Sono stato censurato da Blogger!!!!
Prima o poi, visto l’andazzo illiberale imboccato dalla UE sapevo che sarebbe capitato. E fra un po’ probabilmente mi chiuderanno direttamente questo ghiribizzo.
Secondo Blogger è stata fatta una segnalazione (chiaramente anonima (*1)) che un mio pezzo ha violato le regole della comunità del sito (chiaramente non hanno precisato i dettagli).
Mi hanno detto di ricontrollare che tutti i miei pezzi precedenti non violino dette regole perché, se trovano un’altra violazione, ecco che il mio ghiribizzo sarà definitivamente chiuso (*2)…
Io chiaramente non ho nessuna voglia di ricontrollare tutto ciò che ho scritto in passato (3997 pezzi pubblicati) dato che, come sanno tutti, la violazione delle norme della comunità è solo un pretesto per censurare: l’interpretazione delle stesse è infatti completamente arbitraria.
Perché proprio adesso? Beh, in parte ce lo ha già spiegato Musk: la UE (con i suoi valori di democrazia, libertà etc.) sta facendo assumere ai giganti dell’informatica centinaia di suoi censori che, arbitrariamente, potranno (e probabilmente nel mio caso hanno già fatto) cancellare tutto quello che vogliono. E, da quello che ho sentito in giro, FB ha già iniziato da qualche giorno a censurare a tutto spiano (v., per esempio, Ciao Faccialibro dal ghiribizzo di Marco Poli).
Come detto mi aspettavo quindi che, prima o poi, anch’io sarei stato censurato: quando si viola un confine, anche di un solo passo, poi lo si supera indiscriminatamente. Il confine, cioè il principio della libertà d’espressione, la UE lo aveva già violato anni fa: piano piano ne vedremo sempre di più le conseguenze nella vita di tutti i giorni.
L’unica sorpresa è stato scoprire quale pezzo mi hanno censurato: il mio ultimo “corto” intitolato “L’intesa della speranza”!
Fortunatamente sono piuttosto sospettoso (conosco i miei polli) e mi ero fatto un copia del ghiribizzo pochi giorni fa. Se non fosse stato così non potrei neppure sapere che cosa avevo scritto di preciso (anche a me non è più visibile tale articolo).
Ebbene al momento vi erano solo tre “corti”: il primo era su un video di Campbell; il secondo su un aforisma di Nietzsche e nel terzo, scritto stamani, spiegavo che, finalmente, avevo iniziato a rispondere ai commenti di Anonimo che avevo lasciato in sospeso da mesi.
Lo specifico perché non escludo che l’algoritmo (di sicuro non c’è nessuna persona a fare il lavoro di verificare cosa viene scritto sui ghiribizzi letti da 10 persone al giorno!) abbia mischiato tutto insieme confondendosi. Poi FORSE un censore umano ha dato il via libera all’eliminazione dell’intero articolo: tanto questi censori non sono interessati di certo a fare un buon lavoro leggendo davvero ciò che ho scritto. Magari hanno usato una traduzione automatica dall’italiano all’inglese… ma nemmeno, figuriamoci!
Sì perché leggendo l’epistola che mi ha mandato Blogger si legge: “I tuoi contenuti hanno violato le nostre norme relative ai Contenuti ingannevoli.”
Ora il il pezzo su Jung e quello sulle mie risposte ad Anonimo non credo abbiano niente di ingannevole: rimane quindi solo quello su Campbell. Fortunatamente me lo posso rileggere perché è nella mia copia di sicurezza. Ora non lo posso ripubblicare perché non voglio (per il momento) che mi venga cancellato questo ghiribizzo ma di seguito ne sintetizzo il contenuto frase per frase:
1° frase: spiego che è stata creata una petizione internazionale da medici e ricercatori su XXX a causa della massa di ricerche che ne evidenziano i pericoli.
2° frase: spiego che il Dr Campbell la esamina punto per punto e fornisco il collegamento al suo video su Youtube (ancora presente).
3° frase: fornisco il collegamento alla petizione internazionale.
4° frase: la ripropongo perché sicura “Comunque consiglio di leggerlo ed, eventualmente, firmarlo...”
Tutto qui: in tutto 80 parole e 508 caratteri. Secondo voi dove sono stato ingannevole?
L’unico punto su cui si può vagamente dibattere è “sulla massa di ricerche che ne evidenziano i pericoli”. Per me decine e decine di ricerche costituiscono una massa ma magari per Blogger avrebbero dovuto essere migliaia e migliaia…
Come detto, in realtà, che io abbia violato le regole della comunità è solo un pretesto: il motivo “vero” è che l’algoritmo ha segnalato il collegamento alla petizione internazionale. È questo quindi il mio crimine: aver cercato di condividere una petizione che ritengo sacrosanta. Grazie UE! Grazie Baronessa!
