Mi sono ascoltato ben un’ora e quaranta di questo video: New Atlas LIVE: Talking Ukraine's Offensive & More with Mark Sleboda dal canale The new Atlas
Viene intervistato un certo Mark Sleboda, dal nome suppongo sia un russo-americano visto che la sua pronuncia è ineccepibile. Interessante perché propone nuovi concetti e non tutti favorevoli alla Russia.
In particolare è molto scettico sulla possibile durata del conflitto. Il suo argomento è molto semplice: quando è che la Russia vince?
Se la risposta è “quando avrà conquistato tutti i territori a est del Dnipro” allora c’è da chiedersi cosa accadrà a quelli all’ovest: è facile supporre, come anch’io avevo fatto, che l’occidente continuerà ad armarli e la lotta, magari con diversa intensità, proseguirebbe.
Se la risposta è “quando avrà conquistato tutta l’Ucraina” allora c’è un altro problema: per controllare efficacemente il territorio, e quello dell’Ucraina è enorme, occorrono molte più truppe di quelle attualmente disponibili alla Russia. Il territorio a est dello Dnipro ha molti abitanti di lingua russa che, probabilmente, vedono con favore l’occupazione; ma nell’Ucraina occidentale l’odio per la Russia è più viscerale e non sarebbe facile piegarne la resistenza. Secondo l’ospite Putin sarebbe troppo “morbido” per prendere le decisioni necessarie.
Quindi Sleboda prevede che la guerra vada avanti ancora a lungo, con la Russia contenta di difendere gli attuali territori e di infliggere perdite più pesanti all’Ucraina. Prevede un aumento degli attenti in Russia di matrice ucraina.
Tutto questo se la Russia non mobilizzasse altri 700.000-1.000.000 di uomini (ne ha ancora 1.700.000 di riserva). In questo caso la strategia potrebbe cambiare e divenire di occupazione vera e propria del territorio ucraino.
Fa presente poi che la Russia continua ad avere paura di un attacco della NATO e che per questo mantiene una forza consistente in Bielorussia: questo è quanto anch’io avevo dedotto quando l’offensiva invernale russa non si è materializzata. Anzi, secondo Sleboda, le possibilità di un conflitto fra NATO e Russia stanno aumentando.
Ah! e l’attacco dei droni al Cremlino non è un “false flag”, non è cioè un qualcosa orchestrato dagli stessi russi. I “false flag” si usano infatti per convincere la popolazione, tramite un misto di emozione e suggestione, che qualcosa vada fatto, qualcosa del tipo “Avete visto? XXX ha osato fare YYY quindi noi dobbiamo rispondere con ZZZ”.
Ma in realtà se il supporto a Putin è di oltre il 70% quello ad alzare il livello del conflitto è di oltre l’80%: è Putin che cerca di evitarlo! è Putin l’unico con abbastanza cervello che cerca di evitare una guerra nucleare!
Io sto ancora digerendo quanto affermato da Sleboda: la sua analisi mi pare corretta ma basata su fattori che considera fissi mentre invece sono dinamici. In particolare ho in mente la volontà del popolo ucraino di farsi massacrare in una guerra che non sarebbe mai dovuta scoppiare. Sleboda pensa che la volontà ucraina non vacillerà, che andrà avanti fra uno o due anni così com’è adesso.
Io non ne sono altrettanto sicuro. Ho la sensazione, ne scrissi anche lo scorso inverno (v. I ciclisti dell’apocalisse), che l’odio contro i russi potrebbe dirigersi altrettanto facilmente verso Zelensky che, a tutti gli effetti, ha tradito gli interessi del suo popolo. E allora si dovrà vedere se Zelensky farà in tempo a lasciare il paese e a ritirarsi in qualcuna delle sue mega ville all’estero.
Chiaramente il popolo da solo non fa niente: lo abbiamo visto e vediamo anche in occidente, è pronto a subire ogni abuso in cambio della sola speranza di un quieto vivere…
In altre parole anche in Ucraina il popolo dovrà essere aizzato da qualche figura/fazione. Impossibile fare previsioni ma le due principali possibilità che mi vengono in mente è una ribellione di parte dell’esercito oppure il ben servito da parte dell’occidente (ovviamente con tutti i casi intermedi a questi due).
Banalmente poi il prossimo anno ci saranno le elezioni USA: un nuovo presidente, preferibilmente capace di intendere e di volere, potrebbe cambiare tutto (*1). Francia e Germania tentennano nel loro supporto a Kiev: se uno di questi paesi si tirasse indietro l’UE potrebbe spaccarsi. Oppure la Cina potrebbe decidersi ad aiutare lo sforzo bellico russo, per esempio anche solo fornendo munizioni in grande quantità.
Insomma le incognite sono tante e Sloboda non mi pare che le consideri.
Conclusione: non è mai facile fare prevedere il futuro e in questo caso vi è l’ulteriore problema che i dati in nostro possesso sono limitati e spesso falsati dalla propaganda. Per questo, per chiarire questa incertezza, mi piacerebbe che si concretizzasse l’annunciata offensiva ucraina. E il risultato di essa potrebbe essere l’elemento che a sua volta innesca altre reazioni geopolitiche soprattutto se fosse un fallimento o un successo totale.
Nota (*1): e su quello che sta avvenendo su questo fronte negli USA avrei da scriverci un pezzo a parte...
L'esempio di Benjamin Franklin
3 ore fa
Stati Uniti e Regno Unito sono i progettisti, fomentatori, i mandanti di questa guerra.
RispondiEliminaSono Il Problema.
Gli USA di sicuro, il Regno Unito non so...
Elimina