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giovedì 11 luglio 2024

Sei (6) fatti importanti

Scusatemi se in questi giorni ci ritorno sopra di continuo: è che la vicenda ha numerosi aspetti, tutti importanti, che meritano di essere sottolineati.
In questo pezzo cercherò di riassumerli insieme senza approfondirne nessuno troppo.

L’argomento è la demenze senile del presidente Biden solo ORA apparentemente evidente a tutti (o quasi).

I sei punti di cui voglio scrivere sono:
1. I media hanno mentito e quindi mentono.
2. Capacità dei media di gasbagliare (*1).
3. Perché adesso.
4. Se il presidente è incapace governa la sua squadra.
5. Se il presidente era incapace perché lo volevano rieleggere?
6. Solo apparenza di democrazia.

1. I media hanno mentito e quindi mentono.
Biden non è divenuto demente poche ore prima del “dibattito” con Trump. La demenza è un fenomeno progressivo che si sviluppa, peggiorando, nel tempo. Biden era almeno da due anni chiaramente non sempre capace di intendere e di volere: bastava considerare, come ho fatto io, la frequenza e il tipo delle sue topiche.
Quindi i media che lo seguono costantemente non potevano non sapere e, di conseguenza, hanno mentito sapendo di mentire quando dicevano che il presidente non è mai stato più lucido di adesso.
Se i media hanno mentito sullo stato di salute del presidente è molto probabile che mentano anche su molti altri argomenti di pari o minore importanza: la guerra in Ucraina, la "follia" di Putin, l’efficacia e la sicurezza dei vaccini mRNA, la guerra di Israele a Gaza etc.

2. Capacità dei media di gasbagliare.
Ovvero la forza ed efficacia della propaganda.
Ragioniamoci un attimo: almeno da un anno c’era un presidente chiaramente affetto da evidenti sintomi di demenza eppure, nonostante le sempre più frequenti topiche, i media negavano la realtà e parlavano, al massimo, di stanchezza.
In altre parole convincevano i propri utenti a non fidarsi dei loro sensi e del loro buon senso e che il presidente era in salute e totalmente capace di adempiere il proprio dovere.
La conseguenza è che se i media riuscivano a convincere gran parte del proprio pubblico che un demente senile non è mai stato più sveglio e pronto di adesso allora che problemi hanno a far credere alle stesse persone fatti molto meno ovvi: che un candidato normale, sebbene con qualche folcloristica peculiarità, è l’anticristo oppure che una guerra ingiusta è una guerra santa o che un genocidio è “giardinaggio” (*2)? Nessuna…
I media non sono indipendenti ma un semplice strumento al servizio del potere: e il potere non è il presidente (dato che ora sta venendo da questi “tradito”) ma chi controlla/influenza la sua squadra.

3. Perché adesso
Le “mie” fonti prima del dibattito con Trump dicevano che sarebbe stato un esame per Biden per mantenere l’appoggio del partito. I democratici non erano preoccupati di proteggere la democrazia dall’assurdo di far eleggere un uomo incapace di svolgere il proprio compito: semplicemente temevano, e temono, una sconfitta a valanga che riduca sensibilmente il loro potere.
Invece la sera del dibattito il presidente era in giornata “no” e gli americani hanno così constatato l’attuale stato di salute mentale del loro presidente. Un brusco risveglio per molti elettori democratici che non volevano credere ai propri occhi e orecchi.
Solo per evitare una sconfitta, che ormai sembra quasi certa, e non per preservare la democrazia l’apparato dei democratici sta cercando di cambiare il proprio candidato: ecco perché solo adesso i media tradizionali dicono la verità sulla salute di Biden.
Un inciso: e che dire dei politici europei che hanno seguito pedissequamente le indicazioni autolesionistiche (per l'Europa) di un presidente inabile? Se i ciechi seguono un orbo che dire di chi segue un demente?

