Questo è il sogno fatto stamani:
Sono in macchina, incontriamo un’altra macchina con i finestrini oscurati e avviene un breve scambio di battute in cui domande e risposte appaiono scritte sul parabrezza dell’altra auto, come tracciate da un dito sulla condensa all’interno (*1). Si tratta di una domanda abbastanza casuale sui Maneskin, io rispondo che non lo so o non mi interessa, l’altro replica con una battuta e tutto finisce lì.
Semi addormentato ricordo che per molto tempo la battuta mi era rimasta in mente perché effettivamente arguta e divertente tanto che avevo pensato di riportarla qui sul ghiribizzo. Poi mi sono riaddormentato e adesso ricordo solo che era qualcosa sui Maneskin ma non la battuta vera e propria.
Di nuovo nel sogno sono in macchina e sto più o meno ripassando dalla stessa zona in cui precedentemente avevo incrociato l’altra auto. Veniamo fermati dai carabinieri (ho la vaga sensazione che nel sogno fossi un mio amico con la moglie): sono numerosi e con un trucco (*2) si mettono a perquisire l’auto dicendo di cercare erba. Sono tranquillo perché so che tanto non c’è niente. Trovano un vecchio opuscolo proprio sull’erba che sembra incoraggiarne gli sforzi ma poi, sorprendentemente, uno dei carabinieri sbotta e mi chiede direttamente “dov’è la cocaina?!”. Come la cocaina? Non cercavano l’erba?
Sono confuso: capisco che c’è qualcosa che mi sfugge ma non riesco a capire cosa.
Dopo svariati secondi ci arrivo: non so se ero ancora addormentato od ormai sveglio, probabilmente una via di mezzo.
Il punto è che i carabinieri dovevano aver ricevuto una soffiata su una grossa consegna di droga che sarebbe dovuta avvenire in zona: chiaramente senza sapere il luogo o l’ora esatta ma solo il tipo di veicolo, con magari una vaga descrizione dell’autista e dell’altro passeggero (come “un uomo e una donna di mezz’età”).
L’altra macchina, incontrata precedentemente, doveva essere quella di chi avrebbe dovuto ricevere la droga: la domanda strana sui Maneskin doveva essere una sorta di frase in codice per riconoscersi. Evidentemente la nostra risposta non era stata corretta e la battuta finale dell’altra macchina un errore dovuta a eccessivo senso dell’umorismo perché mi aveva fatto rimanere impresso l’incontro…
Probabilmente la consegna era saltata: il corriere aveva forse scoperto che i carabinieri lo attendevano e aveva abortito la missione senza farsi individuare. Anche chi doveva ricevere la droga probabilmente, passata una certa ora (di cui i carabinieri non erano a conoscenza), se l’erano svignata deducendo giustamente che qualcosa fosse andato storto.
Solo i carabinieri erano rimasti in attesa (*3): anche loro avevano giudicato la nostra macchina e aspetto compatibile con quello del corriere e, invece di porci la domanda sui Maneskin si erano limitati a fermarci e a controllare con attenzione la macchina.
Il punto è: possibile che il mio inconscio, a cui evidentemente spetta la “sceneggiatura” del sogno avesse previsto con così grande anticipo il collegamento che solo a fatica la mia coscienza, sebbene intorpidita dal sonno, è riuscita successivamente a ricostruire? A me pare impossibile…
Il buon senso suggerirebbe che si sia trattato solo di una strana coincidenza, che il collegamento fra l’episodio con la domanda anomala sui Maneskin e il controllo da parte dei carabinieri sia stato solo un’elegante soluzione individuata dalla mia logica considerando e filtrando la miriade di tutte le diverse possibilità che davano senso agli elementi “peculiari” della vicenda (*4): la domanda sui Maneskin, i carabinieri che sembravano sicuri di trovare la cocaina nella mia macchina e i dati noti sia ai carabinieri e all’ipotetico malvivente: ovvero che avevamo un certo tipo di macchina e che eravamo un uomo e una donna (*5).
Probabilmente sarà stato solo un caso… eppure mi piace pensare che ci sia qualcosa in più: che l’origine dei sogni non sia solo il nostro inconscio ma che nella nostra testa vi sia una specie di “antenna” che periodicamente capti “altro”.
Conclusione: i corti oggi proprio non ne vogliono sapere di venirmi corti!
Nota (*1): Questa parte del sogno non è molto realistica: volendo renderla tale per scriverci un racconto basta inserire una piazzola di sosta dove i nostri protagonisti vengono approcciati da un tizio con occhiali da sole e barbone (finto) che ci pone a parole la fatica domanda etc.
Nota (*2): Non ricordo più esattamente. Solo che era chiara che volevano perquisire la macchina ma, invece di farlo direttamente (non so se in Italia hanno questa autorità, suppongo di sì) mi domandano scherzosamente qualcosa tipo “Non è che hai dell’erba vero? Possiamo dare un’occhiata?”.
Nota (*3): magari i malviventi sapevano che la consegna doveva avvenire entro le 10:00 mentre i carabinieri un più vago “in mattinata”.
Nota (*4): che, in effetti, è quello che automaticamente, senza cioè che io mi debba sforzare o lo voglia, fa costantemente la mia mente: cerca di dare senso e spiegare tutte le anomalie logiche in cui si imbatte...
Nota (*5): chissà se chatGPT riesce ad arrivare alla mia stessa conclusione… dopo farò questo esperimento!
Sonetti d’amore. Giacomo da Lentini
2 ore fa
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