Ieri sera ho assistito a una riunione molto interessante dove un candidato (non "famoso" sfortunatamente: v. l'eretico) del M5S spiegava vari aspetti, assolutamente sconosciuti, dell'Unione Europea.
Non è stato infatti un comizio politico ma una serata d'informazione in cui sono stati illustrati delle procedure estremamente tecniche (relativamente alle conoscenze medie dei cittadini!) che, come tali, di politico avevano poco o nulla.
Il ragazzo (dal mio punto di vista, sigh...), Cristiano Ripoli, era preparatissimo perché (a parte due lauree con lode) aveva già vissuto in prima persona nell'ambiente del parlamento europeo come tecnico giuridico (*2).
Era così preparato che dava per scontati molti concetti basilari sul funzionamento delle istituzioni che invece non lo erano. Inoltre all'evento era stato invitato un altro relatore, esperto di economia, con il quale bisognava dividere le due ore della serata (*1): la conseguenza è stata una presentazione iper compressa.
Per questo motivo non tenterò neppure di farne una sintesi (non ho avuto tempo di comprendere ogni concetto) ma mi limiterò ad alcuni considerazioni generali.
Ciò che mi ha più colpito è stato il suo ottimismo ma per contestualizzarlo si deve partire dal suo messaggio vero e proprio.
Arbitrariamente lo riassumerei come “Usare l'Europa per cambiare l'Italia”. Grazie alla sua preparazione culturale e al suo lavoro sul campo egli aveva ben chiaro in mente dei meccanismi legali/giuridici (*2) che a noi comuni cittadini nemmeno passano per la testa.
In primo luogo ci sono svariate categorie di leggi che, emanate in Europa, hanno completa e totale validità anche in Italia (come ad esempio le regole per il commercio all'interno dell'Unione). Se l'Europa vara una di queste leggi l'Italia non ha nessuno spazio di manovra per derogarne: sono addirittura i nostri giudici che, anche in mancanza di specifiche leggi italiane, devono applicare la normativa europea.
Da questo punto di vista il meccanismo è chiaro: facciamo una legge di questo tipo in Europa e, automaticamente, è valida anche in Italia.
Poi c'è un ampio settore dove l'Europa emana delle leggi quadro: delle leggi in cui, in pratica, si fissano quali siano gli obiettivi da ottenere ed è poi il singolo Stato membro a dover adeguare la propria normativa nella maniera più opportuna per raggiungerli...
E mentre ci spiegava queste possibilità dava per scontato che il M5S sarebbe riuscito a far passare un sacco di leggi senza problemi: mi chiedevo come potesse essere così ottimista considerando che in Italia con il 25% dei voti dobbiamo accontentarci delle briciole e che in Europa saremo intorno all'1%...
In seguito ha risposto indirettamente anche a questa domanda: ha spiegato che se i pochi eletti del M5S producono una buona bozza di legge è vero che magari incontrerà l'opposizione, ad esempio, dei rappresentanti del PD italiano ma anch'essi saranno “quattro gatti”. Quel che conta è il giudizio dei parlamentari degli altri Stati che, se la legge è buona e non va contro gli interessi diretti dei rispettivi paesi, non hanno nessun pregiudizio ad approvarla.
A differenza del nostro parlamento, da anni riempito di anonimi “signorsi” e in pratica limitato a votare la fiducia ai vari governi, quello europeo è costruttivo e legifera veramente...
Insomma Ripoli è convinto che i parlamentari del M5S potranno realmente cambiare le cose non solo in Europa ma anche in Italia (*4)!
Poi sono emerse anche altre informazioni interessanti e, soprattutto, molto preoccupanti: prevedibilmente i nostri parlamentari fino ad adesso hanno combinato poco o nulla in Europa non riuscendo mai a difendere i nostri interessi nazionali, vuoi per incapacità vuoi perché Strasburgo è vista come una casa di riposo per vecchi politici da rottamare...
Poi c'è la forza, alla luce del sole, dei lobbisti: essi hanno un loro registro e spesso i loro uffici si trovano nella sede del parlamento Europeo. Questo significa che quando viene preparata una legge i vari gruppi di potere economici e finanziari, con i propri uomini, gente esperta e che sa il fatto suo, hanno ampie possibilità di influenzarne l'evoluzione.
In realtà, l'istituzione europea, ha previsto anche che ci siano dei controllori (il "comitato economico e sociale europeo" o CESE) che valutino se le leggi che vengono preparate tutelino cittadini, industrie e gruppi finanziari (*3). Ogni nazione può nominare degli esperti per i vari settori, rappresentanti appunto dei cittadini, industrie e finanza, che verifichino che la legge in sviluppo non vada contro i loro interessi. Nella presentazione Ripoli ci ha mostrato, per alcuni settori esemplificativi, chi sono questi rappresentanti dell'Italia: c'è da rabbrividire! È evidente come i nostri politici abbiano visto in questi ruoli solo un altro poltronificio...
Insomma per l'oretta che gli è stata concessa ha sommerso il pubblico con informazioni interessantissime perché praticamente ignote: secondo lui non è un caso che in Italia il lavoro del parlamento europeo non venga reclamizzato dai media: si preferisce che gli italiani non sappiano come vadano realmente le cose in maniera che, rimanendo nella “beata” ignoranza, non pongano domande difficili alle quali i politici potrebbero solo dare risposte imbarazzate...
Concludo con una digressione sulle elezioni interne del M5S: sarebbe un peccato che una persona con queste competenze non riuscisse a entrare col M5S nel parlamento europeo però, grazie al sistema attuale che premia soltanto la notorietà e non le competenze (v. l'eretico per una disanima approfondita del problema) c'è la reale possibilità che egli non venga neppure preso in considerazione. Intendiamoci, sicuramente tutti i parlamentari del M5S, saranno volenterosi, intelligenti e motivati ma, anche così, avranno bisogno di un paio di anni per capire bene i meccanismi interni (e nascosti) del parlamento: da questo punto di vista una persona con l'esperienza di Ripoli potrebbe aiutare a rendere “operativi” i rappresentanti pentastellati in pochi mesi...
sigh...
Nota (*1): anche questo secondo signore (non candidato) ha detto delle cose interessanti ma il dislivello di preparazione, sebbene in settori distinti, mi è parso abissale. Col senno di poi, avrei preferito assistere a una serata interamente gestita da Ripoli...
Nota (*2): la mia terminologia è sicuramente sbagliata ma spero che almeno renda l'idea di ciò che intendo!
Nota (*3): esatto: questa è l'Europa attuale... Al suo vertice non siedono, almeno idealmente, i cittadini: questi sono solo il terzo incomodo di una triade che, data la sua composizione, ha come obiettivo finale il profitto di pochi e non il bene della collettività...
Nota (*4): io sono, come al solito, più pessimista: da più parti si sono già alzate autorevoli voci internazionali che affermano che il M5S sia un pericolo. Non mi stupirei se, ad esempio, Merkel & C. ordinassero ai principali eurogruppi di ostracizzare i rappresentanti del M5S e boicottare le loro proposte di legge. Io prevedo/temo che il lavoro del M5S sarà principalmente una lunga battaglia di controinformazione. Speriamo che i “noti” del M5S sappiano almeno parlare benissimo l'inglese altrimenti ci prenderanno per il c### invece che sul serio...
Politicizzazione (s.f.)
24 minuti fa
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