4. Se il presidente è incapace governa la sua squadra.
Biden è ormai incapace di seguire un pensiero logico per più di pochi minuti figuriamoci quindi se è in grado di prendere decisioni complesse che necessitano di considerare numerosi fattori che si sovrappongono insieme. È quindi evidente che Biden non guidava la propria squadra assegnando compiti e verificandone i risultati ma, al contrario, era la sua squadra che gestiva il presidente facendogli firmare i documenti da loro preparati.
Una “squadra” al potere è molto più influenzabile dalle lobbi dato che il potere dei singoli membri è inferiore a quello di un presidente in pieno possesso delle sue capacità: questo moltiplica la corruzione e la mala politica. Lo spreco di miliardi in Ucraina e il genocidio a Gaza sono due evidenze che tutti, a partire dai media, fingono di non vedere.
Il vero potere negli USA attuali non è quindi il presidente ma chi controlla e influenza la sua squadra di governo: ovvero le lobbi politiche ed economiche (non elette e totalmente al di fuori della democrazia).

5. Se il presidente era incapace perché lo volevano rieleggere?
Perché evidentemente un Presidente così malleabile alle influenze esterne faceva comodo.
Faceva comodo alla sua squadra, i cui membri avevano molto più potere del normale, e faceva comodo alle lobbi che potevano più facilmente imporre il proprio volere agli USA.
Si voleva far rieleggere Biden perché un burattino che non dice mai “no” era l’ideale per i burattinai e aspiranti tali.
Solo quando si sono improvvisamente resi conto che Biden non vincerà le elezioni hanno deciso di cambiarlo in fretta e furia. Come detto la capacità di gasbagliare dei media è talmente elevata che anche una persona dalle scarse capacità come la vice presidente verrebbe presentata come una sofisticata statista…

6. Solo apparenza di democrazia.
Gli elettori americani hanno eletto Biden non la sua squadra. La democrazia, ovvero il volere del popolo, è (in teoria!) rispettata solo se è il presidente eletto che governa.
Se sono altri a governare in sua vece non è democrazia.
Attualmente negli USA non c’è quindi neppure la parvenza di democrazia dato che evidentemente non è Biden che gestisce il paese ma la sua squadra e cioè le lobbi economiche e politiche dietro di essa.

Che dire? Mentre scrivevo avrei voluto aggiungere altri sotto argomenti e riflessioni che nascono spontanei ma questi elencati mi sembrano comunque i più importanti. In futuro, quando scriverò di media o di geopolitica, potrò citare questo pezzo come base di partenza.

Attualmente Biden non sembra intenzionato a ritirarsi: la sua famiglia è ben consapevole che la maggioranza del partito lo sta tradendo ma, se ho ben capito, legalmente non è possibile cambiare il candidato alle elezioni se questo non si ritira volontariamente.
E allora?
Beh, se Biden non si ritira spontaneamente potrebbe essere fatto ritirare con la forza: i servizi segreti statunitensi potrebbero farlo fuori: ovviamente non gli spareranno con un cecchino mentre viaggia su una decapotabile ma si tratterà di un malore improvviso nel sonno. Il tempo minimo per presentare un altro candidato, chiunque esso sia, è poco e quindi, se necessario, si agirà immagino in un mesetto.
Diciamo di riaggiornarci quindi a ferragosto: sarò stupito se Biden sarà ancora vivo pur non avendo ritirato la sua candidatura.
L’alternativa è invece quella di far fuori Trump: anche lui in effetti è parecchio a rischio.
E questo nella più grande “democrazia” occidentale...

Conclusione: i sei fatti elencati dovrebbero essere ovvi a tutti ma ormai ho capito che non è così. A partire dai miei stessi dati molte persone, probabilmente la maggioranza, arriveranno a conclusioni illogiche per salvaguardare il proprio ego, ovvero la fiducia in un mondo che non è più come loro si illudono che sia…
L’uomo crede volentieri alle bugie che confermano le sue illusioni.

Nota (*1): “Gasbagliare” è il mio traducente per “gas lighting”: v. Parole: Burri ingenuo, suggestionabile e gasbagliato. Gasbagliare = convincere qualcuno a non fidarsi dei suoi propri sensi.
Nota (*2): In quest’ultimo esempio ho volutamente esagerato ma mi piaceva come conclusione.

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