Il corto a seguire era quello su Nietzsche: è improbabile ma non posso escludere che la contiguità col precedente abbia potuto confondere l’algoritmo con termini che non ha gradito. Lo ripropongo qui di seguito tale e quale:
Dall’abisso - 7/7/2024
Nel 2018 scrissi il corto Mostri e abissi dove cercai di interpretare il famoso (credo) aforisma: «Chi lotta contro i mostri deve guardarsi dal non diventare con ciò un mostro. E se guarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso guarderà in te.»
All’epoca non giunsi a una conclusione definitiva ma qualche giorno fa ci ho ripensato e adesso sono abbastanza sicuro di averne capito il senso completo. La chiave d’interpretazione me l’ha data Jung.
La prima parte dell’aforisma l’avevo già interpretata correttamente e quindi mi copio e incollo: «[…] se per combattere un mostro ci si abbassa al suo livello, se si perdono i nostri principi, si rischia di divenire a nostra volta dei mostri.»
Nella seconda parte basta capire che l’abisso è il nostro inconscio: se studiamo la nostra anima, se meditiamo sulla nostra natura, alla fine vedremo e comprenderemo chi siamo veramente, anche quelle caratteristiche che normalmente sono nascoste anche ai nostri occhi.
Messo insieme alla prima parte quello che si vuole significare è che dentro ogni uomo abita un mostro: normalmente è nascosto nell’abisso del nostro cuore ma, occasionalmente se le nostre inibizioni si allentano, può emergerne.
Fine corto
Il terzo pezzo su Anonimo non era niente di interessante: per completezza spiegavo perché mi ero ridotto a rispondere adesso ai suoi commenti di marzo…
Non credo abbia influito nel bene o nel male.
Ora se un pezzo così neutro è stato considerato (arbitrariamente) in violazione delle regole della comunità (eufemismo per indicare le regole di Blogger!) i potenziali pezzi in cui faccio affermazioni più forti sono molteplici (a occhio un centinaio o anche più). Mi aspetto quindi che prima o poi, ma credo presto, probabilmente prima della fine dell’anno, questo ghiribizzo mi verrà chiuso dai censori della UE.
Che cosa farò? Beh, sicuramente adesso inizierò a fare copie di sicurezza quotidiane! Poi, quando la censura europea mi colpirà, deciderò se aprirne uno nuovo su un mio sito Wordpress o simili.
Però non so se ne valga la pena: i miei lettori sono comunque pochissimi e, metti che apro un sito su un provider italiano, anche questi avranno le loro regole arbitrarie e quindi rischierei di essere punto a capo nel giro di pochi anni se non meno.
Già anni fa pensai al problema e giunsi alla conclusione che avrei dovuto aprire il mio ghiribizzo su un sito al di fuori della UE (e degli USA con cui probabilmente esistono accordi di censura) e avevo individuato la Russia: avevo anche messo il mio amico matematico russo a indagare per sapere i vari prezzi. Sfortunatamente la guerra in Ucraina temo mi abbia definitivamente precluso questa possibilità. Farò qualche ricerca: di sicuro non sarò l’unico ad avere questo problema.
Per comunicare con i pochissimi interessati vedrò di aprire un ghiribizzo intitolato “Parole meno meno sante” o roba del genere dove pubblicherò solo un minimo di informazioni. Ma su questo devo ancora decidere.
La lettera spiega poi che posso fare ricorso: immagino si tratti anche in questo caso di un meccanismo automatico e dubito serva a qualcosa. Però voglio aspettare qualche giorno per non bruciarmi questa possibilità: magari monta la protesta e Blogger (cioè i censori di Bruxelles) fa un passo indietro…
Conclusione: insomma se improvvisamente scoprirete che questo mio ghiribizzo non è più raggiungibile ne sapete già il motivo...
Nota (*1): Sull’epistola è infatti scritto: “Abbiamo ricevuto una richiesta di revisione per il tuo post intitolato "L’intesa della speranza". Abbiamo stabilito che viola le nostre norme e abbiamo eliminato il post, [...]”
Nota (*2): Sull’epistola è infatti scritto: “Ti invitiamo a rivedere l'intero contenuto dei tuoi post del blog per assicurarti che siano in linea con i nostri standard, poiché ulteriori violazioni potrebbero comportare la chiusura del tuo blog.”
Il figlio della Concetta
12 ore fa
Purtroppo siamo nel circo GAFAM e il politicamente corretto si manifesta nel suo fondamentalismo, ora in combutta coi vertici di Brussel.
RispondiEliminaTempi bui.
Grazie per il commento, lo apprezzo...
EliminaChe poi, come ho scritto, mi hanno censurato solo per aver condiviso un link! Quindi in questo caso il PC c'entra il giusto se non come intolleranza e repressione a prescindere.
Voglio fare qualche ricerca in rete: sicuramente il mio non è l'unico caso.