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mercoledì 10 luglio 2024

Marco Aurelio e l'ingiustizia sociale

Provo a scrivere nonostante il caldo. Nota nel pomeriggio ho fatto un salto a casa per combattere le formiche: in camera alle 15:00 avevo 24,5°; in città, alle 19:00, 38°; in casa di mio padre alle 22:00 28,5°…

Come sapete sto leggendo “Pensieri” di Marco Aurelio Antonino: la domanda che mi ponevo era “come mai l’imperatore filosofo ha fatto così poco per cambiare la società dell’epoca?”.
Così ho letto facendo particolare attenzione a cogliere qualsiasi aspetto sociale della sua filosofia: ebbene, più o meno sarò a metà ma fino ad adesso non ho trovato neppure il minimo accenno a come dovrebbe essere una società ideale. Tutta la filosofia di Marco Aurelio si concentra sull’individuo: egli ha l’obbligo di migliorare se stesso, non il mondo.

Quindi mi sono posto una nuova domanda: “Come mai la filosofia di Marco Aurelio è circoscritta al singolo e non considera la società?” (per esempio cosa si può fare per migliorarla).
E finalmente oggi, proprio prima di uscire, credo di averne intuito il motivo più profondo: per gli antichi gli uomini non sono tutti uguali. Non detta scandalo che ci siano padroni e schiavi. Le diseguaglianze nella società non sono ingiustizie ma sono il riflesso della diversità dei singoli.
Il concetto dell’uguaglianza degli uomini arriva col cristianesimo: dato che tutte le anime sono uguali anche le eventuali diversità degli uomini sono accidenti complessivamente insignificanti. Ovviamente per portare questo cambiamento di prospettiva dalla teologia alla politica sociale, nel considerare cioè le diseguaglianze come ingiustizie, è occorso un millennio e parecchi secoli.

E oggi, col fallimento della democrazia occidentale che si sta trasformando in dittatura democratica ([E] 15.7), viene da chiedersi se sia possibile conciliare insieme democrazia, giustizia ed efficienza.
Nella mia Epitome propongo una soluzione che, mi sembra, potrebbe raggiungere tutti questi obiettivi ([E] 18, “Una nuova società”) ma forse il mio tentativo di salvaguardare la democrazia è una lotta contro i mulini a vento. Mi chiedo se sia possibile avere giustizia sociale senza democrazia. Il problema di fondo della democrazia è che gli uomini non sono tutti uguali e sono accecati da un gran numero di limiti psicologici che rendono improbabile, nel lungo termine, una democrazia efficiente che protegga e produca una società giusta. La maggioranza delle persone non approfondiscono le tematiche più complesse necessarie però a scegliere bene i propri rappresentanti, un’altra maggioranza, più o meno sovrapposta alla precedente, è in balia della propaganda e non distingue il bianco dal nero.
Lo abbiamo visto con la malattia del presidente Biden: non è che sia diventato demente senile il giorno del confronto con Trump: erano almeno un paio di anni che i suoi problemi cognitivi erano evidenti. Ma i media lo negavano e buona parte della popolazione ci credeva. Solamente adesso che parte del partito democratico ha deciso di scaricarlo ecco che anche i media hanno il permesso di sire le cose come stanno e di non nascondere le numerose e sempre più frequenti difficoltà del presidente.

Conclusione: ci penserò. Secondo me posso trovare una soluzione accettabile...

2 commenti:

  1. > per gli antichi gli uomini non sono tutti uguali

    Non è questione di antichità.
    Il problema è che questo dogma, una delle credenze tanti più bislacca quanto diffusa, della uguaglianza è stato introdotto, in modo formale, dall'illuminismo.

    Marco Aurelio è andato al cuore della questione: l'individuo la sua educazione, istruzione, il suo spirito (altro tabù quello spirituale, introdotto dal marxismo dei tubi digerenti).
    Societa che vanno bene, educano, istruiscono e formano spiritualmente, ragazzi e giovani che diverranno adulti non-idioti.

    È sufficiente notare la differenza tra, chessò, l'Ungheria, la Carnia, e uno a caso chessò, l'Egitto, il Sudan, degli stati/regioni islamici nei quali la educazione dello individuo si basa sul farcirgli la testa di oppio (un paio di libri, Corano, Sura e poco più) e null'altro.

    Buone società sono formate da individui educati, istruiti e preparati spiritualmente. Tutte le tre condizioni (è il caso della stupidenzia sinistra, che trabocca di istruiti, semicolti che primeggiano in disonestà intellettuale (qui siamo senza educazione e formazione spirituale, ego fragili e pompati, ipertrofici, ipocrisie).

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    1. Che gli uomini non siano tutti uguali siamo d'accordo: il problema è conciliare questo fatto con la democrazia e la giustizia. La democrazia dovrebbe servire per evitare l'ingiustizia ma la maggior parte delle persone non sono in grado di usarla a tale scopo.

      Copio e incollo ciò che le avevo risposto tempo fa:
      "Premetto che non trovo ci sia niente di male ad avere opinioni diverse: personalmente sono molto tollerante… al limite dell’indifferenza!

      Ma in questo caso non mi è chiaro dove sia il contrasto esattamente.
      Prima di tutto suppongo che la sua risposta si riferisca al frammento di copia e incolla dove spiegavo, dal mio punto di vista, alcuni pregi e difetti del marxismo.
      Fra i pregi scrivevo che il comunismo aspirava a “società più giusta ed egalitaria” e mi pare che sia questo “egalitaria” il punto del dissenso, giusto?
      In realtà lo intendeva in senso abbastanza generico e innocente col “più” riferito sia a “giusta” che “egalitaria”, ovvero “più egalitaria”.
      Non avevo minimamente in mente di suggerire che tutti gli uomini fossero totalmente uguali da essere interscambiabili indipendentemente da capacità e competenze.

      Mi sembrava di aver scritto un pezzo intitolato “Tutti gli uomini sono diversi” ma non lo trovo: probabilmente il titolo è diverso anche se il contenuto è intuibile…

      Su “tecnoteismo” sono d’accordo: è solo che al livello di dettaglio a cui ho affrontato l’argomento non ho menzionato questo aspetto.
      >Su “l'adesione entusiastica a società enormi e in crescita esponenziale”: intendo dire che semplicemente non conosco la teoria a cui fa riferimento…

      Ho deciso di approfondire la mia ricerca, intanto qualche pezzo in cui accenno al fatto che gli uomini sono tutti diversi:
      https://parole-sante.blogspot.com/2020/12/capire-aristotele-capire-gli-altri.html
      https://parole-sante.blogspot.com/2017/03/carattere-e-clima.html
      http://parole-sante.blogspot.it/2016/01/lobiezione-di-kgb.html
      https://parole-sante.blogspot.com/2022/08/stupidita-sullintelligenza.html
      https://parole-sante.blogspot.com/2022/06/chi-e-da-dove-sono.html

      Non perda tempo a leggerli! Nella maggioranza dei casi si tratta di un accenno un qualcosa che do per scontato (sicuro di averci scritto sopra un pezzo!) forse quello su cui più affronto l’argomento è: http://parole-sante.blogspot.it/2016/01/lobiezione-di-kgb.html
      Ma non me la sento di consigliarvene la lettura!"

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