatore. In particolare teme che si possa ribellare adesso, con un esercito di 10.000 uomini. Qui il problema è che la morte dell’imperatore è di 20 anni prima, anche secondo il libro ormai il generale è vecchio: se avesse voluto ribellarsi lo avrebbe sicuramente fatto anni addietro!
In pratica si vuole distruggere uno strumento utile e non pericoloso: non ha senso!
- Un personaggio importante, un mago cattivo, è intrappolato dentro un pupazzo: a me viene sempre in mente Pinocchio e non riesco a prenderlo sul serio!
Problemi di trama (dettagli):
- Una maga ha almeno 200 anni, ma 20 anni fa, quando è entrata nell’esercito era una novellina che si fa prendere dal panico durante una sommossa che avrebbe dovuto sedare e provoca una strage. A me pare un po’ inverosimile che un mago di almeno 180 anni non abbia già i nervi saldi. Comunque diciamo che qui, volendo, ci possiamo anche credere anche se l’episodio appare improbabile.
- Legato al precedente si scopre che il braccio destro dell’imperatrice, bambina all’epoca, riconosce a una cena la maga e vorrebbe ucciderla perché i suoi genitori e fratelli erano morti a causa sua durante la sullodata sommossa. Qui il problema è ovvio: questo braccio destro è estremamente capace e i maghi sono pochi: diciamo 5 per legione per venti legioni abbiamo 100 maghi. Sicuramente da anni avrebbe dovuto sapere dove era la maga (che non ha cambiato nome!) che aveva provocato la morte della sua famiglia e avrebbe già dovuto confrontarsi con essa: non di certo riconoscerla per caso a una cena!
- Se il braccio destro dell’imperatrice era bambina vent’anni prima adesso dovrebbe avere sui trent’anni: quando ha avuto il tempo necessario per costruirsi l’esperienza necessaria per divenire l’esperta di tutto che è? Io credo che questo episodio della trama sia stato introdotto maldestramente dall’autore per giustificare in seguito scarsa fiducia e/o non cooperazione fra la maga e il braccio destro.
Problemi di stile/tecnica/costruzione:
- All’inizio vi è un lungo elenco che descrive i personaggi che si incontreranno nel corso dell’intero libro: non ha senso è impossibile ricordarseli tutti!
- Le poesie non le reggo: e qui vi è una poesia a ogni capitolo. Almeno sono corte...
- Spesso, soprattutto nella prima parte del libro, l’azione si svolgeva prima di un evento importante che però non veniva descritto. Come se nel Signore degli Anelli ci venisse spiegato cosa pensavano di fare i vari personaggi al concilio di Elrond ma poi questo non venisse descritto. Ogni tanto ci sta ma farlo sempre è strano: sa di riassunto per spiegare rapidamente quello che succederà. Comunque già nella seconda parte non ho più notato questo fenomeno.
- Per me ci sono troppi personaggi: oltretutto faccio molta fatica a imparare i nomi diversi. I personaggi sono caratterizzati ma non approfonditi: tutto resta molto superficiale…
Così su due piedi mi vengono in mente solo queste cose: eventualmente aggiungerò in seguito quello che dovesse mancare…
Voglio però aggiungere una qualità positiva: non ci sono buoni e cattivi né semplicemente due fazioni che si combattono. Le motivazioni dei diversi gruppi sono molteplici così come i piani di scontro: oltre agli intrighi politici anche le divinità si stanno confrontando usando alcuni personaggi come loro pedine in maniera trasversale rispetto alle alleanze umane…
Mi piace questa complessità della trama anche se per adesso, anche per colpa dei continui cambiamenti del punto di vista, non è chiaro come stiano le cose: spero che l’autore riesca a sciogliere logicamente tutti i diversi intrecci.
Conclusione: siamo lontani dal Trono di Spade: l’ambientazione è ricca ma confusa e manca il realismo o almeno verosimiglianza di Martin. Comunque è un libro sul 6½ -7 e sono fiducioso che possa ulteriormente migliorare. Sicuramente l’autore non è un INTP!
PS: come al solito non ho resistito a controllare il sito (non affidabile!) con la base dati di personaggi e relativi tipi MBTI: George R. R. Martin è dato come INTP o, in alternativa, INFP. Secondo me la solidità dell'ambientazione, la coerenza della trama e la logicità dell'intreccio sono tipici da INTP (vedi Frank Herbert). Invece Steven Erikson è dato come INTJ: bo... secondo me già INTJ è un tipo troppo logico ma, in mancanza di dati, fingo di fidarmi degli "esperti"...
Il ritorno del gladiatore
8 ore fa
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