È da tempo che non pubblico i disegni di mio padre: un po' per disguidi tecnici (di cui non sto a parlare) e un po' perché, come ho già spiegato, gli schizzi rimanenti non mi vedono direttamente coinvolto e quindi mi ispirano molto meno.
La seguente mandata è una via di mezzo: infatti sono stato in vacanza con mio padre a Parigi (e visitammo l'arco della Difesa) ma questi disegni sono anteriori o successivi (non ricordo!). E poi adesso, studiando francese, anche la Francia in generale torna a destare il mio interesse!
Infine c'è un quadro che ricordo fin da quando ero piccolo...
Per farmi perdonare per la mia lentezza a pubblicare questa è una puntata doppia: in realtà i disegni sono tre e tutti dello stesso anno ma ho due testi distinti...
Iniziamo con i primi due schizzi del marzo 1996:
e
e il primo testo:
Questo fu il mio primo viaggio in aereo, fatto per non far figuracce con Daniela, mostrandole la mia paura del volo.
Avevamo deciso di passare un fine settimana a Parigi ed in pratica Daniela smaltì in quella città, in tre o quattro giorni, un'influenza che si era portata dietro da Firenze. Ho disegnato le grand Arc de la Defense nello sterminato piazzale in mezzo a grattacieli di acciaio e cristallo, che rendevano a quel tempo la zona molto avveniristica.
L'arco alto circa 100 mt, fu costruito nel 1982 lungo un'ideale asse che lo unisce all'arco di Trionfo (1806) e all'arco Carrousel (1807 davanti al Louvre), fatti costruire da Napoleone.
Quella visita fu la prima a Parigi e devo dire mi è rimasta nel cuore, forse per il momento particolare della mia vita. Girammo a piedi tutti i quartieri più caratteristici da Montmatre a Montparnasse, fermandoci nei piccoli bistrot che allora sorgevano numerosi in quelle zone. Ho ancora una foto fatta a Daniela su una panchina, vicino a l'Arc du Triomphe,così distrutta da non avere nemmeno la forza di dirmi che non voleva foto, dove manca solo un berretto per terra e un biglietto con su scritto “Ho perso tutto....aiutatemi!”
Il secondo schizzo mostra un bistrot (questo nome. ho saputo molti anni dopo in un viaggio a S.Pietroburgo e Mosca fu dato da degli emigrati russi fuggiti dalla rivoluzione d'Ottobre ai bar parigini che fornivano il caffè agli avventori, e vuol dire nella loro lingua “presto” o “svelto”) nel vecchio quartiere di Montmatre. E' un vecchio locale, come il Moulin de la Galette, rimesso a nuovo per i turisti che era molto di moda all'epoca dei pittori impressionisti alla fine dell'ottocento. Sono un ammiratore appassionato degli impressionisti e ho rifatto diversi loro quadri. Uno di questi che è appeso nella stanza dove lavoro col computer mi ricorda mio padre. E' il famoso Moulin de la Galette di Renoir e quando mio padre lo vide lo riconobbe subito, infatti era stato quasi due anni a Parigi ad imparare il mestiere di sarto dal 1913 al 1915. Mi sentii molto bravo come copista per questo riconoscimento.
Ed ecco i famosi quadri (*1), prima la "crosta":
poi l'originale:
Infine ecco lo schizzo dell'agosto del 1996:
con il relativo testo:
Colmar è una graziosa cittadina dell'Alsazia al confine fra Francia e Germania. La visitai nel 1996 in un caldo mese di Agosto, mentre facevo un tour della Francia con Daniela e sua sorella Patrizia.
Questa città mi è rimasta impressa nella memoria sia per i suoi angoli di sapore medievale sia per il suo orologio alto una dozzina di metri che campeggia su un muro della sua cattedrale.
E' un orologio astronomico famoso in tutta Europa, detto dei Re Magi; misurava il tempo considerando il globo terrestre fisso al centro e la volta stellare che ruotava intorno, secondo la visione Tolemaica dell'Universo. In questo orologio meccanico ricco di figure che si muovono, allo scoccare di mezzogiorno le statue rappresentanti gli apostoli sfilano davanti al Signore, mentre un gallo canta tre volte, dopo che l'ultimo apostolo è passato Gesù benedice i visitatori. Vengono rappresentate le posizioni giorno per giorno della Luna del Sole e di circa 5000 stelle, calcolando le date delle eclissi di luna e sole.
Ci sarebbero altre mille cose da spiegare di questo orologio, ma mi limito a quanto ho detto. Cosa mi è rimasto di questo viaggio? Le bellezze della campagna francese come la Champagne ricca di vigneti fonte dei suoi pregiati vini, la maestosità delle cattedrali gotiche, la bontà della sua cucina e la buona compagnia con cui feci il viaggio.
Nota (*1): modificai io la foto del quadro del babbo per dargli la stessa prospettiva della foto del dipinto originale...
Politicizzazione (s.f.)
5 minuti fa
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